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Autore: chian    10/01/2012    2 recensioni
Questa è la storia di Andrea, una ragazza italiana, una grande artista e una brava mamma.
Una vita apparentemente felice, segnata però da ferite molto profonde, che l'hanno fatta cambiare.
Poi una grossa offerta di lavoro e l'incontro con una persona molto speciale... ed ecco che la vita cambia nuovamente...
Storia romantica, dall'inizio un po triste, di una ragazza che grazie all'amore è riuscita a ritrovare se stessa.
[estratto settimo capitolo:
mi afferrò per la nuca facendo piegare la mia testa all'indietro.
Rabbrividii a quei tocchi, misi cosi una mano sul suo petto, all'altezza del suo cuore, e di nuovo lo percepii battere all'impazzata.
Che cosa stava succedendo? Che cosa mi stava succedendo? Perchè mi sentivo in quella maniera? perchè il suo tocco era cosi piacevole per me?
Iniziai a sentire un po di imbarazzo e dovetti lottare con tutta me stessa affinchè non lo notasse.
Lo strinsi forte, e affondai le mie mani nelle sue braccia, quello forti e muscole braccia.
Poi iniziò a leccarmi il collo e arrivò fin dietro l'orecchio.
Il cuore quasi sembrò uscire dal mio petto quando la sua lingua andò ad accarezzare le mie labbra.
Poi mi baciò appassionatamente.
Non so quanto duro, ma quel bacio mi tolse il fiato.
Era da tempo che non provavo queste sensazioni, e la cosa mi spaventò moltissimo]
Genere: Drammatico, Erotico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Ian Somerhalder, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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prologo: pensieri.

Sono nervosa, me ne sto seduta in aeroporto già da un paio di ore aspettando che il nostro volo venga annunciato. Ritardi, sempre ritardi, è un incubo.

Gli aeroporti mi hanno sempre messo ansia, volare mi mette ansia. Ho una paura folle, e anche se gli impegni di lavoro mi costringono a viaggiare molto spesso, non mi sono ancora abituata a questo maledetto mezzo di trasporto.

In più, penso e ripenso alle 8 ore di volo che mi aspettano, e la cosa non mi aiuta di certo.

Continuo a ripetermi mentalmente "Andrea stai calma... non agitarti!", ma sono più che sicura che la cosa, più che calmarmi, mi stia facendo agitare di più.

"Mamma, mamma, ma quando partiamo?". Mia figlia Julia, con i suoi bellissimi occhioni nocciola, cosi dolci e curiosi, è super entusiasta di partire.

Lei è il dono più bello che la vita mi ha riservato. Una bambina brillante, sveglia, dolcissima, espansiva, per niente timida, e in questo ha preso tutto da me, o meglio dalla "vecchia" me: la vita infatti non è stata sempre generosa, molte cose sono successe prima della nascita di Julia, eventi molto belli che poi però sono stati cancellati da due terribili tragedie che mi hanno segnato profondamente, facendomi diventare una donna diversa, o meglio, una ragazza diversa.

"Amore, tra poco partiamo. Sei contenta di andare in questa nuova città? Conoscerai un sacco di bambini, vedrai sarà divertente"

"Veramente?"

"Veramente! Te lo prometto, ci divertiremo un sacco!"

Spero veramente che sia cosi, è cosi piccola, e sono molto preoccupata per lei, per come può prendere questo grosso cambiamento di vita. Molte cose stanno per cambiare: nuova città, nuova scuola, nuovi compagnetti di giochi.

In realtà sono molto preoccupata anche per me, perchè anche per me cambierà nuovamente tutto, e poi lasciare Madrid, la città dove ho vissuto per 6 anni, che mi ha dato cosi tanto, sia in ambito lavorativo che umano, mi rende molto triste.

Madrid mi ha accolta e aiutata a rialzarmi dopo che sono letteralmente scappata da Seattle, scappata da quella vita, da quella casa, da quegli amici, da tutte quelle cose che mi ricordavano quanto è stata felice la mia vita con Ben, l'unico uomo che abbia mai amato.
La nostra vita è stata cosi bella, ho amato Ben dal primo momento in cui l'ho incontrato a quella festa a casa della mia manager, era un ragazzo bellissimo e mi faceva sentire una ragazza speciale.
Siamo stati insieme per circa due anni e mezzo, poi quel maledetto 23 giugno di 6 anni fa, il destino è stato crudele con lui e con me, e me l'ha portato via.....un brutto incidente stradale.
è morto, lasciandomi con un bimbo in grembo, un bimbo che sarebbe dovuto nascere 3 mesi più tardi, ma che purtroppo ho perso per il forte stress e e l'immenso dolore provato durante quei giorni orribili.
Cosi mi sono lasciata andare, saltavo gli appuntamenti di lavoro, stavo sempre a casa.... poi la nostra casa ha iniziato a starmi stretta, troppi ricordi, troppo dolore. Tornare in Italia dai miei genitori non era una cosa buona per me, mi avrebbero visto cosi in quelle condizioni, in quello stato, e non volevo farli preoccupare, in più non avevo voglia di fingere, di mettere in atto una recita facendo vedere che stavo bene quando in realtà stavo malissimo, cosi ho deciso di trasferirmi in Spagna, a Madrid.

Il primo periodo è stato orribile, non facevo altro che stare a letto, guardare la tv, cercavo di non pensare a Ben, alla mia vita con lui, alla perdita del nostro bambino che avevamo tanto desiderato, ma era difficile.

Poi dopo circa 6 mesi le cose sono migliorate, ho ripreso anche a lavorare come attrice in una serie tv spagnola molto famosa.

Un lavoro che mi ha regalato di nuovo un grande successo, la possibilità di conoscere tantissimi bravi colleghi, tra cui anche Mario, il padre di mia figlia, ragazzo speciale con un grande cuore.

Mario non è stato una distrazione, gli ho voluto molto bene e gliene voglio ancora, ma dopo 1 anno e mezzo di relazione e la nascita di Julia, le cose hanno iniziato a cambiare, e alla fine abbiamo scoperto di essere più una coppia di amici che una coppia di amanti.

E cosi questi ultimi 3 anni a Madrid li ho vissuti da sola con Julia, anche se Mario è stato sempre un padre e un amico molto presente, il mio migliore amico in realtà. Penso che con Mario non sia andata bene perchè in fondo in fondo, dalla morte di Ben, ho paura di dare amore, ho paura della perdita, di soffrire ancora, e cosi non gli ho mai concesso il 100% del mio cuore.

Ma sono contenta cosi, lui si è rifatto una vita con una ragazza veramente dolce, Maria, che adora mia figlia e con la quale anche io ho un ottimo rapporto.

Quando un mese fa, ho detto a Mario di aver ricevuto questa grossa proposta lavorativa in America e gli ho manifestato la mia intenzione di voler accettare, lui non si è opposto: penso che abbia capito che la mia decisione dipende anche dal fatto che è arrivato il momento di tornare, sebbene non più a Seattle, ma in un altra città, in quel paese che tanto mi ha dato, ma che troppo mi ha tolto; è arrivato il momento di affrontare quei brutti ricordi che ancora mi perseguitano, e che mi costringono a vivere la vita non in modo completo.

Naturalmente ho dovuto promettergli che Julia potrà andare da lui almeno una volta ogni mese e mezzo, ma penso proprio che si vedranno molto più spesso, perchè anche Mario ha promesso che verrà a trovarci con Maria tutte le volte che sarà possibile. Tanto come hanno detto loro "sono solo 8 ore di volo, non è poi cosi tanto", beati loro, per me è un tempo interminabile.

Ma meglio cosi, almeno Julia lo vedrà spesso, ci tengo troppo a questa cosa, già mi sento un po in colpa per questa situazione, per questa distanza che sto mettendo tra loro.

Ma per me questa occasione è troppo importante, forse cosi ritornerò a essere serena e questo mi permetterà anche di essere una mamma migliore per Julia, una mamma che sorride pienamente alla vita, senza più quegli occhi velati da quella tristezza che mi accompagna per la maggior parte della giornata.

insomma, una donna migliore.

"i passeggeri del volo AR852 diretto ad Atlanta sono pregati di raggiungere il gate n. 2 per l'imbarco". Finalmente... "tesoro è il nostro volo. forza, andiamo."

Prendo il mio trolley, l'unico bagaglio che ho portato con me, visto che il resto è stato gia spedito in queste settimane, con mia figlia mi incammino per l'imbarco, e penso "USA sto tornando".

 

note dell'autrice:

questa è la mia prima fanfction, spero vi piaccia.
questo capitolo è introduttivo, spero di non aver fatto troppi errori (giuro che l'ho letto e riletto mille volte), spero anche che non sia noioso, ma per me era necessario descrivere il personaggio di Andrea, la sua vita, il suo carattere, e spero di esserci riuscita senza cadere nella banalità.
è un capitolo un po triste, ma gia dal prossimo le cose andranno meglio.
quindi lettori e lettrici abbiate pietà di me.. (scherzo naturalmente), gradirei tantissimo ricevere delle recensioni, di qualunque tipo, positive o negative (ma spero almeno costruttive).
quindi non esitate, starò in ansia per l'attesa.
vi auguro una buona lettura e una bella serata.
un bacio
Chian (e gia il nome dice tutto)

  
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