Giù
le
maschere
“E’
sempre un
piacere, Watson.”
Non
credevo che questo momento sarebbe davvero arrivato.
Le
riprese terminate, il cast festoso, le luci accecanti. Dovrei buttarmi
nel
chiasso, ma sono inchiodato al mio posto da due occhi troppo azzurri.
L’ultimo
ciak che chiude, nelle sue fauci nere, tutte le mie speranze. Quanto
c’e’ di
vero nelle mie battute tormentate?
Le
telecamere sono un’arma letale. Trattengono ogni piccolo
gesto e lo gettano in
pasto alla gente, quando ci sono sottigliezze che vorrei tenere solo
per me.
Rimango
in piedi a osservare quel viso talmente familiare da essere diventato
uno
specchio. Avanzo di un passo, mentre Guy attraversa la stanza
gettandoci
coriandoli in testa. Ci troviamo con forfora dorata e
luccicante appesa ai
vestiti, sparsa tra i capelli. Ridiamo assieme, gettiamo a terra le
maschere di
Sherlock Holmes e John Watson e torniamo noi stessi.
Ecco.
Questo sono io che lo abbraccio. Riprendete questo, telecamere. Non sto
fingendo. Ho finito di fare l’attore.
Ha
sulle spalle un po’ di polvere. Le esplosioni non mancano mai.
Sono
sicuro che arrivato a casa si getterà sul divano senza
neppure pulirsi.
“Robert,
è finita. Holmes può nascondersi definitivamente
in casa.”
Ride. Lo
guardo. Immortalo le sue rughe d’espressione.
“Vero,
Judsie. E Watson può smetterla di prendersi cura di
lui.”
Ho la
pipa marrone in mano.
I miei
occhi vagano frenetici per la sala. Non ho mai avuto paura di giocare.
Ma
stavolta è diverso. Questa volta, è
l’ultima.
Mi
accorgo di avere la gola secca. Ho passato anni a
giocarmi le mie carte con astuzia. Ed ora che Jude si allontana da me,
lasciandomi in piedi a fissare la pipa marrone che ancora stringo tra
le dita,
mi accorgo di non avere imparato niente da Holmes.
Io non scelgo con cura le mie mosse.
E quando afferro la sua mano per stringerlo a me, le mie
labbra agiscono d’istinto.
Il chiasso diventa silenzio e nel silenzio avverto
l’imbarazzo.
“Scusa.”
Quando si allontana, vedo nei suoi occhi una luce sfocata.
“Niente scene gay, ricordi?”
“No, mi
sono
dimenticato del copione.”
Miracolosamente, le guance di Jude diventano rosse.
Telecamere, questo l’avete ripreso? Voglio tenerlo con me e
rivederlo un milione di volte.
Ma
le telecamere
sono spente, ormai.
Niente
di tutto questo succederà, e lo so.
Sono io
che gioco con la mia testa.
Metto
la pipa marrone in tasca e mi lascio cadere a terra, ridendo e
accettando a
braccia aperte Jude che si stende sopra di me, giocando ancora una
volta a fare
i buoni amici.
Ci
rialziamo a fatica e ci guardiamo negli occhi, barcollanti e stravolti.
C’e’
molto rumore.
Ma io
non sento nulla.
Ci
siamo solo io e lui, due attori ormai troppo colleghi per abbandonare
le
maschere.
Il silenzio è il peggior avversario.
Guy ci chiama.
Parla di foto e di alcool. Certo, perché no. Dopotutto, io
sono quello che beve
liquido per imbalsamazione.
Jude è
lì, in piedi. Increspa le labbra, prima di parlare.
“E’
ovvio che è stata un’avventura
fantastica.”
Mi
avvicino a lui e
decido di uscire di
scena con classe. Senza accorgermene prendo la sua mano tra le mie e la
sento
contrarsi dentro il pugno chiuso.
“Non
c'è nulla di più sfuggevole
dell'ovvio.”
Sbagliato,
Holmes. Qualcosa c’e’.
Arriviamo
davanti a tutti e le nostre mani si lasciano.
Sfuggenti,
corrono via, entrano dentro le tasche e lì rimangono.
Il
flash ci illumina.
Applaudiamo
e finalmente, qualcuno piange.
Mi
trascino sulla poltrona, prendo la prima birra che vedo e ne assaggio
un sorso.
Jude si
butta accanto a me. Ha gli occhi lucidi.
“Non
fare la femminuccia.”
Il suo singulto
dolce-amaro afferma il contrario.
“Mi
mancherà tutto questo.”
Mi
mancherai tu.
“L’ultima
volta?”
Sembra
un bambino dalle richieste impossibili.
“D’accordo.”
Insieme,
ci stringiamo la mano.
“E’
sempre un piacere, Watson.”
“Lei
non è umano!”
Le
nostre due battute preferite.
Ci
lasciamo le mani. So già di dover accantonare in un angolo
la voce di Sherlock
Holmes adesso. Si torna Robert.
E’
stato un piacere, Jude.
Cerca
di non abbandonarmi.
Watson lo
ha già fatto.
Angolino
nell’Armadio:
Aiuto,
aiuto, aiuto. Perché ho scritto questa cosa da farmi pentire
di essere talmente
drammatica? çAç
Ok, lo
ammetto, avevo bisogno di scrivere di loro due. Giuro, era cominciata
bene, ma
poi…
La
degenerazione della mia mente è continua e inarrestabile.
Qualche
piccolo chiarimento: la trilogia (spero ne faranno almeno 1000) di
Sherlock
Holmes è finita. E’ tempo per Robert di fare a
pugni con quello che prova per
Jude. Non li ho mai slashati (in testa sempre xD) per scritto, e questa
è stata
la mia prima prova.
E’
troppo disperata ._.
Ah, la
parte in corsivo in mezzo è un gran bel castello che si
costruisce Robert.
La
prossima volta devo ascoltarmi qualcosa come Witch Doctor e
improvvisare con
quella.
Tony P.