The sparkly Christmas night
-Posso andare
signore?-
-Si,Battista,và
pure a casa! Ma vedi di essere puntuale domani oppure ti dimezzo il
salario!-inveì Paperon de Paperoni facendo roteare il pugno.
Battista annuì
umilmente:-Certo signore,come vuole lei,signore.-
Lentamente si
voltò,e aprì la porta dello studio per lasciare
il deposito.
-Un'ultima cosa
signore.- commentò improvvisamente.
-Cosa
c'è?-chiese brusco Paperone.
-Buon Natale.-
-Si,si,buon
Natale anche a te.
La papera si
incipriò il becco con ferocia,si coprì il capo
con uno scialle rosso,e si
infilò un paio di occhiali scuri.
Quando uscì dal
bagno delle papere diverse persone si voltarono a guardarla incuriosita.
-Mamma!Mamma,perchè
quella signora porta gli occhiali scuri di sera?-domandò un
paperotto che fu
subito zittito dalla madre.
La papera lo
ignorò e si avventurò fuori,nella tormenta di
neve.
Paperone sbarrò
la porta di entrata,non gli sarebbe servita,alzò la cornetta
e telefonò al
carcere cittadino.
-Si?-
-Signor de
Paperoni in linea,vorrei parlare con il direttore:subito.-
Vi fu un istante
di silenzio,poi finalmente una voce.
-Mi ha trovato
appena in tempo,Mister Paperoni.-disse una voce dallo strano accento
scozzese:-Cosa
desidera?-
-Sapere se la
Banda Bassotti è ancora lì.-
Il papero
dall'altra parte del filo ridacchiò:-Certo che si,e dove
dovrebbero essere
mai?-
-La
ringrazio.-concluse Paperone,appendendo la cornetta.
Vedere da dietro
quegli occhiali scuri era una vera impresa,ma lei scivolava paziente
sulla neve
fresca di Paperopoli.
Vide molte
insegne,molte decorazioni,lucette brillanti che circondavano case
cercando di
restituire il calore di una festa dimenticata.
Perduta.
-Che la Dea mi
perdoni.-sibilò la papera muovendo a fatica il
becco,intirizzito dal freddo.
In
lontananza,troneggiava il Deposito.
E lei era lì che
stava andando.
Suo nipote era
partito in mattinata.
L'aveva salutato
quando era passato in Deposito,era stato un saluto breve
perchè i nipotini e
Paperina stavano congelando in macchina.
Era partito per
la montagna.
Paperone non
capiva.
Era sempre
squattrinato,aveva passato tutto Novembre a richiedergli un prestito.
Eppure era
partito.
Era partito
litigando furiosamente con quella cara ragazza.
Per forza,ci
voleva così tanta pazienza con quel papero!
Un nipote così
chi l'avrebbe voluto...
-Basta,Paperone!
Torna a lavorare,lei tra poco sarà qui...-
Aveva inguainato
le zampe con degli stivali neri,eppure si era dimenticata i guanti.
-Sono una
stupida.-rimbrottò infuriata.
Era sempre stata
una papera irritabile.
Ricordava come
urlava da paperetta,e come aggrediva da adolescente.
I suoi genitori
avevano quasi paura di lei.
-E facevano
bene.-
Anche Brigitta
era partita,non prima di essere riuscita ad intrufolarsi nella sua
fortezza-salvadanaio.
Gli aveva portato
due torte alla fragola.
A lui aveva
fatto piacere vederla,ma non lo aveva mostrato.
Lei gli aveva
chiesto un miliardo di volte se avrebbe preferito averla accanto.
E un milione di
volte lui aveva tentato di cacciarla.
Alla fine se ne
era andata,per nulla scoraggiata dai suoi rifiuti.
Perfino il
pivello si era concesso una breve vacanza Alpina.
“Che
disgustoso spreco di soldi!”
Paperone si
alzò,ed estrasse dalla tasca della palandrana una chiave
argentata.
La tenne ben
stretta sull'ala e poi la infilò velocemente nell'ultimo
cassetto della sua
scrivania.
Tirò fuori la
foto di lei.
Lui la strinse
tra le braccia e le baciò il becco.
Fu un bacio
dolce,un bacio forte,un bacio passionale.
La candela era
quasi consumata,la papera alzò un'ala e gli
accarezzò il volto.
-Ti odio,Paperone.-
-Ti odio anche
io.-
Di nuovo si
scontrarono i loro becchi.
Poi lui prese e
svestirla da quei travestimenti inutili.
Le tolse gli
occhiali.
I suoi occhi
brillarono nel buio della stanza.
-Shhht.- comandò
la papera mentre faceva scivolare dal capo lo scialle.
Paperone le
accarezzò le ciocche,tornò ad abbracciarla.
I suoi capelli
profumavano di more e di cielo d'inverno.
-è la notte di
Natale.-
-L'unico giorno
all'anno...-precisò la papera,facendo scivolare il vestito
per terra.
Il mattino sorse
quieto,illuminando i tetti innevati.
Paperone si
svegliò di colpo,il sacco di soldi che usava per cuscino era
finito per terra.
La parte del
letto dove aveva dormito lei era fredda.
Si alzò di colpo
e barcollò alla cieca verso il centro della stanza.
Le sue mani si
scontrarono con il vetro della teca.
La sollevò,e
subito scattò l'allarme,la numero uno era al suo interno.
Tutto a posto.
Tornò a letto,e
riprese a dormire.
Quando arrivò
Battista,Paperone era già al lavoro,chiuso nel cassetto un
biglietto dormiva
saporitamente.
Dormiva e
avrebbe dormito fino all'anno successivo.
C'èrano incise
alcune parole in inchiostro nero.
soolo per
questa volta.
Non ci
proverò...
Ma non
credere,amore mio,da domani cercherò di nuovo di avere lei..
Con
amore,la tua Amelia."
"Avrà un
altro anno per rubare la
Numero Uno. Ma allo scoccare della mezzanotte della prossima notte di
Natale
tornerà,e io la lascerò entrare. Cerca pure di
avere la Numero Uno,Amelia,a me
basta avere te una sola notte all'anno."
Battista
portò
il tè riciclato
.Dunque,dunque,dunque.
Avevo già scritto Fanfictions,ma le ho cancellate tutte
perchè appartenevano a un passato lontano e ormai non mi
soddisfacevano più. Riapro i battenti con questa piccola
FF
su due dei miei personaggi preferiti della Disney.
Ammetto che sia un
po destabilizzante,ma cercate di capire...è sempre stato
un
mio grande sogno.