Innanzitutto, ringrazio chiunque abbia aperto questa
pagina!^^ Come avrete già capito, questa fanfiction parla di una canzone ma non
è una songfic. Ho deciso di pubblicarla perché, a me personalmente, è piaciuta
molto. Prima vi lasciarvi alla lettura, però, vorrei dirvi a chi è dedicata:
**A Kaori28 e Itsuki86, perché non mi hanno mai voltato le
spalle nel momento del bisogno.
**A Robbie Williams, perché la sua canzone mi dava sempre un
motivo in più per vivere.
**A Gianluca, perché è merito (?!)
suo.
**A tutte coloro che leggeranno e recensiranno, perché
sappiano affrontare i loro problemi, senza mai abbassare la testa e piegarsi al
volere altrui. Grazie ancora!^^ Bacini, Shi*
Una
canzone è un sospiro fatto di niente,
ma,
se qualche volta ti ha afferrato,
ti
rimane dentro per sempre…
può
aprirti il cuore con la ragione o il sentimento…
è
una scatola magica, un manifesto che puoi riempire
con
volti e fatti da raccontare…
Francesco
Guccini.
~La tua canzone…la mia canzone…~
E’ proprio vero che, ognuno di noi, ha molti ricordi legati ad una
canzone in particolare e, anche io, pur essendo molto giovane, sono rimasta
affezionata ad un “componimento” che mi è stato d’aiuto in un momento difficile
della mia vita.
Solitamente sono una persona molto allegra e solare, con il sorriso sempre sulle labbra eppure, fino a poco tempo fa, io non ero così. Tutti dicono che ho un carattere forte ma, in realtà, posso essere ferita anche da una semplice carezza.
L’anno scorso è stato
duro e, arrivata ad un certo punto, trovavo difficile persino riuscire a
parlare serenamente con i miei genitori o i miei amici. E così, mi chiudevo in
me stessa, cercando di scomparire in un abisso senza fondo, così da non vedere
nessuno, così da non ricordare.
Quante lacrime versate in
quel cuscino candido che, in quel momento, mi sembrava la cosa più confortante
del mondo. Poi c’era il mio stereo, sempre lì, spento, che mi guardava
silenzioso. Non ricordo quando è stata la prima volta che ascoltai “Nan’s
song”, rammendo solamente che, in uno dei miei giorni oscuri, avevo quel cd
sulle mani. Non so cosa mi spinse a premere il bottone play, forse era il
destino che, dispiaciuto per ciò che aveva fatto, mi dava una cosa per la quale
essere felice.
Quella melodia…quel dolce
pianoforte e la delicata chitarra…mi hanno incantata da subito. Non sapevo il
significato di quelle parole (era in inglese) eppure, quella voce calda e
melodiosa, mi infondeva una sensazione di tranquillità, dimenticandomi per un
attimo cosa stavo passando.
Era così bello ascoltare
quella canzone, così soave e delicata, come una rosa in fiore. Da quel giorno,
diventò un rituale. Ogni volta che mi sentivo giù, ogni volta che avevo bisogno
di stare da sola, ogni volta che avrei voluto piangere fino a versare tutte le
mie lacrime…ero lì, in camera. Sapevo che il mio stereo non mi avrebbe mai
abbandonata né giudicata, che quella voce che amavo tanto non mi avrebbe mai
voltato le spalle.
Così cominciò la mia
ricerca spasmodica, per interpretare quelle parole così senza senso, per capire
il vero significato di ciò che ascoltavo ogni giorno.
Alla fine lo trovai.
Parlava di una ragazza,
per la quale era giunta l’ora della fine, dell’amore che il cantante provava
per lei, di tutte le notti che passava piangendo, nella speranza di svegliarsi
da un brutto sogno. La prima cosa che feci, appena ebbi appreso quella notizia,
fu quella di riascoltare la “mia” canzone. Piansi molto, ma quelle non erano
lacrime di disperazione, bensì di gioia perché, dopo tanti mesi, qualcuno
capiva finalmente come mi sentivo; lacrime di liberazione, perché, in qualche
modo, stavo cominciando a rinascere.
Dovette passare molto
tempo prima che ritornassi la vera me, che non nega un sorriso nessuno. E’ stupido dire così però, quella
canzone…è stata più significativa di mille parole, di mille sguardi. Era
l’unica cosa che mi dava serenità, una spinta ad andare avanti, noncurante di
ciò che mi poteva riservare il domani.
Ora sto bene e, nel mio
piccolo, sono cambiata. Non posso dire che i miei amici non mi sono stati
difficili ma…è difficile poter comunicare a parole le miriadi di sensazioni che
una persona prova. Colgo l’occasione per dire grazie, una parola che non potrà
mai descrivere il mio immenso senso di gratitudine per Robbie. Perché la sua
canzone è stata veramente “un sospiro fatto di niente, che mi ha afferrata e mi
rimarrà dentro per sempre”.
Perché, in un mondo dove
non contano le emozioni, lui è riuscivo, implicitamente, a dirmi qual’era la
mia strada. Non so che cosa avrei fatto senza quel pianoforte, quella chitarra
p quella voce…forse sarei ancora qui, a piangermi addosso, convinta di vivere
in un incubo.
Adesso, se mi capita di
ascoltarla, nel mio volto si dipinge un sorriso pieno di dolcezza e non piango
più. Non credete che una canzone è solo qualche parola buttata lì, a caso. E’
uno strumento potentissimo, usato nel modo giusto, e può essere molto più utile
di tutte le dannate pillole di questo mondo.
Bisogna imparare che,
quando uno è solo o triste, basta prendere un cd o una cassetta, inserirli
nello stereo e poi…estraniarsi per un attimo da quel mondo che tanto ci fa
soffrire.
~Fine~
Post Scriptum: Come al solito, spero che vi
sia piaciuta. E’ abbastanza corta ma…colpo di scena…era un tema. Molti di voi
si chiederanno, ma perché ha messo un tema sulle fanfic su attori? La risposta
è semplice. Partendo dal presupposto che l’ho scritta veramente con il cuore, è
un ringraziamento speciale a Robbie Williams. Tutto ciò che sta scritto qui, è
accaduto veramente anche se, per mia personale riservatezza, non ho fatto alcun
riferimento. Al solito, vi pregherei di dirmi cosa ne pensate (si accettano
anche critiche, don’t worry!^^) e poi…volete sapere quanto mi ha messo la prof
per questo ambaradan di roba? 7 ½…Mah, così è la vita!^^ Grazie!