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Autore: Black Nana    15/01/2012    6 recensioni
Questa storia è incentrata, su come l'incontro fra Soul e Maka abbia cambiato le loro vite. Sicuramente se non si fossero incontrati non avrebbero trovato qualcuno che li sostenesse nel bene e nel male e che rendesse la loro vita migliore. Maka è da poco iscritta alla Shibusen ed è in cerca di un partner. Una mattina passando nei sotterranei della DWMA, ascolta una melodia quasi ipnotica.
Genere: Generale, Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Black Star, Death the Kid, Maka Albarn, Soul Eater Evans, Tsubaki
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Erano passate due settimane da quando lei e Soul si erano dichiarati. Le cose tra loro andavno bene, era tutto estremamente normale, forse troppo per due ragazzi che si erano confessati il loro reciproco amore. Ogni tanto si scambiavano qualche bacio e qualche carezza, tenerezze tipiche di una coppia. Eppure loro non stavano affatto insieme e questo infastidiva profondamente Maka. Così la ragazza fece presente al compagno della sua profonda irritazione, nei confronti della loro situazione. Per lei era inconcepibile, che lui potesse baciarla e toccarla quanto voleva, ovviamente nei limiti del possibile, imposti dalla bionda, senza che lui fosse il suo ragazzo. Così a suon di librate aiutò Soul a comprendere che mancava ancora un passo prima di poter dire che la sua situazione fosse perfetta, ovvero doveva chiederle di diventare la sua ragazzza.

Soul capì che se desiderava davvero che Maka facesse parte della sua vita, in toto, doveva farle capire che l’amava davvero e quanto contasse per lui. Voleva che lei diventasse la sua ragazza, ma conoscendo Maka, avrebbe dovuto rendere il tutto ufficiale e agire con calma, sangure freddo, razionalità e tanta tanta pazienza. Così chiese ai suoi migliori amici di aiutarlo nella risoluzione di quel complesso problema. Dopo aver chiesto aiuto a quei due scalmanati ed aver verificato personalmente quanto potessero essere dannosi, si pentì di aver solo pensato che quei due decerebrati avrebbero potuto essergli d’aiuto.

Dopo aver riparato i danni compiuti da Black*Star e Kid, che avevano provocato l’ira di Maka, chiese aiuto a Liz e Tsubaki, che gli consigliarono d’invitarla ad uscire, anche solo per un gelato magari, ma quella sarebbe stata una buona occasione per migliorare la situazione. Il ragazzo fu grato alle sue amiche per il consiglio che applicò alla lettera, cheidendo a Maka se quel pomeriggio avesse avuto voglia di uscire a fare un giro per la città e magari di prendere un gelato assieme.

L’idea di un primo appuntamento non aveva mai sfiorato la mente di Maka, neppure per caso. Eppure quando Soul le aveva chiesto di uscire con lui, non come amici, ma come due ragazzi che si frequentano, non aveva potuto non rasserenarsi e soprattutto non accettare l’invito. Aveva esitato un po’ prima di accettare, soprattutto perché non credeva che Soul fosse così attento a certi dettagli, evidentemente aveva colto nel suo malumore un segnale di preoccupazione. Prima di chiedere al suo accompagnatore dettagli sull’uscita di quel pomeriggio, dopo aver riferito alle sue migliori amiche dell’invito di Soul, s’ingegnò a cercare di pensare ad un piano che distogliesse l’attenzione della maggiore delle sorelle Thompson. Fu allora che ebbe un’idea geniale. Crona aveva sempre desiderato che Kid uscisse con lei all’aperto e che la portasse in un posto romantico, anche se sapeva che la sua timidezza le avrebbe provocato non pochi problemi ed anche Ragnarock avrebbe seccato, impedendole di trascorrere una bella serata con il suo amato. L’unica che poteva realizzare il sogno della sua migliore amica, era Liz. Lei era la regina dei grandi eventi, perciò che meglio di lei avrebbe potuto creare una serata magnifica per la meister dai capelli rosa ed il giovane Shinigami con la mania della simmetria bilaterale? Nessuno, nemmeno la professoressa Marie, che adorava organizzare appuntamenti per le giovani studentesse innamorate, soprattutto a San Valentino.

Fu così che Maka riuscì a tenere occupata Liz ed a prepararsi da sola, in santa pace e soprattutto da sola, senza intromissioni. Per l’occasione, scelse un pantaloncino di jeans bianco ed una canotta sportiva aderente, bianca e rossa. Guardandosi allo specchio, pensò che per una volta avrebbe potuto anche sciogliersi i capelli, infatti sciolse i suoi adorati codini, per sperimentare una pettinatura decisamente più matura. Raccolse una parte dei suoi lunghi capelli biondo cenere, in una piccola treccia sul lato destro del capo. Osservando il proprio riflesso, pensò che bastasse aggiungere solo del trucco leggero ed un paio di orecchini piccoli, per rendere il tutto adatto ad uscita pomeridiana. Così si passò un po’ di cipria ed un pizzico di fard sul viso, ed una sottile linea di eyeliner nero sugl’occhi ed infine del lucidalabbra color pesca sulle labbra, per poi prendere le chiavi, una felpa, il cellulare e finalmente sucire di casa.

Soul, arrivò con un paio di minuti di anticipo sul luogo dell’appuntamento, in sella alla sua fedele moto arancione e nera. Per qualche secondo pensò di essere solo, poi qualche dopo poco si rese conto che Maka lo aveva preceduto e che era seduta dall’altro lato della fontana, vicino al quale si era parcheggiato, intenta a leggere un libro, con l’mp3 acceso. Probabilmente era lì da molto, ma non ci fece molto caso. Così sistemò la moto e si avvicinò silenziosamente a Maka e la prese in braccio cogliendola di sorpresa e rubandole un bacio a fior di labbra. Quando lei si staccò gli donò un sorriso radioso, per poi togliersi le cuffie e domandargli: “A che devo quel bacio di prima?”. Ovviamente la sua risposta non si fece attendere e fu preceduta da un ghigno divertito: “Che c’è? Non posso baciare la mia ragazza quando ne ho voglia?”.

A quelle parole Maka arrossì e gli chiese timidamente: “Soul, sii sincero, noi stiamo insieme?”. Ancora una volta la risposta del ragazzo fu preceduta da un ghigno di soddisfazione, in quanto aveva previsto che la giovane gli ponesse tale domanda: “ Assolutamente biondina! Tu sei solo mia!”. La reazione di maka, fu preannunciata da un Maka-chop e si manifestò con un piccolo bacio sulle labbra. Poco dopo, mentre le sue labbra erano ancora posate su quelle dell’albino, quest’utlimo la poggiò delicatamente a terra. Quando si separarono, la bionda trascinò il ragazzo verso la gelateria, impaziente di gustarsi il gelato promessole. Una volta arrivata ordinò un secchiello cioccolata, fragola e frutti di bosco, mentre Soul oridnò un cono yogurt e menta e le sussurrò: “Lo sai perché li ho scelti? Perché lo yogurt è candido come la tua pelle e la menta è verde come i tuoi occhi. Per questo ho scelto questi due gusti, perché mi ricordano te.” La reazione della bionda fu quella di arrossire e rivolgergli un altro sorriso molto dolce. Maka pensò che quello fosse il miglior pomeriggio della sua vita.

Finito il gelato, Soul propose a Maka di passeggiare un po’ per il centro, come una normale coppia d’innamorati. Ovviamente la bionda accettò senza pensarci due volte. Mentre passeggiava accanto a lui, la osservò attentamente, notando quanto effettivamente Maka fosse cambiata. Era diventata una donna, senza che lui se ne accorgesse ed il suo corpo lo dimostrava ampiamente. Il cambiamento in lei c’era stato e non era solo stato mentale, in quanto la ragazza era divenuta molto più matura. Anche le forme di Maka erano cambiate, anche se non erano abbondanti, come quelle di Blair, di Tsubaki, di Patty e persino quelle di Liz, erano proporzionate alla sua corporatura sottile. Le gambe lunghe e magre, slanciavano la figura longilinea della bionda, i glutei erano piccoli, ma muscolosi e soprattutto pieni e rotondi al punto giusto. I fianchi erano a clessidra, slanciando ulteriormente la figura della giovane. Il seno non era certo una quarta, ma di sicuro era una seconda abbondante, forse una terza, ma comunque sempre in linea con la figura della giovane.

Maka trascorse il resto del pomeriggio in giro con Soul per Death City. Non si sarebbe mai aspettata che quel decerebrato patito delle moto e delle ragazze prosperose, potesse essere capace di farle degl’apprezzamenti. Purtroppo Maka non si fidava totalmente di Soul, perché in varie occasioni si era rivelato un vero donnaiolo, quindi pensò che fosse meglio studiarlo bene, ma sotto una luce diversa, non più come partner o come amico, ma come fidanzato. Già quello era il problema, aveva ceduto sull’unico punto su cui si era sempre raccomandata di non cedere. Dubbi, troppi dubbi assillavano la sua mente, eppure si sarebbe dovuta fidare di Soul, ma proprio non riusciva a credere nell’amore. Però pensò di provare a fare uno sforzo, cercando di non farsi coinvolgere troppo, cosicché non finisse come sua madre.

 Pensava troppo ad una potenziale fine di quel rapporto, che forse non era neppure realmente mai cominciato. Perché Soul le apparisse come quel mostro di Spirit proprio non riusciva a spiegarselo. Molto probabilmente tutte le sue paure e le sue ansie si erano concretizzato nel momento in cui si erano dichiarati. Il suo timore più grande era quello che, se la sua storia con Soul, fosse finita, lei lo avrebbe perso e quella certezza sarebbe stata devastante. Era fragile. Maka Albarn era fragile. Questa era l’unica considerazione importante in quel discorso mentale. Doveva affrontare le sue paure e superarle, per lei e per Soul, che sicuramente avrebbe sofferto nel vederla star male e soprattutto quanta poca fiducia, ancora, nutrisse nei suoi confronti. Doveva parlare con sua madre e con suo padre. Doveva chiedere a Spirit perché aveva tradito lei e sua madre. Solo con quella risposta avrebbe potuto chiarire i suoi dubbi. Ovviamente Soul non sarebbe mai venuto a conoscenza di tutto ciò. Glielo avrebbe nascosto, e avrebbe fatto in modo che la sua relazione con Soul iniziasse. Così per il resto della serata, si scambiò baci e tenerezze con il suo ormai fidanzato, che la ricoprì per la prima volta in vita sua di attenzioni positive. Oltre alla sua fragilità, indubbia, Maka aveva un’altra certezza. Era perdutamente innamorata di Soul Eater Evans e non era disposta a a rinunciare ai suoi sentimenti per lui.


N.D.A: Salve gente! Ok credo che mi dissezionerete! Mi sono ridotta a pubblicare adesso uno schifo di capitolo, che sicuramente non verrà recensito. Sono un rifiuto di efp, lo so, ma che ci posso fare sono così. XD. Ormai sono giunta alla conclusione  che qui o si scrive a raiting rosso o si viene ignorati. Personalmente io sono proprio stufa di questa storia. Ok è anche vero che io non posso parlare, perché delle quattro  storie che scrivevo, mi sono ridotta a concentrarmi solo su una, ovvero questa. Perdonatemi non è colpa mia, se  purtroppo il mio pc ha cancellato il capitolo di Viaggio a  Death City. Comunque prometto che mi farò perdonare cercando di pubblicarlo entro domani sera, massimo martedì. Comunque, dopo questi scleri, veniamo a questo capitolo. Più breve della media e senza molti colpi di scena. Un preludio di un primo vero appuntamento. Quello verrà nel prossimo capitolo e fidatevi, ci sarà da ridere. Con questo vi lascio, perché onestamente non ho voglia di scrivere altro, tanto sarà letto dalle solite due persone, che almeno tengono un pochino a questa scrittrice da strapazzo e che ovviamente recensiranno. Che dirvi se non che inizio a stufarmi e ad incavolarmi? Uhm...credo nulla!
   
 
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