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Autore: MedusaNoir    16/01/2012    3 recensioni
E’ mentre guardo Andrea sollevare tra le braccia nostro figlio che la mente diviene finalmente lucida.
Non la amo.

[Tom/Semir]
Genere: Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Non è una scelta

E’ mentre guardo Andrea sollevare tra le braccia nostro figlio che la mente diviene finalmente lucida.

Non la amo.

Fuggo, incapace di digerire di fronte a loro quell’agghiacciante verità: quando Andrea stava partorendo, io sono corso da lui, non ho perso tempo a scegliere. Tom era in pericolo e la sua vita era molto più importante di quella, sangue del mio sangue, che stava nascendo in un letto di ospedale.

La sua vita…

Stringo gli occhi fino a che le lacrime non smettono di scorrere, mentre tra le mani tengo una nostra fotografia. Non ho il coraggio di guardare quel sorriso così vivo.

Dov’è Tom quando serve? Perché non spunta fuori all’improvviso ancora una volta, dicendo una frase ad effetto delle sue e mostrando quegli occhi che tanto spesso mi rassicuravano? Proverei di nuovo quel sollievo, la felicità di vederlo vivo, di poter ascoltare ancora la sua voce. Ma il sollievo continua a ritardare, non so se questa volta arriverà.

Improvvisamente davanti agli occhi mi appare l’immagine della nostra squadra al completo, che sorride pronta a rivelarmi il ritorno di Tom. Gli ero corso incontro, quel giorno, per riabbracciare il mio vecchio compagno, il mio migliore amico.

Il mio migliore amico.

Come mi ero sentito bene in quel momento! Se solo avessi saputo… Ma lo sapevo, il nostro lavoro è un perenne rischio e avevo perso altri amici in questo modo. E’ Tom che non avrei dovuto perdere; lui per me era scontato, era uno sguardo sorridente preparato apposta per me ogni mattina, era il sollievo di saperlo ancora vivo.

Allora perché questo sollievo non arriva? Perché non sei qui, Tom?

 

Lentamente mi trascino a casa, l’unico posto in cui riesca a stare, nonostante la presenza di Andrea. E’ proprio lei che trovo sul divano, dispiaciuta per non avermi creduto, per avermi urlato contro in un momento del genere.

E io l’abbraccio, consapevole che non vorrei quelle braccia, che baratterei quella vita con un’altra. Ancora una volta, non perderei tempo a scegliere.

   
 
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