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Autore: Ayumi Yoshida    18/01/2012    8 recensioni
( BEELZEBUB - spoiler capitolo 139 )
“Sono disperato.”
“Questo non ti da il permesso di venire a casa mia
di notte!”
Come si concluderà la faccenda secondo me. ;)
[ Personaggi: Oga, Furuichi, Hilda, Beel ]
Genere: Commedia, Fluff, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Beel/Kaiser de Emperana Beelzebub IV, Hilda, Takayuki Furuichi, Tatsumi Oga
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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Rock the night

(Spoiler capitolo 139)
 
 
“Sono disperato.”
“Questo non ti da il permesso di venire a casa mia di notte!”
Furuichi guardò Oga con gli occhi pesti e infuriati e incrociò le braccia. Non andò ad accendere neppure la luce nel corridoio e prese a salire le scale senza dirgli nulla mentre, al piano superiore, svegliati dallo squillo del campanello, i suoi genitori e sua sorella cominciavano ad agitarsi. Ancora sudando freddo, Oga lo seguì stringendo forte le mani attorno alle gambe grassocce di Beel. Non riusciva ancora a togliersi dalla testa il volto di Hilda con quella espressione, così vicino al suo, anche se aveva tentato ogni cosa. Guardandosi furtivamente intorno, entrò nella stanza di Furuichi e, velocissimo, si richiuse la porta alle spalle a doppia mandata, poi crollò a terra emettendo un lungo sospiro. Furuichi lo guardò scandalizzato.
“Cosa vuoi fare chiudendoci qui dentro?! Sei impazzito?!
“Stupido Furuichi!” esclamò Oga ricambiando la sua espressione “Non sono io ad essere impazzito, ma quel demone!”
“Parli di Beel?” gli chiese Furuichi indicando il bambino sulle sue spalle. Oga girò la testa ed alzò le spalle, scoprendo Beel. Impallidì.
“Sono morto.” mormorò con voce cadaverica “Adesso sarò accusato anche di rapimento di minore!”
Furuichi non riusciva a capire più niente. Crollato sul letto, fece un bel respiro per calmarsi e cercando di sembrare più naturale possibile, sperando di poter dimenticare che quel cretino di Oga era piombato a casa sua nel bel mezzo della notte farneticando, gli chiese: “Si può sapere di chi stai parlando?”
“Di quel dannato demone!” replicò Oga come se fosse la cosa più ovvia del mondo. Se non si trattava di Beel, poteva essere solo…
“Cosa c’è che non va con la signorina Hilda?” gli chiese allora Furuichi, corrucciato.
“E’ impazzita, non è più lei, è-“
“Ha davvero perso la memoria?!” esclamò Furuichi sobbalzando e Oga annuì, gli occhi spalancati.
“Adesso pensa davvero di essere mia moglie!”
“E quindi?”
“Stava dormendo con me nel mio letto!”
“Wooooooooooooh!” Furuichi lanciò un urlò spaventoso, poi si coprì a bocca con le mani. Non riusciva a decidere se essere incavolato nero con Oga e la sua stupida fortuna o emozionato per la nuova Hilda così libertina. Saltò giù dal letto con gli occhi ridotti a fessure e si avvicinò ad Oga, puntandogli contro un dito, senza fiato.
“Voi due non avete…”
“Ma che diciii!” ululò Oga fuori di sé “Mi ha guardato con una faccia, era così strana…”
“Voglio vederla!” esclamò Furuichi tutto emozionato. All’improvviso si sentiva davvero sveglio e pronto a vedere quanto fosse carina la signorina Hilda nei panni della moglie amorevole. “Andiamo subito a casa tua!”
Indossò soltanto le scarpe e, ancora in tenuta da notte, si lanciò in una corsa disperata verso casa di Oga, trascinandolo con sé insieme a Beel.
 
“Beelze!”
Furuichi quasi non riconobbe Hilda quando, con una camicia da notte svolazzante e i lunghi capelli sciolti e arruffati, corse incontro a Beel e lo strinse forte a sé, sollevata. Poi, senza neppure notare la nuova presenza, i suoi occhi si posarono su Oga, sconvolto, e diventarono languidi.
“Ero preoccupata.” sussurrò con una strana voce, poi, all’improvviso, lo abbracciò. “Ti chiedo scusa, Tatsumi. Scusami se ho fatto qualcosa di sbagliato, ma io non ricordo più nulla…”
Oga, visibilmente scosso, se ne stava impietrito tra le sue braccia, senza fare nulla, e Furuichi lo invidiò profondamente. Tutte le fortune capitavano a lui, maledetto Oga! Ma forse c’era un modo…
Si schiarì la voce per farsi notare e funzionò: non appena Hilda si accorse che lei e Oga non erano soli, un po’ rossa in volto, si allontanò da lui, con Beel ancora tra le braccia.
“Tu sei…?” gli chiese in tono gentile, senza minimamente pensare al fatto che, a quell’ora di notte, ci fosse uno sconosciuto a casa loro. Furuichi sfoggiò un sorriso smagliante.
“Davvero non mi riconosci? Sono Takayuki-kun, il tuo amante!”
A quelle parole, Hilda lo guardò, sconvolta. Qualche passo dietro di lei, Oga spalancò la bocca, incredulo, senza riuscire a dire nulla. Certe volte Furuichi riusciva a sconvolgerlo per quanto riuscisse ad essere patetico.
“Il mio amante? Davvero ho… un amante?
Furuichi annuì, serio.
“Certo. Quello zotico di Oga non ti ha mai apprezzata quanto avrebbe dovuto e tu hai deciso di stare con me.”
Confusa, Hilda guardò Beel, stretto tra le sue braccia, felice, poi lo posò sul letto. Come aveva potuto distruggere la felicità del suo bambino lasciando la sua famiglia ed andando con un altro uomo? Adesso capiva perché quella mattina Tatsumi si era arrabbiato con lei e l’aveva tenuta a distanza. Non ricordava più nulla, ma sapeva di aver sbagliato. Si sentiva gli occhi lucidi. Guardò ancora una volta Furuichi, poi Oga: se ne stava in silenzio, le braccia distese lungo il corpo, gli occhi nascosti dai capelli. Sentì una lacrima sotto la palpebra.
“Mi dispiace, Tatsumi” mormorò senza riuscire a smettere di guardarlo. Takayuki-kun la attendeva a braccia spalancate, sorridente, ma lei non riusciva a muoversi. Anche Beelze continuava a guardarla, il viso contratto, continuando ad emettere versi ansiosi. Non era stata per lui una buona madre.
“Mi dispiace tanto.” ripeté e si diresse piano verso Furuichi, ma la voce perentoria di Oga la fermò.
“Che stai facendo? Credi davvero alle parole di quello stupido di Furuichi?” Oga, tremendamente serio come non mai, aveva allungato un braccio verso di lei. “Credi davvero che il tuo affetto per Beel fosse così debole da mollarlo così? Secondo me ti sbagli.”
Dannato Oga. Furuichi lo guardò, depresso, e sbuffò.
“Perché non mi hai retto il gioco? Vuoi tenerti la signorina Hilda tutta per te, non è vero? Adesso che è così carina-“
“Maledetto Furuichi.” sibilò Oga battendosi un pugno sul palmo della mano. Oltrepassò Hilda e si diresse verso l’amico che aveva preso a tremare e ad agitarsi.
“Dai, Oga, scherzavo! Non volevo… aaaaaaah!” Si coprì la testa con le mani, impaurito, ma Oga non alzò un dito: Hilda gli si era aggrappata al braccio. Oga si irrigidì.
“Ti prego, Tatsumi, non fargli del male! Certamente il signor Furuichi era invidioso della nostra famiglia, perciò ha detto tutte quelle cose. Ma noi sappiamo che non è così, perché io vi amo, amo te e Beelze,” mormorò un po’ rossa “e sono certa che lui se n’è già pentito, non è vero?”
Furuichi annuì energicamente, in silenzio, mentre Oga si sentiva man mano più fiacco. Voleva morire. Non si era mai sentito in imbarazzo come in quel momento.
“Che-che significa ‘Vi amo, amo te e Beelze’? boccheggiò mentre Hilda spostava lo sguardo e arrossiva pudicamente, così si sentì ancora più imbarazzato.
“Quello che ho detto.” mormorò lei sorridendo a Beel. Senza fiato, Oga ricadde di schiena sul letto e si coprì il volto con le mani. Quella dannata Hilda. Per quanto ancora avrebbero dovuto mandare avanti quella commedia? Se continuava così, l’avrebbe sposata davvero. Non si sentiva ancora pronto psicologicamente.
 
 
 
 
 
 
 
Le mie note: questa fic la pubblico davvero a cuore aperto per molti motivi: perché è uno scleratissimo frutto della mia immaginazione, perché è la prima su questa serie che mi fa morire dalle risate, perché è su una coppia che mi piace tanto, ecc. ecc.
Non so neppure se qualcuno la leggerà, dato che non ha neppure una sezione dedicata. XD Nel caso questo accadesse, vi sarò grata se vorrete lasciarmi un parere sull’IC dei personaggi (scrivere di questa Hilda mi ha fatto morire! XD), su quanto la mia immaginazione sia sconvolgente, ecc. ecc.
Tutto questo, in attesa del prossimo capitolo. L’attesa fa anche questo. XD
Prima che lo dimentichi, il titolo della fic è quello della canzone “Rock the night” dei Blue.
 
Grazie per aver letto. ;)
Ayumi

 


   
 
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