10 things I hate about you
#1
{ the way you look at me }
È difficile concentrarsi con un uomo dentro casa. Soprattutto se non è casa tua. Soprattutto se è un uomo come quello.
Forse è per via del suo atteggiamento, quell’appoggiarsi al bastone con un’incuranza studiata a tavolino, quel suo essere – e si vedrebbe anche a un miglio di distanza – perfettamente conscio della propria autorità, e pronto a trarne il maggior vantaggio possibile; o forse è per quel suo sguardo calcolatore che la segue in ogni dannatissima cosa che lei faccia.
D’altro canto Mary Margaret sembra essere scomparsa nelle profondità della vasca da bagno e qualcuno deve pur pensare alla colazione. E così Emma si ritrova a sbattere un pentolino sul fornello, schizzando di latte e cioccolata le piastrelle immacolate, sentendo la schiena bruciare sotto gli occhi attenti del signor Gold e sforzandosi di non voltarsi a incenerirlo in risposta. Cortesia, pura cortesia. E bisogno di soldi, anche.
« Si trova bene a Storybrooke? »
Continua a rovistare rumorosamente, in cerca della zuccheriera. « Abbastanza. È un posto tranquillo. »
« Eppure, a giudicare dal modo in cui sta trattando la povera cucina della signorina Blanchard, giurerei che qualcosa la rende quantomeno... nervosa. »
Nel suo tono vibra il sorrisetto del tipico Cattivo Figo di un telefilm. Ma bravo, signor Gold, che acume. La bocca di Emma si storce appena mentre finalmente lo fronteggia – grazie a Dio lei non è un’adolescente in preda agli ormoni. Non c’è pericolo che si lasci incantare, non c’è alcun pericolo.
« Beh, non se ne ritenga responsabile. È solo che non sono abituata a vedermi gente intorno... specie di mattina presto. »
Se anche ha colto l’allusione, Gold non lo dà a vedere. Il suo sorriso anzi si accentua; tra le labbra sottili ammicca uno scintillio dorato.
« Lei deve essere una donna molto sola. » Né compassione, né condivisione: è una constatazione nuda e cruda, la sua, come solo i dati di fatto possono essere. « Sa, è davvero un bene che sia venuta qui... »
Emma non risponde, non si muove, non cambia espressione, anche se lui ha iniziato ad avvicinarsi a questa parte del tavolo e anche se l’aria, per qualche motivo, si è rarefatta. Resta solo in attesa a domandarsi perché.
« Ho la sensazione che, molto presto, molte cose potrebbero cambiare » conclude Gold a tre passi da lei.
E allora Emma si ricorda della cioccolata che brucia ed è per quello che si volta in fretta a chiudere il gas ed è per quello che nella foga si scotta un dito ed è per quello che lancia un’imprecazione forte e chiara. Non per altro.
Ma Mary Margaret è affogata?
« Mi lasci vedere » dice la voce sicura di Gold alle sue spalle. Troppo sicura per dirgli semplicemente di no.
Emma si lascia studiare e sfiorare, lottando con se stessa per non guardare altrove, perché non può lasciarglielo fare, perché non può trasformarsi nella Donzella in Difficoltà.
Quando Gold, fissandola, soffia piano sul suo polpastrello arrossato, per la prima volta sente di odiarlo sul serio.
La guarda come se volesse mangiarla.
Spazio dell’autrice
(Timeline: episodio 1x04, al momento in cui Gold ingaggia Emma per ritrovare Ashley.)
Io ve l’avevo detto, di temermi. >w<
Perché Mr. Gold è il primo Cattivo Figo per il quale abbia sviluppato un’ossessione tale da sognarmelo di notte. Perché Emma è una grandissima, ed è una soddisfazione tentare di vedere le cose dal suo punto di vista. E perché io sono pazza e pericolosa e Once Upon a Time non ha fatto altro che peggiorarmi *rolls*
Se vi aspettate un’introduzione più coerente a questa raccolta in cui vi siete temerariamente intrufolati, lasciate ogni speranza.
Giuro, non so cosa diavolo mi abbiano fatto, questi due. ♥
Aya ~