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Autore: telesette    19/01/2012    0 recensioni
Arrestato a diciassette anni, e con una bella sfilza di accuse a suo carico ( furto d'auto, danneggiamento di bene pubblico, rissa aggravata e resistenza all'arresto ), gli sbirri ne avevano abbastanza per tenerlo dentro un bel po'. Tuttavia, a causa delle nuove misure stabilite dal Ministero della Pubblica Istruzione, Cody Culp rientrava nel programma dei "giovani detenuti in fase di correzione". In pratica aveva ricevuto quella che si suol chiamare una seconda opportunità e, se si fosse attenuto alle disposizioni ( senza contravvenire in alcun modo alla legge e riprendendo regolarmente gli studi ), quest'oggi gli avrebbero concesso la libertà provvisoria. Si trattava dunque di sostituire lo schifo del carcere con la merda assai più puzzolente di un fottuto liceo del cazzo...
Genere: Generale, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Contenuti forti
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Classe 1999 è un film di fantascienza prodotto nel 1989, diretto da Mark Lester. La trama è la tipica di un B-Movie, il quale però si distinse all'epoca tra gli appassionati del genere per il chiaro riferimento all'assai più celebre Terminator. La storia in sé è abbastanza semplice:
In un futuro alternativo ( ricordiamoci che il film è uscito nel 1989 ), il liceo Kennedy di Seattle è al centro di una "zona di guerra" tra bande di teppisti armati di mitragliette e artiglieria di ogni genere. La Mega-Tech, un'importante ditta di meccanismi cibernetici, propone di utilizzare degli androidi da combattimento e riprogrammarli per svolgere il ruolo di insegnanti. Purtroppo il progetto fallisce e gli studenti si ritrovano dunque a dover fronteggiare tre inarrestabili macchine per uccidere.

 

 

 

Libertà Vigilata, Cody Culp

 

Nel momento in cui la porta della cella si aprì, Cody si tirò su dalla branda senza battere ciglio.

 

- Cody Culp - esclamò il secondino. - Vieni fuori, sei libero!

 

Cody uscì nel corridoio senza dire una parola. Dopo mesi e mesi di carcere, l'unica cosa che voleva era uscire da quello schifo prima possibile. Solo ripensando al perché lo avevano messo dentro, aveva quasi voglia di prendersi a pugni da solo. Fin da quando aveva dodici anni, la sua era sempre stata una vita difficile: una madre drogata, due fratelli più piccoli, le amicizie sbagliate e via dicendo... Verso i quindici anni era già un mezzo delinquente, insieme alla banda dei Black Hearts, ed era a causa delle stupidaggini commesse se era finito lì. Arrestato a diciassette anni, e con una bella sfilza di accuse a suo carico ( furto d'auto, danneggiamento di bene pubblico, rissa aggravata e resistenza all'arresto ), gli sbirri ne avevano abbastanza per tenerlo dentro un bel po'. Tuttavia, a causa delle nuove misure stabilite dal Ministero della Pubblica Istruzione, Cody Culp rientrava nel programma dei "giovani detenuti in fase di correzione". In pratica aveva ricevuto quella che si suol chiamare una seconda opportunità e, se si fosse attenuto alle disposizioni ( senza contravvenire in alcun modo alla legge e riprendendo regolarmente gli studi ), quest'oggi gli avrebbero concesso la libertà provvisoria. Si trattava dunque di sostituire lo schifo del carcere con la merda assai più puzzolente di un fottuto liceo del cazzo... Ma tutto sommato era preferibile quello, piuttosto che passare un altro giorno a guardarsi le spalle durante l'ora d'aria.

 

- Ehi, guardate un po' chi ci lascia - gridarono i detenuti all'indirizzo di Cody, mentre questi proseguiva impassibile verso l'uscita.
- Cos'è, non ti piace l'albergo? - fece subito eco qualcuno.
- Il solito fortunato!
- Culp, Culp... Mi senti, stronzo?

 

Con la coda dell'occhio, Cody incrociò lo sguardo arcigno di un tizio sopra di lui. Questi aveva un'espressione tutt'altro che rassicurante, resa ancor più minacciosa dal contorno violaceo che partiva dall'occhio fino all'estremità dello zigomo sinistro. Cody ricordava bene la sua brutta faccia: Doyle Jefferson, 35 anni, rapina a mano armata, diciotto mesi di detenzione ancora da finire... Proprio il giorno prima lui e Cody avevano avuto una discussione e, come Doyle ebbe sfoderato il coltello, Cody reagì sferrandogli un preciso cazzotto al volto.

 

- Ringrazia il cielo che esci, fottuto pidocchio del cazzo - ruggì Doyle, scuotendo le sbarre furibondo. - La prossima volta le budella te le strappo con le mie mani, hai capito ?!?

 

Cody lo ignorò senza problemi. Non aveva certo intenzione di rispondere a delle provocazioni idiote, specie ad un passo verso l'uscita. Così, accompagnato dalle urla e dai rotoli di carta igienica che gli piovevano addosso, il giovane uscì dal gabbio senza curarsi né degli insulti né delle minacce.

 

***

 

- Firma - esclamò il secondino baffuto, sbattendogli davanti il foglio di scarcerazione. - Devi presentarti a scuola alle nove di ogni mattina, se non vuoi tornare qui...

 

Cody lo guardò di traverso. "Tornare lì dentro?" Piuttosto si sarebbe fatto sparare subito alle cervella. L'esperienza del carcere gli aveva dato modo di riflettere su molte cose: era giovane, ma la malavita lo aveva fatto maturare fin troppo in fretta; fuori di lì aveva una vita, ma non era certo una vita di cui essere fiero; e l'unico modo per riprendersi i suoi anni restanti era scritto su quel lurido pezzo di carta.

 

- Sei in libertà vigilata - proseguì l'altro. - E se sgarri, noi saremo lieti di insegnarti una volta per tutte cos'è la vera disciplina!

 

Così dicendo, l'uomo restituì a Cody i suoi effetti personali ( abiti, e tutto il resto ) e sottolineò fin troppo chiaramente invece il piacere che avrebbe provato nell'allungare il manganello contro i suoi denti.
Cody non disse nulla. Non era il caso di rispondere a quel grosso pezzo di merda, anche se la tentazione di stampargliene uno era forte... Era in libertà vigilata adesso: un solo sgarro, anche una semplice multa, e quelli lo rispedivano a dividere la cella con Doyle; meglio far finta di niente e ingoiare, del resto ormai ci aveva fatto l'abitudine.

 

FINE

 

   
 
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