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Autore: misslittlesun95    20/01/2012    1 recensioni
Tutti ci siamo accorti, penso, della somiglianza tra la storia personale di Elena e quella di Barbara.
E se fosse più profonda?
What if? Moooooolto What if?!
Genere: Drammatico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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L'amore non e' mai un crimine
 

Personaggi; Barbara Rostagno, Sara Rostagno, Marco Argenti, Elena Argenti.
Co-protagonisti: Luca Benvenuto, Anna Gori.


 

Barbara Rostagno guardava da dietro il vetro.
Non poteva essere accaduto, non poteva esserci sua sorella nella sala degli interrogatori del X Tuscolano.
E invece...
- Sentite, io con quello che voi cercate nella bisca non c'entro nulla, nulla!- La giovane era allo stremo, e il vice questore Luca Benvenuto lo aveva capito. Eppure voleva continuare quel devastante interrogatorio fino a scoprire chi fosse il ragazzo della foto.
Avevano trovato quella foto nella stanza dove Sara Rostagno era solita cambiarsi, e dietro quella foto c'era una dedica. “L'amore non è mai un crimine, Sara. Quando tutta questa storia sarà finita verrò a prenderti e andremo in Messico insieme.
Ti amo. Emme.”
- Chi è Emme? - Chiese Benvenuto.
- Che vi interessa?! È morto e non da poco! -
- Emme è il ragazzo della foto? Sara rispondi, cazzo! Emme è il ragazzo della foto? -
- Si è lui. Ma vi ripeto, è morto, lasciatelo riposare in pace. -
- Portatela via, via! - Due agenti prelevarono la ragazza e la portarono in cella, dove sarebbe rimasta fino al processo. Sia Luca che Barbara sapevano che la condanna non sarebbe stata terribile. Ma certo, non stavano passando un bel periodo al distretto.
- Perché ti sei accanito così tanto sul ragazzo nella foto? Pensi che mia sorella stia mentendo sul fatto che è morto? - Barbara era mezza infuriata. Solo mezza, ma lo era comunque.
- Scusami, non volevo. È che... non lo so... quel ragazzo mi ricorda qualcuno ma non so chi, capisci? -
- Sarà un vizio di famiglia, ma te lo ripeto. Sara ha ragione, lasciamolo riposare in pace. E anche se ti ricorda qualcuno va' in pace anche tu, Luca. Ci vediamo domani. -
L'ispettore Rostagno uscì e tornò a casa. Benvenuto lo fece solo molte ore dopo.

******
- E tu e il distretto? - Era la classica domanda di Anna a metà conversazione, voleva sapere come andava il suo vecchio lavoro.
Il telefono a casa di Luca era squillato mentre lavava i piatti, e visto il nome di chi chiamava aveva compreso che le stoviglie sporche sarebbero rimaste là.
- Non è un buon momento. La sorella di un'ispettrice nuova è nel bel mezzo di un indagine, non va' proprio tutto bene.-
- Non sei nuovo a queste cose vice questore. - Disse Anna. - Ti ricordi la storia di Elena e suo fratello? - Un lampo attraversò la mente di Luca. Ecco svelato l'arcano.
- Come si chiamava? Il fratello di Elena come si chiamava? -
- Marco se non erro, perché? -
- Annina, posso richiamarti domani? È un'urgenza. -
- Tranquillo, ma che succede?- Anna si stava agitando, e temeva di non star sbagliando.
- Niente, non ti preoccupare. Domani ti chiamo e ti dico tutto. Ciao Anna, ti voglio bene.-
- Sempre a salvare il mondo il nostro eroe. Ciao Luchino, ti voglio bene anche io. -
Benvenuto spense la chiamata e andò in salone, dove in un cassetto trovò un mazzo di chiavi.
Si vergognava quasi a possederle, ma non era colpa sua.
Quelle chiavi aprivano la casa di Elena Argenti, e gliele aveva consegnate lei in persona due mesi prima, quando aveva scoperto che Anna sarebbe tornata a Roma con Abel e sarebbe andata a convivere con Luca.
- Casa tua è piccola, e per adesso siete solo tre. - Aveva detto mentre il vice questore la guardava quasi male. - Io ormai sono stabile a Genova. Tieni il mazzo di casa mia, quando sarà ora faremo uno scambio. La mia roba da te e la tua da me. Poi ci occuperemo anche delle pratiche legali. Pur se un giorno dovessi tornare a Roma anche io quella casa è per me troppo dolorosa. - Un discorso che Luca aveva considerato quasi privo di senso, ma alla fine si era visto costretto ad accettarlo.
In quella casa per il momento però c'era ancora tutta la vita di Elena.
Per questo forse entrando si era sentito in colpa, ma sapeva di farlo per una giusta causa.
Ci mise poco a trovare una qualunque foto di Marco Argenti, e vedendola riconobbe subito il volto del ragazzo nella foto con Sara Rostagno.

 

*****
Due giorni dopo aver risolto il mistero e aver raccontato tutto ad Anna, Luca e Barbara andarono a parlare con la carcerata.
- Ve lo avevo detto che era morto. Comunque... non è la prima volta che mi trovo dentro a una bisca, quella di Gerace è stata la mia vera prima bisca. Lì ho conosciuto Marco e ci siamo innamorati. Volevamo scappare insieme, questo lo avete capito dalla dedica, ma poi... la storia dei Flaviano è finita male e Marco mi ha lasciata sola per sempre. Per questo non ho lasciato questa vita, perché era l'unica cosa che mi teneva legata a lui. Scusami Barbara, scusami davvero. - Mentre parlava grosse lacrime le scendevano sulle guance.

Alla Rostagno fu permesso di rimanere ancora un po' con la sorella, mentre Luca andò nel parcheggio del carcere, dove per tutto quel tempo l'aveva aspettato Elena.
- Era come avevi capito? - Chiese all'amico.
- Si. - Rispose quello a testa bassa.
- Scusami, ma non riesco a incontrare questa Barbara. Io vado, ci sentiamo poi per la faccenda della casa. Ciao Luca. - Senza aver il tempo di sentire una qualunque risposta Elena si girò e salì in macchina.

 

******
Un corteo funebre formato da poco più che una decina di persone si avviava verso il cimitero di Prima Porta, poco fuori Roma.
Pietro teneva stretto a se Barbara, incapace di comprendere cosa fosse accaduto e perché.
Ma soprattutto, e questo era logico, incapace di accettarlo.
Sua sorella si era suicidata pochi giorni prima, impiccandosi in carcere come molti facevano. Aveva lasciato un biglietto dicendo solo che lei voleva stare con il suo amore, a prescindere da quanto questo potesse costarle.
Barbara non aveva parole, provava solo un forte dolore che sapeva non si sarebbe placato mai.
A vista il corteo era seguito da una donna alta coi capelli marroni corti e addosso un pastrano dello stesso colore che odorava di morte e dolore. A vista il corteo era seguito da Elena.
L'Argenti continuò a star loro lontana fino a che Barbara non rimase sola davanti alla tomba della giovanissima Sara. Poi si avvicinò a lei, prendendola alla sprovvista.
- Mi spiace. - Disse alle sue spalle con una voce roca, probabilmente perché sul punto di piangere.
- Elena Argenti, vero? Dispiace anche a me. Per la mia Sara... e per suo fratello, ovviamente.-
- Si, sono io. Già, non ci sono parole. -

- Siamo state delle cattive sorelle? - Chiese Barbara guardandola negli occhi.
- Forse. O forse troppo brave nel lasciarli liberi, ma cosa importa ormai. È inutile, come inutile è darsi la colpa per ciò che è accaduto. Spero solo che ora stiano bene. E insieme, se possibile. - Barbara aveva pianto a lungo, e i suoi occhi rossi fecero piangere anche Elena, che fino a quel momento aveva tentato di contenere i suoi sentimenti.
- Tieni... - Disse poi Elena superato un momento di silenzio dovuto all'imbarazzo del dolore. - L'ho trovata nel pc di mio fratello, e così ho deciso di stamparla per te. - La Argenti porse alla Rostagno la stessa foto che aveva dato il via a quella storia.
- So che quella che avete trovato è ormai agli atti del processo, pensavo che ti facesse piacere averne una copia. Io, ripeto, ce l'ho nel suo pc. -Barbara prese la foto e poi abbracciò forte Elena. - Grazie... grazie davvero. - La donna ricambiò l'abbraccio.
- Ti do anche il mio numero, così se hai bisogno di parlare... di qualcosa... io ci sono, posso capirti.- Barbara ringraziò nuovamente e nuovamente abbracciò quella sua quasi cognata.
Poi Elena capì che era ora di andare, salutò l'ispettrice e si avviò verso l'interno del cimitero.
Sarebbe andata a trovare Marco, e come se fosse stato il giorno del suo matrimonio gli avrebbe detto di trattare bene Sara.

Fine

Ringrazio un ragazzo che, commettendo un piccolo errore, ha dato vita a questa storia nella mia testa :)

   
 
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