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Autore: RealLovatic    20/01/2012    2 recensioni
In questa OneShot ho messo, semplicemente, per iscritto l'intervista che Demi Lovato fece per Good Morning America e 20/20 appena uscita dalla clinica. Spero vi piaccia e che la commentiate in tanti!
Genere: Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Demi Lovato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Stay Strong.  


 «Grazie per essere venuta, Demi!»
 «Grazie a voi per avermi invitata!» dico io, accennando un sorriso.
Sono in uno studio poco illuminato, dove una signora, sulla cinquantina, ha appena iniziato ad intervistarmi per il famoso programma televisivo "Good Morning America".
 «Ho una foto che voglio mostrarti!» mi dice subito, prendendo un cartoncino che mi mostra: questa foto ritrae me da piccola. Una dolce bambina a cui piaceva mettersi in mostra. A quella visione subito esclamo un:  «Oh mio Dio!» accompagnato da una nervosa risata. Già sò dove, l'intervistatrice, vuole arrivare. Ma dopotutto è quello che avrei dovuto ma soprattutto voluto dichiarare, ma il nervosismo c'è, perché sto per spiegare, finalmente, al mondo chi era la vecchia Demi, davvero!
 «Quando guardi questa foto, che pensi?» mi chiede lei. Io faccio un grande sospiro e inizio a dire:  «Penso ad una piccola bambina che amava esibirsi». Sono quasi con le lacrime agli occhi.
L'intervistatrice, dopo aver spiegato che la mia naturalezza davanti alle telecamere, non mi ha potuta proteggere dai danni interni del bullismo infantile, mi chiede:  «Ma perché loro erano così cattivi con te?» una centrata domanda a cui anche io non sapevo dare una risposta. 
«Io non sapevo letteralmente perché loro erano così cattivi con me! Loro, semplicemente, dicevano "Bhè, tu sei grassa!" e poi, pochi mesi dopo ho inziato con i disturbi alimentari». A questo punto la donna continua, dicendo:  «Infatti, durante la tua infanzia hai lottato contro la bulimia, giusto?» accenno un "si" e riprende il discorso, dicendo: 
 «E la tua famiglia ha cercato un aiuti professionale, ma tu stavi nascondendo un segreto: ti tagliavi!». Okay, lo aveva detto. I miei pensiere non fanno altro che trasmettermi ansia, così, per non farlo notare, cerco di calmarmi e continuare a seguire il discorso:  «Autolesionavi molto intensamente i tuoi polsi, è esatto?» mi chiede. Le rispondo con un altro "si" secco e arriva un'altra importante domanda dalla donna:  «Ricordi la prima volta che ti sei tagliata?».
 «Si, avevo 11 anni..» ma non riesco a continuare che la donna mi chiede:  «Che cosa hai sentito?». Questa domanda mi colpisce particolarmente, ma cercando di non evidenziare quello che sento in questo momento, mi affretto a dire:  «E' stato un modo per esprimere la mia propria vergogna.. di me stessa, del mio corpo! E ci sono state tante volte in cui le mie emozioni erano così forti, non sapevo che fare! L'unico modo con il quale potevo ottenere un'immediata soddisfazione, era attraverso una liberazione immediata su me stessa!». Noto l'espressione non poco sconvolta del mio interlocutore, che inizia a dire, non cambiando espressione:  «Ci sono tante persone che dicono "Oh, stavi cercando di ucciderti!!", lo stavi cercando di fare?» questa domanda avrei dovuto aspettarmela, ma non è stato così. Non mi aspettavo mi facesse una domanda di questo tipo, ma è anche giusto, visto che in questo momento sto raccontando la mia vera storia, in tutti i minimi dettagli:  «Non credo di aver mai cercato di uccidermi, ma so che se fossi andata troppo in là, non mi sarebbe importato!». Le mia parole toccano molto la donna e per non farlo notare, continua a parlare del fatto, dicendo: «So che, così, hai iniziato a nascondere i tagli con trucco e braccialetti e i tuoi problemi non ti hanno mai fermata dove più ti sentivi a casa, potremmo dire! Parlo del palcoscenico!» A questo punto, iniziano a mostrare delle immagini che ritraggono me in alcuni momenti di vari concerti, dove, spensierata, cantavo le mie canzoni e l'adrenalina era al massimo!
Poi, continua: «Poi hai finalmente raggiunto il ruolo che ti ha resa conosciuto! Facevi parte, infatti, del gruppo femminile, di fianco ai Jonas Brothers, nel film Disney "Camp Rock" e sei stata, immediatamente, trasformata nella sensazione degli adolescenti!».
Io seguo il suo discorso accennando qualche "si" ogni tanto.

«però, poi, per la piccola bambina, alla quale piaceva mettersi in posa, una fotò cambiò tutto!». Mostrano una mia foto sul Red Carpet, dove le mie visibili cicatrici sui polsi, furono esposte per la prima volta. Così inizio a dire con fare molto confessionale: «Quando questa foto venne fuori, ero terrorizzata! Il mondo intero vide il mio più oscuro segreto, che nemmeno i miei genitori conoscevano!». La donna, una volta che io pronuncio queste parole, percepisce la mia ansia, così se ne esce con una domanda banale che, però, riuscì a farmi calmare, almeno un pochino! Perché facendomi questa domanda, mi fa pensare pensare che non devo avere timore di parlare, perché una volta spiegato tutto, mi sarei sentita più libera, ancora più libera: «Non avevi niente addosso?». Così rispondo molto più tranquillamente: «No, avevo solo quel vestito. E' che quanto lo fai per tanto tempo, quando ti tagli per tanto tempo, poi ti dimentichi di avere le cicatrici! Ed io avevo messo il trucco, quindi pensavo fossero coperte!» la donna annuisce, comprendendo, ma io faccio finta di niente e finisco col dire: «Quello è stato un allarme, ma dopo, ho iniziato a farli in posti dove nessuno li avrebbe visti!» la donna sembra avere uno sguardo preoccupato nei miei confronti e, senza nemmeno pensarci, secondo me, esclama: «Quindi dopo sei diventata più..» io finisco la frase prima di permetterlo a lei, dicendo: «Furtiva! Sono diventata cauta!». La donna si riprende, assumendo la faccia più tranquilla che può in questo momento e inizia a dire: «Dopo l'incidente della foto, hai assicurato ai tuoi amici e la tua famiglia che andava tutto bene e hai concentrato tutta la tua energia, sul tuo show "Sonny With A Chance"». Annuisco e lei continua: «Dopo, il seguito di "Camp Rock", divenne il film #1 dell'anno. Il tuo album debuttò come #1 sulla Billboard e l'estate scorsa, hai avuto l'esaurito con il tour insieme ai Jonas Brothers! E come se non fosse abbastanza, sei uscita con lo "spezzacuori" Joe Jonas!!» Io quasi commossa, per tutti i successi dell'anno scorso, accenno un "esatto!" e ancora una volta, la signora continua col dire: «I 6 milioni di fans su Facebook, hanno seguito ogni mossa, la tua vita appariva perfetta! Ma i tuoi demoni interni, ti hanno portato via tutto e i tuoi tagli si intensificarono!!». Io confermo, seria, dicendo: «Mia mamma, a volte, aveva paura di entrare in camera mia al mattino, perché non sapeva cosa avrebbe trovato! Era diventata una cosa seria!». Anche quest'altra mia affermazione, la colpisce moltissimo e così decide di cambiare argomento e toccare un altro tasto pesante: Joe.
«Durante il tour, la tua relazione con Joe Jonas, finì! E il duetto d'amore che dovevate presentare, non lo hai fatto, vero?». Annuisco, facendo una smorfia e la donna, capendo che non avrei aggiunto altro, continua il suo discorso: «Poi ad un certo punto, anni di autoabuso, non potevano essere ignorati!! Infatti, raccontami cosa è successo poi, Demi!». Io prendo fiato e inizio a dire: «Facevo concerti a stomaco vuoto, stavo perdendo la voce perché la sforzavo ed ero così, letteralmente, fuori controllo emozionalmente, che mi sono sfogata su una persona alla quale tenevo molto!». L'intervistatrice, pensando che non tutti hanno capito a chi e a che cosa mi riferisco, mi chiede: «Hai colpito fisicamente una delle tue ballerine, Alex Welchs, ti riferisci a questo?». Io guardandola amareggiata, dico: «Si, esatto! Io mi prendo il 100% delle responsabilità!! Il secondo dopo, quando mi sono ripresa, mi sono accorta di ciò che avevo fatto e mi sono sentita.. Malata!».
«La tua famiglia ed i tuoi managers ti hanno aiutata con l'intervento, no? Parlamene un pò..». Io comincio a fissarla dritta negli occhi e inizio, dicendo: «Loro mi hanno fermata e mi hanno detto "Non puoi andare avanti così.. Hai bisogno d'aiuto!" ed è esattamente ciò che ho fatto!!». La donna, allora, continua il mio discorso: «Hai lasciato il tour e sei andata al "Timberline Knolls", un centro medico residenziale per donne con forti adizioni, ed è qui che hai ricevuto una nuova e scioccante diagnosi: eri bipolare! Qualcosa della quale non avevi mai parlato davanti ad una telecamera, fino a quest'intervista!».
Annuisco per la centesima volta e dico: «Non avevo idea di essere anche bipolare fino a quando non sono andata in trattamento. Quando avevo 7 anni, ho niziato ad avere pensieri suicidi, così, guardando indietro, dico "Okay, questo ha senso, ero bipolare!" Molte volte, in realtà, ero quasi maniaca se dovevo fare delle cose! Dicevo "Si, posso fare questo, posso farlo!" però, lì, crollavo totalmente e allora diventavo più depressa che mai!». La donna mi ascolta, annuendo e non appena finisco di parlare, mi dice, con un dolce sorriso in faccia: «Adesso, dopo 3 mesi di un'intensa terapia, però, un nuovo inizio!!». Sollevandomi da tutte le dichiarazioni che avevo fatto, dico: «Per la prima volta nella mia vita, ho iniziato a sentire! E' stata un'esperienza così gratificnte il "non mettere da parte i tuoi sentimenti ed ignorarli". Sono grata di poterli sentire, ora, capisci?» la signora mi sorride, quasi emozionata e mi dice: «I tagli sui polsi sono guariti e parole guaritrici, ora, li coprono, dico bene?»«Il messaggio per me è "Stay Strong"!» a questa affermazione, la donna inizia a dire: «L'hai scritto verso di te così che..» ma non la faccio finire di parlare, che capendo cosa stesse per dire, l'anticipo: «Si, così posso vederlo ogni giorno, non importa se sto mettendo le scarpe o mi sto truccando! Lo vedo ogni giorno, così tendo duro!!». A queste parole forti, la signora mi sorride e conclude l'intervista, dicendo: «Grazie mille, Demi, per essere stata con noi a raccontarci la tua storia così forse e ispiratrice! Ti auguro un in bocca al lupo per tutto!». La ringrazio sorridendole. Con quest'intervista, tutto il mondo ha, finalmente, scoperto come sono andate, realmente, le cose nella mia vita fino a quel momento.
Molte erano le voci che raccontavano storie false, magari anche più lievi della mia, ma che lo stesso mi facevano rabbia perché quella non era la mia vita. Ora almeno avevo chiarito, anche se con un pò di difficoltà, tutti i dubbi della gente e il ritorno al mio lavoro sarebbe stato, sicuramente, più leggero.
Mi ha, davvero, fatto bene parlarne! Ora mi sento più sollevata, con un sacco di energie!
La "vecchia" Demi, non era un bel modello da seguire, ma ora sento che tutto è diverso! Finalmente, dopo 12 anni, mi sento bene! E so che da adesso in poi andrà tutto per il meglio.. Perché adesso
TENGO DURO.
  
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