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Autore: GlassOnion    22/01/2012    4 recensioni
"Spencer ha undici anni ma ne dimostra venti". Reid ricorda ancora con orrore quello che gli accadde alle scuole superiori, ma non l'aveva mai raccontato a nessuno. Ecco un excursus in quello che reputo uno degli episodi più toccanti del passato di Reid, accompagnato dall'aiuto di una canzone altrettanto toccante.
Genere: Drammatico, Introspettivo, Song-fic | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Spencer Reid
Note: Cross-over, Lime | Avvertimenti: Contenuti forti
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NdA#
Questa storia è un po' diversa dalle precedenti. Innanzitutto è sul mio personaggio preferito di Criminal Minds, Spencer Reid.
La storia sarebbe la seconda di una raccolta di song - fic tra il personaggio di Reid e le canzoni di Morgan (la prima purtroppo ce l'ha il mio professore di italiano e non la riavrò).
Sarà una storia a capitoli, molto brevi, a causa dei vari cambiamenti di PoV. Sarà anche un po' cruda, spero non siate impressionabili.
Infine, vi faccio un appello. Molti leggono le storie ma non recensiscono.
Fatelo vi prego, se leggete, fatemi sapere il vostro parere. Non fate che sempre le solite persone recensiscono, fatemi sentire anche la vostra!
(Non commenti neutri grazie, penso siate abbastanza evoluti per esprimere un semplice parere!)
BUONA LETTURA!


Una macchina da scrivere.
Un foglio.
Un titolo solo: Storia di un bambino troppo normale.
A capo.
Dita veloci premono sui tasti.
Gli occhi, attenti, scorrono, nascosti da pesanti occhiali.

 
«Un cortile. Una scuola.
Ragazzi che corrono liberi, gustando i pochi attimi prima della fine della ricreazione.
Ragazzi che si nascondono, ragazzi che invece si mettono in mostra per farsi vedere da tutti, ragazzi che non pensano a nulla, ragazzi intenti a baciare la propria fidanzatina.
Ragazzi che invece, preferiscono studiare, ripassando la materia dell’ora successiva, intimoriti al pensiero di un’interrogazione.
Ragazzi che studiano, ma sanno già di sapere alla perfezione la lezione senza neanche averla mai letta.
Ma questo è il caso di un solo individuo in tutta la scuola, Spencer Reid.
Spencer non ha amici. O meglio, non ha amici tra i suoi coetanei. I suoi amici si trovano nelle pagine dei libri che divora giorno dopo giorno.
Spencer ha solo undici anni, ma ne dimostra venti: porta sulle spalle il peso di una madre schizofrenica e di un padre troppo poco premuroso.
Spencer guarda il mondo con gli occhi di un bambino che ha vissuto già troppo. Spencer vorrebbe sentirsi più piccolo di quanto già non è.
Spencer sistema gli occhiali sul naso e torna a leggere la lezione.

“Se voglio che si avveri il sogno che ho fatto da bambino, mi devo stare vicino fin troppo, per imparare le cose non le devo disprezzare, potrei finire male, o troppo normale" recita una scritta sul diario di Spencer. A seguire una foto, con su scritto:
E se cerco di parlarti non ci sei mai. Non so come dirti che vorrei te al mio fianco.”
Spencer distoglie lo sguardo dal libro e guarda la pagina aperta del diario, negli occhi una lieve malinconia.
Papà.»

   
 
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