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Autore: Ninfea Blu    23/01/2012    4 recensioni
Storia che nasce da una riflessione sulle scene tagliate del film.
Neytiri e Jake: destino comune, lo stesso dolore.
- C'è una ragione per tutto... -
Genere: Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Jake Sully, Neytiri
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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I demoni del cielo hanno ucciso mia sorella

Equilibrio: quando si dice il destino…

 

Neytiri appollaiata sul ramo di un albero, in equilibrio apparentemente precario, guardava sotto di sé, le rapide del grande fiume che precipitavano nella cascata.

Le acque erano trasparenti e cristalline, ma impetuose quanto i pensieri tristi e cupi che non riusciva a scacciare. Era piena di rabbia silenziosa; le sembrava di non avere altro che odio nel cuore. Aveva tanto pregato che gli estranei se ne andassero, ma Eywa, la Grande Madre di tutto, era avara di segni.

E gli alieni venuti dal cielo continuavano a calpestare la loro terra, a derubarla, prendendo ciò che non gli apparteneva.

Era convinta che mai più in futuro avrebbe avuto contatti con loro. E se li avesse avuti, sarebbe stato per ucciderli.

 

I demoni avevano ucciso sua sorella.

La mancanza era un vuoto dentro il petto che faceva male. Era ingiusto, eppure sapeva bene che la Grande Madre non parteggiava per nessuno; non per i suoi fratelli e neppure per i demoni alieni.

La piccola Sylwanin non doveva morire. Non era il suo tempo. Ma Sylwanin era arrabbiata per colpa degli uomini cammina nei sogni che volevano strappare gli alberi alla terra; tutto il popolo Na’vi lo era. Eywa, la Grande Madre piangeva.

Così, la piccola Na'vi li aveva sfidati, e loro per rappresaglia, avevano attaccato la scuola fondata dalla dottoressa Grace, la sola donna cammina nei sogni che avesse cercato di comunicare con loro con parole di pace.

Quel giorno terribile dell'attacco alla scuola, la giovane principessa Na'vi era lì con lei insieme ad altri giovani guerrieri che in quell' ora persero la vita. Gli Omaticaya piangevano per i loro morti, ma non si sarebbero arresi alla sciagura. I rapporti si erano guastati. La scuola era stata chiusa. Le ostilità si erano fatte più aspre.

 

Dopo la battaglia aveva tenuto il suo corpo tra le braccia. Così l’aveva riportata a Moat, sua madre.

Ora Sylwanin era con Eywa; Moat la sentiva cantare attraverso le fronde ondeggianti e luminescenti dell’albero delle voci.

 

Fidarsi di loro era stato uno sbaglio.

Avevano imparato la loro lingua per poter comunicare.

Ma i demoni alieni non sapevano ascoltare gli spiriti, né vedere oltre se stessi e nessuno poteva insegnare loro a farlo; non si preoccupavano neppure dei loro simili.

Sua madre, la tsahik aveva ragione: è difficile riempire una coppa che è già piena.

Una coppa piena di arroganza non contiene rispetto né umiltà.

Loro erano venuti dal cielo solo per scavare la terra con le loro grandi macchine, distruggere e disboscare la foresta, derubarla dei suoi tesori.

Così facendo, non si curavano di distruggere Eywa, la Grande Madre che li protegge.

Per questo Neytiri non si sarebbe mai più fidata di nessun uomo cammina nei sogni.

Li avrebbe ostacolati. Disprezzati. Avrebbe lottato contro di essi.

Sempre.

In risposta ai suoi pensieri tetri, un seme fluttuante dell’albero sacro sfiorò in quel momento un’estremità del suo arco.

 

*******

 

Erano seduti attorno a un piccolo fuoco, sotto le fronde accoglienti e protettive dell’albero casa.

Ascoltavano raccontare le antiche leggende sulla nascita del popolo Na’vi.

Naytiri guardava Jake, l’espressione sicura concentrata sulle parole.

Ricordava il loro primo incontro nella notte, la rabbia sorda che aveva provato quando lui aveva ucciso senza il permesso di Eywa.

Lui, niente altro che un alieno che portava solo morte.

Si era domandata spesso perché la Grande Madre l’avesse mandato in mezzo a loro.

Forse avrebbe dovuto chiederlo a lui.

 

Era diverso Jake.

Lo stava dimostrando giorno dopo giorno.

Stava imparando. Stava diventando parte del popolo.

E lei si sentiva stranamente felice per questo. Si trattava forse di un segno di Eywa?

All’inizio, non lo aveva creduto possibile e si era chiesta se i segnali divini non fossero stati fraintesi.

Tsu-Tey e gli altri guerrieri della tribù pensavano che fosse uno scemo, un idiota incapace di apprendere e imparare.

Una pietra capisce di più, diceva Tsu-Tey.

Anche lei aveva pensato che non avrebbe imparato nulla.

Aveva riso anche di lui.

 

Rideva quando lo vedeva cadere malamente da cavallo, quando non riusciva a saltare dal ramo di un albero all’altro, se cadeva nel fango o sbagliava la pronuncia di un vocabolo.

 

Ma lui non si era dato mai per vinto.

Aveva provato e riprovato all’infinito, col sereno e con la pioggia, per giorni.

Aveva ascoltato le sue parole e le aveva assimilate, accolte nel suo cuore.

Nel tempo, Jake era cambiato; si era aperto con rispetto al suo mondo, e a lei con fiducia.

 

Anche lei era cambiata.

Piano, aveva scoperto di non avere più odio nel cuore.

Si era accorta con gioia e sorpresa di amare il suo coraggio, il suo cuore forte, senza paura.

Anche se Jake era ancora un guerriero cammina nei sogni, per qualche strana ragione, lei non riusciva a odiarlo.

Il racconto si era interrotto. C’era silenzio attorno al fuoco.

Jake le si rivolse in quel momento.

“Il guerriero della leggenda ha abbandonato i suoi fratelli per volontà di Eywa… Non lo trovo giusto…” era perplesso e lei lo vide.

“C’è una ragione per tutto, Jake. Anche tu, sei qui per qualche motivo che solo Eywa conosce… quando sarai pronto, saprai.”

Lui rimase pensieroso qualche istante a fissare le fiamme tremolanti del fuoco che illuminavano il buio attorno.

“Ho perso un fratello, Neytiri; è stato assassinato. Non è strano? Se lui fosse ancora vivo, io non ti avrei mai incontrata… - Si volse a guardarla; la luce della fiamma danzava sul suo viso bellissimo e fiero. - Dici che è stata la volontà di Eywa?”

Neytiri spalancò gli occhi su di lui, folgorata da una rivelazione.

“Vita e morte sono in equilibrio nell’universo. Questo spiegano le leggende.”

Era vero.

Lei aveva visto morire sua sorella.

Lui aveva perso un fratello.

Si erano incontrati per questo.

Per mitigare il dolore reciproco con l’amore.

 

*******

 

Racconto che nasce dalla riflessione sulle scene tagliate del film.

Neytiri aveva una sorella uccisa dai terrestri, come racconta la dottoressa Grace a Jake Sully.

Jake aveva un fratello ucciso sulla Terra di cui lui prende il posto. Quando si dice il destino…

Spero che questo piccolo racconto vi sia piaciuto.

 

   
 
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