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Autore: Samurai Riku    23/01/2012    2 recensioni
Finalmente era arrivato. L’atteso e tanto sospirato giorno di riposo. Ventiquattrore lontano dalla confusione della Shinsengumi, dalle pazzie di Kondo, dai tentativi di omicidio di Okita…. dal dannatissimo badminton di Yamazaki!! E sopprattutto lontano da tutti quei folli che ogni giorno osavano sfidare il braccio armato del Bakufu e lui, il demoniaco vicecomandante.
Ora che poteva voleva rilassarsi, così si diresse in un locale di poco conto, dove era sicuro di non fare spiacevoli incontri.
Genere: Comico, Demenziale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Gintoki Sakata, Hasegawa Taizo, Nuovo personaggio, Toushiro Hijikata, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Finalmente era arrivato. L’atteso e tanto sospirato giorno di riposo. Ventiquattrore lontano dalla confusione della Shinsengumi, dalle pazzie di Kondo, dai tentativi di omicidio di Okita…. dal dannatissimo badminton di Yamazaki!! E sopprattutto lontano da tutti quei folli che ogni giorno osavano sfidare il braccio armato del Bakufu e lui, il demoniaco vicecomandante.

Ora che poteva voleva rilassarsi, così si diresse in un locale di poco conto, dove era sicuro di non fare spiacevoli incontri.

Aprì la porta scorrevole e si diresse al bancone. -Buongiorno.-

-Buongiorno!!- salutò allegro il barista che stava asciugando un paio di bicchieri con un panno. Riconobbe subito il viso del nuovo cliente, anche se non indossava l’abituale uniforme

-Ah, vicecomandante Hijikata! Niente lavoro oggi?-

-No, è il mio giorno libero.- alzò lo sguardo sul barman -Ma… tu sei Hasegawa!-

-Mi ha arrestato una volta per sbaglio ma si ricorda benissimo di me!?! Sì, sono proprio io! Un amico mi ha affidato il suo locale per un po’, visto che aveva degli impegni fuori città e devo dire che me la cavo alla grande!!- rise pieno di sé.

-Sì, sì, bene…- tirò corto Hijikata -Portami qualcosa da bere.-

-Cosa vuoi?-

Ci pensò su per qualche attimo -… qualcosa di forte, ma non troppo… mi voglio rilassare oggi.-

-Capito! Ho quello che fa per te!- e subito gli versò un ottimo liquore in un bicchierino di vetro che poggiò davanti a lui.

-Grazie.- dallo yukata scuro che indossava prese un pacchetto di sigarette, ne mise una tra le labbra e avvicinò la fiamma dell’accendino.

-Ehi, qui è vietato fumare.-

Hijikata guardò seccato Hasegawa -… che!?-

-C’è anche il cartello.- lo informò indicando la parete alle sue spalle.

Contrariato sbuffò e ripose la sigaretta -Uff… che locale scadente.-

-Ti fa bene startene un po’ senza quella roba! Ne sei dipendente!!-

-Cosa!!?? Ripetilo se ne hai il coraggio!!-

-Sei sempre con una sigaretta in mano.-

-Be’?! Non si può fumare adesso?? Che c’è di male…-

-Il punto è che appena ne spegni una ne accendi un’altra! Fossi in te mi darei una calmata…-

-Sto benissimo!! E poi mi aiuta a mantenere la calma, cosa indispensabile nel mio lavoro. Non hai idea della gente con cui ho a che fare…-

Non fece in tempo a concludere la frase che la porta del locale si riaprì e Gintoki si avvicinò al bancone -Ehilà, Hasegawa! Ho saputo che hai un lavoro adesso!-

-…. Appunto.-

-Ciao Gintoki. Sì, come vedi gestisco questo locale!-

-Buon per te! Nh…?- solo allora si accorse che Hijikata era seduto proprio accanto -E lui che ci fa qui?!-

-… perché?-

-Perché mi da fastidio!!- inveì il tuttofare.

-Ehi!! È il mio giorno libero, non mi scocciare!!-

-Tsk, tanto ho deciso di ignorarti!- gli voltò le spalle incrociando le braccia al petto -Ignorare te e tutto ciò che ti riguarda!-

Hijikata rimase senza parole -… significa che non rispetterai più la legge?-

-Non che prima lo facesse più di tanto…- venne da pensare a Taizo -Cercate di fare le persone mature, almeno qui.-

Di tutta risposta il vicecomandante bevve un sorso del liquore -Almeno questo è buono…-

Gin si fece improvvisamente serio -Hasegawa, ho bisogno di un favore.-

-Ah, ma certo… dimmi pure!- acconsentì ben lieto di poter aiutare un amico.

Gin cinse le mani a mo’ di preghiera poggiandosi al ripiano del bancone e parlò con un sorrisetto tirato -Non è che potresti prestarmi qualcosina…?!-

Il barman cominciava a sudare freddo -Ehm…. Più o meno quanto ti servirebbe?-

-Vedi… il ventilatore si è rotto e me ne servirebbe uno nuovo, solo che il fondo cassa non è abbastanza.-

Sospirò -E va bene… posso darti questi per ora.- passò all’amico un mazzetto di banconote dal basso, ma sufficiente valore.

-Grazie Hasegawa!!- tutto felice il tuttofare si intascò i soldi. -Ti prometto che mi rifarò… prima o poi…-

Hijikata era sempre più allibito dalle parole di quel samurai. -… più Poi che prima.-

Gin lo guardò male -Farti gli affari tuoi mai, eh!!??-

-… be’ Gin, Hijikata non ha tutti i torti sta volta.-

-Cooosa!!!???- Gintoki era indignato.

Il vice sorseggiò un po’ di liquore con un sorrisetto soddisfatto e compiaciuto impresso in volto.

-Ho detto sta volta.-

-Ecco, quindi non prenderci gusto!!-

-Tu impara a mantenere ciò che prometti!!-

-Hasegawa, spiegati meglio! In che senso ha ragione lui?! Metti in dubbio la mia parola di samurai?!- ormai l’aveva presa come un fatto personale.

Il commento di Toshiro arrivò sottovoce -Samurai? Tu? Il mondo si è capovolto…-

-Se non la finisci di fare polemiche Gintoki, mi riprendo i soldi!!- intervenne Taizo.

-È lui che si impiccia, non servirgli più da bere!-

-Dico solo ciò che è evidente!-

-Allora!!?? Ma mi date retta??-

-Basta, ho del lavoro da fare! E poi ho lasciato lo scooter in doppia fila…- e come se nulla fosse Gin si avviò all’uscita.

Hijikata scattò in piedi al limite della sopportazione -Che cosa!!??? Sei incredibile!! Ti multo, guarda che lo faccio!!!!-

Di tutta risposta Gin gli rivolse un sorrisetto divertito -Non puoi, sei fuori servizio!- e se ne andò.

Inerme si risedette sullo sgabello.

-È davvero irritante quando fa così…- commentò Taizo.

-Non sono l’unico che lo pensa allora!-

-Credo che metà Edo lo pensi…-

-Ah, solo metà…?- senza pensarci riprese il pacchetto di sigarette, ma quando stava per accenderne una si ricordò del divieto -Ecco… mi ha rovinato la mattinata!!! Ora sono nervoso!! Versamene un altro!!!- esclamò porgendo il bicchiere.

-Tieni.- gli riempì il bicchierino.

-Tu sei un tipo a posto… credevo fossi come quell’idiota.-

Taizo alzò un sopracciglio -Vuoi trovare un altro ventunenne che legge ancora i fumetti? Anzi, se sarebbe qui direbbe che non sono semplici fumetti.-

-… perché, legge anche i fumetti?! Ragazzi, è messo male…- commentò bevendo un sorso -Come ha fatto a diventare protagonista di questa serie?!-

-Secondo me finito di girare le puntate fa da schiavo all’autore.-

-Oppure lo ricatta… è un vero mistero.-

Dall’ingresso del locale si sentì l’allegra voce di Shinpachi -Salve Hasegawa!!!-

-Oh no, eccone un altro! Però il ragazzino è un po’ più normale…- pensò Hijikata mantenendo il controllo di sé.

Il giovane Shimura raggiunse il bancone. Indossava la divisa del fan club di Otsu, del quale era capitano.

-…. Ritiro tutto.-

-Ehi, ehi Shinpachi!! Non pretenderai che ospiti in questo bar una riunione del tuo fan club!?!-

-Come hai fatto ad indovinare!? E dai, ci serve un posto per festeggiare!-

-Andate in piazza… c’è molto più spazio.- tentò di convincerlo Hasegawa.

-Ma ti pare!?! Il nostro è un club serio, mica siamo dei barboni!!!-

-Ci siete vicini…-

Shinpachi vide il vicecomandante -Oh, buongiorno Hijikata!-

-No, mi ha visto!! ‘giorno…- rispose senza la minima enfasi nella voce.

-Shinpachi, il locale in fondo alla strada organizza feste, andate lì!-

-… è un Host Club.- rispose secco il ragazzo.

-Quello accanto cretino, quello accanto!!!!-

-Ci sono già stato! Avanti, non facciamo casino, lo prometto! Sono tutti bravi ragazzi!-

Hijikata si intromise nella discussione -Non possono nemmeno bere, sono minorenni.-

Il barman sospirò -Aaah… e va bene, ma io non mi prendo responsabilità!!-

-Certo! Grazie mille Hasegawa! Non sei quell’inutile Madao che credevo! Ah, e grazie anche a te Hijikata!-

-Zitto.- lo ammonì lui.

-Ma-madao…?! Ancora con questa storia!!??-

-Allora a stasera! Ciao!!- e più allegro di prima Shinpachi uscì dal locale per informare i membri del suo assurdo fan club.

Il poliziotto prese tra le dita il suo bicchiere, osservando il liquore trasparente che ondeggiava ad ogni movimento -Tranquillo, sarà come la festa di compleanno di un sedicenne con i suoi amichetti. Niente alcol, niente droghe, solo qualche dolce e grida, tutto qui. Scommetto che non ci saranno nemmeno delle ragazze. Non ci sono mai alle feste dei sedicenni.-

Hasegawa lo guardò allibito -…… scusa, ma tu come hai festeggiato i tuoi sedici anni??-

-Nh…? Cosa?- venne riportato alla realtà, ma non riuscì a rispondere che lo sguardo di Hasegawa venne attirato da un nuovo cliente che aveva appena varcato la soglia.

-Eccone un’altra…-

-Eh? Chi?- il vice si voltò vedendo la giovane samurai dai capelli rossi avanzare a passo sicuro. La riconosceva, era una passata allieva di Gintoki -Oh no!! Ma è una persecuzione!-

-Ciao Hasegawa! Come stai? Come va il nuovo lavoro?- chiese lei con un sorriso.

-Tutto a posto, Riku! Non mi lamento. Serve qualcosa anche a te?-

-Ah, no… volevo solo sapere se avevi visto Gintoki.-

Hijikata le tentava tutte per rendersi invisibile, ma proprio quando la sua convinzione raggiunse i massimi livelli Riku lo fissò con un sogghigno -Ah-ah! Ti hanno sbattuto fuori alla fine!!-

-No cretina!! È il mio giorno libero!!-

-Comunque Gin è venuto a chiedermi dei soldi…- Taizo voleva mantenere il controllo della situazione, almeno questa volta.

-Eh? E perché?- si stupì Riku.

-Ha detto che doveva prendersi un ventilatore nuovo.-

Ci fu un attimo di silenzio -…… ma se funziona benissimo.-

Toshiro si coprì il volto con una mano, mentre ad Hasegawa ci mancò poco che gli caddero gli occhiali da sole dal naso -Mi sente appena lo trovo!!-

-Credo che lo troverò prima io. È la terza volta che usa la scusa del ventilatore rotto per scroccare dei soldi!-

-Perché non mi stupisco… scommetto che li ha spillati anche a te.-

Riku si volse al vicecomandante cercando di nascondere l’imbarazzo -U-una volta sola!!!-

-Tsk… allora sei proprio una stupida se continui a stare dietro a uno così!- disse con disprezzo.

-Che vorresti dire!!!???- la ragazza perse le staffe.

-… delle volte si comporta in modo davvero meschino.- aggiunse Hasegawa.

-Magari gli servono per qualcosa di utile…- tentò di dire la samurai.

-È inutile che ti arrampichi sugli specchi per difenderlo!-

-Non lo sto difendendo!!!-

-So già in cosa potrebbe spenderli: alcol, Jump, latte alla fragola.- Taizo stilò una bella lista.

-Ecco, visto?! Tutto tempo perso il tuo.-

-Ma tappati la bocca tossico cinico maniaco della maionese!!!!-

-Ehi!! E io cosa c’entro adesso!!!???-

-Avanti Riku, anche tu pensi che spenda i soldi solo in cose inutili.- l’apostrofò Taizo zittendola dall’imbarazzo.

Hijikata ebbe la brillante idea di darle un consiglio -Se proprio vuoi perdere il tuo tempo con lui vedi di raddrizzarlo.-

Riku lo guardò decisa, come se avesse riacquistato la sua grinta -Hai ragione, Hijikata. Sarà meglio che cominci a fare pratica!!-

La samurai se ne andò… ma non prima di aver spaccato in testa al vicecomandante una bottiglia di vetro, per fortuna vuota.

Hasegawa gli passò uno straccio per riassettarsi -Sai, dovresti far venire un tuo collega in servizio… non può fargli che bene.-

-…. Già, ma queste me le segno!! Aahia… mi domando perché quella mi detesti così tanto!-

-Convinciti che non è una terrorista.-

-Mica si cancellano così i crimini!!!-

-E allora arrestala! Non dirmi che non ci riesci!-

-Certo che sì! Ci ho già provato! Una volta è finita in un duello e la volta dopo un idiota su uno scooter ha sfondato il muro della prigione. Ti lascio immaginare chi…-

Sospirò -Vuoi ancora da bere?-

-Sì, versa!-

La squillante voce di Kagura  per poco non fece rovesciare il liquore tutto sul bancone -Aiutoooo!!-

-Non si può stare un attimo tranquilli…-

Si precipitò al bancone -Aah, Hasegawa!! Gin aveva detto che eri qui!! Mi devi aiutare!-

-…. Anche io sto bene, grazie per l’interessamento.- disse con sarcasmo.

-È urgente!!-

-Avanti, cosa c’è?-

-Sadaharu qua fuori! Ha bisogno di bagno!!-

Hijikata rimase a bocca aperta -Ma è un cane!!!!-

-Secondo te io ho bagni per cani qui!!??- sbraitò Taizo.

-Basta bagno normale Madao!!-

-Non ci starà mai!! E basta con questo Madao, mi sono stancato!-

-Ehi, ragazzina… portarlo in un parco, no eh?-

-Non immischiarti maionesomane! Questo posto più vicino!-

-Kagura, va al parco.- continuò Hasegawa.

-Aaah! Tu essere senza cuore, non aiuti amici in guai!! Addio!!!- si disperò Kagura, poi con fare teatrale si diresse verso l’uscita del locale. All’ultimo si voltò e indicò il barista -Che disgrazie di questo mondo ti capitino tutte oggi!!!- poi indico anche Hijikata -E anche a te!!!- e se ne andò sbattendo la porta.

-Cosa c’entro io!?!?-

Hasegawa, rimasto basito, si sistemò per bene gli occhiali sul naso -… e tu cerchi ancora di capirli?-

-…… no. Me ne daresti ancora?- porse di nuovo il bicchierino.

-Sì…-

Una pacca sulla spalla del poliziotto lo fece irrigidire di colpo -Ah, eccoti qua Hijikata!!- salutò con allegria Okita.

-Lascia la bottiglia….-

Taizo posò la bottiglia sul bancone, incrociò le braccia al petto -Ma vi siete messi tutti d’accordo oggi?-

-Eh? Tutti chi?- intanto Okita si sedette accanto al collega.

-Lascia stare. Piuttosto, cosa vuoi Sogo? È il mio giorno libero e vorrei starmene un po’ in pace!-

-Nulla…. Volevo solo vedere dov’eri!- disse con un sorriso.

-Ma ci provi gusto a torturarmi!!??!!- poi si rispose da solo -Che lo chiedo a fare… ovvio che si diverte, è un sadico!-

-Scusami tanto, non volevo disturbarti.- rimase qualche secondo a guardarlo, poi gli rivolse un’espressione angelica -Non ti manco nemmeno un po’?!-

-Affatto!!!!- gli gridò dietro.

-Uff, va bene, va bene, stai calmo però! Ehi barman, versa qualcosa anche a me!-

-Scusa Okita, ma tu non sei in servizio…?- gli fece notare Hasegawa.

-E sopprattutto non sei minorenne!!??- puntualizzò Toshiro.

-Ah… è vero, avete ragione.-

-Non dirlo con quella superficialità!!-

-Aaah… perché non vai a svolgere il tuo lavoro, Okita?-

-Già… ci sono molti trasgressori oggi: parcheggio in doppia fila, maltrattamento di un pubblico ufficiale…-

-Il solito!- annuì Sogo, come se nulla fosse.

-Che razza di poliziotto sei!!??-

-Allora vado! Buon riposo Hijikata!- lo salutò con un sorriso e un’altra pacca sulla spalla, poi uscì.

-Sì, sparisci!!- sospirò esausto.

-Chissà chi sarà il prossimo…- commentò Hasegawa tornato a pulire piatti e bicchieri.

-Non ne posso più di questi svitati!-

-Buongiorno!- entrò Otae Shimura, con un dolce sorriso in volto. Si diresse al bancone.

-Qualcuno di normale, più o meno… Buongiorno!- salutò cordiale Taizo.

-Che bello Hasegawa, hai trovato un nuovo lavoro! Shinpachi mi ha detto tutto!-

-Sì, non mi lamento.-

-Potresti darmi un bicchiere d’acqua?-

-Ma certo, vuoi anche del ghiaccio?-

-Questa è la donna che continua a rifiutare Kondo…- Hijikata osservò la ragazza seduta due sgabelli accanto a lui bere l’acqua fresca. -Vista così non si direbbe molto forte…-

-Ah, mi ci voleva! È tutto il giorno che sono in giro e fa parecchio caldo fuori.-

-Sì, una normale…- pensò Hijikata.

-Tu lavori con Kondo vero? Sei della Shinsengumi! È strano vederti senza uniforme!-

-È il mio giorno libero.- spiegò lui.

-A proposito di Kondo, controlla che non sia sotto la tua sedia, non si sa mai.- disse Hasegawa.

-Tranquillo, l’ho seminato due isolati fa!- rispose lei con un leggero movimento della mano.

-Non ci credo, l’ha fatto ancora…- Hijikata era esasperato -Mai visto un esponente della legge compiere un crimine così grave!- esclamò coprendosi il volto con una mano.

-Non importa, lo so tenere a bada!- Otae finì di bere, pagò e se ne andò salutando i due.

Hasegawa e Hijikata rimasero un attimo in silenzio a fissare l’entrata del locale, tesi come le corde di un violino.

-Incredibilie…-

-Questa volta non è successo nulla…-

Tirarono un sospiro di sollievo e tornarono alle proprie occupazioni, ma appena voltate le spalle all’ingesso la vetrata si frantumò in mille pezzi e qualcosa si schiantò contro la nuca di Hijikata, facendogli andare di traverso il liquore e per poco non sbatteva la fronte sul bancone -Uoooh!!! Che cavolo è stato!!!!??- poi abbassò lo sguardo e disteso a terra, vide il suo comandante apparentemente privo di sensi -Waaah!!!! Kondo!!!???-

-La vetrata!!! Il mio locale!!!- Hasegawa si mise le mani tra i capelli dalla disperazione.

In strada, appena oltre il vetro andato in frantumi stava Otae, maniche del kimono risvoltate in alto ed era in posa, come se avesse appena lanciato qualcosa -E smettila di seguirmi, maniaco!!!- gridò infuriata, poi si allontanò a grandi passi.

Kondo riprese in fretta conoscenza e senza badare al casino che aveva creato uscì da dove era entrato, camminando sta volta, all’inseguimento silenzioso della ragazza.

Hijikata rimase in piedi aggrappato al bancone senza riuscire a dire o fare qualcosa -…………- una goccia di sudore gli scese sullo zigomo.

Hasegawa spazzò il pavimento dai pezzi di vetro, mentre Hijikata cercava di rilassarsi finalmente

-Lo fanno apposta, lo fanno apposta… lo so, lo fanno apposta!-

-Uff… devo sistemare questo sfacelo prima che torni il mio amico, o mi gioco il posto. Tranquillo vicecomandante, i pazzi della serie dovrebbero essere finiti!- disse riponendo la scopa in un angolo

-Me lo auguro… o sarò io ad uscire pazzo.- mise tra le labbra una sigaretta, ricordandosi solo dopo il divieto -Dannazione…-

La porta si spalancò per l’ennesima volta e ne entrò Gintoki, agitato e ansante.

-Ancora tu!!!??- lo assalì Hijikata.

Gin non gli badò -Hasegawa mi devi nascondere!!!- disse prendendolo per le spalle.

-Te lo scordi.- si limitò.

-Ti prego!!!-

-Ehi, Sakata… ti cercava la terrorista prima…-

-Lo so! Mi ha trovato!!-

-Se vuoi che ti aiuti restituiscimi i soldi prima.-

-… mi servono.-

-E per cosa, sentiamo.- Hasegawa riprese a spazzare come se nulla fosse.

-A-al momento non te lo posso dire, ma sappi che mi servono!-

-Per un cervello nuovo, magari? Sarebbe un buon investimento.-

-Ti fai i fatti tuoi!!?? Ehi, ma sei ancora qui?! Non hai proprio nulla da fare nella vita? Che uomo triste.-

-Senti chi parla!!!!-

-Mi dispiace Gin, niente soldi, niente nascondiglio.-

-Ti prego non puoi farmi questo!! Siamo amici noi due!!- era sempre più agitato e sudava freddo.

-Lo sto facendo invece…-

Gintoki si volse a Hijikata -Mi nascondi tu?-

-Piuttosto mi suicido!!!!-

-Grrr… maledizione! E va bene, tieniteli!!- restituì tutti i soldi ad Hasegawa, che finalmente cedette al suo tono disperato.

-Vieni.- con un sospiro lo accompagnò oltre il bancone. -Dovresti assumerti le tue responsabilità!-

-So-solo per questa volta…!!- guardò Hijikata -Guai a te se parli!!-

Alzò un sopracciglio -Altrimenti?-

Gin passò il pollice sulla gola, intimando una brutale morte al poliziotto.

-… mamma mia, che paura.- ma Hijikata non era per nulla spaventato.

-Resta qui dentro!- Hasegawa aprì il ripostiglio e spinse dentro Gin chiudendo la porta.

-Quasi quasi spiffero tutto…-

Riku entrò come una furia nel locale -Dov’è??!!-

Toshiro sospirò -Come previsto….-

-Ehm… chi stai cercando?- Hasegawa finse di essere all’oscuro di tutto.

-Gin, ovvio! L’ho visto venire da questa parte, ne sono sicura!!-

-Nel ripostiglio… nel ripostiglio!!-

-Qui… non c’è. Non so che dirti Riku.- continuò Hasegawa.

La samurai spostò rapida lo sguardo tagliente sul vicecomandante -Tu non hai visto nulla?!-

Di tutta risposta lui alzò le spalle -Ma perché proteggo quel verme?! Chi me lo fa fare!!??-

Riku si sedette accanto a Hijikata, infilzando la lama della sua katana nel pavimento di legno -Voi due siete molto simili… tu dove ti nasconderesti?!-

-Non siamo simili!! Affatto!!!- negò Toshiro.

-Sì invece e molto anche! Avete interessi diversi ma manifestate le passioni allo stesso modo!!-

-Coooosaa!!!???- esclamò indignato -Mi stai paragonando a quello lì!!??-

-Se lo detesti tanto allora dimmi dov’è!!-

-Non scendo a patti con una terrorista!!-

-Mi gioco il locale, me lo sento… mi gioco il locale…- Hasegawa era perso nei suoi drammi.

Riku avvicinò il viso a quello del poliziotto -Non puoi mentirmi Hijikata.-

-… perché no?-

-Perché so Cosa e Come pensi!-

-Questa è fuori di testa!! Tsk… ma che frega a me?! Se le dico dove si nasconde Sakata finiranno con il fare a botte e magari è la volta buona che capisce come deve comportarsi… ma sì, le dico che è nel…-

Non riuscì ad aprire bocca, Riku lo precedette volgendo lo sguardo oltre il bancone e oltre Hasegawa -Nel ripostiglio!!!-

-Ma come ha fatto!!??!!- Hijikata ci rimase malissimo.

-Lo stavi fissando…- disse Hasegawa.

-…ah. Non me ne sono accorto.-

La samurai scavalcò con un abile salto il bancone e si porto di fronte al ripostiglio, impugnò con una mano la katana e con l’altra la maniglia, spalancando la porta -Ti ho trova…!! Eh?- la stanzetta era vuota.

-Be’…?! Non c’è?- chiese il barista.

-No……-

-Questo sì che è strano.-

-Come cavolo ha fatto…?!- si domandò Taizo.

-Ma… ero sicura che fosse qui!-

-Fidati, terrorista, era lì. Quel tizio non finirà mai di stupirmi.-

-Mha!- Hasegawa fece due passi, ma inciampò in qualcosa e fini di schiena sul bancone -Aah! Ma cosa…?!-

Riku si chinò a controllare: Gintoki era rannicchiato lì sotto. Rivolse all’uomo un sorrisetto sadico

-Buongiorno!!-

-…. Oh cavolo!-

-Esci da lì, verme!!!- aggredì Gintoki con un fendente che abilmente evitò scivolando di lato e alzandosi per scappare.

Oltrepassò il bancone correndo verso l’uscita come un pazzo -Via! Via! Ehi… perché corro, ma non mi muovo…?-

-Prova a voltarti…- gli disse Hijikata.

Si voltò e vide il vicecomandante che lo tratteneva cn una mano per il kimono. -… Cosa?! Bastardo!!-

-Yaaah!!!- con un poderoso balzo Riku si lanciò dal bancone per piombare su Gin, ma questi diede un calcio a Toshiro, liberandosi dalla presa, e correndo verso l’uscita.

-Dannato!! Vuoi morire!?!- Hijikata scattò in piedi pronto alla rissa.

La samurai lo fermò posandogli davanti la katana -No. Lui è mio.- seria come non mai fissava Gin, che intanto era inciampato da solo e ricambiava lo sguardo terrorizzato.

-No, ferma!! Non ucciderlo!! Deve saldare tutti i debiti prima di morire!!- gridò Hasegawa.

-Tranquillo, Madao. Lo faccio solo soffrire.-

-Sei impazzita!!??- le urlò Gin -T-ti sei s-scordata t-tutto quello c-c-che io ho f-f-fatto p-per te!!??- riuscì ad alzarsi andando con le spalle al muro.

-È finito.- commentò Hijikata; la faccenda non lo toccava minimamente.

-A-aspetta…!! N-non ric-c-cordi chi sono…?!- tentò di dire -M-mi chiamavano D-demone B-bianco!-

-Non muoverti Gintoki!!!- la ragazza si fiondò su di lui.

-Waaah!!!- rapidamente sgusciò via uscendo dalla vetrina distrutta.

-Torna qui!!! Affrontami da uomo!!!- così gridando Riku lo inseguì in strada.

Hijikata aveva osservato tutta la scena sconcertato -……… quei due sono proprio fusi.-

-Almeno ora lasceranno in pace questo posto!!!- Taizo non ce la faceva più.

-E me.- si risedette, prese una sigaretta, l’accese e tirò una profonda boccata di fumo.

-Ehi, ti sei scordato che qui non si può fumare!?-

Hijikata si rivolse al barman infuriato, con i nervi a fior d pelle -Non me ne frega niente!!!-

  
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