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Autore: JonesJonas    30/01/2012    0 recensioni
Questo è il 2 libro di This is Our story .. Nelle mie storie sono presenti innumerevoli personaggi, la storia è partita da Jonas Brothers per arrivare poi ai Mcfly .. a breve pubblicherò tutti i capitoli di This is our Story per il momento pubblico tutti quelli di Never Grow up in modo da poter continuare la storia
Kiss- Benny
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Le settimane trascorsero molto velocemente Dougie era entrato in “ I’m a Celebrity Get Me Out OF Here” era arrivato in finale e straordinariamente aveva vinto,mancavano solo una poche ore al suo ritorno. La settimana successiva alla proposta fu la più dura dovetti volare da Londra a Dallas per informare i miei genitori e da Dallas a Los Angeles per informare i Jonas. Alla frase “ Mamma mi sto per sposare” mamma aveva iniziato ad urlare e a gridare per la felicità mentre papà si limito a chiedere dove fosse Dougie, ritenni opportuno non dirgli “ è nella giungla” così usai la vecchia scusa del viaggio di lavoro. Da quando mi aveva chiesto di sposarlo, tutti i miei amici si erano fatti in quattro per aiutarmi con i preparativi del matrimonio per il momento cose semplici tipo la torta, i fiori ecc..all’inizio non sapevo da dove iniziare, ma Giovanna, la fidanzata di Tom, mi ha aiutato a capire da dove iniziare per organizzare un matrimonio perfetto. Nick, Giada,Tom e Harry mi hanno aiutato nella scelta della chiesa e in quella degli invitati, non so se per quanto riguarda Giada e Nick fossero solo e unicamente sensi di colpa fatto sta che voglio loro un gran bene e li sosterrò anche come coppia qualsiasi cosa accada. Le cose erano radicalmente cambiate con Alessia visto che adesso stavo per sposarmi e lei era fidanzata con un veterinario niente male, non c’erano più motivi per litigare così entrambi mi avevano aiutato a fare la lista di le nozze. Da quando avevo dato la notizia del matrimonio, tutti non facevano che assicurarne la buona riuscita, ogni volta che guardavo un oggetto legato al matrimonio mi domandavo se Dougie lo avrebbe approvato o invece l’avrebbe scartato, inutile pensarci l’avrei saputo in seguito. Da qualche giorno ero assalita dai paparazzi che cercavano in tutti i modi di sapere il luogo del matrimonio cosa di cui neppure io ero totalmente sicura pur avendo scelto la chiesa con i ragazzi chi mi assicurava che Dougie non mi avrebbe con un secco “ Ma no non va bene”? A quel punto avremmo dovuto sistematicamente cominciare da capo. In più sentivo tantissimo la sua mancanza, vederlo lì così fragile mi faceva stare così male a consolarmi c’erano Tom e Danny, che ogni volta che mi vedevano giù cercavano in tutti i modi di farmi sorridere, cantando o semplicemente facendo gli stupidi, entrambi si erano resi conto che organizzare un matrimonio senza il partner doveva risultare essere molto triste anche se Tom non si stava ponendo tale problema e Danny non se ne sarebbe dovuto curare almeno per un po’. Avrei voluto essere presente alla finale ma purtroppo sono rimasta bloccata a Dallas, gli aerei erano fermi così purtroppo ho potuto solo leggere un messaggio di Tom che mi avvisava della sua vittoria. Visto l’imminente arrivo di Dougie decisi di mettere un po’ la casa in ordine, iniziai dalla cucina dove nel lavello erano ammassati una pila gigantesca di piatti sporchi una volta messi nella lavastoviglie, lavai con cura il piano e lo disinfettai, dopo qualche minuto mi resi conto che forse Dougie avrebbe avuto fame cos presi dalla dispensa e dal frigo tutto l’occorrente per preparare una buonissima lasagna. Una volta preparata e messa in forno mi accinsi a pulire con cura il salotto, a spazzare sotto i mobili e a lavare il pavimento, comincia subito dopo a sentire i muscoli contrarsi ma non mi fermai e passai subito alla camera da letto che risultò enormemente semplice da sistemare rispetto alle altre camere,raggruppati tutti i panni sporchi in una cesta caricai la lavatrice, tornai in camera per spolverare e infine stanca mi accascia qualche minuto sul letto. – Si può?- sentii la voce di Tom risuonare dalla porta di ingresso – Vieni Tom sono in camera da letto- Con estremo sforzo mi dondolai in avanti nella speranza di riuscire a sedermi e dopo alcune manovre ben studiate riuscii nel mio intento – La casa è uno specchio ti sei data molto da fare eh?- Guardai Tom pensando che fosse una domanda retorica, poi mi limitai a sorridere e a fare un cenno di assenso con la testa – Hai bisogno che ti dia una mano in qualcosa?- Provai allora dandomi la spinta con le braccia a mettermi in piedi ma le gambe non me ne volevano sapere – Vuoi che ti dia una mano?- si offri Tom e anche se mi sembrava alquanto ridicola la situazione accettai mi prese le mani e mi tirò su involontariamente mi ritrovai con l’appoggiare le mani sulla sua schiena e con il viso ad un centimetro dal suo -Grazie – dissi con un sorriso forzato – Disturbo forse?- In quel momento vidi Dougie sulla soglia così ritrassi subito le mani – No niente affatto io me ne stavo andando- ingiunse Tom mentre si allontanava in direzione dell’uscita – Sei finalmente a casa mi sei mancato davvero tanto- Si vede - Quella nota di sarcasmo mi diede leggermente fastidio ma decisi di non prestargli tanta importanza ecco mi avvicinai a lui gli sfilai dal braccio il borsone con le sue cose e lo buttai dall’altra parte del pavimento. – Mi sei mancato davvero tanto, io non ti sono mancata?- Erika sono molto stanco non mi va di fare certi giochetti- Come vuoi >.< - mi sfilai i pantaloni della tuta e mi infilai un paio di Jeans presi dall’armadio – Dove stai andando ora? – Vado a fare un giro visto che anche a te girano prendo l’auto e vado in paese- Bene! – Bene! La lasagna è in forno in caso avessi fame- Presi le chiavi della macchina e iniziai a guidare in tutto fretta verso il centro del paese, parcheggiai l’auto e mi concessi una bella passeggiata. Fortunatamente era una bellissima giornata in cui il sole era alto nel cielo azzurro e nell’aria si respirava un buonissimo odore di alberi e erba appena tagliata, continuai a camminare fino a che potevo, le gambe adesso erano diventate ancora più pesanti così decisi di fermarmi fuori di un piccolo bar di fronte alla posta chiamato “ Sally’s Pub” mi sedetti su uno di quei tavolini di metallo rotondi e ordinai una Diet Coke; avrei voluto trarre da quel momento delle grandi riflessioni o degli insegnamenti la verità è che ero così stanca di drammi, di sofferenze e del fatto di non avere la fiducia delle persone che mi stavano accanto. In quel momento volevo non anzi desideravo che il mio telefono squillasse, che fosse Dougie, mi stavo per sposare e non avevo neppure mai conosciuto sua madre in pochi mesi avevo sconvolto la mia vita e per cosa? Per essere rimproverata di provarci con Tom? Non bastava che qualcuno avesse tentato di uccidermi? In quel momento avrei voluto lanciare il bicchiere che era davanti a me e frantumarlo in mille pezzi invece bevvi la diet coke, presi la borsa, lasciai i soldi sul tavolino e mi alzai – Scusa posso prendere la sedia- sentìì una voce riecheggiare alle mie spalle mi voltai e mi ritrovai davanti un ragazzo con delle alquanto strane bretelle rosse che aveva – Si certo.. tanto me ne stavo andando - e mentre stavo per imboccare la strada verso la macchina quel ragazzo mi fermò nuovamente – Scusa se ti disturbo ma credo tu abbia dimenticato il cellulare- effettivamente avevo lasciato il cellulare sul tavolino, mi voltai, lo presi e con un cenno della testa lo ringraziai – Scusa so che non sono affari miei ma sembri triste è tutto ok?- mi chiese lui come se fossimo amici di vecchia data o cose del genere – Senti .. mm com’è che ti chiami?- Louis- Ah ok sentì Louis è stata una giornata … aspetta un attimo hai detto Louis? – Precisamente :D- Ti prego dimmi che non sei Louis tomlinson - Mi dispiace non posso mentire :) – In effetti Tom mi aveva parlato molto dei One direction e di cosa li distingueva l’uno dall’altro e mi aveva anche parlato delle famose bretelle di Louis – Eh.. Scusami io, insomma non è una bella giornata quindi mi dispiace di averti trattato male-Non fa nulla davvero – Mi dispiace ancora se posso fare qualcosa – Beh potresti dirmi almeno il tuo nome- Oh si Certo il mio nome è Erika - Non sarai Erika Smith- Non posso mentire LOL, aspetta come mi conosci?- Tom Fletcher m ha accennato qualcosa su di te- Chiacchierone -.-‘ – in effetti Tom aveva il brutto vizio di parlare con tutti di tutto come se fosse una specie di macchinetta impazzita, anche se per certe cose era molto discreto come i testi delle canzoni e i segreti del gruppo, una volta avevo provato ad estorcerglieli ma nulla decisamente incorruttibile – Cmq Se avessi bisogno di parlare ecco.. – Non ti offende Louis sei gentile ma non dovresti star componendo canzoni con gli altri e poi la mia vita è troppo complicata ci vorrebbe un’ analista di quelli bravi per giunta e poi stavo andando via – Francamente sembri turbata che ne dici di fare due passi insieme?- Ehm non lo so- Andiamo solo due passi fino alla fine della strada altrimenti potrei offendermi per prima- D’accodo come vuoi :) – con le mani in tasca Louis ed io iniziammo a camminare e ben preso mi resi conto ch il ragazzo non era proprio in grado di non fare domande forse era per queto che lui e Tom andavano tanto d’accordo- Voi Londinesi siete sempre così? – Così come? – Disponibili e proti a rassicurare una ragazza anche se non la conoscete bene- Solo quelli carini ;) – Bene LoL – Allora stai per sposarti – o.o – Scusa, non so proprio farmi gli affari miei – Non preoccuparti, si è vero sto per sposarmi, Dougie è unico e io lo amo tantissimo- Capisco allora perché sei così triste?- Oggi abbiamo avuto una specie di litigio per gelosia ma ..- Ma?- Cosa faresti se dovessi confessare a qualcuno che ami così tanto una cosa orribile che ti è successa?- è così brutta- Peggio- Allora prenderei un bel respiro profondo e cercherei di trovare il modo più giusto per dirlo anche se un modo giusto non c’è mai- Wow .. confessa ti ha mandato Tom per venirmi a dare dei consigli- Nah sono qui solamente per un po’ di stress da lavoro- Beh mi sei stato di grande aiuto.. ora dovrei davvero andare – Ah si è vero si è fatto tardi Beh il mio numero è sul tuo cellulare se avessi bisogno di qualcosa- L’hai scritto mentre era sul tavolino?- Si sono anche molto veloce :P – Bene Arrivederci Louis - Arrivederci Erika - Entrai in macchina e mi diressi a casa, con calma mi infilai l’auricolare e composi il numero di Tom – Pronto? – Tom? – Si Erika dimmi- La prossima volta fatti gli affari tuoi- Ehm …Perché mi dici questo?- Grazie- Non ce di che- Staccai il telefono, mi tosi le cuffie e le riposi con cura nel cruscotto consapevole del fatto che si sarebbero intrecciate di nuovo. Parcheggiando l’auto notai che dal cappa posta sulla casa usciva del fumo nero, mi diressi subito in casa e per poco non scoppiai a ridere la mia povera lasagna, Dougie aveva bruciato tutto. Intanto a New Yorl Giada era stata invitata da Nick a trascorrere un po’ di tempo con lui Frankie, Danielle e Kevin, Joe invece non c’era in quei giorni era come un nomade impegnato qua e la con diverse ragazze, bionde, more, modelle, sportive ma che non riuscivano mai totalmente ad appagarlo. I 5 avevano deciso di andare a mangiare in un locale nel centro e poi di andare a fare una passeggiata per Times Square , tra le luci scintillanti della città Nick aveva preso per mano Giada e stretti l’uno all’altro stavano passeggiando – Come stanno andando i preparativi del matrimonio- la voce di Kevin sembrò rompere quel momento così bello poiché la mano di Nick cominciò ad irrigidirsi – Ehm Bene, Erika è davvero emozionata- Le farai da damigella?- aggiunse Danielle posando il braccio sul fianco di Kevin – Si certo.. almeno credo è ancora presto – Sono sicura che la farai tu, infondo siete davvero legate- Forse hai ragione ma adesso non parliamo del matrimonio come vanno le cose tra voi due – Non potrebbero andare meglio di così vero Kevin? – Si siamo molto felici – Questo è fantastico :0 – Giada sentiva la mano di Nick che riprendeva a stringere la sua in maniera calma – Beh per me è molto tardi credo che andrò in albergo – Ti accompagno – Si grazie – Io accompagno Giada voi divertitevi- Va bene ci vediamo in albergo bros – Una volta arrivati fuori dalla porta della camera, quasi 30 minuti dopo per colpa del traffico, Giada prese la chiave magnetica della stanza e la passò nella serratura – Beh Buona Notte- Aspetta è successo qualcosa ?- Giada si voltò e prese un respiro profondo – Tu la ami ancora non è vero?- Giada riuscì a stento a trattenere le lacrime che volevano rigarle il volto – Io .. Io .. ma … io – E io che ti ho aspettato così tanto che sciocca – Giada richiudendo la porta dietro di se scoppiò in lacrime e lentamente scivolò sul pavimento, Nick sentiva le sue lacrime attraverso la parete e scivolò anch’egli sul pavimento – Perdonami, Ti prego Perdonami- Sussurrò e rimase lì con le spalle contro la porta. – Sei un vero disastro in cucina—Gli sfilai la teglia dalle mani e la appoggiai sul tavolino - Mi dispiace - No non devi scusarti è colpa mia quando ho visto te e Tom non ci ho visto più, non ho pensato che Tom fosse uno dei miei più cari amici e tutto il resto scusami - Dougie dobbiamo parlare di una cosa importante- Non mi vorrai lasciare? Haha- Dougie siediti- l’espressione di Dougie si fece molto più seria e si sedette su una delle sedie della tavola da pranzo – Tu sai che sono andata in coma ma .. ma non sai il perché , una donna ha tentato di uccidermi e ci sarebbe riuscita se solo Joe non fosse stato lì, in quel momento ero così spaventata e ho solo pensato “ Ti prego, signore Ti prego fa che Dougie stia bene fa che possa affrontare tutto questo” – Dougie si alzò dalla sala da pranzo e andò a sedersi sul loro letto, avrei davvero voluto non piangere ma prima che me ne accorgessi stavo già singhiozzando, mi decisi finalmente ad alzarmi e vidi Dougie che stva piangendo, non l’avevo mai visto piangere mi sedetti sul letto accanto a lui – Hey- sussurrai come se non fosse successo nulla – Avrei dovuto proteggerti, avrei dovuto esserci, come ho potuto, perdonami- gli afferrai il braccio lo stesso dove c’era la cicatrice, lo stesso della notte dell’incidente – Tu mi hai sempre protetta- tra le lacrime e i singhiozzi lo baciai con tutta l’energia che aveva e dopo avvicinai la mia testa alla sua – Ti amo non dimenticarlo mai- Io prometto di proteggerti sempre, sei la cosa più bella che mi sia mai capitata- TO BE CONTINUED ..
   
 
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