La Ninfa e il Pastore
E seguendo chi dal passato
mi scrive lettere diverse
voglio cantare
perché questo miele malinconico
scorra via
lavato
dall'ambrosia della Musa
Solo ora
mi sto risvegliando
l'ultimo mio passo
è sospeso
Vorrei vedere la tua debolezza
solo per sapere
che ti fidi di me
ancora
Guardami
e dimmi che è tutto qua
il tuo dolore
e la mia fantasia di bambina
Il tuo cielo
ha sola la Prima Stella
già ero tra la verdura del Parrasio!
- Qual maraviglia del Creato
ch'esala calde parole
e dolci note scivolano
fra le dita sue -
ma questo è più un film neorealista
tu non sei un pastore dell'Arcadia
e di più io non una Ninfa
ma sono
un poeta
e canto
al tuo languido scorrere
attraverso la mia carne.
Questa poesia mi è stata ispirata da tre cose principalmente: la Musa (eh,
eh...), Il Pensiero Dominante di Leopardi e un brano delle Lettere
Diverse di Gasparo Gozzi che, sintetizzando, mostra la differenza tra poeti
e persone normali in questo: "che uno, il quale non fosse poeta,
(nell'accanirsi della sorte e della natura) bestemmierebbe, e il poeta
canta".
Vorrei ringraziare tutte le persone che leggono le mie poesie e soprattutto
quelli che recensiscono, i consigli sono sempre graditi. Quindi grazie a
Ipeorsky, Salvo, Hepona e a elfina...ho 21 anni, ma mi ritengo ancora nel pieno
dell'adolescenza!
Grazie a tutti e alla prossima