Storie originali > Introspettivo
Ricorda la storia  |      
Autore: MoonDust    31/01/2012    6 recensioni
Una delle mie prime originali: un mash di nonsense, drammatico e introspettivo.
Le sensazione di una ragazza la quale, spinta dalle sue angosce, prende una decisione per lei decisiva.
Genere: Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Fuoco, Freddo e Acciaio.

Quando mi giro, intorno a me vedo soltanto buio e tenebre.

È come se tutto ciò che mi circonda mi avvolgesse in una spessa e dolorosa morsa d’acciaio.

Fuoco, freddo e acciaio.
Fuoco. Quello che mi sento ardere dentro e che in vorticosi e voluttuosi turbinii mi trascina nell’ira più funesta e nera. Ogni cosa che i miei occhi colgono non fanno altro che accrescere la forza di quest’incendio che perennemente mi porto dentro.

Freddo. La mia pelle è sempre gelida, o meglio, è il mio cuore a esserlo. Mi sembra che giorno dopo giorno, una parte del mio cuore si congeli e si sgretoli pian pano, mentre un’altra si atrofizzi sempre più e smetta di capire come si fa ad amare.

Acciaio. Il mio corpo e la mia anima si stanno rivestendo di questo durissimo metallo.
Sfioro le mie mani e non mi stupisco della loro fredda insensibilità che, come l’acciaio, non le fa ossidare.

Busso alla porta della mia anima ma, ancora una volta, nessun cenno di vita; è come se si fosse rintanata in un meandro oscuro delle mie membra.
Il mio sguardo gira nervoso intorno al mondo: è irritato dalla felicità che gli altri esseri viventi emanano.

Il respiro si fa affannoso, e un freddo, gelido sudore inizia a scivolarmi in lunghi rivoli dietro il collo. Una nuova consapevolezza si sta facendo strada dentro il mio corpo in decomposizione.
Raggiungo con dita tremanti ma sicure allo stesso tempo una bottiglietta in plastica marrone, che giace inerme sul mio comò.

Verso dell’acqua fresca nel bicchiere di vetro e lascio portarmi lontano da quelle piccole gocce che scivolano al bordo del recipiente.

In fondo, noi umani non siamo altro che questo: piccole gocce trasparenti che scivolano indisturbate ai margini di un bicchiere e, pian piano, aumentano la velocità della loro discesa, finché non raggiungono il piano sul quale è posto il contenitore dove arrestano la propria corsa.

Ecco, io ho toccato quella superficie, ho sfiorato il limite.
Getto in bocca una, due, tre, quattro… innumerevoli compresse. Strizzo gli occhi fino a farli lacrimare mentre ingollo un intero bicchiere d'acqua.

Le pillole mi graffiano la gola e il liquido insapore mi scivola ai lati delle labbra.

L’incoscienza non tarda a presentarsi e, con essa, la consapevolezza di aver finalmente toccato il fondo.
 
Angolo Autrice: la mia prima originale. È un mash tra nonsense, angst e drammatico.
Lascia l’amaro in bocca e credo che non arriverà al cuore dei lettori. Tuttavia scriverla è  stato davvero un piacere: mi sono finalmente sentita libera e ho goduto appieno di ogni piccola emozione che dalle mie dita è arrivata al cuore.
Spero che un commento, sia positivo che negativo, me lo lasciate.
Un bacio, vostra MoonDust.
  
Leggi le 6 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Introspettivo / Vai alla pagina dell'autore: MoonDust