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Autore: Chekkumeto    31/01/2012    2 recensioni
DEDICATA A UNA FAN DI GERTRUDE
Tutto quello che quei tirchi non ci hanno fatto vedere dell'"appuntamento" nella 5x03. Per chi ancora non ci è arrivato RIGOROSAMENTE CABANSKI!
Genere: Fluff, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Spoiler!
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Dedico questa storiella a Giorgia aka Gertrude aka Gertry.

 

SECOND DATE

 

Vestito corto? O vestito lungo?

Capelli sciolti? O capelli legati?

Stivaletti? O decolleté?

Gioielli? O bigiotteria?

Mi sento…leggera. Leggera come se potessi toccare il cielo.

Non riesco a togliermi il sorriso dalla faccia e so che i miei occhi luccicano.

Sto per uscire con John Casey!

Comunque secondo me è proprio per trovare il coraggio di invitarmi che mi aveva seguita in città. E che aveva messo la cimice.

Non che io sia messa meglio, ma sapere che io, proprio io, rendo timido il terribile Casey mi sembra incredibile.

Chissà dove vuole portarmi…mah…intanto dovrei vestirmi che sono già in ritardo, dannazione!

Allora…il vestito corto è sexy…ma quello lungo ha lo spacco e poi lo posso mettere con le autoreggenti! Haha, caro John ti sistemo io adesso! E quindi le decolleté. Capelli…mh…raccolti, con il ciuffo imboccolato davanti. Trucco leggero, giusto da enfatizzare il mio punto di forza, gli occhi grigio tempesta. E poi ovviamente rossetto lieve. Orecchini piccoli e luccicanti e un collarino di Swarovski. Profumo poco, ma molto avvolgente.

Allo specchio vedo una donna bella e sicura, una predatrice. E presto la mia preda sarà completamente mia.

Il campanello suona al momento giusto, sono prontissima.

La videocamera all’ingresso mi mostra lo sguardo azzurro del mio cavaliere e la caccia ha inizio.

-Ciao John.

-Gertrude. Sei…meravigliosa.

Con i tacchi, non ho nemmeno bisogno di sporgermi per raggiungerlo. Le nostre labbra si incontrano in un contatto languido e pieno di promesse.

Il cappotto e la pochette erano già pronti sul divano, John mi porge il braccio, da vero gentiluomo.

Entrambi siamo pazienti, ci muoviamo con calma, tastiamo il terreno. Sarà l’abitudine di aspettarsi il peggio. Intanto però mi godo la passeggiata fino alla sua auto, sento i suoi possenti muscoli sotto la mano, avvolta attorno al suo braccio. Tutti i suoi muscoli sono fantastici, è come una tigre, anche  quando sta fermo si vede in lui energia calda e vibrante pronta a scatenarsi.

-Dove mi porti?

-Al poligono.

Aha, sempre il solito Casey. Beh, ci sarà da divertirsi. Potremmo fare una sfida a chi fa più punti. E chi perde si toglie un indumento. Mmmh….

Ci siamo fermati davanti a una Crown Victoria dell’…85? 87? Non ne sono sicura.

-Bella macchina. Elegante, funzionale, pratica. Senza fronzoli, soprattutto.

-Oltre che le armi ti intendi anche di auto? Ma tu hai difetti?

-Difetti? Io? Assolutamente no!-ridacchio.

Con quel mezzo sorrisino che mi fa impazzire mette in moto, con una piacevole musica che invade l’abitacolo.

-Come sei finito, poi, a lavorare con i Cleaver?

-Spiritosa. In pratica questo agente amico di Bartowski gli ha mandato l’Intersect e io e Walker abbiamo dovuto proteggerlo. Grazie a lui siamo diventati la squadra più forte della CIA e della Sicurezza Nazionale. Così quando la CIA ci ha sbattuti fuori abbiamo fondato le Carmichael.

-Ammetto che siete bravi. Certo non quanto me…

-Evitiamo di parlare di lavoro che è meglio…-bofonchia.

Tiene davvero molto alla sua squadra.

-Ok…allora parlami di te. Della tua vita a Burbank.

Si agita leggermente fissando la strada. Ops, forse non avrei dovuto.

-Se non vuoi parlarne lascia stare.

-No, va bene. Vivo, cioè, fino a ieri vivevo, con Grimes, che è pure l’ex di mia figlia illegittima, Alex, avuta senza saperlo dopo essere “morto”. Oltre che alle Industrie lavoro anche al Buy More, come copertura, insieme a Bartowski che ne è il proprietario.

-Lavori in uno di quei Buy More? Con la magliettina verde?

Oooh…devo proprio vederlo…con quella maglietta verde deve essere bellissimo…

-Spero tu non abbia intenzione di venire a fare shopping.

-Lo farò di sicuro.

Sbuffando cerca di liquidarmi.

-Siamo arrivati.

-Allora devi farmela vedere tu-sentenzio.

Sorridendo mi porge di nuovo il braccio e fa intendere che per ora è meglio lasciar perdere.

All’interno una selezione curatissima di armi ci accoglie e c’è pure una bottiglia di Vodka con ghiaccio. Vodka di quella vera, non quel the alla pesca che ti vendono al supermercato.

Da vero gentleman John mi sfila il cappotto e ci avviciniamo alle piste.

-Avanti, fammi vedere cosa sai fare. Che pistola vuoi?

-Non serve, ho la mia-sussurro seducente.

Facendo un passo di lato apro lo spacco laterale del vestito, lasciando intravedere le autoreggenti e mostrando la pistola, nella giarrettiera.

-Cosa altro nascondi sotto quel vestito?-domanda roco, fissandomi le gambe.

-Abbi pazienza.

Nel superarlo sfioro appena le sue labbra, che hanno un sapore divino.

-Uno a zero per me, playboy-sussurro sulle sue labbra.

Posso sentire con chiarezza il suo sguardo bruciante seguirmi fino alla postazione.

Sono un cecchino, questa è la mia arte.

Respiro profondo.

Battito.

Sparo.

Sparo.

Battito.

Sparo.

Sparo.

Battito.

Sparo.

Sparo.

Una sequenza perfetta di sei colpi: mancati due, centrati quattro.

-Non male. Ma potevi fare di meglio.

Lo sento, è alle mie spalle, vicinissimo.

-E tu?

La sua mano scivola in una sensuale carezza lungo il mio braccio fino alla pistola, mentre l’altro braccio mi avvolge la vita e mi preme contro di se. Il suo profumo caldo e virile mi avvolge come una coperta risvegliando la donna sopita dentro di me. Ho voglia di strofinarmi come una gatta contro di lui.

-Uno a uno, baby.

Risvegliata dal mio dolcissimo sogno, davanti a me c’è il bersaglio. Sei colpi centrati. Dannazione!

Preparati John Casey! La guerra è appena cominciata!

La gara di tiro è prevista dopo cena, prima, in una saletta attigua, c’è un tavolo apparecchiato con calici, piatti raffinati e candele. C’è anche una musica soffusa e piacevole.

Agli appuntamenti, anche a cena, non si mangia molto, si sbocconcella un po’ di pietanze, prevedendo ciò ha fatto preparare il tavolo con cibi di ogni genere. C’è della carne al sugo, patate al forno, antipasti, tutto in piatti da portata, così da smangiucchiare un po’ qui e un po’ lì senza smettere di chiacchierare.

Mentre mangiamo non smettiamo di fissarci, come samurai che non distolgono gli occhi dal bersaglio. Mi parla del suo noioso lavoro al Buy More, di quando ha conosciuto Bartowski che all’epoca era un idiota, perfino di sua figlia, che non gli somiglia quasi per niente.

-Però è un asso in autodifesa.

-Beh, qualcosa da te lo doveva prendere.

-Ha anche i miei occhi.

-Ne sarà felice, hai degli occhi bellissimi.

-A me piacciono tanto i tuoi. Grigio tempesta.

-Ma i tuoi cambiano colore. Per esempio, ora sono di un azzurro acceso e vivo. Sei felice?

-Come potrei non esserlo?

Mi rivolge uno di quei suoi sorrisi che non si vedono mai, quelli bellissimi e sinceri che gli illuminano il viso.

Chiacchierando e mangiando finiamo quasi tutti i piatti e una bottiglia intera di vino. Siamo forse un tantino ubriachi.

-Sai ballare?-chiede.

-Ovvio.

-Cosa preferisci?

Finito il romanticismo, la caccia è riaperta.

Seducente come una pantera lo raggiungo alla consolle e inserisco la traccia.

-Tango.

-Giochi pesante eh? D’accordo.

Occhi negli occhi, corpi vicinissimi, passi sensuali e sguardi languidi. Il tango è un bombardamento di ormoni. E noi siamo già abbastanza su di giri.

Balliamo tutta la notte, credo. Tra ogni ballo un sorso, che poi diventa una bottiglia, di Vodka, Wiskey, Cognac e poi boh. Credo abbiamo svuotato mezzo bar.

Gli sprazzi di ricordi che ho vanno dalla porta di casa di John a una delle tantissime volte che abbiamo fatto sesso sta notte.

-Di solito non vado a letto al primo appuntamento-osservo.

-Questo è il secondo.

-Anche il primo è finito così.

-Prima però hai cercato di uccidermi.

Con un balzo gli sono addosso, soffocando ogni altra stupidaggine.

 

 

 

   
 
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