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Autore: Alice_Nekkina_Pattinson    01/02/2012    1 recensioni
Vidi davanti a me una porta nera, ogni cosa intorno era scura, decisi di provare ad aprirla, ma neanche il tempo di avvicinare la mia mano alla maniglia, che questa si spalancò.
Mi bloccai di colpo spaventata, mi guardai intorno per vedere se c'era qualcuno, ma nulla di nulla, solamente il mio respiro incontrollabile, il mio istinto mi diceva di fuggire, ma ascoltai l'adrenalina che sentivo nel fare una cosa proibita.
Così aprii lentamente quella porta, misi un piede e poi entrai completamente in quell'oscurità che mi avvolse, tutto ero buio, tutto era silenzioso, fino a quando davanti a me comparve un uomo avvolto da una luce abbagliante.
Genere: Fantasy, Mistero | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Come ogni mattina mi alzai lentamente dal letto; speravo fosse già primavera, -non dico già estate, ma almeno primavera-, invece mi affacciai alla finestra, vidi la coltre di nubi che copriva un normale cielo in pieno autunno e sospirando decisi di uscire, di fare un giro per la città.
Appena svoltai l'angolo, vidi davanti a me un'enorme tendone a righe bianche e nere, con a fianco un cartello che annunciava un nuovo circo in città.
Strano. Fino alla sera prima non avevo notato nessun volantino, nessun cartellone, niente di niente che potesse far capire l'arrivo di un circo.
Era comparso dal nulla, il giorno prima non c'era e ora invece…era lì davanti a me.
Era ancora chiuso, ma presto la voce si sarebbe sparsa velocemente, come ogni novità del resto, tutti sarebbero accorsi qui, curiosi come non mai.
Non avendo nulla da fare, decisi di rimanere lì, di vedere cosa sarebbe successo.
Com'era prevedibile, in poche ore tutta la città ne era a conoscenza e nel pomeriggio anche le città vicine.
Ma la cosa che rendeva strano quel circo, non era solo il fatto di essere così…"protetto" per modo di dire, da inferriate, neanche dal fatto che avesse solamente quei due colori bui e quell'aria tetra, ma la scritta che emergeva enorme sull'insegna:

                                                      "Apre al Crepuscolo
                                                         Chiude all’Alba".

Da quando in qua, un circo apriva solamente la notte?
Era veramente strano, eppure come ogni cosa che appariva strana, ne rimasi affascinata, così decisi di avvicinarmi sempre di più, di aspettare l'apertura, più o meno come quando si legge: "Pericolo, vietato l'accesso".
E cosa si fa quando si leggono quelle parole, quelle frasi?
Ne sei attirato.
Quindi decidi di aprire, di entrare, di vedere quale sia questo pericolo, perché è così… si è sempre attirati da quello che ci appare strano, insolito, anche pericoloso a volte, o semplicemente non vogliamo stare alle regole, al divieto di quelle parole, così come quella strana insegna, che ti avvertiva in poche parole, che ci poteva  essere qualcosa che non andava, di solito i circhi erano aperti di giorno.
Ma quello no, quello diceva chiaramente che avrebbe aperto la notte, al crepuscolo esattamente, al calar del sole, e avrebbe chiuso all'alba, quando il sole sarebbe riapparso in tutta la sua bellezza.
E io ero lì, davanti alla biglietteria ancora chiusa, perché il cielo anche se coperto da nuvole, mostrava che era ancora giorno.
Guardai l'orologio, mancava ancora un'ora al calar della notte, e al di là del cancello non si sentiva alcun suono, così presa come sempre dalla mia curiosità, decisi di avvicinarmi.
Provai a tirare piano la maniglia del cancello, ma com'era prevedibile non si mosse nemmeno di un millimetro.
Mi guardai intorno in cerca di un'entrata secondaria, cercando di non farmi notare troppo, e andai sul retro; una vocina dentro me, mi consigliava di tornare indietro e di aspettare l'apertura dei cancelli come tutti gli altri, ma io non l'ascoltai, così continuai ad avanzare.
Così quando da lontano intravidi una piccola luce, mi avvicinai.
Vidi davanti a me una porta nera, ogni cosa intorno era scura, decisi di provare ad aprirla, ma neanche il tempo di avvicinare la mia mano alla maniglia, che questa si spalancò.
Mi bloccai di colpo spaventata, mi guardai intorno per vedere se c'era qualcuno, ma nulla di nulla, solamente il mio respiro incontrollabile, il mio istinto mi diceva di fuggire, ma ascoltai l'adrenalina che sentivo nel fare una cosa proibita.
Così aprii lentamente quella porta, misi un piede e poi entrai completamente in quell'oscurità che mi avvolse, tutto ero buio, tutto era silenzioso, fino a quando davanti a me comparve un uomo avvolto da una luce abbagliante.
"Signorina, il circo non è ancora aperto" disse l'uomo.
"Io … ehm … non pensavo di …" incominciai.
"Di essere scoperta?" disse lui, con voce tutt'altro che rassicurante.
Dietro me comparve un'altra figura, questa volta, era una ragazzina.
"Sai c'è un motivo se c'è scritto "Apre al crepuscolo" " sentii dei brividi percorrermi la schiena, forse questa volta avevo esagerato, forse mi stavo cacciando in guai seri, visto l'alone di mistero che circondava questo circo.
"Scusate, io me ne vado subito" provai a dire.
"No, perché?  Resta con noi, ammira le nostre magie, in fondo se ti sei avvicinata è perché ne eri attratta, ne eri curiosa no?" deglutii, cercai di schivare la ragazza dietro di me e andai verso la porta, ma quella magicamente scomparve da davanti i miei occhi, davanti a me rimase solo un muro, senza vie di uscita.
Sentii uno schiocco di dita e tutto si illuminò, era davvero un tendone enorme, ancora di più di quello che si vedeva dall'esterno, il che era ancora più strano, sembrava quasi il doppio.
"Guarda, non ne sei affascinata? Io sono Celia e ti presento "le Cirque des Rêves","Il circo dei sogni", vieni a darci un'occhiata".
Mi condussero a vedere qualche trucchetto in anteprima, ma la cosa strana era che non sembrava affatto un'illusione, ogni cosa sembrava vera, come se fossero dei maghi.
"E lo siamo" rispose l'uomo alla mia muta domanda. Lo guardai di scatto, con paura.
Come aveva fatto a percepire i miei pensieri?
"Semplice, sono un mago e posso leggerti nella mente, così come posso fare tutti questi trucchetti" disse, puntando la mano verso una palla di cristallo, distruggendola in mille pezzi e ricomponendola un secondo dopo…e tutto davanti a me!
Mi mostrarono altri trucchi, devo dire che ne rimasi affascinata, ero sempre leggermente spaventata dal fatto che ero chiusa lì dentro senza vie d'uscita, però dovevo anche ammettere che c'era davvero qualcosa di magico in tutto quello che vedevo, e non era finzione, ma realtà.
"Ma non è vero che non puoi uscire, guarda là" mi disse indicando la porta nera che prima era scomparsa.
"Sei libera di uscire, appena metterai piede fuori dimenticherai ogni cosa e ti ritrovai nuovamente in fila come tutti, se invece decidi di restare, ti facciamo vedere altre cose e magari ti insegniamo anche qualche trucco, certo non hai poteri come noi, però… si può rimediare".
Pensai alla sua offerta, pensai per quale motivo me l'avesse fatta, in fondo non sapeva chi ero, a parte un'intrusa che si era intrufolata senza permesso.
Pensai anche che in effetti non avevo nulla da perdere, in fondo era un avventura nuova, perché no?
"Sul fatto che sei un'intrusa, devo dire che mi hai colpito diciamo così, il tuo coraggio di entrare di nascosto, nonostante l'alone di mistero e pericolo che percepivi, ma se decidi di restare non potrai più tornare indietro, qua non si gioca, qua si fa magia, illusioni, si fa credere nell'impossibile, tutto rimane qui, ci stai?" mi chiese avvicinandosi a me.
"Io … ehm …" mi interruppe.    
"In fondo, cosa hai da perdere? L'hai pensato tu stessa?" mi chiese incatenandomi con lo sguardo.
"Va bene" risposi, incantata da quegli occhi.
Così da quel giorno, venni circondata dal mistero di quel circo, che creava illusioni che solo la notte poteva nascondere la vera natura reale.
Che forse illusione poi non era.

   
 
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