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Autore: Elis12    01/02/2012    3 recensioni
"Aido era seduto sul divano con le ginocchia strette al petto circondate dalle braccia, e il viso appoggiato sopra di esse, immerso nei suoi pensieri. Sapeva che stava per succedere qualcosa, voleva solo essere a conoscenza di quali fossero i piani di Kaname, e la sua curiosità lo tormentava ogni giorno, ogni momento."
Genere: Generale, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Hanabusa Aido, Kaname Kuran, Takuma Ichijo
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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DISCLAIMER: i personaggi non mi appartengono e questa fan fiction non è stata scritta a scopo di lucro.

Ok, allora ho qualche avvertimento da fare prima di lasciarvi alla lettura. La scena è tratta dal manga, quando la Night Class è nella residenza di Aido, e quest'ultimo, Kaname e Ichijo sono in salotto, Aido chiede a Kaname perchè i suoi genitori si sono suicidati, Kaname risponde che sono stati uccisi. Ho deciso di scriverci sopra modificandola un po', ma è una cosa così a caso, senza un seguito, scritta solo perchè mi piace questa scena.
Il personaggio di Aido è un po' OOC. Sebbene non sia una yaoi, le restrizioni mi obbligano a scriverlo, c'è una leggerissima IchijoxAido e IchijoxKaname.

Spero vi piaccia.

Buona lettura ^^ 


Sweetness 



Aido era seduto sul divano con le ginocchia strette al petto circondate dalle braccia, e il viso appoggiato sopra di esse, immerso nei suoi pensieri. Sapeva che stava per succedere qualcosa, voleva solo essere a conoscenza di quali fossero i piani di Kaname, e la sua curiosità lo tormentava ogni giorno, ogni momento. Era tutto troppo strano, le pagine bruciate del passato di quella piccola guardiana, i sospetti di Kiryu, i pezzi della scacchiera sgretolati sulla scrivania di Kaname. Si chiese perché non gli diceva niente, il suo amato principe, in fondo poteva fidarsi di lui. Certo, combinava sempre guai, ma Kaname sapeva che sarebbe rimasto al suo fianco e che non lo avrebbe mai tradito. Voleva capirci di più, cercando allo stesso tempo di non farsi notare. Però attirò l’attenzione del Purosangue.

“Qualcosa non va, Aido?” chiese.

“Niente”, bisbigliò lui, senza avere il coraggio di guardarlo negli occhi.

“Kaname ha ragione, sei pensieroso? Non sei vivace come al solito”, concordò Ichijo, appoggiato al divano alle sue spalle. Takuma circondò il ragazzino con le braccia, il quale alzò la testa a guardarlo, permettendo ai loro occhi di incontrarsi. Lo sguardo verde smeraldo del vice-capoclasse si specchiò in quei profondi occhi color del cielo, velati da una tristezza che quasi mai tormentava quello sguardo.  

“Che succede?” chiese Takuma preoccupato, accarezzandogli i capelli. “Sei bollente”, continuò poi mettendogli una mano sulla fronte.

Ichijo si staccò dal divano, per poi sedersi all’altro capo, facendo cenno ad Aido di avvicinarsi: “Vieni qui, sdraiati.”

Il biondo non se lo fece ripetere due volte, gattonò fino a Ichijo, stendendosi poi e appoggiando la testa sulle sue gambe, cingendogli la vita con le braccia e stringendosi a lui. Takuma prese a far scorrere le dita tra quei capelli così biondi, e ad accarezzargli la pelle candida della guancia, che così tante volte la mano di Kaname aveva schiaffeggiato, cancellando con soffici dita le lacrime che scendevano da quegli occhi color del cielo. Kaname osservava la scena senza proferir parola, con il libro, che stava leggendo, ancora tra le mani.

Ichijo lo guardò per un momento, osservando la sua espressione, ma il moro non batté ciglio. Continuando ad accarezzare Aido, finchè non cadde tra le braccia di Morfeo, addormentandosi come un bambino.

Kain entrò nella stanza con le mani in tasca e la camicia leggermente slacciata come suo solito, in cerca del cugino che ultimamente si comportava in modo strano. Quando lo vide tra le braccia del vice-capoclasse, si stupì, non più di tanto abituato ormai alle stranezze del cugino. Si avvicinò ai due, e prendendo Aido in braccio disse: “Lo portò in camera sua”, lasciando poi la stanza. Ichijo rispose solo con un cenno del capo. Takuma rimase seduto con le gambe accavallate e una mano sotto il mento, sovrappensiero.

“A cosa stai pensando?”, chiese Kaname dalla poltrona in cui era comodamente seduto.

“Mi chiedo solo cosa passi per la mente di Aido”, rispose il suo vice. Si alzò poi dal divano, raggiungendo Kaname e sedendosi sul bracciolo della sua poltrona. “Tu cosa ne pensi, Kaname?” chiese.

“Non lo so, sarà l’adolescenza”, mentì lui. “Mi chiedo solo quand’è che sei diventato così amorevole con quel ragazzo”, disse con una punta di irritabilità nella voce.

“Sei geloso?” chiese il biondo. Kaname si limitò ad alzare lo sguardo, incontrando i suoi occhi rossi con quelli dell’altro. “Sai che posso accarezzarti quando vuoi, mio principe”, continuò Ichijo ironico, mettendogli una mano tra i capelli e avvicinando il suo viso a quello di Kaname, lasciandogli poi un bacio sulla fronte.
 

Angolo dell'Autrice

Mi piacerebbe sapere cosa ne pensate, grazie in anticipo a chi recensirà e a quelli che leggeranno.

Elis.


  
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