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Autore: pollama    01/02/2012    1 recensioni
Un piccolo stralcio di vita quotidiana di Prospero l'incantatore e di sua figlia Celia.
[...] Hector batté le mani – Hai visto? Stai diventando ogni giorno più brava- disse guardando Celia che sorrideva [...]
Genere: Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Come un piccolo fiore

 

I mesi passavano ed Hector Bowen non aveva smesso di far esercitare la piccola Celia con degli incantesimi semplici.
-Ti ho detto guarda quel filo d’erba- disse con voce grossa, ma la bambina non smetteva di osservare il viso del padre, la folta capigliatura riccia ondeggiava al tocco leggero del vento ed i suoi occhi scuri apparivano grandi su quel visino esile.
-Mi spieghi perché ti rifiuti di ascoltare?- chiese massaggiandosi la fronte. Prima di tornare a guardare la figlia scrutò il cielo rossastro, il sole era calato e presto dovevano far iniziare lo spettacolo tanto atteso.
Si sentiva già in lontananza il vociare delle persone che stavano fuori l’ingresso e che eccitati parlottavano.
- Perché non ti piace il mio nome?- quella domanda prese alla sprovvista l’uomo e la vocina della bambina gli toccò il cuore. Lentamente si inginocchiò e posò la sua grossa mano sulla spalla della figlia.
-Certo che mi piace, ma avrei voluto scegliere anche io il tuo nome-
La bambina annuì e aggiustandosi la sciarpa guardò sospirando il filo d’erba che Hector le aveva indicato. Dopo qualche istante proprio in quel punto germogliò un soffione che subito rilasciò tra le braccia del vento i suoi bizzarri e morbidi petali, la bambina iniziò a ridere e a girare in cerchio in mezzo a quella nuvola che presto si librò nel cielo e sparì.
Hector batté le mani – Hai visto? Stai diventando ogni giorno più brava- disse guardando Celia che sorrideva.
-Perché mi devo esercitare?- chiese la bambina mentre cercava di aggiustarsi la sciarpa rossa che sventolava furiosa. Hector rimase in silenzio per qualche minuto, riflettendo bene su quale risposta dare. Poi, facendo un nodo alla scarpetta rossa, disse -Le Cirque des Rêves un giorno o l’altro potrà vantare di avere una delle più brave illusioniste mai esistite. E tu, mia piccola Celia, quel giorno sarai la stella dello spettacolo -  poi prese la bambina per mano e si diresse verso il tendone centrale. Entrarono dall’ingresso secondario e facendo dei movimenti circolari con il braccio, Hector, fece comparire delle figure indistinte sedute tra gli spalti e mille colori accesero di luce calda l’ambiente.
Celia rimase esterrefatta da tanta maestria e con dei piccoli passi si posizionò al centro del palco. Si guardava intorno con la bocca aperta e lo stupore sul suo volto fece sorridere il padre.
-Vedi un giorno tutto questo sarà per te, ma al posto di quelle tristi marionette ci saranno delle persone vere, pronte ad applaudire e a chiedere un bis-
Poi tutto si spense con uno schiocco di dita. Celia guardò mestamente il padre, avrebbe voluto osservare ancora l’illusione creata in modo così perfetto. Hector le fece segno di andare da lui, la bambina senza fretta gli strinse la mano ed insieme si incamminarono verso la mensa dove i vari artisti stavano cenando.
Lo spettacolo sarebbe cominciato a minuti e tutti si stavano rifocillando con rapidità.
Hector tese il braccio porgendo una mela rossa alla figlia e con un grosso sorriso le disse  -Sei come un piccolo fiore in attesa della primavera per poter sbocciare. Anche per te prima o poi arriverà la primavera. E quando sboccerai, farai rimanere tutti a bocca aperta-
Celia lo abbracciò e lui le accarezzò i ricci scuri e ribelli che tanto amava.  

 

  
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