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Autore: Kary91    01/02/2012    8 recensioni
Piccolo missing moment di History Repeating
[Caroline Forbes/Mason Lockwood Junior]
“Che diavolo ci fai tu qui?” domandò Mase in tono di voce più lagnoso che irritato, lasciandosi poi sfuggire un colpo di tosse.
Caroline Forbes sorrise con aria allegra, prendendo poi posto a bordo del letto.
“Ti tengo d’occhio!” commentò semplicementeanalizzandolo con attenzione: sembrava davvero abbacchiato.
“Non mi metterò a fare a botte con i pupazzi di mia sorella, puoi anche andartene.” borbottò il ragazzo, tremando per un brivido di freddo improvviso.
“In realtà ero più preoccupata per il cane, che per i pupazzi.” scherzò la vampira appoggiandogli con gentilezza una mano sulla spalla, quando si accorse che Mase stava cercando di alzarsi.
"Sta' giù."
Genere: Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Caroline Forbes, Nuovo personaggio
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Attenzione: questa one-shot è uno spin off della long fiction sulla next generation, History Repeating, e pertanto i due protagonisti sono Caroline Forbes (che conoscete tutti) e Mason Lockwood II (il figliolo minore di Tyler).

 

Per Alys che mi ha ispirato e Ale che ha l’influenza ç_ç Vi voglio bene <3

 

 

Fever.

 

Mason sbuffò, abbandonando malamente il termometro sul comodino; affondò il capo sul cuscino con aria imbronciata, tirandosi poi le coperte fin sopra al mento: trentotto e mezzo.

“Dannazione.” biascicò rannicchiandosi su un fianco: detestava avere l’influenza. Non sopportava dover trascorrere l’intera mattinata a letto, infreddolito e annoiato. In genere cercava di sgattaiolare fuori casa prima che la sua famiglia riuscisse a far caso agli occhi lucidi o le guance rosse. Tuttavia, quel mattino, Ricki si era svegliato prima del solito e l’aveva colto in flagrante, mentre – tra un colpo di tosse e l’altro – imprecava, sforzandosi di far entrare il piede sinistro nella scarpa destra.

“Febbre!” aveva diagnosticato il maggiore dei fratelli Lockwood, afferrando il minore per il braccio senza pochi complimenti.

“Torna a letto, fessacchiotto. Tu, oggi, a scuola non ci vai.”

Neanche Ricki fosse suo padre, pensò Mase voltandosi pigramente di lato. Un brivido di freddo e un fortissimo mal di testa, lo convinsero a mettere da parte quel pensiero, e il ragazzo si rannicchiò ulteriormente, sperando di prendere sonno al più presto.

“Ho sentito dire che qualcuno si è beccato l’influenza, oggi.”

Una voce femminile lo raggiunse alle sue spalle. Mase la riconobbe a stento, intontito dal mal di testa, ma riuscì comunque a trovare la forza per sbuffare, tirandosi con un gesto brusco le coperte sulla testa.

“Che diavolo ci fai tu qui?” domandò in tono di voce più lagnoso che irritato, lasciandosi poi sfuggire un colpo di tosse.

Caroline Forbes sorrise con aria allegra, prendendo poi posto a bordo del letto.

“Ti tengo d’occhio!” commentò semplicemente, analizzandolo con attenzione: sembrava davvero abbacchiato.

“Non mi metterò a fare a botte con i pupazzi di mia sorella, puoi anche andartene.” borbottò il ragazzo, tremando per un brivido di freddo improvviso.

“In realtà ero più preoccupata per il cane, che per i pupazzi.” scherzò la vampira appoggiandogli con gentilezza una mano sulla spalla, quando si accorse che Mase stava cercando di alzarsi.

“Ma non hai niente di meglio da fare?” la rimbeccò il giovane Lockwood puntellandosi sui gomiti per mettersi a sedere.

“Sta' giù.” Lo ammonì la ragazza, costringendolo a sdraiarsi nuovamente. Mason sbuffò con aria infastidita.

“Sarei tranquillamente potuto andare a scuola questa mattina, se mio fratello non si fosse messo in mezzo.” aggiunse, scoccando alla ragazza un’occhiata scontrosa che la fece quasi ridere; aveva proprio l’aria da bambino imbronciato.

“Hai ragione; Tyler dice che tu sei quello studioso dei tre.” ammise, sorridendogli con dolcezza. Le guance di Mason sembrarono tingersi ulteriormente di rosso.

“N-non sono un secchione!” si lamentò scattando a sedere, trovandosi poi costretto a vedersela con un attacco di tosse improvviso. Caroline gli diede un paio di colpetti sulla schiena, facendo del suo meglio per trattenere un risolino.

 “Ho detto studioso, non secchione, devi sempre capire quello che vuoi tu?” lo rimbeccò. “Ma guarda un po’ che roba, sei ancora più scorbutico del solito quando ti ammali!" aggiunse, continuando a fissarlo di sottecchi: aveva ancora voglia di mettersi a ridere. Mase, che se ne accorse, la fulminò con lo sguardo.

“Piantala.” borbottò intuendo che cosa potesse aver causato quella reazione nella vampira.

 “Prima hai balbettato, vero?” azzardò infatti Caroline poco dopo, confermando i suoi sospetti.

“Non ho balbettato, piantala di ridere.” si impuntò scontrosamente il giovane.

“Ma non sto ridendo!” si difese la ragazza, estendendo tuttavia il suo sorriso.

“Ad ogni modo, Oliver ti ha scritto poco fa, dice che passerà nel pomeriggio.” si affrettò a cambiare discorso, mentre Mase si voltava dall’altra parte per darle le spalle, rannicchiandosi sotto le coperte.

Seguì un silenzio che durò a lungo, coinvolgendoli entrambi.

“Hai bisogno di qualcosa?” domandò infine Caroline qualche minuto di tardi, notando che il ragazzo aveva incominciato a guardarsi attorno con aria accigliata.

“Mase, che c’è?”

“Acqua.” Si arrese infine il giovane, sprofondando nel cuscino.

“C’è la bottiglia sulla scrivania, me la prendi per favore?”

Caroline gli rivolse un’occhiata sorpresa.

“Wow, Mason dice per favore!” lo prese in giro affrettandosi a recuperare bottiglia e bicchiere. Il ragazzo fece una smorfia, lasciandosi poi sfuggire l’ennesimo colpo di tosse.

“Sono un Lockwood.” Spiegò tendendo il braccio per farsi passare l’acqua. “In casa nostra vengono tollerate un sacco di cose, ma mio padre dà di matto se facciamo i maleducati. Grazie.” Aggiunse poi con un sorrisetto, portandosi il bicchiere alle labbra.

Quando Mason terminò la sua acqua, tornò a rifugiarsi sotto le coperte. Si ritirò in un secondo silenzio, intervallato dai respiri irregolari del ragazzo e da qualche colpo di tosse di tanto in tanto. Caroline rimase a vegliarlo dal bordo del letto, seppur consapevole di non avere in fondo un motivo valido per restare lì: Mason era dopotutto abbastanza grande da potersi gestire la febbre da solo, e a giudicare dai suoi occhi chiusi, sembrava che si fosse finalmente deciso a prendere sonno, il bicchiere ancora stretto in mano.

Caroline glielo sfilò via con delicatezza, e istintivamente si permise di sfiorargli il capo con una carezza, addolcita dall’aria insolitamente rilassata sul volto del giovane.

“C’è qualcos’altro che posso fare per te?” domandò a voce bassa, decisa a non fargli abbandonare il dormiveglia.

“Uhm..” Mason mormorò qualcosa, pur continuando a tenere gli occhi chiusi.

“Questo va benissimo.” farfugliò, alludendo al tocco della mano di Caroline ancora appoggiata sul suo capo.

“Grazie.” concluse, abbandonandosi completamente al sonno.

Istintivamente, Caroline tirò indietro la mano, sorpresa. Poco dopo, tuttavia, i suoi polpastrelli tornarono a sfiorare con tenerezza il capo del ragazzo. I suoi occhi indugiarono a lungo sui suoi lineamenti finalmente rilassati, sull’aria serena che in quel momento pareva aver fatto capolino sul suo volto.

“Prego.” gli sussurrò con dolcezza, riprendendo ad accarezzargli il capo.

“Buon riposo, Mase.”

 

Nota dell’autrice.

No, sì, boh. Alys l’altro giorno diceva che è stata la febbre a renderla così dolciosa nell’ultimo periodo, e Ale aveva la febbre, quindi ho pensato di scribacchiare su un Mason abbacchiato dall’influenza. Tre piccole note! 1. A Mase piace veramente studiare (ma non ditegli che ve l’ho detto, eh?) 2. Mase, di tanto in tanto, balbetta ancora adesso, come avete potuto notare. 3. I Lockwood hanno un cane di nome Silver (argento, perché riporta un po’ alla questione dei licantropi) che conoscerete credo presto.

Basta! È una sciocchezzuola, ma ci tenevo a fare un regalino alle due belle donne citate prima, e alla fine mi son detta che tanto valeva postarla anche qui, soprattutto perché ci sono degli accenni a un paio di cose che infilerò presto nei prossimi capitoli di HR.

Un abbraccio a chi ha letto!

 

Laura

   
 
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