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Autore: tokykia    02/02/2012    3 recensioni
Questa storia parla dello scambio culturale fra due licei. La storia è completamente diversa da come la conoscete. Akito e Sana non si conoscono. Anzi! Lei è fidanzata con Naozumi! Neanche lei e Fuka si sono mai incontrate. Ed è la prima storia che scrivo!
Tratto dal capitolo sei:
'-H-ho visto N-Naozumi e Fuka che si b-baciavano- detto questo mise la testa fra le mani e scoppiò di nuovo in lacrime.
Hayama strabuzzò gli occhi. Non se lo sarebbe mai aspettato! Il giorno prima li aveva visti quasi baciarsi, mielosi da far venire la carie, e ora veniva a sapere che il damerino aveva baciato Fuka... Aspetta! Fuka??! La stessa Fuka che da anni ci provava con lui?!
-Hai detto Fuka?!- Akito non capiva. Anzi, non se l’aspettava!
Sana annuì con la testa, tra i singhiozzi.
-Ahhh! Che bello! Finalmente me la sono tolta dalle scatole!- Akito sospirò sollevato.'
Genere: Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Sana Kurata/Rossana Smith
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
Capitoli:
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Ciao ragazze! Come state? Passate delle buone feste? Ora leggete e perdonatemi per il ritardo… Vi spiego tutto sotto.

Cap 8

-I consigli di Tsu-

Le ragazze erano ancora in bagno e Sana le stava spiando. Anche se non avrebbe voluto sentire certe cose. Fuka la detestava, in poche parole.
“Perché? Che cosa le ho fatto?” si continuava a chiedere.
-Fuka. Tu ora mi spieghi perché sei così stronza- Aya era ferma e seria. Non c’era la minima ilarità nella sua voce. E a Sana questo faceva piacere, era contenta che ci fosse qualcuno dalla sua parte che la difendesse da quell’arpia di Fuka.
Decise di entrare in bagno. La voleva affrontare.
-Grazie, Aya. Ma ora mi difendo da sola- disse la ragazza. Aya si fece da parte.
-Fuka, con che coraggio tu mi tratti così? Perché, soprattutto? Che cosa ti ho fatto? Se me lo dici cercherò di non farlo più- chiese calma.
L’altra ghignò e fece una risatina. La campanella di fine intervallo suonò, ma nulla le poteva distrarre.
-Niente- disse –Non mi hai fatto niente. Mi dai solo fastidio. Quella tua finta bontà e le tue frasi fatte mi irritano. Pensi davvero che io ti possa trovare simpatica solo perché sei gentile con tutti? O che chiunque possa farlo? Tzè, ma fammi il piacere... Dai i nervi con il tuo atteggiamento- spiegò serafica la mora.
La rossa cominciò a irritarsi.
-E tu invece credi di poter giudicare tutti così? Alla prima occhiata? Chi ti credi di essere? Non sei sicuramente migliore di me! Già dalla prima volta in cui ti ho parlato ho intuito che non fossi come volevi farci credere, ma ho capito troppo tardi che non eri altro che una stronza che non si fa i fatti suoi!- sbottò Sana.
-No, l’ho fatto solo con te... e, se te lo stai chiedendo, l’ho fatto perché Akito non è affar tuo- disse uscendo dal bagno e lasciando una Sana fumante dalla rabia e una Aya  basita.
-‘Fanculo, Fuka!- sibilò Sana fra i denti.
-Tutto a posto?- chiese Aya, non tanto per la parolaccia detta dall’amica ma per le cose che Fuka le aveva gettato contro con rabbia.
-Sì, grazie...- era amareggiata per le parole dette da Fuka. Aveva sputato sentenze su di lei senza neanche conoscerla ed era arrivata a odiarla solo perché passava del tempo con Akito. Ma cosa poteva farci lei se erano compagni di scambio?
Doveva forse evitarlo anche se lo vedeva tutti i giorni in casa? Poi le piaceva stare con lui....
Improvvisamente le venne in mente il bacio che si erano scambiati la sera della festa.
Era stato bellissimo e tanto tanto dolce. Un bacio casto che, però, l’aveva turbata molto. E sperava che fosse successo anche ad Akito.
E poi il modo in cui si era impegnato per farla studiare l’aveva piacevolmente colpita.
Non si sarebbe aspettata nemmeno lei di prendere un bel voto in matematica, ma ce l’aveva fatta. E grazie ad Akito.
Era l’unico che non si era arreso davanti alla testa dura di Sana.
E poi, quando stava con lui si sentiva contenta. Voleva sempre sorridere.
Forse lo voleva fare perché il ragazzo aveva sempre il muso lungo e lo sguardo serio e impassibile.
-Dai, per calmarti e per sfogarti un po’, appena usciamo da scuola andiamo a mangiare qualcosa insieme e passiamo il pomeriggio a fare shopping. Che ne dici?- disse Aya con un mega sorriso rassicurante, che avrebbe fatto calmare chiunque nei paraggi.
-Dico che sei un’amica fantastica! Grazie mille!- disse Sana commossa.
Le due amiche si abbracciarono e uscirono dal bagno, finalmente, per tornare in classe, anche se in ritardo.
 
 
Quello stesso giorno all’uscita da scuola...
 
Naozumi la stava aspettando da dieci minuti: le voleva parlare.
Appena la vide arrivare con Aya si illuminò e si alzò dalla scomoda posizione in cui era: seduto sul marciapiede e poggiato con la schiena al muretto.
-Sana, ti posso parlare un attimo?- le chiese appena gli fu abbastanza vicino.
-No. Tu ed io non abbiamo niente da dirci- e fece per andarsene, ma lui la fermò per il braccio. Doveva assolutamente spiegarsi.
-Ti prego, ho bisogno di parlarti!- insistette lui.
-Va bene, ma non ti concedo molto tempo-
-Lo capisco- disse Naozumi –Voglio solo dirti che sono stato uno stupido- iniziò, ma Sana lo interruppe: -Su questo non ci sono dubbi.... continua-
-In questi giorni in cui non ci siamo visti mi sono sentito malissimo, non facevo altro che darmi del deficiente per quello che ti ho fatto e vorrei chiederti una cosa...- e dicendolo abbassò lo sguardo, fino a quel momento tenuto fisso negli occhi color cioccolato di Sana.
-Dimmi, ma non ti illudere-
-Vorrei chiedere il tuo perdono. Non pretendo che tu torni insieme a me, ma vorrei almeno che tu mi rivolgessi la parola senza rabbia o risentimento. Per favore- disse quasi supplicandola.
-Non lo so... mi hai davvero deluso, Naozumi. Non so se meriti che io ti parli ancora. Anche adesso io non vorrei farlo, ma ti sto ad ascoltare. Dammi il tempo per pensarci, ti dirò tra qualche giorno se possiamo tornare ad essere amici- spiegò lei con calma.
-Va bene, non chiedo di meglio. Grazie Sana- disse in modo sincero, tant’è che Sana gli concedete un piccolo sorriso, che fece quasi sciogliere il ragazzo.
-Ora dobbiamo andare, ciao- e le due ragazze se ne andarono, lasciando Naozumi con un barlume di speranza nel cuore.
 
Passiamo a un altro personaggio...
 
Come aveva osato quell’ochetta rossa parlare così con lei. Lei le voleva solo spiegare che non doveva avvicinarsi ad Akito.
Poi il modo in cui lo faceva era secondario.
Le aveva fatto anche un piacere allontanandola da quel deficiente di Naozumi, che era stata al suo gioco pur di far ingelosire Sana. Mentre lei aveva tutt’altro intento: prima di tutto voleva farle un dispetto baciando il suo ragazzo, poi voleva far svegliare Akito. Era sicura di piacergli, magari lui non se ne era ancora accorto, e lei voleva fargli aprire gli occhi. Niente di più innocente.
Invece ora anche Aya se la prendeva con lei e Akito e Sana sembravano essere sempre più legati. Il suo piano le si stava ritorcendo contro.
Non poteva permettere che quei due si avvicinassero ulteriormente.
Akito era suo di diritto. L’aveva visto prima lei, lo conosceva da più tempo.
Lo aveva sempre trovato un bellissimo ragazzo, con quell’espressione seria e inespressiva lo trovava davvero sexy. Aveva sempre sperato di poter uscire con lui, ma ora quella ragazzina si metteva in mezzo e non lo poteva tollerare.
Pensava di poterglielo togliere da sotto al naso senza avere neanche una conseguenza? Povera ingenua...
Doveva fare assolutamente qualcosa. E l’avrebbe fatta al più presto.
 

***

 
-Akito! Vieni, dai. Fammi compagnia e dividiamo il sushi. So che ti piace....- come riusciva a capirlo lei, nessuno era mai riuscito. Era così spontanea in quello che faceva, sempre sorridente. E quando era triste si sentiva in dovere di consolarla, di farla sentire meglio anche solo dandole una spalla su cui piangere.
-Dai Akito, se no lo finisco io!- la voce acuta di Sana lo distrasse dai suoi pensieri. La guardò: era seduta a gambe incrociate sul divano, con la confezione di sushi posata affianco e le bacchette in mano. La raggiunse e iniziarono a mangiare.
Dopo poco, tra un boccone e l’altro, gli sguardi si fecero più intensi e le mani iniziarono a sfiorarsi. Il cuore di Akito iniziò a battere forte, il motivo non lo capiva nemmeno lui.
Poi, a un certo punto, capì che era un sogno…
 
Si svegliò all’improvviso, con il battito accelerato.
“Ho sognato Sana....” pensò Akito passandosi una mano nei capelli biondi.
“Ho sognato Sana e il cuore mi batte forte…”
 
Anche il resto della notte passò allo stesso modo. La sognava, si svegliava con i cuore in subbuglio e si riaddormentava a fatica, per poi ricominciare da capo.
 
 
 
Akito si stava dirigendo verso il cortile della scuola: aveva visto Tsuyoshi dirigersi lì e aveva urgente bisogno di parlare con lui…
Doveva assolutamente farsi dare dei consigli dall’amico, molto bravo in questo. Erano diventati molto amici, fin da subito. Avevano poche cose in comune, ma nonostante ciò era nata una bella amicizia fra loro, di quelle che nessuno dei due aveva mai avuto.
Hayama non riusciva a non pensare, dopo quella sera, a Sana. L’aveva sempre in testa e l’immagine del bacio che le aveva dato gli riempiva la mente e, a volte, non si accorgeva neanche quando iniziava a pensare a lei. L’unico momento in cui metteva da parte la sua immagine era quando si domandava che cosa gli stava succedendo.
Arrivato davanti all’albero sotto il quale era seduto Tsuyoshi, lo chiamò e lui si allontanò dalla sua Aya andandogli incontro.
-Che c’è, Akito-kun?- chiese Tsu con il sorriso sulle labbra, come sempre quando era con Aya. Nel modo di Tsuyoshi, la sua tortina alla crema o qualsiasi altro dolce avesse per la testa quando parlava di lei.
-Dovrei parlarti di una cosa…- l’amico occhialuto lo guardò come per studiarlo: lo faceva sempre quando gli veniva “affidato un caso” e gli veniva chiesto un consiglio.
-Parla- disse semplicemente.
-Riguarda Sana- iniziò Hayama –Ultimamente penso solo a lei, non ho altro che la sua immagine in testa e sento solo la sua voce. Non riesco proprio a smettere…. I-io non capisco… perché è sempre nei miei pensieri? È lì, costantemente e … Mi assilla e io non so che mi sta capitando…. Tu.. tu mi sai dire che mi succede?- chiese un po’ spaesato e molto confuso. Tsuyoshi, appena sentite quelle parole, sorrise.
-E ora che hai da ridere?-  disse lui alquanto irritato.
-Niente, pensavo…- disse l’amico continuando a sorridere.
-E a che cosa?- disse ancora irritato.
-A te… a Sana, a voi due. Ho capito benissimo che ti prende-
Akito si stava irritando. E Tsuyoshi, lasciandolo sulle spine in quel modo, non faceva altro che peggiorare la situazione.
-Tsuyoshi, di grazia, potresti smetterla di fare il vago e dire quello che hai da dire?- disse Hayama, anche se quella più che una domanda sembrava un’affermazione.
-Non te lo dico. Scopri da solo che ti succede- e dicendo ciò, sorrise e se ne andò, lasciando Akito irritato e con ancora mille domande su quello che gli stava succedendo…
 
 
 
Lo spazio di kia:‘Giorno a tutte! Giù i forconi, grazie!
Mi dispiace tantissimo di aver fatto questo enorme ritardo... ho avuto la mia prima crisi di ispirazione. Scusatemi tanto per avervi fatto aspettare!
Ogni giorno accendevo il file di Word, ma dopo poche parole non riuscivo più a scrivere niente.
In questo capitolo non succede niente di che... con la poca creatività che ho in questo periodo non mi aspettavo di certo di sfornare un capitolo succulento! Spero che vi piaccia lo stesso =)
Sarà anche che mi sono immersa in una nuova storiella (non ancora pubblicata) e quindi l’unico mio neurone rimasto (l’ho chiamato Lewis (; ) gira intorno alla trama della storia...
Comunque, anche voi avete odiato Fuka quanto me all’inizio del capitolo??
A me veniva da spaccare lo schermo.... sono un po’ pazza, eh?
Dunque, parliamo di Aki...
Ora si mette anche a sognare Sana, andiamo bene.... tutti messi come me qui?
Se poi ci si mette pure Tsu a confondergli le idee con quelle frasi in sospeso, Akito si gioca il cervello!
Per la felicità di MadyInLoveWithAkito ho finalmente fatto mandare Fuka a quel paese da Fuka! Siete tutte contente, vero?
Anche Sana inizia a percepire qualcosa...
Fatemi sapere che cosa ne pensate. Io e Lewis siamo molto curiosi.
 
Passando a una cosa MOLTO importante:
Oggi, due febbraio, è il trentatreesimo anniversario di morte di Sid Vicious, morto per overdose a ventidue anni. Era il chitarrista dei mitici Sex Pistols.
Per omaggiarlo vi consiglio di andare a sentire qualche loro canzone.
Vi lascio qualche titolo con il link:
-
http://www.youtube.com/watch?v=VOo8UeEOy6E (Brown Eyed Girl)
-
http://www.youtube.com/watch?v=0JR9GYsQSlQ (I love Rock ‘n’ Roll)
-
http://www.youtube.com/watch?v=YXqgrar7cww (Streets of London)
-
http://www.youtube.com/watch?v=NXe9jWNyeK0 (Anarchy inthe UK)
Questo sono le mie preferite. Se volete altri titoli ve li do.
Se non vi piace il rock, non sprecate tempo. SidVicious suonava il classico punk-rock britannico.
Grazie per aver letto anche quest’ultimo spazio e scusate se mi sono dilungata troppo.... Ma volevo veramente scrivere qualcosa sul mio adorato Sid.
 
Ringrazio chi ha recensito: LightDark, ­_Silvia123_, MadyInLoveWithAkitoe Raven_. Grazie mille a tutte e quattro, mi fa un piacere immenso vedervi sempre tra le recensitrici dei capitoli!!!!! Vi adoro!
Ringrazio anche Elpis e Eyes of Ice che hanno recensito qualche capitolo indietro. Grazie mille!!!! E anche _littleKAPPA che ha recensito
Che strani festeggiamenti!, la mia O.S.  di Halloween. Mando a tutte un bacio enorme!
Spero di riuscire a finire in fretta anche il nono capitolo, vi aspetto!
 
Tokykia e Lewis il neurone solitario
  
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