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Autore: Mei91    02/02/2012    0 recensioni
Celia e Marco due amanti impossibilitati ad amarsi a causa dei padre e di una strana profezia...
Genere: Drammatico, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Il circo.

E’ qualcosa che ha sempre affascinato milioni di creature sulla terra. Milioni di bambini venuti da chissà quale parte delle città, per vedere gli acrobati, i clown, e gli animali presenti in esso.

Però, il circo a cui appartiene Celia è diverso, le attrazioni non sono frutto della fantasia di qualche d’uno, ma più reali di quanto si possa immaginare.

All’ interno di questo circo che apre al tramonto, o al crepuscolo, e chiude all’alba o all’aurora come meglio lo si vuole definire, è  per la particolarità delle creature all’ loro interno.

I vampiri non sono miti, ma esseri reali.

Le streghe non sono leggende, ma creature immortali, ma quasi estinte.

I Troll, gli orripilanti mostri mostruosi e piccoli  delle fiabe, in realtà optano per l’idea che fare il clown mostruoso sia intrigante.

I demoni, creature fredde e spietate, meglio non averci niente a che fare.

Prospero, proprietario del circo “le Cirque des Rêves” era uno dei maghi più potenti esistenti al mondo, insieme al suo acerrimo nemico: Alexander, un tempo suo grande amico.

Ma Celia, era particolare. Celia era una creature che le stelle veneravano, e i mari acclamavano.

Celia era potente, ma anche ella era speciale.

Fuori in un modo, dentro in un altro. Il corpo di una donna e le gambe di un pesce. Celia era forte, perché era l’ultima creatura rimasta della sua specie. Celia, era una sirena e i suoi poteri erano unici.

Proibito per sempre sarà, una sirena innamorarsi non potrà o ella morrà. L’unione impossibile sarà, all’ alba della dichiarazione d’amore, gli amanti, le tenebre coglierà.

Tal profezia costrinsero il mago Prospero a segregarla in casa, dedita solo alle apparizioni in pubblico sotto il tendone del Circo dei sogni. Ma Celia ribelle nacque e ribelle crebbe e quella sera , contenta fu, di filar via dal circo, quella notte, per sguazzare nelle acque dello oceano vicino,  che le crearono  l’idea di libertà più vicino al suo essere e incontrar colui che il suo cuor battere fa.

Fuggir via quella notte non fu difficile, ma…

Celia giunse alle rive del mare, dove si tuffò felice come non mai, in quella notte piena di stelle, di mutare in un pesce. Persa nei suoi pensieri com’era, non si accorse di essere osservata quella sera, dallo sguardo di un uomo di cui andava fiera.

“E’ strano trovare una donna a librarsi nell’ acqua come un’anguilla a l’ ora tarda di questa notte stellata” sussurrò l’ uomo sedendosi sulla sabbia.

“E’ strano trovare voi, mio mago senza pudore, a star seduto lì, ad osservar me, senza la vaga idea di tenermi compagnia.”

L’ uomo sospirò affranto, ma Celia volle sapere cosa lo affliggeva.

“Marco, cos’hai?”

“E’ inutile continuare così Celia, i nostri padri, se tali si possono definire, si odiano a morte mentre noi…” iniziò il mago.

“Mentre noi ci amiamo.” Concluse Celia con sguardo basso e uscendo delle calde acque dell’oceano, mutando nuovamente in un essere molto simile ad un umano.

“Credi sia meglio non vederci più, Marco?” chiese ancora più triste Celia.

“Ma non posso dire mica una cosa del genere, Celia! Io ti amo e sarebbe una tortura maggiore non vedersi più.” Dichiarò Marco avvicinandosi a lei e porgendole la propria giacca.

“Ti amo anche io, ma io sono una sirena e tu un mago e anche se ti amo più della mia stessa vita, i nostri genitori, non ci permetteranno mai di amarci.”

“Credi cha abbia paura di mio padre, o del tuo, Celia? Io ho solo paura di perdere te!”

“Anche io, Marco. Perché con te provo sensazioni che fino a qualche mese fa, mi erano del tutto sconosciute, e sta sera chissà come mai, sia io che tu siamo diventati eloquenti, rivelando finalmente i nostri sentimenti.”

Marco si avvicinò a Celia con passo lento e controllato. Gli occhi di un blu cobalto, brillavano vividi alla luce della luna, e tra le sue labbra aleggiava un tenero sorriso.

“Ma se l’amor tra noi possibile non sarà….” Iniziò Marco

“Cosa ci resta se non la fugace morte, che il suo prezzo esigerà.” Continuò Celia.

“Magari nell’ eternità…” rispose Marco affranto.

“e nell’ oscurità..” Celia rispose in lacrime, mentre quella strana poesia prendeva forma sulle loro labbra.

“Amarti potrò.” Conclusero entrambi con voce triste. Marco avvicinò le labbra a quelle dell’amata e vi depose un tenero bacio carico d’amore, passione, e speranza che entrambi non potevano avere.

“Ti amo” sussurrarono entrambi appena staccarono le labbra. Entrambi volsero lo sguardo alla madre luna che ormai stava per scomparire dietro l’ orizzonte lasciando sorgere il fratello sole.

Marco e Celia si osservarono tremanti. Blu nel verde. Mare e prati.  

I due amanti avevano percepito che quella notte sarebbe stata l’ultima su quella terra. E mentre i due padri, dentro il tendone da circo, Prospero l’ incantatore e Alexander, si stavano sfidando per l’ ennesima volta a suon di magia, i due figli stavano per morire.

Marco e Celia vennero ghermiti dalla morte, che lasciò sulla sabbia solo i corpi privi di vita dei due amanti.

Ma sulla sabbia una scritta appariva.

Morti per amore, amici, fratelli, amanti. Prospero, Alexander basta con questa faida.

 

Alexander e Prospero gemettero entrambi di dolore alla loro perdita.

“Alexander, mi spiace amico” dichiarò Prospero, afflitto e accasciato sulla scritta e sul corpo della figlia.

Alexander si chinò sul corpo del figlio, e mise una mano sulla spalla del amico “ Siamo stati due incoscienti e così facendo abbiamo perso i nostri figli, ma la lori morte inutile non sarà perché, ho ritrovato un amico. Speriamo solo che da dove sono adesso, i nostri figli siano felici.” Dichiarò Alexander e Prospero annuì sollevando tra le braccia il corpo della figlia. Lo stesso fece Alexander con il corpo del figlio.

Insieme si avviarono al tendone del circo.

Dalle nuvole, due ragazzi li osservarono sorridendo miti.

Celia e Marco si scambiarono un tenero bacio per poi sparire nel nulla.

 Il loro sogno si era finalmente avverato.

Poter stare insieme per l’eternità.

 

 

To the dreamer within us all…

Al sognatore in ognuno di  noi.

 

Fine

   
 
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