Stella Cadente

- Sono belle le stelle, vero, Taka? - chiese con voce appena udibile Karin, mentre colorava il foglio che aveva in mano.
Lei era brava a disegnare, ed aveva avuto la brillante idea di portarsi Taka dietro, così, tanto per avere compagnia.
Il ragazzo stava leggendo un libro, senza il minimo interesse verso il cielo, ma non aveva potuto resistere agli occhi dolci della quarterback e poi non si fidava di lasciare andare una ragazza in giro in piena notte in completa solitudine. Le idee di Karin erano strane, eppure, in un certo senso, divertenti.
Taka alzò gli occhi dal libro e guardò per un secondo quel cielo stellato. In effetti era molto bello, limpido e luminoso, pieno di piccole luci brillanti. Posò lo sguardo sul disegno di Karin e constatò che la ragazza era veramente brava, non una stella fuori posto, non un colore sfumato male, sembrava una fotografia.
- E’ bello - rispose, riferendosi però al disegno della bionda.
Karin gli sorrise, poi alzò il disegno e lo ammirò, beandosi del suo piccolo capolavoro, che il giorno seguente avrebbe consegnato alla prof di artistica.
Taka osservò tutto il movimento con la coda dell’occhio. In seguito prese un segnalibro che si era portato dietro e lo mise nel punto dove si era fermato a leggere, poi chiuse il libro delicatamente e lo posò nella sua borsa.
Il ricevitore non lo avrebbe mai detto, ma a lui piaceva quando Karin sorrideva e rideva, sembrava un cielo stellato pieno di luci scintillanti e bellissime.
Lui si era innamorato di lei, la prima volta che la vide. Taka Honjo, fino a quel momento, non aveva mai creduto nell’amore a prima vista, eppure quando i suoi occhi incontrarono il viso dolce ed innocente della nuova quarterback, qualcosa nel suo petto si era mosso e, per un solo istante, aveva abbandonato quell’aria indifferente che lo caratterizzava e lo aveva reso famoso.
- Guarda Taka, una stella cadente! - disse Karin, indicando un punto di quel cielo infinito. Taka si voltò appena in tempo per vedere un luccichio dorato, e fece appena in tempo ad esprimere un piccolo desiderio prima che la stella, così come era nata, sparì nel nulla infinito. Il ragazzo si voltò verso Karin e la guardò amorevolmente.
- Hai espresso un desiderio, Taka? - chiese la quarterback, sorridendo, poi notò lo sguardo del ricevitore pieno di affetto ed arrossì, ritornando ad ammirare il disegno che aveva appena finito.
- Andiamo? - chiese lei, cambiando discorso ed alzandosi in fretta. Sentiva le guance in fiamme. Il suo amore segreto per Taka era ovvio perfino ad un cieco, tranne che per al ricevitore.
Lui annuì, alzandosi anche esso ed avvicinandosi a Karin.
Senza che se la ragazza ne fu cosciente, il ricevitore baciò quelle labbra sottili e morbide, dal sapore di fragola. Quanto aveva sognato quelle labbra.
- Questo era il mio desiderio - sussurrò Taka staccandosi, per poi prendere la sua borsa pesante e cominciando ad incamminarsi verso la porta che lo avrebbe portato fuori dalla scuola.
Karin si toccò le labbra, leggermente umide. Non si mosse per dieci minuti, poi, a passi lenti, anche lei camminò un po’ barcollante verso quella piccola porta, per poi ritornare a casa.
Nulla sarebbe stato più come prima, Karin e Taka lo sapevano, ma avrebbero combattuto contro chi avrebbe voluto separarli.

Note dell'autrice: volevo scrivere qualcosa di sdolcinato e mi scuso per l'OOC di Taka...