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Autore: Cara Catastrofe    04/02/2012    2 recensioni
Guardò con sguardo compiaciuto quell'oggettino che, contento, si rigirava fra le mani.
Lei sarebbe stata solo sua, di nessun altro...
Genere: Comico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Kondo Isao, Okita Mitsuba, Okita Sogo, Toushiro Hijikata, Yamazaki Sagaru
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Anche le sorelle maggiori hanno i loro segreti, come i sadici, i mayodipendenti ed i gorilla.

 
Era una  fresca mattinata e alla base della Shinsengumi tutti si stavano allenando, beh quasi tutti, infatti sotto ad un albero dormiva tranquillo, con una mascherina sugli  occhi, Okita Sogo; fino a quando non fu svegliato da un urlo poco amichevole da parte del vice comandante: “Razza di cretino svegliati, chi credi di ingannare con quella mascherina!” Okita ancora nel sonno  rispose : “ Mitsuba lo sai che non devi mettere il peperoncino su tutto, solo a te piace il peperoncino”. “ Idiota che cazzo dici” -si mise ad urlare Hijikata.- Ormai costretto a svegliarsi Sogo fece l’immenso sacrificio di togliersi la mascherina e di alzarsi, dicendo con una faccia d’angelo: “Hijikata se inizi ad urlare cosi a prima mattina ti verrà una nevrosi”, “La nevrosi me la fai venire tu! E poi è l’una”- rispose l’altro- poi decise di finire il suo breve sclero urlando: “Possibile che ogni giorno per svegliarti debba fare tutto questo, almeno prova a cambiare tecnica non inganni nessuno con quella stupida mascherina”. Appena fini la frase fu colpito da un colpo di bazooka, “Non chiamarla stupida, è molto più utile di te” Dopo il volo di Hijikata sopraggiunse Kondo che disse al capitano della prima divisione: “Sogo in effetti Toshi ha ragione sin dai tempi del Dojo avevi quella mascherina, non ti ho mai visto senza”. “Come l’hai avuta?” chiese il comandante della Shinsengumi, interessato. Okita bofonchiò un non lo so e se ne andò.
Una volta entrato in camera guardò quell’oggetto e rise pensando alla sua storia.
Tutto iniziò quando aveva quattro anni, era inverno e camminava dando la mano alla sorella maggiore, contento di tutta quella attenzione; Purtroppo l’attenzione di Mitsuba durò fino a quando un giovane ragazzo con i capelli lunghi e un tubetto di maionese non iniziò a parlare con la sorella, che lasciò la mano del fratellino e si mise a parlare con il giovane. Deciso a vendicarsi il piccolo Sogo, si buttò a terra e si rimediò dei graffi , dopo aver terminato la messa in scena, il piccolo iniziò a piangere finché non arrivò la sorella che si allontanò subito dal giovane e prese in braccio il fratellino. Piena del senso di colpa Mitsuba decise di prendere un regalino al piccolo e gli chiese cosa volesse; Gli occhi del piccolo si illuminarono e indicò una vetrina, più precisamente una mascherina per gli occhi rossa. Per accontentare il piccolo attore entrarono nel negozio e chiesero la mascherina, il venditore tornò con una mascherina blu per bambini; ma il piccolo  iniziò a lamentarsi urlando: “Voggo  quella” –per calmarlo la sorella tentò di spiegargli che quella era troppo grande, ma il piccolo disse- sempre con una faccia d’angioletto , simile a quella a cui siamo abituati- “Ma io voggo quella cosi quando sarò grande posso usarla e mi ricordo di te”. Sorpresa da quella dichiarazione,  la sorella comprò la mascherina, per la felicità assoluta del piccolo. La stessa mascherina che ora contemplava compiaciuto.  Chiamò la sorella e le chiese: “Mitsuba-kun, mi hanno chiesto come ho avuto la mascherina per gli occhi, tu te lo ricordi?” Alla risposta affermativa si fece raccontare la storia dalla sorella, proprio come un bimbo si fa raccontare una favola. Ottenuto quello che voleva salutò la sorella, che però chiese “Fratellino, so benissimo che tu ti ricordi questa storia, perché te la sei fatta raccontare da me?” Il fratello rispose un volevo sentirla da te e salutò di nuovo la sorella. Appena terminata la telefonata e rimasto solo, Sogo pensò: “Ha detto solamente che si era distratta, non che seguiva quel maiomen con gli occhi sognanti e pendeva dalle sue labbra, vabbè - pensò- è un inizio.
 
 
Angolo Autrice
Hei, il titolo dice storia di una mascherina e altri racconti quali sono gli altri racconti, heii mi ascoltate!!
Al prossimo capitolo con “Reazioni isteriche di primo, secondo e terzo grado”
Questa raccolta è la prima che ho scritto, risale alle prime puntate di Gintama, quando lo vidi per la prima volta, questa cosa stupida ha circa 2 anni ed oggi che non ho niente da fare ho deciso di pubblicarla, certo che stile diverso che avevo prima---
Sadiko
  
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