04/02/2012
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2. Destinazione: Terra
L’esplosione di Namecc era appena terminata e non aveva lasciato altro che tenebre e una serie di puntini luccicanti. Goku fissò ancora per qualche minuto quell’immensità scura dalla finestra della navicella, con una mano appoggiata sul vetro. Aveva portato a termine la missione più importante della sua vita: sconfiggere quel mostro assassino che per anni aveva dato ordini a lui e Vegeta, senza dare niente in cambio. Ma ora cosa restava da fare? Dove sarebbero andati lui e Vegeta, ora che non dipendevano più da Freezer? Che cosa ne sarebbe stato di loro?
Ah...Vegeta! Goku vide che era ridotto ad un straccio e non si era nemmeno svegliato. Lo prese e lo portò al piano di sotto per metterlo nella vasca di rianimazione.
“Forte com’è... in un paio d’ore si sarà ripreso del tutto” pensò riempiendo la vasca e adagiandoci dentro il principe. Stanco e ancora scosso per quello che aveva affrontato, Goku si accasciò per terra e chiuse gli occhi, appoggiandosi alla parete della vasca e dimenticando tutti i brutti pensieri.
Non gli ci volle molto per addormentarsi...
Si ritrovò in un luogo tranquillo e luminoso.
Sentiva il canto degli uccelli, il soffio del vento e lo scorrere delle acque ma non riusciva a vedere niente, tant’era forte quella luce!
Strizzò gli occhi e si fece ombra con un braccio.
Finalmente riuscì a capire dove si trovava.
Era in un prato, seduto sull’erba fresca, vicino ad un fiume.
Il cielo era completamente azzurro.
Goku non era abituato a stare in posti del genere, gli sembrava così strano... ma così dannatamente tranquillo e rassicurante.
Sempre sull’erba, davanti a lui c’erano 7 sfere lucidissime di colore arancione.
Ogni sfera aveva un numero diverso di stelle.
Goku, incuriosito, allungò una mano per prendere la sfera con le quattro stelle ma questa magicamente rotolò un po’ più avanti. Goku allungò ancora di più il braccio, ma la sfera continuava a sfuggirgli.
Provò ad afferrare le altre, ma niente. Si allontanavano ad ogni suo avvicinamento. E tutto ciò era molto strano.
Solo allora si chiese dove si trovasse e cosa ci facesse lì.
Ma soprattutto cos’erano quelle sfere?
Goku si alzò e le raggiunse di nuovo. Allargò le braccia per prenderle tutte insieme e stranamente ci riuscì.
Le scrutò con attenzione...
Cominciarono a brillare, tutte contemporaneamente.
Il cielo si oscurò, cominciò a fare più freddo.
L’atmosfera divenne improvvisamente tetra e raggelante.
Ma Goku non ebbe paura, aspettò paziente che succedesse quello che stava per succedere... sperando che ci fosse davvero qualcosa!
Ma un rumore assordante, di cui non capiva la provenienza, gli fece scivolare le sfere e lo portò via da quello strano posto.
Le immagini divennero sempre meno nitide, fino a quando Goku si ritrovò nel nulla, nel buio più assoluto.
“Le sfere del drago! La Terra!” urlò, aprendo gli occhi e asciugandosi il sudore che gli colava dalla fronte.
Era stato tutto un sogno. Che peccato...
Si voltò di scatto, ricordando subito dov’era realmente.
La vasca di rianimazione era distrutta e vuota, il liquido si era disperso per tutto il pavimento della stanza: Vegeta era guarito.
Subito Goku si alzò da terra e salì al piano superiore.
Vegeta era davanti alla sala comandi.
- Vegeta! Ti sei svegliato finalmente! - disse Goku sorridendo.
- Oh ma come sei perspicace! Piuttosto dimmi cosa è successo nelle ultime ore! - rispose Vegeta voltandosi verso Goku e incrociando le braccia con fare minaccioso.
- Uhm... vediamo... eravamo su Namecc... ci siamo ribellati a Freezer... tu l’hai attaccato ma sei stato sconfitto... allora ci ho pensato io a farlo fuori, trasformandomi nel super saiyan... niente di che...
- Cosa??? Stai scherzando vero Kaaroth???
- No. Mai stato più serio.
- Ti sei trasformato nel leggendario super saiyan e hai annientato quel mostro??? E’ andata così?
- Si!
L’orgoglio di Vegeta vacillava semrpe di più.
Un guerriero di terza classe aveva portato a termine la missione che lui si era prefissato. Non poteva crederci, era stato miseramente battuto.
- Ed ora dove stiamo andando? - chiese Vegeta con voce rabbiosa.
- Ehm... era appunto di questo che volevo parlarti... vedi...
- Non dirmi che stiamo vagando senza meta per lo spazio?!
- Ora calmati Vegeta!
Ma il principe si era già avventato su di lui e stava per colpirlo con un micidiale pugno sul volto.
- Aspetta aspetta! Non farlo! Ho un piano... - implorò Goku di fronte al principe.
- Sentiamo... - disse Vegeta, lasciando cadere Goku sul pavimento.
- Che ne dici di andare sulla Terra?
- Quel pianetuncolo verde e blu?
- E’ molto ospitale, la popolazione è debole e la gravità è 10 volte minore rispetto a quella di Vegeta.
- E perché dovremmo andarci?
- Ora viene il bello: sulla Terra ci sono sette sfere in grado di esaudire qualunque desiderio!
- Davvero? E tu che ne sai?
- O Vegeta ma dai... Non hai mai sentito parlare delle sfere del drago Shenron? Mio nonno mi raccontava sempre che...
- Ho afferrato il concetto Kaaroth e non voglio conoscere i particolari! Se davvero queste sfere esistono ed esaudiscono qualunque desiderio... potrei chiedere di...
- Ripristinare il nostro pianeta!
Goku lo guardò con gli occhi colmi di speranza.
Vegeta lo fissà quasi schifato. Non lo aveva nemmeno sfiorato l’idea di utilizzare le sfere per riportare alla luce la razza saiyan. Il suo desiderio era diventare il padrone incontrastato dell’Universo.
- Ehm... si... certo.... il nostro pianeta! - rispose Vegeta cercando di essere il più convincente possibile. Avrebbe tenuto Goku allo scuro di tutto, fino al momento giusto.
- Quindi andiamo sulla Terra?
- Certo! Ma se scopro che mi stai solo prendendo in giro, ti faccio fuori senza alcuna pietà!
- No Vegeta, è tutto vero! Mio nonno diceva che...
E così Goku, per la felicità di Vegeta, cominciò a parlare delle leggende che il suo amato nonnino gli raccontava quando era piccolo. Una di queste era proprio quella del pianeta Terra. Sperando che non fosse solo una leggenda...
Vegeta impostò le coordinate del pianeta Terra e si sedette davanti alla sala comandi, impaziente di arrivare a destinazione.
Goku scese già in cucina a farsi uno spuntino...
Passarono solo alcune ore.
Mancavano ormai pochi minuti all’atterraggio sulla Terra.
Vegeta, con un ghigno di soddisfazione sul volto, si avvicinò ai comandi e chiamò Goku.
- Kaaroth! Vieni qui immediatamente!
Goku arrivò con un’intera coscia di pollo in bocca e il resto del pollo in mano. Era uno spettacolo rivoltante.
- Cosa c’è? Stavo mangiando... - rispose Goku in tutta tranquillità.
- Stiamo per atterrare! Vedi di sbrigarti, altrimenti ti lascio qui!
Goku, a quelle parole, divorò in un solo boccone tutta la cena e si avvicinò a Vegeta, impaziente come lui di atterrare sulla Terra.
“L’atterraggio della navicella sul pianeta Terra avverrà tra...
...10...9...8...7...
Vegeta fremeva dal desiderio di raccogliere le sfere e diventare immortale.
...6...5...4...3...
Goku non vedeva l’ora di verificare che quella delle sfere non fosse solo una leggenda da raccontare ai bambini e quindi chiedere al drago di riportare alla luce il suo pianeta.
...2...1...
“Atterraggio completato” annunciò quella voce metallica proveniente dal computer centrale della navicella.
Lo sportello si aprì, mostrando ai due saiyan l’accogliente paesaggio terrestre. Era tutto verde e luminoso, proprio come aveva sognato Goku.
Scesero dalla navicella e la richiusero alle loro spalle.
Erano atterrati in un bosco.
- Ed ora che facciamo? - chiese Goku grattandosi la nuca.
Vegeta odiava profondamente la sua spensieratezza e ingenuità.
Se non altro, ormai ci era abituato.
- Cerchiamo le sfere, idiota! - rispose il principe, volando via.
Goku fece spallucce e lo seguì, uscendo fuori da quel luogo immerso nella natura.
Ciò che li aspettava era ben diverso.
Arrivarono nella città.
Grattacieli altissimi e macchine volanti spiccavano in tutto quel trambusto qual era il traffico cittadino.
“In quanto a tecnologia... sono parecchio avanti...” constatò il principe.
Fermò il primo passante che vide e lo sollevò per il colletto della camicia.
- Ehi tu, terrestre, io sono il principe dei saiyan. Dove sono le sfere del drago, rispondimi!
L’uomo, un cinquantenne con i baffi in giacca e cravatta, fu immobilizzato e ammutolito dalla paura che quell’essere gli infondeva al solo guardarlo negli occhi. Era incapace di spiccicare parola.
- Parla, è un ordine! - continuò Vegeta, aumentando la presa.
Ad impedire che l’uomo soffocasse fu Goku.
Il saiyan mise una mano sulla spalla di Vegeta e parlò con tono tranquillo.
- Su Vegeta lascialo andare! Forse non parla la nostra lingua!
Il principe lasciò l’uomo facendolo cadere per terra e Goku gli si avvicinò sorridente.
- Noi... venire... da grande pianeta lontano... distrutto! Noi... saper combattere... ed essere molto forti! Noi cercare... sfere del drago... per esprimere desiderio! - disse Goku all’uomo gesticolando con le mani e mimando una serie di cose incomprensibili.
Vegeta si sentì profondamente umiliato...
L’uomo, intanto, rassicurato da quel viso così tranquillo e ingenuo, si era alzato e aveva raccolto tutto il suo coraggio.
- Le sfere del drago? Bulma Brief!
Vegeta e Goku si guardarono allibiti.
- E chi è questa Bulma Brief? - chiese Vegeta.
- E’ l’erede dalla Capsule Corporation, la donna più ricca della città. Le ha raccolte lei le sfere e le tiene nel suo palazzo, aspettando di poter esprimere il desiderio.
- Cosa??? Lei non esprimerà proprio nessun desiderio!!! Le sfere sono mie, mie e basta! Ora dimmi dove si trova questa donna.
- Da quella parte. Non è lontano...
Vegeta partì alla volta del palazzo senza nemmeno ringraziare. Goku si scusò ancora una volta con l’uomo che li aveva aiutati e poi raggiunse Vegeta...