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Autore: Vera_D_Winters    04/02/2012    1 recensioni
Ichigo x Halibel
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Espada
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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questa è stata la mia prima fanfiction in assoluto...4 anni fa! all'epoca mi piaceva ancora bleach..uu mamma quanti ricordi T.T

a rileggerla dopo tanto tempo mi piace un po meno forse..ma comunque eccola qua

Hueco Mundo.

Halibel si trovava nella fredda stanza del suo signore, inchinata davanti al grande trono di pietra aspettava l’ordine per quella notte.

“ Halibel – disse lui con il suo solito tono suadente- ti affido una missione. Questa notte ti recherai nella città Karakura, porta con te un gruppo di hollow per distrarre gli shinigami, trova Kurosaki Ichigo e..uccidilo”

“Come desiderate Aizen Sama” e così dicendo uscì dalla stanza

“Sei sicuro che porterà a termine la missione da sola?”sibilò Ichimaru nell’ombra

“Certo, Halibel non solo è forte,ma non si lascia prendere dai sentimenti a differenza degli altri Espada; è una combattente perfetta il cui unico scopo e obbedire ai miei ordini, non vedo come potrebbe fallire” rispose Aizen sorridendo soddisfatto.

Aveva detto la verità, Halibel sembrava non provare alcun sentimento, viveva solo per il suo signore, lui le aveva dato la vita e lei gli aveva giurato fedeltà eterna.

Non sarebbe tornata nell’Hueco Mundo finche non avesse portato a termine il lavoro.

Fuori dal palazzo la giovane donna richiamò un gruppo di hollow pronta per la missione ma una voce furibonda richiamò la sua attenzione:

“Dove credi di andare?? Sarò io ad ucciderlo!!”

“Sto solo eseguendo gli ordini Grimmjow, hai avuto la tua occasione e hai fallito.”

“Oh ma certo! E allora il signor Aizen manda laggiù il suo cagnolino fidato! Che rabbia!!!  Non ti sopporto te ne stai li sempre muta e impassibile e ti limiti ad eseguire gli ordini come una macchina. Non hai un po’ di orgoglio??” il sesto espada continuava a sbraitare e Halibel lo osservava immobile e calma

“E rispondi dannazione!!”

Gli sguardi dei due si incrociarono, Grimmjow arretrò di un passo istintivamente

“Orgoglio? Noi non abbiamo orgoglio, non siamo altro che bambole  create da Aizen Sama per aiutarlo a ottenere ciò che vuole. Nient’ altro che questo”

Fu un attimo, un gran polverone e poi Stark nel mezzo dei due espada per fermare l’attacco di Grimmjow.

“ Che diavolo vuoi tu?!”

“Ehi amico ti ho appena salvato la vita, Halibel vai pure ci penso io a calmarlo” sorrise cordiale alla ragazza che senza dire una parola si voltò per aprire un varco tra l’hueco mundo e Karakura.

“Non finisce qui!!!” fu l’ultima cosa che sentì alle sue spalle prima di ritrovarsi sulla terra. 

 

 

 

Ad attenderla c’era già un gruppo di shinigami, ma Ichigo non era tra loro.

Halibel si allontanò dal campo di battaglia per cercarlo lasciando gli hollow a tenere occupati gli altri dei della morte.

Nel frattempo in una strada non lontana dal luogo dello scontro l’anima di una bambina cercava di scappare da un altro hollow giunto in città prima dell’arrivo dell’Espada.

Ichigo si trovava li.

Voleva tranquillizzare la bambina e mandarla alla soul society prima di iniziare a combattere ma sapeva che non appena gli avesse voltato le spalle il mostro sarebbe partito all’attacco.

Ci fu una folata di vento, l’hollow si voltò alla sua destra e poi scappò.

Ichigo confuso si voltò e vide ciò che aveva spaventato l’hollow, una ragazza dai capelli biondi vestita di bianco.

La riconobbe: era una degli Espada. L’aveva vista una sola volta al fianco di Aizen

Intuì il motivo della sua “visita”, ma qualcosa gli diceva che lei non lo avrebbe attaccato alle spalle quindi si mise in ginocchio davanti alla bambina.

Halibel rimase incredula a guardarlo.

Sapeva chi fosse,sapeva che poteva ucciderlo e le voltava le spalle così?

Che ingenuo.

Eppure non riuscì ad attaccarlo, esitava.

Esitava bloccata da quell’immagine: una bambina che piangeva e un ragazzo che sorrideva gentilmente asciugando le sue lacrime.

Fu come se qualcosa dentro di lei si fosse spezzato.

Ichigo ci mise un po’ ma alla fine riuscì a mandare la bambina alla soul society, si voltò di nuovo, ma Halibel era sparita.

Perplesso si avviò verso il luogo dove stavano combattendo gli altri shinigami, ormai tutti gli hollow erano stati sconfitti.

 

“te la sei fatta scappare?!”

“No io…mi sono voltato solo per un attimo ed è sparita”

“sei un’idiota!”

“Non vi siete nemmeno accorti che c’era un’ Espada voi! Che diavolo volete da me?! E poi magari se ne è già tornata nell’hueco mundo!!”

Ma Halibel si trovava ancora li a Karakura, non avrebbe mai osato tornare da Aizen Sama, doveva portare a termine la missione.

Qualcosa però la bloccava.

Nel cuore della notte correva, senza sapere dove andare, senza poter realmente scappare perché ciò da cui fuggiva era una vocina che sussurrava nella sua mente, una vocina che non sentiva da tanto tempo, ma che quella notte aveva deciso di tornare a galla più insistente che mai.

Alla fine si fermò sulla riva di un fiume, si sedette con le mani premute sulle orecchie per non sentire più nulla, ma più cercava di non ascoltare, più il sussurro diventa chiaro, quasi fosse un urlo.

Ricordava Halibel, ricordava del giorno in cui venne creata.

Piangeva e aveva paura era sola in una grande stanza buia.

Non sapeva chi fosse lei, non sapeva cosa fosse ciò che aveva intorno.

Avvertiva solo un grande freddo al centro del suo petto

Poi una voce nel buio chiamò: “halibel”

Lei si voltò nel punto dal quale proveniva quella voce e vide una sagoma nel buio, un uomo.

La voce parlò di nuovo. “halibel, questo sarà il tuo nome”

Poi le spiegò chi fosse dove si trovava e com’era stata creata.

Ma non le disse la cosa più importante, perché si trovasse li.

Così Halibel trovò da sola la ragione del suo esistere, avrebbe vissuto solo per quella voce, per quell’uomo avrebbe combattuto, per quella persona sarebbe morta.

Si allenò duramente per diventare forte e donare quella forza ad Aizen e alla fine divenne un’Espada.

Da qualche parte nella sua mente però si faceva avanti un pensiero…tutto questo è sbagliato.

In realtà il mio desiderio è…

Ogni volta che questo pensiero si manifestava, lei lo rinchiudeva di nuovo in un angolino sperduto nella sua mente, perché nel mondo in cui viveva non avrebbe mai trovato nessuno in grado di esaudire il suo desiderio, perché come lei chi viveva in quel mondo sentiva nel petto solo freddo e vuoto.

 

Arrivò il mattino.

Halibel ricominciò a camminare apparentemente senza meta, ma in realtà il suo inconscio la stava portando in un luogo preciso, il luogo in cui anche lei avrebbe potuto trovare la sua felicità.

Fu così che si trovò di nuovo davanti a lui.

Si guardarono per un attimo negli occhi poi lei scappò, ma Ichigo decise di rincorrerla.

“Aspetta!!Perché scappi?cosa ci fai ancora qui? Ehi!! Maledizione fermati”

E lei si fermò.

Poi sguainò la sua zampakuto: “Kurosaki Ichigo per ordine di Aizen Sama oggi io ti ucciderò”

“Eh? Ma tu sei tutta matta prima scappi e poi..”

“Non è mia abitudine attaccare chi è disarmato, fuori la spada avanti”

“Non mi va, torna a uccidermi un’altra volta” e fece per andarsene.

Se lo avesse attaccato in quel momento lo avrebbe ucciso di sicuro, ma di nuovo esitava.

Ichigo si stava allontanando, era il momento doveva ucciderlo, doveva farlo.

Invece ripose la zampakuto sulla schiena e si inginocchiò a terra piangendo.

“perché piangi ora?sei triste?”

Era di nuovo lui.

“triste? è questa la tristezza. Dunque io sono sempre stata triste”

“ehi sent..”

“non mi chiamo ehi, il mio nome è Halibel”

“uh ma che nome grazioso bene ho deciso tu sarai Hali-chan”qualcuno parlò alle spalle di Halibel.

“su,su Hali-chan non è il momento di piangere alzati,alzati!”

“Ran…Rangiku-san non mi sembra il caso di..”

“ah sta zitto Ichigo cosa vuoi capirne tu?! Noi donne ci intendiamo su Hali-chan andiamo a fare colazione, a stomaco pieno ci si sente meno tristi”

Così dicendo Rangiku prese Halibel e la trascinò via con se.

Ichigo rimase incredulo a guardare la scena.

 

“allora ti senti meglio?”

“ecco io..”

“lo sapevo!”

_questa non mi ascolta_ pensò Halibel _dove sono capitata? Povera me_

“pensavamo fossi tornata a casa e invece eccoti qua, ma non sembra che tu abbia intenzioni cattive.. perché sei ancora qui?”

“io..ho l’ordine di uccidere Kurosaki Ichigo, non tornerò nell’hueco mundo finche non avrò eseguito quest’ordine, io devo farlo perché..io vivo solo per servire Aizen Sama.”

“e non desideri altro?”

“no” ma Halibel sapeva che era una bugia, di nuovo le lacrime rigarono il suo viso “io..io volevo che quel vuoto sparisse, volevo solo non sentire più freddo e pensavo..pensavo che bastasse avere uno scopo qualsiasi e invece il freddo c’è ancora, il vuoto lo sento sempre, anche se servo Aizen Sama con tutta me stessa il petto fa comunque male..sempre..sempre..ho sempre pensato che sarebbe bastato qualcuno che asciugasse le mie lacrime qualcuno che mi dicesse va tutto bene..sarebbe bastato..”

“allora rimani -Ichigo le aveva raggiunte- puoi restare qui, cercheremo insieme qualcosa che tu possa fare e che non ti renda triste..e se sentirai ancora il bisogno di piangere, se avrai paura ti ascolteremo noi, se ci saranno problemi li risolveremo..insieme.”

…insieme…

 

Passarono altre tre settimane.

Venne stabilito che Halibel rimanesse al negozio di Urahara, in segreto.

Ichigo la andava a trovare tutti i gironi e le raccontava “del mondo” in cambio lei lo aiutava ad allenarsi.

“ non ti va di uscire?”

“come scusa?”

Ichigo aveva appena finito i compiti e in teoria avrebbe dovuto prepararsi per l’allenamento.

“non sei mai uscita no? Non ti annoi a stare sempre in casa?”

“e come faccio a uscire? Tu ti sarai anche abituato a questa- e indicò la maschera sul suo viso- ma la gente si spaventerebbe”

“è solo questo il problema? Potevi anche dirlo prima sai?”

“solo? E..dove vai?” Ichigo si era alzato ed era andato a prendere la sua sciarpa.

La sistemò attorno al volto di Halibel in modo da coprire la maschera e lasciando fuori la bocca

“visto che è inverno..non ti prenderanno per pazza se porti una sciarpa quindi possiamo uscire, su prendi una giacca e andiamo”

Era piacevolmente calda e profumava di buono, era il suo profumo perciò la ragazza non ribatté, si alzò e andò a prendere una giacca.

“Urahara san..ehm..noi usciamo se non le serve una mano qui in negozio”

“uhm no, no Hali-chan uscite pure”

“la prego non mi chiami anche lei così” era stufa di ripeterlo ormai.

Ichigo la aspettava già fuori.

“sicuro che non avrai freddo senza sciarpa?”

“naa, su.. Hali-chan andiamo” rideva.

“vuoi che ti levi quel ghigno dalla faccia con un pugno?”

“minaccia inutile, tanto non lo faresti”

Aveva ragione da vendere, Halibel non gli avrebbe mai ferito nemmeno per gioco, per questo era una tortura doverlo allenare finiva sempre col fargli male, lui comunque si rialzava sempre in piedi dicendo tanto prima o poi ti batto.

“facciamo una prova?”

“si, si come vuoi..dai muoviti”

“sempre troppo gentile..”

Ichigo la guardò esasperato “signorina Halibel vogliamo andare?”

“certo” rispose sorridendo

C’erano luci e addobbi in ogni negozio che visitarono, Ichigo le spiegò che si stavano preparando al Natale.

“è una bella festa quindi”

“a me piace”

Camminavano fianco a fianco e Halibel era indecisa, voleva prenderlo per mano, Matsumoto lo faceva spesso con lei, ma non sapeva se avrebbe avuto lo stesso significato.

In quel momento però fu Ichigo a prendere lei per mano

“C’è molta gente- si giustificò lui- non vorrei che ti perderssi”

Difficile dire se fosse arrossita o meno visto il colore della sua pelle, però era certo che in quel momento fosse la persona più felice al mondo

 

“basta ho visto abbastanza”

Stark era stato convocato da Aizen e insieme osservavano Halibel.

“come puoi notare non è tornata a casa di proposito. Va sulla Terra e cerca di farla ragionare, se decide di non tornare eliminala tanto ormai non mi serve più”

“oh no Ichigo mi ha lasciato la sua sciarpa”

“tornerà ancora domani lo sai, è inutile che gli e la riporti”

“ma di mattina va a scuola, fa freddo…vado e torno”

Infondo era sera non c’era molta gente in giro perciò al ritorno non ci sarebbero stati problemi con la sua maschera.

Uscì di fretta e ovviamente la sua zampakuto rimase nel negozio di Urahara ormai la usava solo per allenare Ichigo.

Mentre correva il cielo si aprì.

Avrebbe dovuto pensarci, non l’avrebbero mai lasciata libera.

Stark era li davanti a lei, il volto scuro, sembrava reprimere una rabbia smisurata.

“torna a casa Halibel”

“io..ormai vivo qui non tornerò”

“Halibel ti prego, dovrò ucciderti se non torni” il tono arrabbiato era sparito

“Mi dispiace che questo sia toccato proprio a te”

“Halibel per favore..”

“che succede qui?” erano arrivati Matsumoto e il capitano Hitsugaya da una parte, dall’altra stava sopraggiungendo Ichigo.

“Halibel dimmi è stare accanto a quel ragazzino che ti rende felice?”

“…si”

“perché? Lui è riuscito..perché lui?”

“Stark io..”

Ma Stark non l’ascoltava più, se l’unico ostacolo al ritorno di Halibel era quel ragazzino lui lo avrebbe ucciso.

Partì all’attacco, Halibel non ebbe il tempo di pensare anche se non aveva la sua zampakuto doveva agire altrimenti avrebbe ucciso Ichigo era troppo forte e veloce per lui.

Si mise nel mezzo e Stark la colpì.

Halibel cadde a terra.

Qualcuno urlò ma era un suono lontano nella testa di Halibel.

Sentì il cielo aprirsi di nuovo, Stark aveva compiuto la missione e stava andando via.

“Ichigo”

“sono qui”

“Ichigo, Ichigo grazie. Non so cosa succederà ora, dove finirà la mia anima, ma..non ho più paura perché...Ichigo e qui con me. Grazie a te sono stata felice. Il vuoto non c’è più” Halibel regalò un ultimo sorriso alle persone che le stavano intorno e di nuovo ringraziò, poi piano piano cominciò a scomparire.

Ichigo rimase un attimo in silenzio stringendo tra le mani la sua sciarpa.

“ehi tu dove credi di andare. Pensi di poter andare via così dopo quello che hai fatto?”

Stark si voltò, lo sguardo che rivolse a Ichigo era di puro odio.

“non sei riuscito a sconfiggere il sesto espada..cosa credi di poter fare contro di me che sono il numero due? Secondo te pur essendo disarmata perché Halibel si è messa di mezzo? Voleva che tu vivessi. Ti ha donato la sua vita e per questo, per rispetto nei suoi confronti oggi non ti ucciderò ma ci incontreremo di nuovo..e allora combatteremo.”

Stark se ne andò, aveva compiuto la missione e mentre spariva Ichigo giurò a se stesso che sarebbe diventato ancora più forte e quando si sarebbero rincontrati lo avrebbe battuto, non per vendicare Halibel ma per onorare il dono che lei gli aveva fatto

 

 

Città di Karakura

Ichigo aveva passato una delle nottate peggiori della sua vita..l’immagine di Halibel che sorridendo scompariva lo aveva perseguitato sia da sveglio che nel sonno.

Nonostante questo, anche quella mattina si alzò per andare a scuola.

Era la cosa giusta da fare, doveva andare avanti, sicuramente questo l’avrebbe resa felice.

Scese in cucina e vi trovò il padre stranamente tranquillo..sorrideva alle figlie e parlava di un lieto evento.

“Buongiorno”

“ Buongiorno a te ichi-nii!!! Sai questa notte è nata la bambina dei vicini!!!Papà ha assistito al parto”

“oh..ehm che bella notizia” Ichigo si sforzò di sorridere non voleva che le sue due sorelline si preoccupassero.

Fingendosi curioso chiese: “E sapete come hanno deciso di chiamarla?”

Fu il padre a rispondere: “hanno detto di volerla chiamare Halibel, strano nome eh?”

“Forse, ma è davvero un bel nome”

Si voltò, era tardi non aveva tempo per fare colazione.

Sistemò per bene la sciarpa attorno al collo lasciandosi cullare dal profumo che vi era rimasto sopra e uscì nella tiepida luce del sole invernale.

Sorrideva dolcemente. 

   
 
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