Il mattino sembrava promettere una giornata splendida , all'insegna del bel tempo e della serenità che la pace di una città sicura come New York  riusciva a portare.

Ma come la vita anche il tempo puo assumere un cambiamento improvviso che va aldilà delle regole e delle cose che si è abituati a vedere. Una persona puo essere felice e cinque minuti dopo viene investito da una macchina e ucciso.

Questa è la vita un cambiamento, proprio come quella giornata , dove il cielo limpido si trasformò nel tado pomeriggio in un velo di tristezza sorretto da accenni di malinconia.

Nonostante la giornata stava per prendere una brutta piega , una ragazza dai capelli rossi sciolti allungò il passo verso una panchina di legno nei pressi di Central Park.

Il luogo era vuoto e la ragazza girò la testa a destra e a sinistra scrutando con i suoi occhi azzurri ogni singola cosa che siano alberi o semplici cespugli per lei niente era più sicuro neanche vivere. Si sedette accavallando le gambe e con aria turbata osservò l'orologio da polso che gli era stato regalato da suo fratello. è incredibile come un posto così enorme potesse essere anche così vuoto.... forse era dovuto al brutto tempo che si stava avvicinando o forse era solo una sua sensazione... la stessa sensazione che provò anni orsono in quella cittadina isolata dal mondo : Raccon City.

Qualcosa ruppe il silenzio e pur essendoci stato un lampo che la face sobbalzare non era quello... bensì un mugolo di un cane randagio che passò accanto alla rossa con assoluta tranquillità. Per tutti quell'animale così innoquo è assolutamente normale ma non per lei che lo vede come un mostro deformato e con voglia di uccidere. Si mise una mano al cuore e cominciò ad emettere un respiro affanoso quasi come se gli mancasse il fiato... quello che aveva visto era un ricordo.. un bruttissimo ricordo. Era un incubo.

La sua vista e la sua mente tornarono normali e il cane che gli era davanti corse via impaurito dai lampi e dai tuoni. Per distogliere lo sguardo la rossa alzò lo sguardo verso il cielo e lo guardò cercando di distogliersi da quei pensieri così orribili , chiuse gli occhi cercando di ritrovarsi in un'altro luogo... .

Ad un tratto una mano sulla spalla la fece sobbalzare.

"Claire! eri nel mondo dei sogni?"

Claire... quello era il suo nome... Claire Redfield

"Leon... mi hai fatto venire un colpo.."

Leon.. quello era il suo nome... Leon Scott Kennedy un ragazzo dai capelli biondi e dagli occhi azzurri.. per qualunque persone potrebbe essere benissimo un ragazzo  normale.. in realtà è un agente governativo.

Il ragazzo si sedette accanto alla sua amica

"Sai ci ho messo un po a trovarti... non ti ho mai vista con i capelli sciolti"

"Si ogni tanto cambio... la coda eccetera... mi ricordano tanto pensieri che preferirei dimenticare"

"Si ti capisco"

I due stettero zitti osservando con lo sguardo saldo l'ambiente davanti a loro fino a quando la giovane rossa prese la parola

"Allora... perchè volevi vedermi?"

"C'eravamo promessi che ci saremmo rivisti in momenti più opportuni..."

"Questo per te è opportuno?.. insomma sta per arrivare la pioggia e siamo in un parco rivolto alla desolazione"

"Non sono mai stato bravo nelle rimpatriate.. te lo sai bene"

Claire accennò un sorriso

"Era da tanto che non te lo vedevo" confidò il biondo

"Cosa?"

"Quello... si insomma quel sorriso"

"Non sapevo neanche che tu me lo abbia mai visto"

"In effetti non lo ho mai visto... ma lo hai accennato qualche volta sai?"

"Leon... non so ma solo a me sembra un incontro come tutti gli altri? insomma ci incontriamo... e poi tu parti per un'altra missione e io parto per un altro soccorso... è tutto come prima!"

"Forse" Il ragazzo guardò il cielo ormai nero

Claire lo osservò stranita

"Nel corso del tempo sei cambiato Leon Scott Kennedy"

"Te invece no Claire Redfield.. ed è un bene , chiunque ti vedrebbe direbbe che sei una ragazza bellissima e dolcissima.. e in realtà sei una delle ragazze più coraggiose e intrepide del mondo"

"Lo prendò come un complimento..."

Leon con una mano gli mosse i capelli da un lato

"Tu pensi che un giorno potremmo incontrarci come due persone normali... come due ragazzi e magari andare avanti insieme?"

Claire mise la mano sul braccio di Leon "Si e mi piacerebbe sappilo Leon"

La ragazza si alzò mentre la pioggia cominciò a scendere fitta e il ragazzo la seguìì "Claire Redfield promettimi di non cambiare"

"E tu Leon Scott Kennedy promettimi di cambiare e tornare quello di un tempo" Leon gli mostrò una stretta di mano ma Claire.. lo abbracciò e gli sussurò nell'orecchio "Torna... mi siete rimasti solo tu e mio fratello Chris" La rossa accennò un pianto

Leon la strinse forte forte... accarezzandogli i capelli rossi che scendevano dietro la schiena , la allontanò e tenendole le spalle la guardò fissa negli occhi "Claire.... non posso prometterti che tornerò"

La rossa abbasò lo sguardo "Lo capisco... lo capisco Leon"

"Ma posso prometterti che mi farò sentire....e... me la faresti un'altra promessa?"

"Cioè?" Disse Claire cercando di rincomporsi

"Non piangere"

Detto questo il biondo si girò e si allontanò con le mani nella giacca senza rimorsi e senza sentimenti mentre Claire lo fissava pietrificata sotto la pioggia pungente e  fitta.