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Autore: kassandra_Black    05/02/2012    8 recensioni
Quello che Chuck non si sarebbe mai e poi mai aspettato è che un giorno si sarebbe trovato ad essere geloso di Dan Humphrey. E peggio ancora, sospettare che Blair lo tradisse con lui.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Blair Waldorf/Chuck Bass
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nel futuro
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Jealousy is a powerful emotion

 

Chuck Bass era convinto di essere il tipo di persona che riusciva a controllare le proprie emozioni o almeno a non mostrarle. In particolare, a Chuck non piaceva passare per il fidanzato geloso, per questo quando ai party notava che qualcuno lanciava qualche occhiata di troppo alla sua fidanzata si limitava a stringerla di più a sé e a sorridere sornione, compiaciuto del fatto che l'unico che potesse stringere così Blair fosse lui.
Certo, c'era stata qualche volta in cui doveva ammettere di non essere stato così bravo a controllarsi, aveva quasi preso a pugni un partner di lavoro di Blair una volta, fortunamente lei era riuscita a trattenerlo prima che un grosso affare sfumasse. Si era beccato l'accusa di  pazzo visionario quel giorno. Ma Chuck sapeva che non lo era, aveva visto come la guardava ogni volta quel viscido, come cercava la minima occasione per trovare il contatto con Blair, se non l'aveva picchiato era solo perchè non voleva litigare con lei. E ok, poteva anche ammettere di aver qualche volta cercato di mandare in rovina qualche viscido tipo che ci aveva provato con Blair non  sapendo che stessero insieme. Anche se, si domandava come fosse possibile non saperlo, l'annuncio del loro fidanzamento ufficiale era  comparso sulle copertine di  tutti i giornali. Quello che Chuck non si sarebbe mai e poi aspettato è che un giorno si sarebbe trovato ad essere geloso di Dan Humphrey. E peggio ancora, sospettare che Blair lo tradisse con lui. Era una cosa sciocca, e Chuck lo sapeva, per questo cercava di seppellire il suo sospetto più a fondo possibile, tuttavia, per quanto provasse a respingerlo il sospetto diventava sempre più forte.
Lo stava letteralmente divorando vivo.

Era iniziato tutto dieci giorni prima, una tranquilla giornata come le altre, per quanto potessero essere tranquille le giornate nell'Upper East Side, in cui era rientrato da lavoro prima rispetto al solito. Aveva cercato Blair nell'appartamento che condividevano da poco, avevano deciso di non vivere più all'Empire, avevano bisogno di un nuovo inizio e di una casa vera, una casa per una famiglia. Arrivato alla porta della camera da letto aveva sentito la voce familiare di Blair, il tono sembrava piuttosto concitato, come se fosse nel bel mezzo di una litigata, l'unica frase distinta che era riuscito a sentire però, era stata “Sei un'idiota Humphrey,lo sai che lo scoprirebbe!”, ma non voleva stare là ad origliare in casa sua, così aveva bussato alla porta.
Nonappena Blair aveva sentito bussare si era affrettata a mettere fine alla telefonata.

“Chuck, che sorpresa!” la solita voce amorevole ad accoglierlo.
“Ho finito prima a lavoro.” Il bacio che aspettava da tutta la giornata a salutarlo.
“Con chi parlavi al telefono?” l'aveva chiesto più per curiosità che altro.
Fu la risposta a metterlo sull'allarme “Oh, solo con Serena.” Sebbene il tono fosse casuale, anni di conoscenza di Blair Waldorf gli avevano permesso di capire all'istante una cosa: stava mentendo. Gli occhi stavano facendo quella cosa per cui non corrispondevano alla bocca.
“E stavate litigando?”
“No!” si era subito affrettata a rispondere “Abbiamo avuto una piccola divergenza, niente di che.”
“Ogni volta che voi avete una piccola divergenza finisce che una delle due si trovi con la faccia nella torta o immersa in una fontana.”
Blair rise “Non questa volta Chuck”
“No?”
“Tranquillo, va tutto bene.” E si era fatto convincere dai dolci baci di Blair Waldorf.

Chuck avrebbe archiviato quanto successo la sera prima come sua semplice paranoia, se non fosse stato che Blair dopo qualche giorno aveva cominciato a comportarsi in maniera strana. Spariva in continuazione per non meglio specificate emergenze e ogni volta che lui cercava di indagare e scoprire quale fosse l'emergenza in questione lei diventava improvvisamente vaga e quel che peggio, mentiva. Aveva già provato un paio di volte a chiederle se c'era qualcosa che non andava e che non gli stava dicendo, ma Blair gli aveva risposto che vedeva problemi anche dove non c'erano.

Ancora una volta aveva deciso di fidarsi di lei.

Qualche giorno dopo, mentre cercava  la sua vestaglia di seta preferita che era misteriosamente sparita dal suo armadio, si era ritrovato a cercarla in quello di Blair, visto che la prendeva in prestito spesso e volentieri. Non aveva trovato la vestaglia, ma una nuova busta di lingerie di Agent Provocateur. Aveva dato una sbirciatina veloce, pregustandosi già l'istante in cui avrebbe visto il grazioso corpo di Blair in quel perfetto completino rosso. Adorava Blair in rosso. Quella sera, mentre mangiavano le  sue lasagne prefetite,lei gli aveva anticipato che avrebbe sicuramente gradito il dessert, visto che era andata a fare il suo genere di shopping preferito e aveva anche comprato la panna. Così, dopo quella rivelazione Chuck si era accorto di non aver più tanta fame e avevano deciso di passare direttamente al dolce. Mentre le sfilava voracemente il vestito, era rimasto interdetto nello scoprire che sotto non c'era il completo rosso fuoco che si era immaginato tutta la giornata, ma un La Perla: nero.

“La Perla?” aveva chiesto in un sussurro.
“Ovviamente, l'ho visto in vetrina e non ho saputo resistere.” un sorrisetto malizioso sul volto.
“Hai comprato solo questo?” la domanda gli era uscita d'impulso.
“Questo e uno bianco che se fai il bravo vedrai molto presto.” Di fronte all'espressione seria di Chuck, aveva aggiunto preoccupata “Che c'è ,non ti piace?”
“Certo che mi piace Waldorf, lo sai che adoro tutto su di te.” E aveva ripreso a baciarla, allontanando il pensiero che se quella lingerie non era per lui, allora doveva essere per qualcun altro. Tuttavia, il pensiero che Blair lo stesse tradendo aveva lentamente iniziato ad insinuarsi in lui. E quel che era peggio era che più pensava ai possibili candidati, più la telefonata di poche sera prima gli tornava alla mente e il sospettato numero uno era diventato Dan Humphrey. Ma Blair non lo avrebbe mai tradito con lui, non aveva gli stessi pessimi gusti della sua sorellastra fortunatamente. E poi Blair non lo tradirebbe, non gli farebbe mai una cosa del genere. Era solo questo il pensiero che fino a quel momento lo aveva trattenuto da chiamare Mike, il suo investigatore privato. Quello e il fatto che si rifiutava di diventare come suo padre, non avrebbe fatto seguire qualcuno della sua famiglia.

Ma dopo che Blair quel giorno gli aveva detto che sarebbe uscita con Serena e invece, un'oretta dopo Serena si era presentata da loro cercandola, Chuck aveva deciso che doveva sapere, non poteva continuare ad andare avanti così, gli sembrava che dentro di lui fosse cresciuto un mostro che lo stava lentamente consumando. Neanche il familiare sapore dello Scotch riusciva ad eliminare l'amaro che sentiva in bocca.
Quando Blair tornò a casa quel pomeriggio lo trovò seduto sul divano, in vestaglia, con i capelli scompigliati e il bicchiere vuoto in mano.
“Chuck?Perchè non sei ancora vestito, ti avevo detto di essere pronto per le sette.”
Non ottenendo alcuna risposta, domandò “Stai bene?”
La guardò con gli occhi lucidi “Blair...”
Lei si avvicinò subito al divano, era da tanto che non vedeva Chuck in quello stato, stava iniziando a preoccuparsi seriamente “Che è successo?”
“Che è successo? Secondo te che cosa deve essere successo?” si era alzato di scatto dal divano, il tono della voce alterato dalla rabbia.
“Non lo so,dimmelo tu.” lo guardava senza capire.
Appoggiò con forza il bicchiere sul tavolino, facendolo sobbalzare “Blair ti prego, me lo devi dire” la stava supplicando con gli occhi “questa cosa mi sta uccidendo...”
Lei allungò la mano verso il suo viso “Chuck, mi stai davvero facendo agitare.”
Scansò la sua mano “prima devi dirmi se mi stai tradendo.”
Blair scoppiò a ridere fragorosamente “Chuck Bass ti ha dato di volta il cervello? Perchè mai dovrei tradirti?”

Rimase spiazzato da quella reazione, non se l'era aspettata “Perchè sparisci sempre per fantomatiche emergenze, compri lingerie che poi mi tieni nascosta, cerchi di tenere segrete le tue strane telefonate con quel perdente di Humphrey e mi dici che devi uscire con Serena e invece sei fuori con Dio sa chi!” disse tutto d'un fiato.
“Non ci posso credere che hai pensato che ti stessi tradendo!” Gli prese il volto tra le mani “ Io ti amo, Chuck, ti amo così tanto che non potrei mai e poi mai tradirti”
“Devo supporre che c'è un'altra spiegazione quindi?” il volto improvvisamente disteso, il tono ritornato calmo di colpo.
“Certo che c'è un'altra spiegazione Chuck, se ti prepari come ti avevo già chiesto di fare e vieni con me, scoprirai di che cosa si tratta.”
A Chuck sembrò di essere finalmente tornato a respirare dopo giorni.
“Non potresti dirmelo ora,Blair? In fondo è colpa tua se sono in questo stato” e fece una smorfia indicando se stesso.
Blair rise di nuovo “Mi dispiace Bass, ma è colpa tua che non ti sei fidato di me, anzi dovrei esserne offesa ora come ora.”
“Ma io mi fido di te!”
“Certo, ed è  per questo che hai pensato che ti tradissi. Con chi pensavi che ti tradissi a proposito?” chiese divertita
“Humphrey” borbottò imbarazzato
“Humphrey, davvero?” alzò un sopracciglio.
Lui scrollò le spalle “Con i miei indizi a disposizione l'avresti pensato pure tu.”
“E io che un tempo pensavo potessi avere un futuro da agente segreto!” roteò gli occhi “Ora fila a vestirti per favore”
Dopo che Chuck si era preparato con cura, seguendo le direttive di Blair si fecero portare al Palace e si ritrovarono davanti ad una porta familiare “La mia vecchia Suite?”
“Apri la porta.”
E non appena l'aprì si trovò davanti Nate, Serena, Dan, Lily, Rufus e tanta altra gente che gridava “Buon Compleanno!”
Si voltò sinceramente sorpreso verso Blair “Ero così preso dalla preoccupazione che mi ero completamente scordato del mio compleanno.”
“Non ne dubito, ho voluto organizzarti una festa a sorpresa perchè non hai mai festeggiato il tuo compleanno e mi sembrava ora di iniziare a farlo, hai passato troppo tempo ad addossarti una colpa non tua Chuck e volevo che per una volta questa giornata ti portasse gioia. Per questo Nate, Serena , Dan si sono tutti offerti di aiutarmi ad aiutarti ad organizzare il party, era per questo che sparivo in continuazione e mi dispiace di  averti fatto stare in ansia.”
“Sono stato uno stupido, mi hai fatto un regalo bellissimo Blair e sono l'uomo più fortunato del mondo ad averti  al mio fianco. Solo una cosa, promettimi che non farai mai più niente di nascosto, neanche feste di compleanno”
Rise “Va bene, anche se per punizione sto pensando di non farti scartare il tuo regalo stasera.”
Si chinò verso di lei, per sussurrarle nell'orecchio “Scordatelo Waldorf, sono giorni che voglio vederti quel completo rosso addosso.” 

   
 
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