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Autore: Vera_D_Winters    06/02/2012    1 recensioni
oneshot shonen ai su due dei miei personaggi preferiti di DGray-man.
questa fan fiction è un po più recente dell'altra, l'ho scritta due anni fa, presto posterò i lavori più nuovi
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Allen Walker
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Lavi aveva quasi raggiunto il sentiero che portava giù alla città.Non c’era altra strada l’ordine era collegato alla città solamente attraverso quel sentiero.

Affrettò il passo per non doversi ritrovare a fare conversazione con qualcun altro che doveva percorrere il suo stesso tragitto e chinò il capo per non dover incrociare lo sguardo di quelli che tornavano a “casa”.

Aveva bisogno di stare da solo.

Riflettere.

Rimettere a posto il caso che regnava nella sua mente.

Ma non rimase solo a lungo, qualcuno lo stava rincorrendo.

“laviiiii!!!” si fermò involontariamente, ma senza voltarsi.Il suo corpo si era irrigidito al suono di quella voce.

_diamine perché oggi hai già finito di fare colazione?_

Ormai lo aveva raggiunto era inutile ignorarlo.

“Vieni anche tu in città?” si sforzava di suonare tranquillo e disinteressato.Inutilmente.

La sua voce quasi tremava.

“Sei arrabbiato?”

“Si” mentii Lavi.

“Capisco..allora ti lascio solo ci vediamo giù ricordati che Lenalee vuole che pranziamo tutti insieme al solito posto”

“Certo ci sarò” tagliò corto.

Allen rimase un secondo a guardare l’amico, poi proseguì a grandi passi deciso ad allungare le distanze il prima possibile.

Si sentiva tremendamente a disagio

Ultimamente Lavi era troppo strano.

Non con tutti, solo con lui.

Rideva come al solito con Lenalee, prendeva in giro Kanda e il vecchio Bookman come sempre, ma non appena Allen entrava nella stanza Lavi si irrigidiva, assumeva un’ espressione seria e non parlava.

Allen si chiedeva se avesse fatto qualcosa di male, ma non trovava risposta.

Eppure la sua presenza metteva Lavi di malumore ormai era chiaro a tutti.

_non capisco…_

Ormai era lontano a sufficienza.Lavi riprese il cammino.

Nemmeno lui capiva.

Sapeva solo che era nato quel sentimento sbagliato.Sbagliato non perché fosse contro natura, sbagliato perché era lui a provarlo.

Lui non poteva.

Era il futuro bookman, non gli era concesso affezionarsi a qualcuno ne tantomeno..innamorarsi.

Continuare a ripetersi che il suo cuore serviva solo per mantenerlo in vita e non per provare emozioni non gli era servito a niente.

Era successo.

_se il panda lo sapesse mi ammazzerebbe..o verrebbe a lui un colpo_

Sorrise appena a quel pensiero.

In realtà riflettere non serviva a nulla.

Era troppo tardi, tornare indietro era impossibile.

Non riusciva più a guardare quegli occhi limpidi senza sentire quello stupido impulso di abbracciarlo.

Non riusciva più ad ignorare quell’assurdo desiderio di proteggerlo.

Da quel mondo orrendo in cui vivevano, dalla sua maledizione, da qualsiasi cosa l’avesse messo in pericolo.

_da quando…è diventato così importante?_

non sapeva darsi una risposta.

Soltanto una cosa era certa, dietro quello sguardo un po’ da bambino e un po’ da uomo c’era tutto ciò che Lavi desiderava.

Ma non avrebbe mai potuto averlo.

Era questa la cosa più dolorosa senza dubbio.

 

Passò la mattinata vagando senza meta poi dei rumori catturarono la sua attenzione.

Era il rumore di una battaglia.

Corse subito verso il luogo dello scontro, sapeva che Allen era già li a combattere.

Almeno, finché fosse rimasto un’esorcista, sarebbe potuto restare al suo fianco e proteggerlo.

La lotta durò poco.

Erano pesci piccoli e nessuno si fece male.

Visto che erano tutti riuniti andarono a mangiare.Lavi cercò di comportarsi in maniera normale ma non ci riusciva.

I suoi sentimenti erano troppo forti, lo rendevano nervoso, guardingo.

Non riusciva più a fingere nemmeno con gli altri.

Non poteva più donare un’allegria che non esisteva.

Sulla strada del ritorno si mise in disparte più indietro rispetto agli altri.

A testa bassa immerso nei suoi pensieri alla ricerca di una soluzione che non esisteva.

_adesso basta_

Allen si fermò di colpo con l’espressione di chi sta per perdere la pazienza.

Miranda preoccupata rallentò il passo, ma Lenalee la esortò a proseguire.

Rimasero soli sul sentiero.Allen si voltò

“Ce l’hai con me per caso? –chiese con tono esasperato- perché fai così? Non posso scusarmi se non so cosa ho fatto”

Allen si voleva scusare. Che sciocco.

Era Lavi quello sbagliato non lui.

Dato che non otteneva risposta si avvicinò di più all’amico che teneva ancora la testa bassa.

Stava per dire di nuovo qualcosa ma Lavi alzò lo sguardo.

Erano occhi sofferenti ma decisi.

Poi in un attimo si ritrovò fra le sue braccia, contro ogni sua aspettativa e contro ogni logica.

Provò a staccarsi ma Lavi non mollava la presa.

“Aspetta un attimo. Ascolta cosa ho da dirti”

_non so quali siano le parole giuste, aspetta_

Allen ancora imbarazzato si bloccò ad ascoltare.

“ Tu non hai fatto niente, non devi chiedere scusa, è colpa mia che non so affrontare le cose. Sono talmente debole da non riuscire nemmeno a guardarti in faccia, incapace di sopportare il dolore.Non volevo che vi preoccupaste per me.”

_non volevo che tu ti preoccupassi per me_

“non capisco” riuscì a dire Allen, ma la sua voce era un sussurro quasi inudibile

“ Ovviamente –rispose Lavi- come potresti?”

Era un tono ancora diverso dal solito, non c’era traccia del malumore ma nemmeno della solita allegria.Era un tono estremamente dolce e tranquillo

Poi Lavi sciolse l’abbraccio senza però allontanarsi da Allen e lo guardò di nuovo.

La soluzione era la sincerità e poi…l’addio.

Non trovava le parole perciò prese il volto di Allen fra le mani e lo avvicinò.

Allen non riusciva a muoversi, era troppo stupito e imbarazzato.

Stava per baciarlo? Non poteva essere.

A mezzo centimetro dalle sue labbra Lavi si fermò.

Stava sorridendo?

Si portò vicino all’orecchio sinistro di Allen e gli sussurrò soltanto due parole.

“Bye, bye”

Evocò il suo martello e sparì verso il bosco sul lato sinistro del sentiero.

Allen stava li completamente imbambolato.

Una pessima sensazione.

Lavi non sarebbe più tornato, fuggiva da se stesso…e da lui

_no_

Non voleva che accadesse.

Voleva poter continuare a stare vicino al suo amico, il suo migliore amico.

Forse..amico..forse sì o forse no.

Ma in quel momento non aveva importanza.

Bisognava solo riportare indietro Lavi, il motivo non era rilevante.

Così Allen cominciò a correre verso il punto in cui si era diretto Lavi deciso a ridurre la distanza che si era creata fra loro.

Era strano come invece quella stessa mattina avesse desiderato l’esatto contrario.

Correva al massimo delle sue forze dato che il martello di Lavi andava più veloce delle sue gambe.

E così sparì anche lui nel bosco.


 
   
 
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