My love’s like a
star, you can’t always see me but you know that I’m always there.
Alla Franci, che
rimarrà per sempre
la migliore amica che
una ragazza possa desiderare
(nonostante abbia lasciato da
tempo la testa all’Isola che non c’è!).
Non
aveva mai creduto alle favole. Non davvero, per lo meno.
Era
un qualcosa a cui si credeva a sei anni e che col
tempo si iniziava a vedere come vano, inafferrabile, non reale.
Non
che non sognasse di viverla, una favola. Semplicemente
il mondo intorno a lei le aveva insegnato a non
crederci troppo.
Quando
si svegliò quindi, quella mattina, pensò di aver sognato tutto. Come ogni altra
persona avrebbe fatto.
Eppure,
quella mattina, c’era un qualcosa, in quel sogno, che lo rendeva così reale.
Era
stupido, lo sapeva bene, eppure, per un secondo, proprio in quel momento giusto
prima di aprire gli occhi, le parve di sentire l’odore di quel ragazzino –
quell’odore inconfondibile di bosco, di selvaggio, di
natura.
Quando
aveva aperto gli occhi, dunque, e aveva messo a fuoco la sua stanza, era
rimasta un po’ delusa, con l’amaro in bocca.
Talmente
delusa che si sarebbe volentieri messa a piangere battendo i piedi… e proprio
in quel momento ebbe la sensazione di essere cresciuta tutta d’un botto e sentiva, improvvisamente, tutto il peso dei suoi diciassette
anni, era decisamente ormai troppi per mettersi a piangere per un ragazzo che
non esisteva affatto.
I
giorni che susseguirono sembravano non passare mai. E lei si ritrovò a passare
più tempo di quanto le fosse concesso sulle nuvole, in
un mondo diverso da quello in cui era costretta a vivere.
Peter
Pan, nei suoi sogni, era molto diverso da come se lo
era sempre immaginata: era estremamente più complesso, complicato e interessante di quanto avrebbe mai detto.
Non
era semplice da decifrare e sicuramente provava emozioni molto più forti e
travolgenti di quelle di un bambino, anche se spesso non sapeva come decifrarle
e finiva per confondere euforia per felicità e un semplice battibecco poteva
farlo scattare come le più grandi tra le battaglie.
Nei
suoi sogni, poi, si era ritrovata davanti un Peter
inaspettatamente dolce, capace di arrossire, di farla sentire bene anche solo
con uno sguardo e di sfiorarla in un modo che mai si sarebbe sognata.
Peter
Pan era, a tutti gli effetti, un uomo con le sembianze
di un ragazzino.
Sapeva,
però, che se gliel’avesse detto, probabilmente, nei suoi sogni, sarebbe
scoppiato a ridere di gusto.
Ma
Peter Pan non era reale e lei non poteva dirgli un bel
niente.
Non
è vero?
Fu
in una fredda notte di Gennaio che quel sogno di fece più
reale che mai.
Nel
sogno Peter aveva bussato alla sua finestra, come aveva fatto mille altre
volte, e lei come l’aveva aperta, come se niente fosse, come se fosse normale far entrare all’una di notte
nella propria camera un ragazzino volante.
Era
splendente, anche più del solito.
Aveva
un sorriso luminoso stampato in viso, le mani sorprendentemente pulite e i
vestiti in ordine – be’, rispetto al solito.
Si
era avvicinato a lei, prendendole una mano con spontaneità.
«Voglio provare a fare una cosa…», aveva detto con quel suo tono
vagamente infantile e sicuro di sé.
Lei aveva annuito, come a dire “puoi fare tutto ciò che vuoi”.
Si era avvicinato ancora un po’ e poi, con gentilezza, e anche un
po’ di timore, la baciò.
Fu un bacio casto, con poca esigenza.
Eppure uno dei migliore che avesse mai
ricevuto – non che aveva tutta questa grande esperienza, ma comunque…
«Vieni via con me».
Non c’era di specificare il dove o il perché: non le importava.
Annuì, ipnotizzata da quei suoi occhi in cui si specchiavano le
stelle.
Il sogno finì, e lei non si svegliò mai più.
Ok, ehm… Non ho idea da dove sia uscita questa cosa.
Non ha senso, ne sono pianamente consapevole. E’ che la mia
migliore amica si è letta il libro e se n’è follemente innamorata così mi ha praticamente pregata di scrivere qualcosa su di
lei e Peter. E ne è uscito questo.
Non sapevo che fare, visto che
ovviamente lei è più grande di Peter e non può essere scambiata con una sottospecie
di Wendy (?), quindi ho optato per un qualcosa sospeso tra il sogno e la
realtà.
Niente, spero solo che abbia un qualche tipo di senso, per voi, visto che per qualche astruso motivo a lei è piaciuta tanto.
Baci, Dils.