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Autore: Diana924    06/02/2012    1 recensioni
Maria Teresa, luigi XIV, Françoise d’Aubignè, davanti al letto di morte della prima s’intrecciano recriminazioni passate, progetti futuri e le loro tre vite
Genere: Malinconico, Sentimentale, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Epoca moderna (1492/1789)
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- Autore: Diana924
- Titolo: Réflexion
- Tipologia: one-shot, 
- Genere: sentimentale, malinconico, triste 
- Avvertimenti: het
- Rating giallo
- Note dell'autore: 1) Tre POV diversi 2) Le varie info sono prese dalle biografie sul Luigi XIV scritte da: Guido Gerosa, Max Gallo, Antonia Fraser, Simone Bertière, e dal romanzo “ On a tuè la reine “ di Juliette Benzoni
- Introduzione alla storia: Maria Teresa, luigi XIV, Françoise d’Aubignè, davanti al letto di morte della prima s’intrecciano recriminazioni passate, progetti futuri e le loro tre vite

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Maria Teresa non è cieca. Non è bella, sa di non essere bella come le sue dame francesi. Non è intelligente come molte di loro, che si dilettano in indovinelli o versi. Ma lei è al regina e loro dovrebbero portarle il giusto rispetto. Invece non è così, e non lo sarà mai. Ha sopportato la piccola La Vallière, che ora si trova in convento. Ha mal sopportato l’arrogante Athenais de Montespan, odiandola, ma ora. Non sa più come comportarsi, tutto è così strano, diverso. Dovrebbe essere furiosa con la marchesa, ma non ce la fa. Suo marito è tornato da lei dopo tanti anni, e lei ne è felice, felicissima. Sembra aver abbandonato l’amore carnale e si mormora che si voglia convertire. Per lei, che lo ha amato più di tutte le altre questa è la notizia più bella della sua vita.

Ora che la triste duchessa è una suora e che la spiritosa marchesa è fuori dal favore reale potrebbe essere il suo momento, il momento della moglie legittima.

Ma c’è lei, c’è sempre lei. E’ una donna più anziana di loro, con un passato equivoco e pochi mezzi, eppure suo marito le vuole molto bene. La marchesa di Maintenon, così si chiama ha cresciuto i figli bastardi del re, ma è una donna molto devota. La vedova di uno scrittore, ma una sposa bianca. Una libertina e allo stesso tempo un’educatrice.

E’ una donna di sani valori e Maria Teresa le è riconoscente per quello che ha fatto, alleviandole il poco tempo che le rimane ormai da vivere, ma ha tante riserve mentali, anche ora che è sul letto di morte. Tutti i cortigiani sostengono che non sta morendo, ma lei sa la verità, e l’accetta così com’è sapendo che suo marito ora ha accanto una santa donna come la Maintenon e lei può morire serena e tranquilla.

 

Luigi è in pena per sua moglie, per quella nanerottola di Maria Teresa. A modo suo l’ha sempre amata, anche se con il tempo si è stancato di lei. Quando al vide la prima volta non era bella come nei dipinti, né intelligente ma era stata scelta per essere sua sposa e lui aveva compiuto degnamente il suo dovere. Ma non l’ha mai amata. Insomma, Maria Teresa è bassa, grassa e ignorante come solo le Infante di Spagna sanno essere.

A lui piacciono le donne intelligenti, spiritose, che lo facciano ridere, che siano belle e che gli dimostrino in continuazione l’amore che provano per lui.

Pensava che così fosse sua cognata Enrichetta Anna, la moglie di quel fiorentino di suo fratello Filippo, ma lei era ingrata, manipolatrice e troppo superba, però gli ha fatto conoscere colei che in parte rispondeva alle sue aspettative, la piccola e sognante Luise de la Valliére. Ma Luise alcune volte gli sembrava insipida, e così si è rifugiato dalla Montespan.

Ma la bionda marchesa era molto arrogante e quando ha avuto la prima figlia da lui hanno deciso che un’altra si sarebbe occupata di lei. Ha così conosciuto quella vedova, la vedova  Scarron. Non era né bella né giovane, eppure l’ha colpito per la sua semplicità. La nuova marchesa è una donna costumata, senza grilli per la testa e non ha mai avuto amanti come invece ha insinuato la Montespan. E’ intelligente, dotta e riesce a mettete il suo brio persino nelle conversazioni teologiche. E’ la donna per lui ora che sta invecchiando, nonostante quello che pensano gli altri, e se sua moglie lo vuole lui la sposerà. Lui, Luigi XIV il Vittorioso, il Sole di Francia, sposerà la vedova Scarron perché le vuole bene, lei ha cresciuto i suoi figli e si occuperà della sua anima.

Françoise sorride osservando la regina, che sta agonizzando. Sorride perché ora l’anima della pia regina spagnola tra poco sarà in pace.

Sorride perché sa che la marchesa di Montespan è ormai finita, che dopo quello che è successo il re non la vuole più.

Sorride perché lei ha conquistato il re non con il suo corpo, un tempo bello e amabile e ora in declino, ma con la sua mente, rimasta brillante e piena di brio anche ora che sta invecchiando. Che bel risultato per lei, nata in prigione e ora cammina per Versailles come se vi fosse nata. Lei, la parente povera di ritorno dalle isole, e ora tutti la chiamano madame la marquise e ricercano la sua protezione. Lei, la sposa in bianco del paralitico Scarron, ora pronta per sposare il re. Con pazienza è entrata a contatto con la famiglia reale, insomma, è stata lei a crescere i figli del re. Vuole bene a tutti ma il suo preferito è senza dubbio il duca del Maine, quel povero bambino zoppo. Lei ha aspettato, e si è mostrata sollecita verso i figli del re, poi verso il re stesso.

Certo, su alcuni aspetti del suo passato ha preferito serbare il silenzio ma ora che ha una reputazione di devota nessuno potrà appannargliela. E’ stata difficile all’inizio ed ha fatto male a illudersi che nessuno sapesse del suo passato ma lei ha il favore di Dio e se l’è cavata. Sorride pensando a come ha ritorto le accusa della marchesa contro di lei. E ora si è salvata e sa che l’aspetta un altro futuro; il suo primo marito aveva ragione: il suo nome vivrà in eterno. Poco importa quel che dicono tutti, ora lei, Françoise d’Aubigne, nata in una semplice prigione, sta per entrare nella Storia e lo farà con tutto il potere che si è guadagnata perché ha compreso cosa il re vuole da lei, e lo accetta. Oh se lo accetta.

   
 
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