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Autore: Beauty    07/02/2012    6 recensioni
E se...Tonks avesse una sorellina più piccola? E se lei, Remus e Sirius si trovassero per caso ad accudirla per una settimana? E se fosse proprio la piccola Will a risolvere i problemi di cuore della sua "sorellina" e a far cambiare idea ad un certo lupo mannaro troppo vecchio, troppo povero e troppo pericoloso? E se ci fosse qualcuno che trama nell'ombra contro le due sorelle Tonks? Cosa potrebbe succedere?
Genere: Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Sirius Black | Coppie: Remus/Ninfadora
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
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Remus Lupin uscì da Grimmauld Place sapendo di andare incontro ad una serata che definire disastrosa sarebbe stato un cortese eufemismo.

Quel pomeriggio c’era stata l’ennesima, sfinente, interminabile litigata con Tonks. Ormai la cosa si trascinava da settimane, e la tiritera era sempre la stessa. Lei cominciava con il dirgli che era innamorata di lui, e lui le presentava sempre le solite ovvie e valide ragioni – o almeno, secondo Remus erano ovvie e valide, ma quella ragazza sembrava avere la testa più dura di quella di un Troll! – per cui non potevano in alcun modo stare insieme: innanzitutto, c’erano tredici anni di differenza, fra loro due, senza contare che l’uomo non aveva in tasca neanche mezzo galeone, e infine, ultimo ma non ultimo, era un lupo mannaro. Possibile che Tonks non riuscisse a capire che rischiava di farle del male ad ogni luna piena?, si disse Remus, con una punta di esasperazione.

Evidentemente no, non lo capiva, si rispose, dato che continuava ad insistere e che ogni discussione si concludeva, come quel giorno, con il pianto disperato della ragazza.

Tuttavia, c’era una novità. Anziché scappare via da Grimmauld Place in lacrime, Tonks gli aveva proposto di passare a casa sua, quella sera.

- Così potremmo parlare da soli…- aveva detto, accennando allo stuolo dei membri dell’Ordine della Fenice, che assistevano a bocca aperta al diverbio.

Remus sospirò, mentre saliva le scale che conducevano all’appartamento di Tonks. Fosse dipeso da lui, se ne sarebbe rimasto a Grimmauld Place, ma la sua innata educazione – nonché la minaccia di Sirius di farlo dormire nella cuccia del cane! – gli avevano impedito di darle buca senza preavviso.

Suonò il campanello. Quando la porta si aprì, Remus assistette ad una scena sconcertante.

Tonks, furiosa, i capelli rosso fuoco dalla rabbia, pallida e scarmigliata, che lo guardava in cagnesco. Remus rimase interdetto.

- Ehm…ciao…- mormorò alla fine.

- Che ci fai qui?- ringhiò Tonks.- Non ho né tempo né voglia di discutere con te! Vattene!

E gli sbatté la porta in faccia.

Quella sarebbe stata un’ottima occasione per fare dietrofront, ma ormai quel comportamento aggressivo aveva acceso la curiosità di Lupin. Bussò di nuovo; non se ne sarebbe andato di lì senza una spiegazione.

- Sei ancora qui?!- abbaiò Tonks, riaprendo la porta.- Te l’ho già detto! Non ho voglia di litigare! Si può sapere che cosa vuoi?

- Mi hai invitato tu - rispose Remus, con una smorfia.

Tonks arrossì violentemente, ma in compenso sembrò calmarsi.

- Oh…ehm…io…sì, è vero, hai ragione…scusa…- mormorò imbarazzata.- E’ solo che…ecco…ho avuto un piccolo imprevisto…

- Se vuoi, me ne vado…- propose Remus.

- No!- si affrettò a dire la Metamorfomagus.- Vieni, entra.

Remus entrò, e Tonks lo guidò in un salottino piccolo ma confortevole, benché un po’ disordinato.

- Siediti…- disse la giovane strega, indicando un sofà sommerso di cuscini e libri.- Io…sono subito da te. Faccio in un attimo.

Detto questo, Tonks si voltò ed entrò in una piccola stanza, presumibilmente la cucina. Lupin stette seduto per un quarto d’ora buono, ascoltando un po’ in ansia i rumori metallici provenienti dalla cucina, corredati dalle colorite imprecazioni della ragazza.

D’un tratto, appena due secondi dopo averla sentita borbottare qualcosa sui calzini a strisce di Merlino, l’uomo udì un tonfo sordo, cui seguirono i gemiti di dolore di Ninfadora.

- Tonks! Va tutto bene?- chiese, scattando in piedi.

- Sì, sì, non ti preoccupare, è tutto sotto controllo…quella stupida pentola…!

- Ti serve aiuto?

- No, no, io…

- Ninfadora, ma quand’è pronta la cena?- Remus sentì una voce infantile alle sue spalle.

Si girò. A pochi metri da lui c’era una bimbetta sui sei anni, bionda, con lo stesso viso a cuore di Ninfadora e gli stessi occhi castani. Indossava un pigiama bianco, era a piedi nudi e teneva in braccio una di quelle Barbie Babbane.

- Ehi, ciao!- lo salutò la bimba, agitando una manina.

- Ciao - sorrise Remus.- E tu chi saresti?

Tonks fece capolino sulla porta della cucina. Era spettinata e con la maglietta fradicia.

- Allora, Dora!- esclamò la bambina.- Io ho fame!

- Sì, sì, lo so, non piagnucolare, tra poco è pronto…- rispose Tonks, cercando di asciugarsi la maglietta a colpi di bacchetta.- Wilhelmina, torna in camera, io e questo signore dobbiamo parlare…

- Non chiamarmi Wilhelmina, Dora!- si arrabbiò la bambina.- Lo sai che non mi piace! Io mi chiamo Will, non Wilhelmina!

Tonks sospirò.

- Va bene, Will, ma ora, per favore, fa’ la brava e…

- Lui chi è?- chiese Wilhelmina indicando Remus.- E’ un tuo amico?

- Sì, lui…sì, è un amico.

- Ciao! Piacere, io mi chiamo Will!- si presentò la bambina, tendendogli la mano come un’adulta.

Remus gliela strinse, con un sorriso.

- Io sono Remus Lupin…e tu sei…?

- Mia sorella - Tonks rispose al posto di Will.

- Non mi avevi mai detto di avere una sorella…- fece Remus.

- Credimi, c’è un perché - ironizzò la ragazza. Will le fece la linguaccia.

- Allora? Quand’è che si mangia?- chiese poi.

- Ma sei un pozzo senza fondo!- esclamò Tonks.- Hai mangiato solo qualche ora fa, possibile che tu non riesca ad aspettare cinque minuti?

- Erano cinque minuti anche mezz’ora fa!

- Ecco, l’imprevisto di cui ti avevo parlato!- disse Tonks a Remus, che osservava divertito quella scena.

- Ci sono anche i tuoi genitori?- s’informò il mago.

- No. E’ proprio questo il problema- disse Tonks, osservando Will che andava a sedersi sul sofà, pettinando la sua Barbie.- I miei hanno deciso di partire per una settimana…sai, sono venticinque anni di matrimonio…

- Tanti auguri.

- Tanti auguri un ciufolo!- rispose Tonks.- Loro sono partiti alla volta di qualche località caraibica, e mi hanno mollato lei!- e indicò la sorellina.

Remus sorrise.

- Perché sei tanto nervosa? Non sembra tanto pestifera…

- Prova a stare in sua compagnia per qualche ora e vedrai che cambierai immediatamente idea- fece Tonks, scuotendo il capo. - Non fa altro che piagnucolare tutto il giorno. Ninfadora ho fame, Ninfadora ho sete, Ninfadora ho voglia di giocare…

- Che ti aspettavi? E’ una bambina…

- E’ una piaga della natura, altro che bambina! Da che è arrivata ha già rotto un bicchiere e un piatto!

- Il bicchiere mi è scivolato!- si difese la piccola.- E il piatto non l’ho rotto io, sei stata tu!

- Oh, ma sta’ un po’ zitta…- borbottò Tonks.

La ragazza si sistemò una ciocca di capelli dietro all’orecchio, tornando a rivolgersi a Lupin.

- Senti - disse, un po’ imbarazzata.- Scusa per tutto questo trambusto, ma ora possiamo parlare…

- Sai che non cambierò mai idea su di noi, Ninfadora…- sospirò lui.

- Punto numero uno, sai che non voglio essere chiamata così. Punto numero due - Tonks alzò la voce.- Wilhelmina, vai in camera!

- Non chiamarmi Wilhelmina!- protestò la bambina.

- Non importa, vai in camera!

- Perché?

- Perché l’ho detto io! Fila in camera!

- Di che dovete parlare?

- Non sono affari tuoi, peste!

- Dovete parlare di cose da grandi, vero?

- Sì, esatto! E ora vai in camera tua!

- Voglio sentire anch’io.

- No.

- Io sono abbastanza grande!

- Ho detto di no!

- Ma perché?

- Perché no!

- Tonks, non pensi che sarebbe il caso di…- provò ad intervenire Remus.

- Taci tu!- ringhiò Tonks, al che il mannaro pensò bene di rimanersene fermo buono e zitto nel suo angolino finché le acque non si fossero calmate.

Tonks si voltò verso la sorellina, ben decisa a non dargliela vinta per nessuna ragione al mondo.

- Stammi bene a sentire - sillabò.- Quando io ti dico di andare in camera tua tu ci devi andare di corsa, hai capito?!

Will, per tutta risposta, le fece un’altra linguaccia.

- Sei cattiva!- gridò la bambina.- Lo dirò alla mamma, quando torna!

- Oh, ma che paura…!

- Tonks…- fece Lupin, timidamente.- Tonks, non senti anche tu odore di brucia…

- Morgana, la pasta!- urlò Tonks.

Non fece in tempo a rendersi conto che l’intera cena era andata in fumo, che subito si sentì il rumore assordante di un allarme antincendio. Will si tappò le orecchie con le mani.

Dal soffitto, cominciarono a spruzzare dei violenti getti d’acqua.

- Stupidi aggeggi Babbani!- imprecò Tonks, tutta bagnata, cercando di bloccare l’allarme e il connesso sistema antincendio.

- Tonks, che stai facendo?- gridò Remus, prendendo in braccio Wilhelmina affinché si bagnasse il meno possibile.

- Non lo so! Questo coso non vuole spegnersi!- strillò la ragazza di rimando, mentre armeggiava senza successo con una marea di pulsanti.

- Vieni, usciamo di qui!- disse Remus, con la bimba che si stringeva a lui, prendendo per mano Tonks.

 

Alla fine, qualcuno del condominio ebbe la bontà di chiamare gli spegnifiamme Babbani, spiegarono in coro le due sorelle Tonks, coniando un nuovo termine che Lupin riuscì alla fine ad associare ai pompieri.

Beh, per una volta, c’era da riconoscere che non era stata l’imbranataggine cronica della padrona di casa – o almeno, non solo quella – a far impazzire l’allarme antincendio. I vigili del fuoco dissero che c’era un problema al sistema.

- Ma davvero? Non me n’ero accorta!- ironizzò Tonks, con una gran voglia di prendere a schiaffi quel bellimbusto del comandante.- Quando lo risolverete?

- Ci vorrà almeno una settimana, signorina…- rispose l’uomo.

- CHE COOOSAAA???!!!- strillò la ragazza, incredula.- Ma sta scherzando?! Non potete accelerare un po’ i tempi?

- Temo di no, signorina. Ho paura che per questa settimana dovrà trovarsi un altro alloggio…- ghignò il comandante, voltando le spalle alla comica figura di Ninfadora che lo fissava con gli occhi sgranati.

Lupin riuscì a fermarla in tempo prima che la Metamorfomagus cominciasse a colpire il malcapitato con una serie di Schiantesimi a raffica.

- Idiota!- bofonchiò Tonks, prendendo in braccio sua sorella.

Erano riusciti a recuperare poche cose dall’appartamento allagato, tra cui il bagaglio di Wilhelmina e alcuni dei suoi giocattoli.

- E ora dov’è che parcheggiamo il fondoschiena, io e te?- chiese Ninfadora, senza guardare la bambina, concentrata solo sulla tristissima immagine del salotto sommerso d’acqua.

- Potreste venire a stare da noi…- propose Remus, sperando con tutto il cuore che Tonks non fraintendesse la natura di quell’invito.- Da me e da Sirius, intendo. A Grimmauld Place.

- Grimmauld Place?- fece Will. - Che cos’è?

- E’ una casa - spiegò Remus.- E’ il nome di una casa…

- Wow…com’è che casa tua non ce l’ha un nome, eh, Ninfadora?

La ragazza non si degnò di risponderle, tutta concentrata sulle parole di Remus.

- Ci salveresti la vita…- sospirò alla fine.- Ma Sirius lo sa che deve venire anche la piattola?

- Testa di drago…- sibilò Will.

- Ne sarà felice, vedrai - la rassicurò Lupin.- Non ci saranno problemi. D’altronde, siete le sue cugine.

- Andata…- acconsentì Tonks.- E, già che ci sei, digli di ordinare una pizza…

 

- Ehm…vedo che una sola marmocchia per casa non è bastata alla piccola Andromeda…- commentò seccato Sirius, osservando critico le due sorelle Tonks.- Potevi anche avvertirmi, Lunastorta…- sibilò, dopo che Ninfadora e Wilhelmina furono salite al piano di sopra.

- Oh, andiamo, Felpato!- esclamò Lupin.- Quante volte Tonks si è fermata a dormire qui senza preavviso?

- Non parlo di lei, parlo della bambina!- specificò Sirius.

- E’ buonissima, Sirius. E’ la bambina più dolce che tu possa incontrare…

- Questo l’avevo intuito. Il problema è un altro…

- E cioè?

- Tu e Tonks fate in modo di tenerla chiusa in camera sua, domani sera…

- E perché?

- Perché domani sera ho un appuntamento qui con Emmeline Vance…non so se mi spiego…e non vorrei mai che la bambina vedesse che noi…sì, insomma, hai capito, no?

- Sei incorreggibile!- sbuffò Lupin, ma poi sorrise, e si diresse verso la propria stanza.

- Ehi, Lunastorta!- chiamò Sirius.- Dimenticavo: com’è andata fra te e mia cugina? Quella grande, intendo…

- Niente di fatto…per fortuna…

- E poi sarei io quello incorreggibile…

- Davvero, Felpato, non insistere…

- Okay, solo un’ultima cosa: come si chiama la bambina?

- Wilhelmina.

- Wilhelmina?!

- Sì, ma odia il suo nome. Preferisce essere chiamata Will. Chi ti ricorda?- sorrise Lupin, prima di sparire oltre la porta di camera sua.

Sirius ridacchiò, scuotendo il capo.

- Ninfadora e Wilhelmina…- mormorò a sé stesso.- La cara Andromeda è sempre stata una ragazza un po’ strana…

 

Qualcosa si mosse nel buio. La figura, forse umana, si avvicinò ad un piccolo tavolo di legno tarlato, su cui era posta una fotografia. L’ombra la prese in mano, scrutandone i volti ridenti. Rise sommessamente, osservando le due persone che vi erano ritratte: una ragazza dai capelli rosa sorrideva e agitava la mano in segno di saluto, tenendo in braccio una bambina bionda, che rideva contenta.

L’ombra smise di ridere, sbattendo la fotografia sul tavolo con malgarbo.

Ora che aveva lasciato Azkaban, ora che era di nuovo libera, nessuno avrebbe più potuto distoglierla dalla sua vendetta. Andromeda l’avrebbe pagata, pensò. E il prezzo sarebbe stato altissimo.

 

Angolo Autrice: Okay, premetto subito che questa è una storiella semplice e senza troppe pretese, che mi è venuta in mente non so come…:)! Spero che abbiate la bontà di leggerla e di farmi sapere che ne pensate, all’inizio pensavo ad una One-shot, ma poi mi sono resa conto che non avrebbe reso nel migliore dei modi.

Tutti i personaggi appartengono alla zia Row, mentre la storia e la piccola Wilhelmina sono di mia invenzione! Dunque…il nome Wilhelmina potrebbe suscitare qualche perplessità, ma essendo la sorellina di Tonks mi sembrava strano che avesse un nome “normale”…e che sopportasse il proprio senza protestare, così che Wilhelmina è stato modificato in Will…

Comunque, ora sono sotto lo stesso tetto: una bambina dolce e curiosa, il caro vecchio Sirius e Remus e Tonks innamoratissimi ma che litigano a causa della cocciutaggine di lui…Che succederà?

E chi è la misteriosa figura avvolta nell’ombra?

Per scoprirlo, non vi resta che leggere!

Allora, che ne dite? Non è niente di speciale, ma me lo lasciate un commentino ino ino? Consigli e critiche sono ben accolti.

Grazie, ciao!

 

  
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