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Autore: telesette    08/02/2012    0 recensioni
In quel momento Cody comprese quanto sinceri e profondi fossero i sentimenti di Christie nei suoi confronti. Anche lui l'amava, l'amava da impazzire, e non voleva separarsene assolutamente. Voleva il suo profumo, le sue labbra, voleva lei...
Genere: Generale, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: Lime, Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Classe 1999 è un film di fantascienza prodotto nel 1989, diretto da Mark Lester. La trama è la tipica di un B-Movie, il quale però si distinse all'epoca tra gli appassionati del genere per il chiaro riferimento all'assai più celebre Terminator. La storia in sé è abbastanza semplice:
In un futuro alternativo ( ricordiamoci che il film è uscito nel 1989 ), il liceo Kennedy di Seattle è al centro di una "zona di guerra" tra bande di teppisti armati di mitragliette e artiglieria di ogni genere. La Mega-Tech, un'importante ditta di meccanismi cibernetici, propone di utilizzare degli androidi da combattimento e riprogrammarli per svolgere il ruolo di insegnanti. Purtroppo il progetto fallisce e gli studenti si ritrovano dunque a dover fronteggiare tre inarrestabili macchine per uccidere.

 

 

Come the day

 

 

 

Tutto era finito, finalmente... 
Cody si avvicinò a Christie e la strinse forte a sé, abbracciandola con trasporto. La ragazza pianse tra le sue braccia, mentre lui le sussurrava qualcosa per confortarla. In quelle ultime ore entrambi avevano assistito a qualcosa di semplicemente indescrivibile: il liceo Kennedy si era trasformato in un cimitero, dopo la strage perpetrata da quelle infernali macchine travestite da insegnanti, e loro due erano gli unici sopravvissuti a quell'orrendo massacro. 
Accarezzandole dolcemente la fronte, Cody prese Christie per mano e la condusse fuori da quel luogo. Tutt'intorno a loro vi erano i resti ancora in fiamme della cancellàta, mentre alle loro spalle l'intera scuola era avvolta da un silenzio di morte. Una volta all'esterno, i due alzarono lo sguardo al cielo: l'alba stava cominciando a rischiarare tutto con le prime luci, ed entrambi avvertivano un'intensa sensazione di freddo fin dentro le ossa. 
Vedendo Christie rabbrividire, con addosso solo i pantaloni e una camicia, Cody si tolse la giacca e gliela avvolse intorno alle spalle.

- Vieni - esclamò. - Ti accompagno a casa!

Christie non rispose. 
L'immagine di suo padre, steso a terra in una pozza di sangue e con il collo spezzato, era ancora davanti ai suoi occhi. Tornare in quella casa ora, in quello stato di shock ed angoscia, non era possibile per lei. La ragazza scosse la testa e, stringendo forte il braccio del fidanzato, gli espresse chiaramente il suo bisogno di averlo accanto in un momento così difficile. 
Anche Cody era sconvolto. 
Sonny, Angel, Curt, Hector e gli altri... I suoi fratelli e i suoi amici erano morti ammazzati, alcuni di loro davanti ai suoi occhi, e non era possibile tornare indietro e fingere che non fosse accaduto nulla. Christie era tutto il suo mondo adesso, non poteva permettere che succedesse qualcosa anche lei.

 

 

 

***

 

 

 

Il ritrovo dei Black Hearts non era certo una reggia, ma era l'unico luogo confortevole dove poter trascorrere qualche ora di riposo. L'interno era rimasto tutto come poche ore addietro, quando Cody e gli altri erano corsi a scuola per regolare i conti con quei fottutissimi androidi. Dopo aver sistemato alla meglio uno dei letti sfatti all'interno della baracca, Cody fece sedere Christie e le suggerì di dormire per qualche ora.

- E' meglio che ti riposi - sussurrò. - Se ti serve qualcosa, sono nella stanza accanto... 
- Cody, aspetta!

Le dita di Christie tremavano, evidentemente era ancora sconvolta, cosicché il giovane capì che non era il caso di farla agitare ulteriormente.

- Andiamo, calmati - si sforzò di sorridere lui. - Va tutto bene, sei al sicuro ora!
- Che cosa farai, adesso? - domandò lei con un filo di voce. - Hai intenzione di rimanere a Seattle? 
- Non posso - rispose Cody, chinando lo sguardo. - Sono in libertà vigilata, se resto qui mi sbattono di nuovo in galera... Perciò devo andarmene, devo far perdere le mie tracce da qualche altra parte!
- Posso venire con te?

Cody la guardò seriamente.

- Christie - cominciò. - Mi dispiace per tuo padre... Ma, per il tuo bene, è meglio che tu non venga con me! 
- Perché ?!? 
- Perché non ho alcun futuro davanti a me - sbottò l'altro energicamente. - Per la società io sono solo un avanzo di galera, un criminale... Non posso chiederti di rovinare la tua vita per uno come me, cerca di capire!

Per tutta risposta, Christie gli passò la mano lungo la guancia e, dopo avergli accarezzato il volto, lo baciò dolcemente sulle labbra. Cody chiuse gli occhi, assaporando il calore di quel bacio e rispondendo con altrettanta passione. Quando li riaprì, Christie stava sorridendo tra le lacrime.

- Ti amo - sussurrò.

In quel momento Cody comprese quanto sinceri e profondi fossero i sentimenti di Christie nei suoi confronti. Anche lui l'amava, l'amava da impazzire, e non voleva separarsene assolutamente. 
Voleva il suo profumo, le sue labbra, voleva lei...
Come lei fece per abbracciarlo, Cody la baciò nuovamente: le mani di lui si insinuarono sotto la sua camicia, accarezzando la pelle nuda e morbida della ragazza; entrambi ricaddero sul letto, stretti l'uno all'altra in un abbraccio intenso, lasciandosi andare completamente alle loro effusioni. 
Erano insieme adesso, liberi di amarsi per la prima volta, così come entrambi avevano sognato dal giorno in cui si erano conosciuti. La notte di terrore e violenza era cessata ormai, e il sole era tornato a splendere su entrambi, il resto non aveva alcuna importanza adesso.

 

 

 

FINE

 

   
 
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