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Autore: Princess Kurenai    08/02/2012    0 recensioni
Da quando Bud aveva iniziato a recitare - riscuotendo anche un discreto successo per il suo bell'aspetto e le doti fisiche - agli occhi di Clifford era diventato se possibile ancor più insopportabile. Non era mai stata una persona che passava inosservata – amava stare al centro dell’attenzione - e, visto che giocavano entrambi a football, si era preso fin troppe libertà nei suoi confronti.
[Bud Walker/Clifford D. Louis]
Genere: Fluff, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Shoujo-ai | Personaggi: Bud Walker, Clifford D. Louis
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Titolo: Childish
Fandom: Eyeshield 21
Personaggi: Clifford D. Louis, Bud Walker
Genere: Introspettivo, Fluff
Rating: Verde
Avvertimenti: OneShot, Shonen-ai, What if? (E se…)
Conteggio Parole: 1020 (FiumiDiParole)
Note: 1. Scritta di getto questa notte XD non so come sia uscita ma eccola qui X°D
2. Clifford… diciamo che inizialmente una parte di me l’ha detestato poi ho iniziato ad adorarloXD prima lo shippavo con Don… ora sono più per la ship con BudXD perché quest’ultimo lo reputa il suo migliore amico ma non è ricambiato XD per il carattere mi sono basata su quel poco che si sa dei due :3
3. Alla mia dolce metà che l’ha letta in anteprima :3


{ Childish ~



Da quando Bud aveva iniziato a recitare - riscuotendo anche un discreto successo per il suo bell'aspetto e le doti fisiche - agli occhi di Clifford era diventato se possibile ancor più insopportabile. Non era mai stata una persona che passava inosservata – amava stare al centro dell’attenzione - e, visto che giocavano entrambi a football, si era preso fin troppe libertà nei suoi confronti.
Per Clifford essere compagni di classe e frequentare lo stesso club sportivo non rendeva due individui 'amici', mentre per Bud quello bastava per reputarlo più di un semplice 'conoscente'. Ciò lo portava a cercare la compagnia del quarterback in ogni momento, lo seguiva addirittura a mensa o fuori dalla scuola quando andava ad infilarsi dentro dei casinò con dei documenti falsi - lì, fortunatamente per Clifford, Bud non poteva entrare senza dimostrare di essere maggiorenne.
Il quarterback non sapeva proprio cosa ci trovasse in lui l’altro atleta. L'aveva sempre trattato in modo freddo e distaccato - lo faceva con tutti in realtà -, eppure il giovane attore si ostinava a definirlo ‘il suo migliore amico’, a cercare la sua compagnia e soprattutto a tentare più volte di coinvolgerlo in qualche sua stupidata... cosa che, puntualmente, riusciva ad evitare.
La cosa peggiore però, da quando era diventato famoso, era la costante presenza di quelle ragazzine assatanate e senza un minimo di decenza che cercavano di 'avere un pezzettino di Bud Walker'. Clifford non sapeva come il cornerback riuscisse a sfuggire a quel branco di pazze, ma il più delle volte si era ritrovato a desiderare di scoprirlo solo ed esclusivamente per impedirgli di scappare e gettarlo in pasto a quegli stupidi animali chiassosi e inutili.
Ovviamente poi non lo faceva mai.
Non per pietà - mandarlo a morire, smembrato e fosse molestato da quelle ragazzine era una fine poco dignitosa ma non gli importava granché -, semplicemente perché in fin dei conti Bud gli serviva in squadra e, per quanto fossero pressoché imbattibili, il ragazzo rimaneva pur sempre un elemento importante.
" Ehi Clifford! Che faccia scura!", la voce dell'attore lo distolse dai suoi pensieri ma, mantenendo sempre un'espressione fredda e insofferente, cercò di non darlo a vedere.
" Stai bene?", gli domandò il cornerback, rivolgendogli un sorriso a suo dire affascinante - non per il quarterback, ovviamente.
Come facesse Bud ad intravedere certe emozioni nel suo volto era un mistero anche per Clifford. Era noto per la sua inespressività, che gli era servita più volte giocando a poker o a black jack, eppure al cornerback era in grado di scorgere qualcosa in lui. Non sempre, certo, ma le volte che accadeva facevano sentire il biondo quasi senza difese.
" Sì.", rispose senza esporsi troppo.
Era la tecnica che aveva adottato: non dare mai troppa corda al compagno - era già complicato gestirlo normalmente, non voleva immaginare come diventasse nell’assecondarlo.
" Se non hai impegni stasera ti porto al cinema.", dichiarò Bud, sistemandosi i capelli senza smettere di sorridere.
Quella proposta non stupì il quarterback.
Era solito del giovane attore cercare di invitarlo fuori, che fosse per andare al cinema - per vedere sicuramente il suo ultimo film e vantarsi della sua capacità di fare parti pericolose senza l'ausilio degli stuntman - o per bere qualcosa.
" Non ho tempo da perdere con dei ragazzini come te.", gli rispose freddo, rifiutando l'ennesimo invito. Non avrebbe mai accettato di uscire con lui, se proprio non aveva niente da fare – nessun torneo di poker ed esempio – preferiva stare al pc ad indagare sui suoi avversari o a studiare nuove tecniche.
" Non fare l’antipatico! Sei il mio migliore amico no?"
" No.", rispose atono.
Era stanco di ripetergli che a malapena erano ‘conoscenti’. Certo, Clifford sapeva tutto del suo cornerback – aveva ovviamente indagato su tutti i suoi compagni di squadra – ma non poteva dire lo stesso dell’attore.
Che cosa sapeva di lui?
Niente. Era addirittura un credulone, uno di quelli che credevano che nelle sue vene scorresse davvero del sangue nobile – in realtà era un bluff risalente alla sua infanzia, quando suo padre era stato arrestato per aver bloccato per ventiquattr’ore dei siti governativi.
Clifford però non poteva ignorare il fatto che Bud fosse l’unico a scorgere in lui delle ‘emozioni’.
Il motivo però continuava a sfuggirgli, anche in quel momento.
Il cornerback non parve stupito dalla sua risposta, rivolgendogli uno sguardo dapprima serio poi più calmo. Gli sorrise quasi ‘dolce’ facendo un passo in avanti per stargli più vicino – Clifford restò fermo, cercando di capire quali fossero le sue intenzioni.
" Già. Forse hai ragione...", ammise con tono tanto profondo quanto finto.
Sembrava quasi stesse recitando, e il quarterback non riuscì a non prestargli attenzione, sempre pi curioso di sapere dove volesse andare a finire quell'idiota.
" Non potrò mai considerarti un amico. Non sarai mai ‘solo’ il mio migliore amico…", continuò prima di spingersi in avanti, superando ed infrangendo letteralmente lo spazio personale di Clifford, posando le labbra sulle sue in una lieve carezza.
Era un… bacio?
Casto e non audace. Non cercava di forzarlo né di coinvolgerlo.
Sembrava quasi… ‘dolce’, come quel sorriso che gli aveva rivolto poco prima.
Per qualche istante, il quarterback sgranò gli occhi, mostrando apertamente il suo stupore senza rendersene conto.
Era il suo cuore quello che stava battendo così velocemente?
Nel accorgersi delle sue strane reazioni si riscosse, riuscendo dopo poco a tornare freddo e insensibile come al solito... forse solo un po' arrabbiato – con Bud per quel bacio e con se stesso per essersi lasciato coinvolgere.
Che gli avesse fatto quella ‘finta’ dichiarazione cinematografica solo per fare scena?
Era uno scherzo o era la verità?
Poteva essere una cosa reale, visto che solo in quel modo si spiegava l'assurdo atteggiamento di Bud nei suoi confronti, ma non poteva esserne sicuro.
Poi perché si era sentito in un certo qual modo ‘emozionato’? Perché il suo cuore sembrava impazzito?
Cercò di trovare ostinatamente una risposta a quelle domande, e davanti alla mancanza di responsi concreti iniziò a sentirsi alquanto indispettito.
" Sei... così infantile.", lo apostrofò alla fine senza nascondere un tono irritato, voltandosi per andarsene con passo volutamente spedito.
Sapeva che l'altro l'avrebbe seguito in ogni caso, con o senza invito, e per il momento non l'avrebbe scacciato... almeno fino a quando quelle domande sarebbero rimaste senza risposta.
   
 
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