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Autore: anastasia in love    09/02/2012    10 recensioni
Il Tredicesimo Apostolo:Piccola fanfiction basata sulla storia d'amore tra Claudia e Gabriel!
Genere: Introspettivo, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
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Il TREDICESIMO APOSTOLO   

Il sole filtrava leggero e quasi invisibile dalle vecchie finestre impolverate. Tutto attorno aleggiava  un dolce  aroma  di castagne amare  e foglie secche. Gabriel se ne stava li,fermo,intento ad osservare il giardino ormai spoglio della Congregazione. Solo i passi lenti sul selciato e lo scricchiolio delle foglie gli ricordavano di non essere del tutto solo a questo Mondo.
L’estate era ormai volata via con la stessa velocità con la quale era arrivata,portandosi dietro di sé quel vago odore di salsedine che riusciva a sentire persino tra i vecchi libri della biblioteca di Alonso.
Ora,tutto intorno si era tinto di rosso e morte. Si,perché Gabriel si sentiva proprio così. Morto dentro. Per la prima volta dopo tanti mesi si era chiesto se quel giorno avesse fatto davvero la scelta giusta. Se dire addio a Claudia non fosse stato lo sbaglio più grande di tutta la sua vita. Ma Claudia era lontana,chissà dove e chissà con chi. Ricordava a stento il colore bruno dei suoi capelli,la forma perfetta delle sue labbra e il luccichio fervido e attento che aveva negli occhi ogni volta che lui entrava in una stanza,ogni volta in cui,miracolosamente,si trovavano da soli.

Ma oltre ai ricordi c’era ben altro. Spesso,nelle insonni notti d’estate,quando il caldo si faceva davvero insopportabile,Gabriel se ne stava disteso nel letto e lasciava che la sua immaginazione vagasse lontana. Sognava ad occhi aperti. E nei suoi sogni era sempre con Claudia.
Una volta l’aveva portata a mangiare fuori in quel bel ristorantino all’aperto che aveva visto una volta vicino Piazza Navona,un’altra volta l’aveva portata al mare,ad Ostia, ed erano tornati a casa tutti e due stanchi e rossi per il sole,e un’altra volta ancora aveva sognato di starsene lì,intento a guardarla dormire serena tra le lenzuola sfatte del suo letto. Avevano appena fatto l’amore e Claudia aveva un’espressione dolce e rapita,mentre anche nel sonno cercava la sua mano.
E ogni volta tornare alla realtà era sempre più doloroso. E ogni volta il suo cuore gli faceva male come se non potesse più smettere di sanguinare.

Ma la verità era che,senza Claudia,la sua vita non aveva molto senso. Serventi ,sua madre,tutti scomparsi da mesi senza lasciare traccia,come spariti nel nulla. E così la sua vita trascorreva lenta e imperfetta,scandita dalla solita e noiosa banale quotidianità. Il Direttorio,l’Università,qualche rara missione che non gli portava via mai più di una settimana e tanto,tanto tempo da passare in completa solitudine. In tutti quei mesi,non una telefonata,non una parola,non una lettera. Lui non l’aveva cercata e lei aveva fatto altrettanto. –“E’ meglio cosi”- diceva lui-“Magari mi ha già dimenticato.” Ma ogni volta il dubbio e la gelosia rendevano vane e false quelle parole.

 

Si era vero,ogni tanto sentiva Giulia. Ora che il pancione era diventato troppo ingombrante,spesso passava a trovarla e le regalava qualcosa per il bambino. Era meno triste pensare che una parte di Pietro fosse ancora lì,in quel ventre troppo ingrossato. E Giulia una volta gli aveva detto che Claudia passava spesso a trovarla,che stava bene,ma che la sua espressione cambiava ogni volta che veniva pronunciato il suo nome. Diceva sempre- “Spero stia bene..scusa vado in terrazzo a fumarmi una sigaretta.”
E più di una volta Giulia l’aveva sentita piangere tra una boccata e l’altra di quella sigaretta che lei si ripassava nervosamente tra le dita.
-“E’ ancora innamorata di lei,professore.”-aveva detto Giulia l’ultima volta che si erano visti. Ma ormai era stato qualche settimana fa.

Gabriel scacciò via il pensiero di Claudia e tornò ad osservare il freddo giardino autunnale. A Gabriel piaceva l’autunno. Ave va un sapore particolare. Odorava di pioggia e caramelle,di castagne e terra nuda. Sarebbe stato bello dirlo a Claudia. Lei forse lo avrebbe preso in giro per quelle parole. Gli avrebbe detto che faceva troppo il malinconico,o forse lo avrebbe solo guardato e gli avrebbe stretto forte la mano. Riecco Claudia,come sempre. Ogni volta che si imponeva di non pensare a lei,riecco il suo volto farsi più chiaro,il suono della sua voce farsi più vivido,il suo sorriso farsi più splendente.

 

-“Gabriel, finalmente ti ho trovato!”
La voce di Isaia lo riportò con i piedi per terra,pronto ad affrontare di nuovo tutti i fantasmi della sua coscienza.
-“Gabriel, hanno appena chiamato dall’ospedale. La tua studentessa, Giulia,sta per avere il bambino.”
Gabriel fissò per un attimo il volto serio  e conciso di Isaia,prima di ringraziarlo e di avviarsi verso l’uscita.
-“Se mi cerchi sono in ospedale”-gli disse lui prima di scomparire dietro una colonna.
Così Gabriel indossò il casco e in un attimo si ritrovò lontano dalla Congregazione,sperando che il bambino di Giulia non gli ricordasse che lui non era stato in grado di salvare suo padre.
 

 
Ok sono matta,lo so. Ma questi due insieme li adoro. Che ne pensate? Vi piace? Avevo in mente di continuarla ma tutto dipenderà da cosa ne pensate voi. Vi abbraccio,
                                                                                                 Anastasia 

  
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