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Autore: Free air    11/02/2012    3 recensioni
“Dimmi solo perché per noi dovrebbe essere diverso!”
Kurt non risponde. Il suo sguardo scende verso il pavimento, ed è un atteggiamento strano, così inusuale nel suo ragazzo di solito fiero e sempre a testa alta, che a Blaine si spezza il cuore. Quando gli occhi di Kurt tornano a posarsi sui suoi, può vedere chiaramente che sono lucidi.
“Non lo so! Forse continuavo a dire quelle cose perché speravo che mi rassicurassi, che fossi TU a dirmi che per noi sarebbe stato diverso!”
Genere: Angst, Romantico, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Blaine/Kurt
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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“BETTER THAT WE BREAK”

 

L’altro giorno ascoltavo questa bellissima canzone dei Maroon 5, e mi ha fatto subito pensare a Kurt e Blaine. E’ la prima fan fiction che scrivo su di loro, e anche se non sono pienamente convinta del risultato, ho pensato di condividerla con chiunque abbia la voglia e la pazienza di leggerla. Se poi voleste anche farmi sapere che ne pensate, sarei la persona più felice al mondo. Buona lettura!

 

 

 

“I never Knew perfection ‘til

I heard you speak, and now it kills me

Just to hear you say the simple things”

 

La prima volta che accennano all’argomento è un giorno freddo di febbraio, mentre se ne stanno comodamente seduti vicini a far finta di studiare nella camera di Blaine.

-Così ho detto alla signorina Pitsbury che sarei stato felice di aiutarla a organizzare tutto, ma sarà difficile convincere il signor Shuester a rinunciare a quella musica terribile

Blaine ascolta e annuisce, leggermente perso nei suoi pensieri. Potrebbe restare a farsi cullare dalla voce di Kurt per ore, a guardarlo adorante, anche se recitasse semplicemente l’elenco del telefono.

-Noi saremo magnifici. Stavo pensando che magari potremmo indossare qualcosa di coordinato.-

Annuisce e sorride, ed è allora che un pensiero lo colpisce, veloce e con la forza di un proiettile. Improvviso, tanto che più tardi Blaine si chiederà come funziona il suo inconscio.

-Il matrimonio sarà poco prima della tua partenza.-

Kurt smette di parlare per fissarlo, interrogativo.

-…Si, probabilmente si.-

 Ma il suo tono è cambiato, molto più realistico e crudo. E’ come se stesse pensando a qualcosa che Blaine non riesce a capire chiaramente, ma che si nasconde dietro il caleidoscopio degli occhi del suo ragazzo. Si sente in colpa per aver espresso a voce alta un pensiero che forse doveva tenere per sé. L’atmosfera nella camera è mutata: Kurt guarda fuori dalla finestra e non si cura più di parlare.

Nel disperato tentativo di far tornare le cose come prima perché, diamine, lui adora i loro pomeriggi spensierati e la voce cristallina di Kurt e ora vorrebbe solo sentirlo ridere, si avvicina al ragazzo, e poggia la testa sulla sua spalla.

E’ poco più di un sussurro:

-Allora dovrò approfittare di tutto il tempo che ci resta-

Ma sembra funzionare quando le loro labbra si incontrano, con una disperazione nuova e travolgente, e per quel pomeriggio i libri rimangono dimenticati, così come il pensiero di doversi, forse troppo presto, separare.

 

“Now waking up is hard to do

And sleeping is impossible too

Everything is reminding me of you

What can I do?”

 

Blaine è sommerso dalle cose da fare, quel giorno. Eppure, non riesce a trovare la forza di alzarsi. Kurt è strano, distante, nelle ultime settimane, ma è come se lo facesse di proposito. La sera prima hanno litigato.

“Come credi che mi faccia sentire?”

Kurt lo guarda stranito, e forse davvero non capisce di cosa Blaine stia parlando.

“Non fai che dire che Rachel dovrebbe lasciarlo, che sarà un ostacolo per il suo futuro, che è sbagliato attaccarsi alle cose così tanto…”

“E tu sembravi essere d’accordo con me!” sbotta Kurt più violentemente di quanto Blaine si aspettasse.

“Dimmi solo perché per noi dovrebbe essere diverso!”

Kurt non risponde. Il suo sguardo scende verso il pavimento, ed è un atteggiamento strano, così inusuale nel suo ragazzo di solito fiero e sempre a testa alta, che a Blaine si spezza il cuore. Quando gli occhi di Kurt tornano a posarsi sui suoi, può vedere chiaramente che sono lucidi.

“Non lo so! Forse continuavo a dire quelle cose perché speravo che mi rassicurassi, che fossi TU a dirmi che per noi sarebbe stato diverso!”

E’ il turno di Blaine di guardare a terra. Anche i suoi occhi si riempiono presto di lacrime, e sono tante le cose che vorrebbe dire a Kurt, i mille motivi per cui per loro sì, funzionerà, ma non riesce a trovare la forza di farlo. Quando finalmente alza la testa, Kurt sta raccogliendo i suoi libri e sta indossando di nuovo il suo trench.

-E’ meglio che vada. –

E in un attimo è fuori dalla stanza, dalla casa. E tutto quello a cui Blaine riesce a pensare, è che forse avrebbe dovuto abbracciarlo e non lasciarlo andare via. Mai più.

Ora alzarsi vorrebbe dire ammettere che, per la prima volta dopo tanto tempo, non ha salutato il suo ragazzo con un bacio. Eppure, dal momento in cui Kurt ha abbandonato la sua stanza non ha smesso per un secondo di pensare a lui, e, per quanto patetico lo facesse sentire, ha passato il resto della serata a stringere la sua foto che tiene sul comodino, piangendo. La sua camera lo soffoca, lo bombarda di ricordi da ogni angolo. E ora Blaine sa per certo che sarà completamente perso, quando Kurt prenderà quel volo per New York.

 

“It’s not right, not okay

Say the words that you say

Maybe we’re better off this way?

I’m not fine, I’m in pain

It’s harder everyday

Maybe we’re better off this way?

It’s better that we break…”

 

Stanno ballando sulla pista, un lento, e sono l’uno perso nelle braccia dell’altro. Alla partenza di Kurt mancano due settimane, e l’unica cosa che lui sembra voler fare in proposito, è fingere che non stia per arrivare.

Nei suoi gesti, però, Blaine vede qualcosa di diverso. E’ come se il suo ragazzo aspettasse il momento adatto, e cercasse di godersi il più possibile tutti quelli sbagliati che gli vengono concessi. Hanno fatto pace dopo la loro ultima litigata, ma ora parlano con cautela, e tutti e due sanno di stare giocando a fingere, e che non servirà a molto.

Quando la musica finisce, e tutti gli invitati si disperdono,  Kurt si dirige verso il giardino su cui si apre una delle grandi finestre della sala. Lo prende per mano, e Blaine si lascia condurre senza esitazione.

-Mi piacerebbe restare così per sempre.-

Le parole di Kurt si incidono sulla sua pelle, bruciano e fanno male, mentre, seduti insieme su una panchina, cercano di abbandonarsi l’uno nell’altro.

-Ma?-  E’ tutto quello che Blaine riesce a dire, e sa che è la cosa più sbagliata, che rovinerà anche questo momento, ma non può farne a meno.

Kurt non risponde, semplicemente lo stringe più forte. E Blaine sente che ha iniziato a piangere, sebbene faccia di tutto per nasconderlo. Ancora una volta, l’unica cosa sensata da fare è voltarsi e cercare le labbra del suo ragazzo. Si baciano a lungo, e ogni secondo è una tortura più grande, e a Blaine sembra che qualcuno abbia strappato il suo cuore dal suo petto, e lo stia calpestando, per quanto dolore e amore gli scorrono, combattendo, nelle vene.

Ma le parole che Kurt non ha detto restano lì sospese, tra loro, e tutti e due ne riconoscono la presenza, ma preferiscono ignorarle. In fondo, sperano semplicemente che spariscano.

 

“A fool to let you slip away

I chase you just to hear you say

You’re scared and that you think that I’m insane”

 

“Aspetta!”

Piove e ora I suoi capelli sono un disastro, corre e rischia di scivolare più volte. Kurt è veloce, ma non veloce abbastanza. Lo afferra per un braccio, e lo costringe a voltarsi.

“Dimmi che non l’hai appena fatto!”

“Kurt, non puoi andare via così, io stavo parlando seriamente..”

“E’ per questo che sono andato via! Sei per caso impazzito? Dopo tutto quello che ho fatto per impedire a Rachel… Da quando segui l’esempio di Finn?”

“KURT! Per favore, ascolta. Io non posso lasciare che tu vada via così. Ma non voglio essere un ostacolo nella tua vita.”

“Ah, per questo mi hai chiesto di sposarti?”

“Non sapevo cosa fare, ok? Tu stavi per dire… mi è sembrato l’unico modo…”

“ Blaine, ho paura.”

E per l’ennesima volta, suo malgrado, Blaine è costretto a guardare il suo ragazzo in lacrime, lacrime che si confondono con la pioggia, e che sa di essere stato lui, almeno in parte, a causare.

“Shhhh… sono qui io.”

“Ma tra poco non più”

E mentre Kurt dice quelle parole, mentre sono abbracciati sotto la pioggia e tremano entrambi, Blaine può sentire qualcosa spezzarsi, e Kurt è più disperato ogni secondo che passa, e davvero la disperazione è l’unica cosa rimasta loro?

 

“The city looks so nice from here

Pity, I can’t see it clearly

While you’re standing there it disappears,

It disappears”

 

Due giorni, e Kurt si lascerà alle spalle la vita noiosa di Lima per costruirsene una nuova nella città più bella al mondo. Blaine è accanto a lui. Kurt dorme, e il suo viso non è mai stato così rilassato, negli ultimi mesi. Blaine cerca di memorizzarne ogni millimetro, cerca di riempire il vuoto che già si sta allargando dentro di lui.

Sa che tra poco dovrà svegliarlo, e l’incanto finirà. Ma Burt e Carole saranno di ritorno di lì a un’ora, e tutti dovranno partecipare alla festa organizzata dal glee club per salutare Kurt e Rachel.

Gli ultimi giorni sono stati un cercarsi disperato e ininterrotto, come se le azioni potessero zittire le parole che altrimenti li avrebbero distrutti, e così non hanno ancora deciso cosa fare della loro relazione.

Blaine riesce ad immaginarsi Kurt nella sua nuova città. Kurt con i suoi nuovi amici, Kurt sul palco, Kurt che canta. Ed è davvero una visione fantastica, e Kurt è felice, che poi è quello che importa. Allo stesso tempo, sa che potrebbero provare ad andare avanti. Sa che il loro legame è abbastanza forte per riuscire a farcela. Ma non può imporlo a Kurt. Vuole che sia libero di ricominciare da capo, e lasciarsi alle spalle tutte le cose più orribili che lo hanno oppresso fin ora. E forse lui non fa parte delle cose orribili, forse, pensa con orgoglio, è stato tra i pochi ricordi felici che Kurt porterà dal suo passato. E’ rassegnarsi ad essere un ricordo, che lo sta uccidendo lentamente.

 

“Saw you sitting all alone

You’re fragile and your cold, but that’s all right

Life these days is getting rough

They’ve knocked you down and beat you up

But it’s just a rollercoaster anyway, yeah”

 

 

Kurt non sembra godersi la festa organizzata in suo onore. Seduto in un angolo del giardino di Mike, visibilmente infreddolito, guarda il cielo con aria assente.

“Disturbo?”

Blaine si avvicina piano, quasi timoroso di interrompere qualcosa.

“Mai.”

Siede vicino al suo ragazzo, e le loro mani si cercano, intrecciandosi, quasi immediatamente.

“Andrà meglio, vedrai. La vita a New York sarà fantastica. Tutto questo sarà solo il passato”

“Forse il problema è che non voglio che lo sia”

“Ora, non lo vuoi. Ma una volta che sarai lì… avrai un mare di opportunità davanti a te.”

“C’è una parte di me che è d’accordo, e non vede l’ora di partire. Ma c’è un’altra parte che vorrebbe solo restare così, almeno ancora per un po’”.

“Possiamo farlo.”

Kurt si volta a guardarlo, poiché entrambi stavano fissando il suolo.

Blaine si schiarisce la voce, ed è una delle cose più difficili che farà in tutta la sua vita, ma decide di farsi coraggio.

“Possiamo restare così ancora per un po’.  Come se nulla dovesse mai cambiare. Al resto penseremo dopo”.

Si stringono vicini, e per qualche ora sembra davvero che il loro posto nell’universo sia quello.

E ora Blaine sa cosa dovrà dire.

 

 

“It’s not fine, not okay

Say the words that you say

Maybe we’re better off this way?

 

L’aereo di Kurt e Rachel parte quella sera, quindi è davvero il momento di salutarsi.

Per uno straordinario colpo di fortuna (e grazie al leggero aiuto di Finn), Burt e Carole sono impegnati in un’affannata ricerca delle ultime cose necessarie in tutti i negozi della città, e Kurt è a casa con la scusa di ultimare i suoi bagagli.

Riescono a malapena ad arrivare nella camera di Kurt, per abbandonarsi sul letto, forse per l’ultima volta. Blaine cerca di rallentare le cose, vuole godersi ogni secondo. Sfila lentamente la t shirt che Kurt sta indossando, scoprendo pochi centimetri di pelle alla volta, e posandovi piano le sue labbra.

Si muovono coordinati, come in una danza di cui ormai conoscono bene ogni passo, e le loro mani sanno esattamente quali punti accarezzare, e questa volta entrambi ci mettono più attenzione, e forse è la disperazione che rende tutto più dolce e straziante allo stesso tempo.

Le loro labbra si cercano nel mezzo del loro incontro, pelle contro pelle, cuore contro cuore, e qualche brivido che forse non è solo dovuto al momento stesso, che li percorre e li fa tremare, e fa in modo che si stringano ancora di più.

Rimangono stretti e vicinissimi anche quando è tutto finito, e Blaine sa che è solo questione di tempo.

“Kurt”

“Mmmhm?”

“Ti amo”

Kurt lo stringe più forte, e lo bacia delicatamente.

 

 

…I’m not right, I’m in pain

It’s harder everyday

Maybe we’re better off this way?

It’s better that we break, baby”

 

Quando Blaine dovette confessare a suo padre chi era veramente, e che non avrebbe mai ricambiato la cotta della figlia del suo collega, aveva creduto che mai nient’altro, nella sua vita, sarebbe stato tanto difficile da dire.

Ora sarebbe disposto a rivivere quel momento decine di volte, se potesse evitare questo. Il primo pomeriggio è anche eccessivamente luminoso e sgargiante per la situazione che li vede vicini, Kurt e Blaine, in giardino, vicino ad un’automobile carica di valigie. Non c’è nessuno intorno a loro.

“Blaine, io…”

“Sapevamo che questo momento sarebbe arrivato. Lo sapevamo da tempo”.

E questo non lo ha reso meno doloroso, non può fare a meno di pensare.

“Forse potremmo…”

“Kurt, ci ho pensato. Davvero, ci ho pensato tanto, e questa è la cosa migliore. E so che anche tu lo hai capito, e so anche che non riusciresti mai a perdonarti se fossi tu a farlo”.

“Ma potrebbe funzionare! Tornerò per le vacanze e l’anno prossimo…”

“Ascolta, Kurt. E’ vero, potrebbe funzionare. O potrebbe rovinare tutto. Potremmo stancarsi l’uno dell’altro, e tutto potrebbe diventare solo un’imposizione o, peggio, un abitudine.”

La sua mano si alza piano, ad accarezzare il viso dell’altro.

“Quello che abbiamo noi due, è raro, ed è prezioso. Non voglio rischiare di perderlo così. Per questo credo che sarebbe meglio se ci lasciassimo.”

Non riesce a terminare la frase senza che la sua voce si spezzi per l’emozione, e le lacrime raggiungano i suoi occhi. Spera solo che Kurt abbia capito cosa intende. Che se potesse non lo lascerebbe mai andare via, ma deve farlo.

“Significa che è tutto finito?”

“Significa solo che sei libero di andare. Sei libero di ricordare questa come la cosa più bella che ti sia mai successa. E nessuno può dirci cosa succederà, la prossima volta che ci vedremo.”

Si abbracciano e per qualche minuto restano così. Poi Blaine si stacca, piano, lo guarda ancora una volta negli occhi, e si avvia verso la sua auto.

Cerca di trattenere un aspetto composto almeno fino a che non l’avrà raggiunta, e orienta tutti i suoi sforzi a questo scopo, quando si sente afferrare un braccio, e tutto succede all’improvviso.

Kurt lo bacia con passione, le mani nei suoi capelli, incurante del fatto che sono sul suo vialetto di casa, un trasporto che mai Blaine aveva immaginato di poter provare. Si staccano solo per poter respirare di nuovo, fronte contro fronte, e Blaine trema e la sua compostezza è stata spazzata via da quel bacio,

“Blaine Anderson, ascolta bene, perché lo dirò solo una volta: sarà anche finita, ma questo non è un addio, è un arrivederci”.

E detto questo Kurt lo bacia un’ultima volta delicatamente, per poi allontanarsi, piano, senza mai smettere di guardarlo negli occhi.

 

 

 

 

 

Si, lo so, credetemi, ho sofferto tantissimo anche solo a scriverla. Che ne dite di sfogare la rabbia e la sofferenza in una recensione? No, eh?     ;)

Sara

  
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