“BETTER THAT WE BREAK”
L’altro
giorno ascoltavo questa bellissima canzone dei Maroon 5, e mi ha fatto subito
pensare a Kurt e Blaine. E’ la prima fan fiction che scrivo su di loro, e anche
se non sono pienamente convinta del risultato, ho pensato di condividerla con
chiunque abbia la voglia e la pazienza di leggerla. Se poi voleste anche farmi
sapere che ne pensate, sarei la persona più felice al mondo. Buona lettura!
“I never Knew perfection ‘til
I heard you speak, and now it kills me
Just to hear you say the simple things”
La prima volta
che accennano all’argomento è un giorno freddo di febbraio, mentre se ne stanno
comodamente seduti vicini a far finta di studiare nella camera di Blaine.
-Così ho
detto alla signorina Pitsbury che sarei stato felice di aiutarla a organizzare
tutto, ma sarà difficile convincere il signor Shuester a rinunciare a quella
musica terribile –
Blaine
ascolta e annuisce, leggermente perso nei suoi pensieri. Potrebbe restare a
farsi cullare dalla voce di Kurt per ore, a guardarlo adorante, anche se
recitasse semplicemente l’elenco del telefono.
-Noi saremo
magnifici. Stavo pensando che magari potremmo indossare qualcosa di coordinato.-
Annuisce e
sorride, ed è allora che un pensiero lo colpisce, veloce e con la forza di un
proiettile. Improvviso, tanto che più tardi Blaine si chiederà come funziona il
suo inconscio.
-Il
matrimonio sarà poco prima della tua partenza.-
Kurt smette
di parlare per fissarlo, interrogativo.
-…Si,
probabilmente si.-
Ma il suo tono è cambiato, molto più
realistico e crudo. E’ come se stesse pensando a qualcosa che Blaine non riesce
a capire chiaramente, ma che si nasconde dietro il caleidoscopio degli occhi
del suo ragazzo. Si sente in colpa per aver espresso a voce alta un pensiero
che forse doveva tenere per sé. L’atmosfera nella camera è mutata: Kurt guarda
fuori dalla finestra e non si cura più di parlare.
Nel
disperato tentativo di far tornare le cose come prima perché, diamine, lui adora i loro pomeriggi
spensierati e la voce cristallina di Kurt e ora vorrebbe solo sentirlo ridere,
si avvicina al ragazzo, e poggia la testa sulla sua spalla.
E’ poco più
di un sussurro:
-Allora
dovrò approfittare di tutto il tempo che ci resta-
Ma sembra
funzionare quando le loro labbra si incontrano, con una disperazione nuova e
travolgente, e per quel pomeriggio i libri rimangono dimenticati, così come il
pensiero di doversi, forse troppo presto, separare.
“Now waking up is hard to do
And sleeping is impossible too
Everything is reminding me of you
What can I do?”
Blaine è
sommerso dalle cose da fare, quel giorno. Eppure, non riesce a trovare la forza
di alzarsi. Kurt è strano, distante, nelle ultime settimane, ma è come se lo
facesse di proposito. La sera prima hanno litigato.
“Come credi che mi faccia sentire?”
Kurt lo guarda stranito, e forse
davvero non capisce di cosa Blaine stia parlando.
“Non fai che dire che Rachel dovrebbe
lasciarlo, che sarà un ostacolo per il suo futuro, che è sbagliato attaccarsi
alle cose così tanto…”
“E tu sembravi essere d’accordo con
me!” sbotta Kurt più violentemente di quanto Blaine si aspettasse.
“Dimmi solo perché per noi dovrebbe
essere diverso!”
Kurt non risponde. Il suo sguardo
scende verso il pavimento, ed è un atteggiamento strano, così inusuale nel suo
ragazzo di solito fiero e sempre a testa alta, che a Blaine si spezza il cuore.
Quando gli occhi di Kurt tornano a posarsi sui suoi, può vedere chiaramente che
sono lucidi.
“Non lo so! Forse continuavo a dire
quelle cose perché speravo che mi rassicurassi, che fossi TU a dirmi che per
noi sarebbe stato diverso!”
E’ il turno di Blaine di guardare a
terra. Anche i suoi occhi si riempiono presto di lacrime, e sono tante le cose
che vorrebbe dire a Kurt, i mille motivi per cui per loro sì, funzionerà, ma
non riesce a trovare la forza di farlo. Quando finalmente alza la testa, Kurt
sta raccogliendo i suoi libri e sta indossando di nuovo il suo trench.
-E’ meglio che vada. –
E in un attimo è fuori dalla stanza,
dalla casa. E tutto quello a cui Blaine riesce a pensare, è che forse avrebbe
dovuto abbracciarlo e non lasciarlo andare via. Mai più.
Ora alzarsi
vorrebbe dire ammettere che, per la prima volta dopo tanto tempo, non ha
salutato il suo ragazzo con un bacio. Eppure, dal momento in cui Kurt ha
abbandonato la sua stanza non ha smesso per un secondo di pensare a lui, e, per
quanto patetico lo facesse sentire, ha passato il resto della serata a
stringere la sua foto che tiene sul comodino, piangendo. La sua camera lo
soffoca, lo bombarda di ricordi da ogni angolo. E ora Blaine sa per certo che
sarà completamente perso, quando Kurt prenderà quel volo per New York.
“It’s not right, not okay
Say the words that you say
Maybe we’re better off this way?
I’m not fine, I’m in pain
It’s harder everyday
Maybe we’re better off this way?
It’s better that we break…”
Stanno
ballando sulla pista, un lento, e sono l’uno perso nelle braccia dell’altro. Alla
partenza di Kurt mancano due settimane, e l’unica cosa che lui sembra voler
fare in proposito, è fingere che non stia per arrivare.
Nei suoi
gesti, però, Blaine vede qualcosa di diverso. E’ come se il suo ragazzo
aspettasse il momento adatto, e cercasse di godersi il più possibile tutti
quelli sbagliati che gli vengono concessi. Hanno fatto pace dopo la loro ultima
litigata, ma ora parlano con cautela, e tutti e due sanno di stare giocando a
fingere, e che non servirà a molto.
Quando la
musica finisce, e tutti gli invitati si disperdono, Kurt si dirige verso il giardino su cui si
apre una delle grandi finestre della sala. Lo prende per mano, e Blaine si
lascia condurre senza esitazione.
-Mi
piacerebbe restare così per sempre.-
Le parole di
Kurt si incidono sulla sua pelle, bruciano e fanno male, mentre, seduti insieme
su una panchina, cercano di abbandonarsi l’uno nell’altro.
-Ma?- E’ tutto quello che Blaine riesce a dire, e
sa che è la cosa più sbagliata, che rovinerà anche questo momento, ma non può
farne a meno.
Kurt non
risponde, semplicemente lo stringe più forte. E Blaine sente che ha iniziato a
piangere, sebbene faccia di tutto per nasconderlo. Ancora una volta, l’unica
cosa sensata da fare è voltarsi e cercare le labbra del suo ragazzo. Si baciano
a lungo, e ogni secondo è una tortura più grande, e a Blaine sembra che
qualcuno abbia strappato il suo cuore dal suo petto, e lo stia calpestando, per
quanto dolore e amore gli scorrono, combattendo, nelle vene.
Ma le parole
che Kurt non ha detto restano lì sospese, tra loro, e tutti e due ne
riconoscono la presenza, ma preferiscono ignorarle. In fondo, sperano
semplicemente che spariscano.
“A fool to let you slip away
I chase you just to hear you say
You’re scared and that you think that I’m insane”
“Aspetta!”
Piove e ora I
suoi capelli sono un disastro, corre e rischia di scivolare più volte. Kurt è
veloce, ma non veloce abbastanza. Lo afferra per un braccio, e lo costringe a
voltarsi.
“Dimmi che
non l’hai appena fatto!”
“Kurt, non
puoi andare via così, io stavo parlando seriamente..”
“E’ per
questo che sono andato via! Sei per caso impazzito? Dopo tutto quello che ho
fatto per impedire a Rachel… Da quando segui l’esempio di Finn?”
“KURT! Per
favore, ascolta. Io non posso lasciare che tu vada via così. Ma non voglio
essere un ostacolo nella tua vita.”
“Ah, per
questo mi hai chiesto di sposarti?”
“Non sapevo
cosa fare, ok? Tu stavi per dire… mi è sembrato l’unico modo…”
“ Blaine, ho
paura.”
E per l’ennesima
volta, suo malgrado, Blaine è costretto a guardare il suo ragazzo in lacrime,
lacrime che si confondono con la pioggia, e che sa di essere stato lui, almeno
in parte, a causare.
“Shhhh… sono
qui io.”
“Ma tra poco
non più”
E mentre
Kurt dice quelle parole, mentre sono abbracciati sotto la pioggia e tremano
entrambi, Blaine può sentire qualcosa spezzarsi, e Kurt è più disperato ogni
secondo che passa, e davvero la disperazione è l’unica cosa rimasta loro?
“The city looks so nice from here
Pity, I can’t see it clearly
While you’re standing there it disappears,
It disappears”
Due giorni,
e Kurt si lascerà alle spalle la vita noiosa di Lima per costruirsene una nuova
nella città più bella al mondo. Blaine è accanto a lui. Kurt dorme, e il suo
viso non è mai stato così rilassato, negli ultimi mesi. Blaine cerca di
memorizzarne ogni millimetro, cerca di riempire il vuoto che già si sta
allargando dentro di lui.
Sa che tra
poco dovrà svegliarlo, e l’incanto finirà. Ma Burt e Carole saranno di ritorno
di lì a un’ora, e tutti dovranno partecipare alla festa organizzata dal glee
club per salutare Kurt e Rachel.
Gli ultimi
giorni sono stati un cercarsi disperato e ininterrotto, come se le azioni
potessero zittire le parole che altrimenti li avrebbero distrutti, e così non
hanno ancora deciso cosa fare della loro relazione.
Blaine
riesce ad immaginarsi Kurt nella sua nuova città. Kurt con i suoi nuovi amici,
Kurt sul palco, Kurt che canta. Ed è davvero una visione fantastica, e Kurt è
felice, che poi è quello che importa. Allo stesso tempo, sa che potrebbero
provare ad andare avanti. Sa che il loro legame è abbastanza forte per riuscire
a farcela. Ma non può imporlo a Kurt. Vuole che sia libero di ricominciare da
capo, e lasciarsi alle spalle tutte le cose più orribili che lo hanno oppresso
fin ora. E forse lui non fa parte delle cose orribili, forse, pensa con
orgoglio, è stato tra i pochi ricordi felici che Kurt porterà dal suo passato.
E’ rassegnarsi ad essere un ricordo, che lo sta uccidendo lentamente.
“Saw you sitting all alone
You’re fragile and your cold, but that’s all right
Life these days is getting rough
They’ve knocked you down and beat you up
But it’s just a rollercoaster anyway, yeah”
Kurt non
sembra godersi la festa organizzata in suo onore. Seduto in un angolo del
giardino di Mike, visibilmente infreddolito, guarda il cielo con aria assente.
“Disturbo?”
Blaine si
avvicina piano, quasi timoroso di interrompere qualcosa.
“Mai.”
Siede vicino
al suo ragazzo, e le loro mani si cercano, intrecciandosi, quasi
immediatamente.
“Andrà
meglio, vedrai. La vita a New York sarà fantastica. Tutto questo sarà solo il
passato”
“Forse il
problema è che non voglio che lo sia”
“Ora, non lo
vuoi. Ma una volta che sarai lì… avrai un mare di opportunità davanti a te.”
“C’è una
parte di me che è d’accordo, e non vede l’ora di partire. Ma c’è un’altra parte
che vorrebbe solo restare così, almeno ancora per un po’”.
“Possiamo
farlo.”
Kurt si
volta a guardarlo, poiché entrambi stavano fissando il suolo.
Blaine si
schiarisce la voce, ed è una delle cose più difficili che farà in tutta la sua
vita, ma decide di farsi coraggio.
“Possiamo restare
così ancora per un po’. Come se nulla
dovesse mai cambiare. Al resto penseremo dopo”.
Si stringono
vicini, e per qualche ora sembra davvero che il loro posto nell’universo sia
quello.
E ora Blaine
sa cosa dovrà dire.
“It’s not
fine, not okay
Say the words that you say
Maybe we’re better off this way?
L’aereo di
Kurt e Rachel parte quella sera, quindi è davvero il momento di salutarsi.
Per uno straordinario
colpo di fortuna (e grazie al leggero aiuto di Finn), Burt e Carole sono
impegnati in un’affannata ricerca delle ultime cose necessarie in tutti i
negozi della città, e Kurt è a casa con la scusa di ultimare i suoi bagagli.
Riescono a
malapena ad arrivare nella camera di Kurt, per abbandonarsi sul letto, forse
per l’ultima volta. Blaine cerca di rallentare le cose, vuole godersi ogni
secondo. Sfila lentamente la t shirt che Kurt sta indossando, scoprendo pochi
centimetri di pelle alla volta, e posandovi piano le sue labbra.
Si muovono
coordinati, come in una danza di cui ormai conoscono bene ogni passo, e le loro
mani sanno esattamente quali punti accarezzare, e questa volta entrambi ci
mettono più attenzione, e forse è la disperazione che rende tutto più dolce e
straziante allo stesso tempo.
Le loro
labbra si cercano nel mezzo del loro incontro, pelle contro pelle, cuore contro
cuore, e qualche brivido che forse non è solo dovuto al momento stesso, che li
percorre e li fa tremare, e fa in modo che si stringano ancora di più.
Rimangono
stretti e vicinissimi anche quando è tutto finito, e Blaine sa che è solo
questione di tempo.
“Kurt”
“Mmmhm?”
“Ti amo”
Kurt lo
stringe più forte, e lo bacia delicatamente.
…I’m not right, I’m in pain
It’s harder everyday
Maybe we’re better off this way?
It’s better that we break, baby”
Quando
Blaine dovette confessare a suo padre chi era veramente, e che non avrebbe mai
ricambiato la cotta della figlia del suo collega, aveva creduto che mai nient’altro,
nella sua vita, sarebbe stato tanto difficile da dire.
Ora sarebbe
disposto a rivivere quel momento decine di volte, se potesse evitare questo. Il
primo pomeriggio è anche eccessivamente luminoso e sgargiante per la situazione
che li vede vicini, Kurt e Blaine, in giardino, vicino ad un’automobile carica
di valigie. Non c’è nessuno intorno a loro.
“Blaine, io…”
“Sapevamo
che questo momento sarebbe arrivato. Lo sapevamo da tempo”.
E questo non lo ha reso meno doloroso, non può fare a meno di pensare.
“Forse
potremmo…”
“Kurt, ci ho
pensato. Davvero, ci ho pensato tanto, e questa è la cosa migliore. E so che
anche tu lo hai capito, e so anche che non riusciresti mai a perdonarti se
fossi tu a farlo”.
“Ma potrebbe
funzionare! Tornerò per le vacanze e l’anno prossimo…”
“Ascolta,
Kurt. E’ vero, potrebbe funzionare. O potrebbe rovinare tutto. Potremmo
stancarsi l’uno dell’altro, e tutto potrebbe diventare solo un’imposizione o,
peggio, un abitudine.”
La sua mano
si alza piano, ad accarezzare il viso dell’altro.
“Quello che
abbiamo noi due, è raro, ed è prezioso. Non voglio rischiare di perderlo così.
Per questo credo che sarebbe meglio se ci lasciassimo.”
Non riesce a
terminare la frase senza che la sua voce si spezzi per l’emozione, e le lacrime
raggiungano i suoi occhi. Spera solo che Kurt abbia capito cosa intende. Che se
potesse non lo lascerebbe mai andare via, ma deve farlo.
“Significa
che è tutto finito?”
“Significa
solo che sei libero di andare. Sei libero di ricordare questa come la cosa più
bella che ti sia mai successa. E nessuno può dirci cosa succederà, la prossima
volta che ci vedremo.”
Si
abbracciano e per qualche minuto restano così. Poi Blaine si stacca, piano, lo
guarda ancora una volta negli occhi, e si avvia verso la sua auto.
Cerca di
trattenere un aspetto composto almeno fino a che non l’avrà raggiunta, e
orienta tutti i suoi sforzi a questo scopo, quando si sente afferrare un
braccio, e tutto succede all’improvviso.
Kurt lo
bacia con passione, le mani nei suoi capelli, incurante del fatto che sono sul
suo vialetto di casa, un trasporto che mai Blaine aveva immaginato di poter
provare. Si staccano solo per poter respirare di nuovo, fronte contro fronte, e
Blaine trema e la sua compostezza è stata spazzata via da quel bacio,
“Blaine
Anderson, ascolta bene, perché lo dirò solo una volta: sarà anche finita, ma
questo non è un addio, è un arrivederci”.
E detto
questo Kurt lo bacia un’ultima volta delicatamente, per poi allontanarsi,
piano, senza mai smettere di guardarlo negli occhi.
Si, lo so,
credetemi, ho sofferto tantissimo anche solo a scriverla. Che ne dite di
sfogare la rabbia e la sofferenza in una recensione? No, eh? ;)
Sara