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Autore: Lady Nobody e Pankun    11/02/2012    3 recensioni
Cosa succederebbe se d'improvviso i sentimenti che avete sempre tenuto nascosti venissero a galla? E se questi sentimenti fossero per il vostro miglior nemico? Scopritelo leggendo questa Fanfiction a più capitoli!
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Coppie: Izaya/Shizuo
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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 Un raggio di luce penetrò dalla finestra, andandosi a posare sul suo volto. A malavoglia aprì gli occhi, sbattendoli più volte per abituarli alla luce della stanza. C’era stato così tane volte che anche senza guardarsi intorno sapeva dire perfettamente che quella, era la stanza di Shinra. E che diamine, cosa ci faceva di nuovo lì? chiuse gli occhi e cercò di sforzarsi a ricordare.

Correva, correva tantissimo, doveva assolutamente scappare via. Il perché era inutile chiederselo. Non poteva star facendo altro se non scappare da Shizuo. Aveva svoltato l’angolo e poi...ah si, poi un distributore automatico lo aveva colpito in pieno, tramortendolo. Ecco, i suoi ricordi terminavano con il buio totale ed i passi di Shizuo che si facevano sempre più vicini. Da lì in poi c’era solamente la storia che Shinra gli rifilava già per la quinta volta di seguito (ossia per tutte le volte che veniva colpito da una delle armi di Shizuo, senza riuscire poi a scappare), cioè che Celty, lo aveva trovato e soffiato da sotto il naso del ragazzo prima che potesse dargli il colpo di grazia.

Chissà perché ma lui a quella storia aveva smesso di crederci dopo la seconda volta. Com’era possibile che tutte le volte nelle quali aveva bisogno la motociclista senza testa arrivava in suo aiuto? Troppe volte era accaduto per essere plausibile! E lui non era fesso. Doveva esser successo qualcos’altro, ma non riusciva a capacitarsi di cosa con precisione. Si passò una mano tra i capelli corvini, rassegnato all’idea di non scoprirlo mai. Quando sentì dei rumori prevenire da dietro la porta chiusa decise di alzarsi.

Prese al volo la giacca da una sedia là vicino ed uscì dalla porta. Nel salotto stavano comodamente seduti Shinra e Celty, a guardare (ovviamente solo Shinra) la televisione. Si voltarono simultaneamente a guardare nella sua direzione, senza però alzarsi dal divano.
Ben svegliato Izaya. Dormito bene?  gli chiese con il tono più amichevole possibile Shinra, mentre Celty rapidissima scriveva sul suo PDA: “Buon giorno Izaya”
Fece un cenno d’assenso con la testa per rispondere alla domanda del ragazzo, poi li salutò con una mano ed uscì dalla porta.

Camminava lentamente per le strade di Ikebukuro, quel giorno proprio non aveva voglia di fare niente. La gene frenetica gli passava di fianco, non sopportando il fatto che lui andasse lento, che lui avesse tempo da perdere. Il sole abbracciava l’intero quartiere in una tiepida morsa. Senza avere una meta precisa, lasciò che fossero i suoi piedi a decidere dove andare. Loro presero una strada che portava fuori dal traffico cittadino, verso la tranquilla campagna, se così si poteva definire la zona periferica di quell’enorme quartiere che veniva spesso scambiato per città.

Assorto nei suoi pensieri, si ritrovò presto a costeggiare il fiume che scorreva rapido sotto di lui. Come andava veloce, sembrava un po’ lui mentre scappava da...Shizuo!
La corrente dei suoi pensieri venne bruscamente interrotta da una figura che catturò la sua attenzione. Poco più in basso, sdraiato sul versante della collina, c’era Shizuo, che dormiva. Quella gli sembrò un ottima occasione per giocargli un brutto scherzo, così, tanto per passare il tempo.

Scese dunque nella direzione dove il biondo stava riposando. Quando gli fu vicino tirò fuori dalla tasca della giacca il suo coltello e si chinò in ginocchio per puntarglielo meglio alla gola. Una volta vicino al suo volto però, si bloccò. I suoi occhi rossicci vennero rapiti da quel volto riposato che dormiva; i capelli leggermente mossi dal vento, il respiro lieve che gli faceva alzare ed abbassare il torace.

Senza volerlo si ritrovò tra le mani una ciocca dei suoi capelli biondi. Erano morbidi. Completamente assorto nel contemplare quella creatura, non si accorse che la sua mano iniziò ad accarezzare in punta di dita la parte dietro l’orecchio di Shizuo, quasi come volesse fare le coccole ad un gatto. Fu allora che lo vide. Un sorriso beato affiorò pian piano che il suo tocco andava avanti.
Il cuore di Izaya perse un colpo. Non lo aveva mai visto sorridere così, era...era...
Non riuscì a finire la frase nella sua mente che si ritrovò a poggiare le sue labbra su quelle di Shizuo. Erano così morbide.

D’improvviso però, come destato da un sogno, si ritrasse. Cosa cavolo stava facendo? Era forse impazzito? Scattò in piedi e corse via, senza più guardarsi indietro. Una miriade di pensieri gli attraversarono la mente, mentre ritornava a tutta velocità verso Ikebukuro. Trovò rifugio nella sua stanza, al buio. Tanto le gemelle stavano dai nonni ed i suoi genitori sarebbero tornati solo nel week-end. Tutto il resto della giornata lo passò a rigirarsi nel letto, cercando di non ricordarsi il perché delle sue azioni.

  
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