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Autore: Aimondev    17/02/2012    1 recensioni
In guerra, la verità è la prima vittima.(Eschilo)
Genere: Azione, Fantasy, Guerra | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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E Kratos cadde sulle ginocchia e perse lentamente l’uso delle articolazioni e quindi l’arma che aveva in pugno, che affondò lentamente nel fango. La vista gli si annebbiò e non riuscì più a distinguere la faccia del mostro che aveva dinnanzi che si fuse sinergica con l’ambiente circostante, mentre le sue cupe risate si facevano oramai indistinguibili e riecheggiavano nella sua mente, la quale lentamente si stava spegnendo.

I suoi occhi smarrirono l’ardore che aveva raggiunto poco prima, e lentamente iniziò ad impallidirsi e perdere calore. Quella doveva essere la morte.

La testa era pesante, troppo pesante. La rivolse indietro lasciando la gola vulnerabile…Ma cosa importava? Ormai era già morto.

Morto come un fallito, come una nullità….come uno sciocco. Uno sciocco che avrebbe voluto sfiorare gli apogei della grandezza colmando gli apici della gloria, avrebbe voluto diffondere la nomea di Sparta sino ai confini del mondo e renderla più rispettabile di quanto mai non fosse stata….Ed invece non aveva dimostrato nulla a nessuno, non era riuscito neppure a divenire uno spartano: il suo nome si sarebbe spento con la sua morte, intriso di vergogna per il suo fallimento. Innominato figlio di nessuno, cane abbandonato.

Si era battuto come un poeta guerriero per suo fratello, in onore del suo ricordo: per compensare la crudeltà del destino che lo aveva generato indegno per le esigenze spartane. Le loro anime affiliate convivevano lo stesso cuore pulsante. Cosa gli avrebbe detto una volta finito nell’Ade?

E sua madre. La sua vecchia madre ormai privata di ogni cosa, l’unica ragione che la teneva in vita era un figlio lontano, soggetto alle crude leggi di Sparta. Sperava di rivederlo un giorno, pregando ogni notte i suoi dei che fossero abbastanza clementi. Kratos sapeva che non ce l’avrebbe mai fatta senza di lui.

E quel dio o qualunque cosa fosse che lo aveva scelto per concludere grandi progetti. Avrebbe smentito la sua saggezza divina e deluso le sue aspettative?

Sarebbe stato così egoista da morire proprio quel giorno?

E mentre lentamente la fiamma che incendiava il suo animo si attenuava sino ad estinguersi, il suo ultimo pensiero lo dedicò a Lysandra, la ragazza che amava ed alla quale giurò che sarebbe tornato per rivederla ancora una volta. Come avrebbe potuto infrangere quella somma promessa alla quale gli furono testimoni i suoi stessi antenati?

Avvolto da questi inappaganti pensieri, avvertì il suono di un flauto che gli parve sconosciuto ma familiare al contempo: era piacevole e riscaldava il suo cuore dalle tenebre.

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Ma un vero guerriero non muore. Decide di morire! E Kratos non aveva nessuna intenzione di farlo. Non quel giorno, e di certo non per mano di un putrido ronzino.

Il cuore ricominciò a battere, la flebile fiamma dentro di lui ricominciò ad ardere ricolorando il suo viso, gli oggetti riacquisirono la loro forma e, lentamente, riacquisì la sensibilità in tutto il corpo: era scampato ad una morte certa, o forse l’aveva ritardata per qualche istante grazie alla sua sola volontà d’acciaio.

Risollevò la testa fulminando la creatura accasciata a terra senza un braccio ed una gamba.

“No….non è possibile…il veleno avrebbe dovuto eliminarti…farti fuori all’istante!”; Kratos impugnò la freccia inculcata nel corpo e lentamente la estrasse dai lembi senza emettere gemito, poi se la portò all’altezza della bocca e leccandovi via sangue e veleno depositati sulla punta alimentato da un'ira barbarica e folle che presto si sarebbe scatenata.

Nesso trasalì: per la prima volta conobbe da un umano la vera paura

“Tu…demone…!....mostro!....essere immondo!...nessun mortale poteva sopravvivere… ” trascinò la sua carcassa lontano da quel truce guerriero dallo sguardo impietrante che silenziosamente s’approssimò passo dopo passo dopo passo dopo passo. Il centauro tremante come una foglia si rimise appiedi come poteva ed incespicando goffamente continuava a tenersi a distanza.

Ma la sua velocità era ora facilmente raggiungibile ed il sadico milite celerò si poco il passo giungendo alla sua portata. Con un salto incredibile gli si schiantò sulla groppa con tale violenza che le gambe anteriori si spezzarono come ramoscelli mostrando le ossa pastorali che eruppero provocandogli un intensissimo spasimo che mai avrebbe creduto di poter provare. Spalancò la bocca, ma la dolenza era tale che non trovò neppure la forza di emettere grida mentre da essa sgorgavano fiumi di sangue e bile, i suoi occhi si rigirarono, il suo volto divenne nero.

Ma prima di abbandonare la vita Kratos gli si avvicinò afferrandolo per i capelli

“…io sarò uno spartano…e tu non vedrai l’alba di domani per constatarlo…”

proferì sussurrante, e con immane rapidità gli infilzò un bulbo oculare con il suo stesso dardo avvelenato.

Il mostro si spense lentamente, sommergendosi nelle sabbie sottostanti, mentre Kratos incespicante e ad un passo dalla fine levò il suo sguardo dinnanzi a sé, e finalmente lo vide: Il tempio di Dionisio.


 

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Grazie della critica Dubius, mi sono accorto che hai ragione XD  Rileggendo i vecchi capitoli, compreso questo, ho notato un ritmo balordo scandito da insensati punti e virgola messi a casaccio lol.   Riguardo i video, spero che non sfasino l'atmosfera, comunque chi decide di aprirli può farlo altrimenti si è liberi di non farlo. Questo era l'ultimo che avevo fatto 2 anni fa ma recentemente ho trovato il tempo di continuarlo seguendo delle indicazioni scritte dal me stesso del passato per il me di ora. Devo dire che è stato abbastanza chiaro

  
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