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Autore: Saphira96    17/02/2012    6 recensioni
Nella Casa Magica regna il baccano, e questo lo sanno tutti. Ma soltanto in un occasione il silenzio avvolge la casa.
Genere: Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Justina, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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La Casa Magica

 
In una grande e graziosa villetta, che prendeva il nome di Casa Magica, il caos regnava, come sempre del resto. In ogni stanza c’era qualcuno che gridava, rideva, ballava o piangeva. Eppure, era strano. Di solito quegli scapestrati ragazzi non si alzavano mai così presto, in particolare il sabato. Justina, doveva faticare per farli alzare puntuali per la sua lezione di samba. All’inizio, quando ancora voleva fare la parte della cattiva, era invidiosa. E adesso si vergognava ad ammetterlo, e lo teneva in un angolino della sua mente e del suo cuore, non riusciva a sopportare l’entusiasmo che mettevano i ragazzi nelle lezioni che di solito svolgeva Cielo. Justina era convinta che se Cielo lo avesse chiesto, la casa si sarebbe svegliata all’alba. Per questo la donna ripensando ai suoi antichi sentimenti, si era convinta che in quella situazione  c’era lo zampino di Cielo. Solo, che non riusciva a capire il motivo.

La donna vagava di stanza in stanza, cercando di portare un po’ di ordine, ma sapeva che non avrebbe risolto nulla. Si maledì per non aver sceso il registratore dalla sua stanza, così avrebbe potuto far suonare il solito ‘Basta’ e il silenzio avrebbe divorato l’abitazione; invece era costretta a girare per la casa pregando di fare silenzio, o chiedendo il motivo di tanta vitalità a quell’ora del mattino. Ma tutto ciò che aveva ottenuto erano soltanto urla.

< E’ mio ridammelo! > a pochi metri da lì due bambine si contendevano un piccolo orsacchiotto.

Tefy si catapultò verso Jazmin, che amoreggiava tranquillamente con Tacho, sui pouf del salotto. < Guarda che potevi chiederla se ti serviva! > l’interlocutore alla quale la ragazza rivolgeva l’affermazione non l’ascoltava neanche, < ehi, pronto dico a te! Mi senti?!  Ma insomma dove hai messo la mia schiuma? > . Tefy aveva iniziato a surriscaldarsi, e il colorito del suo viso era passato da rosa carne a rosso. < Tesoro, ma che fai non l’ha preso mica Jazmin l’ho preso io ricordi? > La ragazza si girò di colpo pronta ad aggredire chiunque avesse preso la sua schiuma per capelli, < Melody e come mai non me l’hai chiesta? > chiese minacciosa. < Come non te l’ho chiesta? Ti avrò chiesto il permesso almeno cento volte … eh cara Tefy l’amore, l’amore … > la ragazza dai lunghi capelli castani si allontanò esclamando ‘non ricordo tu me l’abbia chiesto’ poi si scontrò con Luca e iniziarono a scambiarsi il loro lungo buongiorno.

Dalle scale scesero in quel momento due giovani intenti a litigare. < Rama lo vuoi capire che non accadrà nulla?! > Rama le correva dietro dirigendosi in cucina. < No Vale. E’ così tutto quello che scrivi si avvera!  > Valeria si era seduta in quel momento a tavola, posando accanto a se un quaderno e una penna, < Rama ascolta, quando io ho scritto che Ramiro Gaston avrebbe tradito Valeria Rocìo, tu l’hai fatto? > . Nel viso della ragazza c’era un sorriso astuto, ma allo stesso tempo incuteva timore a Rama, < No no certo che no … > . Valeria, emise un sospiro di sollievo < Meglio per te anche perché ti avrei spezzato le gambine! > Rama le sorrise, non poteva fare altro, < si ma questo non vuol dire nulla, tu hai scritto che Valeria Rocìo perdonerà Ramiro Gaston soltanto in letto di morte e se … > il ragazzo non ebbe neanche il tempo di continuare che la giovane scrittrice lo interruppe < e se io morissi davvero?! E dai su Rama non puoi essere così superstizioso! > convinta che il ragazzo stesse scherzando si mise a ridere, ma guardandolo poi in viso, si accorse che quello era teso e pieno di paura. < E va bene hai vinto, cambio la storia. Ma sia chiaro lo faccio soltanto perché tu non ti preoccupi inutilmente > poi i due si scambiarono un bacio e inziarono a fare colazione.

Justina intanto continuava a vagare dal salone alla cucina chiedendo ai ragazzi di fare silenzio, o di smetterla di litigare. Dopo aver assistito alla breve disputa tra innamorati, decise di andare di soppiatto verso i due bambini che parlavano a bassa voce osservando qualcosa posto in un barattolo di vetro.

< Vedi questa, è capace di far saltare in aria tutta la casa > il piccolo Cris guardava con avidità una pietra immersa in quello che apparentemente sembrava acqua.

< Ma come fa una pietra a far saltare in aria la casa? > chiedeva incredulo Monito.

< Ma questa non è una semplice pietra, questo si chiama Sodio Metallico. E’ molto pericoloso perché se entra in contatto con l’ossigeno e quindi l’aria reagisce provocando grandi incendi o esplosioni  >

< Ma l’osso e quella cosa si trova anche nell’acqua? L’ho sentito dire ai ragazzi mentre studiavano scienze >

< Si chiama ossigeno. E comunque si, l’acqua è composta da ossigeno >

< E allora perché tieni la pietra nell’acqua? >

< Perché questa non è acqua ma fenoftaelina. Il sodio Metallico deve essere conservato nella fenoftaleina. Pietre così grandi sono molto rare da trovare io infatti l’ho trovato mentre ero in una spedizione con papà … ti dico che può far saltare in aria tutta la casa se non stiamo attenti >

Justina che fino a quel momento aveva ascoltato senza farsi notare, si intromise nella conversazione dei due bambini piromani < Questo però è meglio che lo prendo io! > . Ignorando le lamentele dei bambini la donna si recò con il barattolo tra le mani nello studio di Nico. Aveva deciso di conservarlo in un posto davvero sicuro, dove di solito conservava le cose che riteneva essere pericolose per i bambini, quel nascondiglio l’aveva trovato insieme a Bartolomeo quando era al suo servizio, per questo lei riteneva di conoscere la casa meglio dei suoi proprietari. Superando Nacho e Caridad che stavano discutendo su quale animale domestico avrebbero dovuto tenere in casa una volta sposati, si fermò ad ascoltare per qualche secondo divertita da quella curiosa conversazione.

< Naturalmente in giardino terremo le galline e anche i conigli > aveva concluso Caridad.

< Ma sei pazza, in casa si tengono i gatti o i cani … noi al massimo terremo un pesce rosso >

< Un pesce rosso?! Se proprio vuoi facciamo un acquario altrimenti poveretto morirà di solitudine. Per questo io prenderò quattro galline e tre conigli >

< Tesoro, animali domestici vuol dire che possono stare in casa e possano tenere compagnia quando si è soli … e io non intendo avere la compagnia di una gallina! >

< So cosa vuol dire animali domestici, e io le mie galline e i miei conigli li terrò in giardino. E tu ti farai fare compagnia dai tuoi pesci! >

Nacho divertito da quella risposta le strappò un bacio < Hai ragione! Se vuoi possiamo anche prendere un tacchino … tanto il giardino sarà grande! >

Justina sorrise, le piaceva quando i suoi ragazzi facevano discussioni inutili, e ne discutevano per ore o magari tenevano il muso per giorni ma poi risolvevano tutto con un bacio pieno d’amore. Ancora con il barattolo in mano, si preoccupò di controllare se i bambini la stavano seguendo, dopo di che si intrufolò nello
studio.

< Senti se fai ancora il galletto ti spenno fino all’ultima piuma! > stava dicendo Mar a Thiago. Probabilmente i ragazzi stufi del trambusto che c’era in casa si erano chiusi lì in cerca di un po’ di intimità, e presi com’erano dai loro discorsi non si erano accorti della presenza di Justina.

< Qui c’è qualcuno geloso … anzi aspetta gelosa! >

< Non è vero! > aveva detto Mar, portando le braccia intorno al collo di lui. La ragazza infatti era seduta sulle gambe di Thiago.

< Mi piace essere paragonato a un galletto! >

< Si ma non prenderci l’abitudine … e bada questa volta ti perdono! >

< Non c’erano dubbi! > disse Thiago rubandole un bacio.

Justina per non disturbare quel dolce momento, uscì di soppiatto dalla stanza. Scavalcando Melody e Simon sulle scale intendi a guardare un volantino di noleggio film e si diresse nelle sua stanza, per posare il barattolo contenente il Sodio Metallico. Le voci e gli schiamazzi dei ragazzi si sentivano fin sopra la casa, e al limite della sopportazione decise di svegliare Nico o Cielo.

Salì sull’attico e aprendo la porta vide i due coniugi che dormivano abbracciati. Dispiaciuta di doverli svegliare si diresse verso di loro chiamandoli.

< Nico! Cielo! >

< Ancora un altro pochettino Cielo … >

< Nico! Cielo! > esclamò più forte.

< Cosa è successo? Justina buongiorno cosa c’è? >

< Mi serve una mano con i ragazzi! >

< Ma che ore sono? >

< E’ proprio questo che mi preoccupa >

< Dacci un secondi e scendiamo >

Justina uscì dalla stanza e a malincuore scese nuovamente nel trambusto mattutino, che nel frattempo in sua assenza si era raddoppiato. Tentò invano di placarli, di calmarli e di chiedere silenzio. Ma nulla sembrava funzionare.

Venti minuti più tardi, Justina vide arrivare la sua salvezza. Nico scendeva dalle scale e impressionato da quel frastuono gridò “ Bastaaaaaaa! “. Il silenzio avvolse la casa, tutti i ragazzi smisero di fare quello che stavano facendo rivolgendo il loro sguardo verso Nico.

< Tutti in fila … adesso, subito! > i ragazzi si disposero in fila seguendo un numero ben preciso. < Adesso ditemi, perché siete in piedi a quest’ora del mattino? > . Nessuno rispondeva.

< Cinque rispondi > Mar si fece avanti.

< Ci ha svegliati Lleca >

< Leon quindi numero sette. Dov’è il numero sette? >

< Non c’è è andato alla partita > disse Cristobal

< Alla partita?! >

< Nico ci siamo dimenticati della partita di Leon, oggi giocava e noi dovevamo andare a vederlo! >

< Certo certo alla partita lo sapevo > mentì in tono sarcastico Nico. < Su cosa ci fate ancora qui? Leon vi ha svegliati perché era convinto ci saremmo dimenticati della partita! Su corriamo o faremo tardi! >

In un battibaleno tutti quanti uscirono di casa, lasciando al piccolo Monito il compito di chiudere la porta.
< Si sa, nella Casa Magica non possiamo mai stare tranquilli! > esclamò ad alta voce chiudendo la porta. Poi raggiunse gli altri lasciandosi alle spalle la casa nella quale adesso regnava il silenzio.

E solo quello era il momento in cui in casa c’era silenzio, questo Justina lo sapeva da anni.


Autrice ~ Saphira96
  
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