Tre minuti al 2000.

Mauro e Roberto stanno sistemando i bicchieri di vetro per il brindisi.
Vittoria tiene tra le braccia Francesco, che con i suoi dieci anni è il più piccolo di tutti ed è anche abbastanza stanco.
Antonio e Ugo smistano le cartelle della tombola napoletana mentre Giuseppe gli spiega il significato dei vari numeri.
Nina continua a stare appiccicata a Luca come una cozza e sotto sotto a lui non dispiace malgrado tutto.
Per ultimo c'è ancora Walter, che si occupa della musica per il brindisi.
Intanto parte la canzone simbolo del periodo “Tre minuti al 2000” di Antonello Venditti. In realtà di minuti al duemila ne mancano almeno quindici, ma quando si è vicini a tappe così ogni minuto e poco più che un respiro.
- E chi lo avrebbe mai detto? Ancora noi tre come capodanno di quindici anni fa! - Angela, la moglie di Roberto, fa la romantica. Ma anche il marito e Mauro pensano a come sia passato il fretta il tempo, e a come non abbia rovinato la loro splendida amicizia.
Il X Tuscolano così formato lo è da alcuni mesi, da quando il commissario se ne è andato. Dalla procura e dalla questura arrivano notizie rassicuranti su un prossimo arrivo di un nuovo coordinatore, ma anche con Roberto come capo tutti loro si trovano benissimo.
Sono giovani e pieni di vita, desiderosi di salvare il mondo come tutti i poliziotti hanno in mente.
Non sono spaventati dal lavoro e dai rischi, forse anzi sono più spaventati da quella che è la vita oltre il lavoro, la vita lì fuori, dove non c'è nessun antiproiettile a difenderli dai sentimenti.
Ognuno di loro, per quanto possa aver già fatto carriera ed essersi già formato una famiglia, sa che ha ancora molto da dare agli altri.
Antonio che tra tutti è il più anziano ripensa a quello che è stato il passato. Il suo, ma anche quello del distretto e del loro paese.
Il novecento gli lascia in mano le chiavi del futuro. Gli archivi stanno diventando digitali e i telefonini sono ormai diffusissimi.
Oltre a quello per il nuovo anno in Italia si sta facendo anche il conto alla rovescia per l'addio alle lire e il benvenuto all'euro che arriverà due anni dopo.
C'è paura ma c'è anche desiderio di novità. Infondo non cambia solo un anno, ma anche il secolo e il millennio.
I bicchieri sono tutti a posto, lo spumante è pronto da essere stappato. L'onore viene dato proprio al vecchi Parmesan, quello che più di tutti può ricordare il passato e confrontarlo con ciò che avverrà da lì a poco.
“Tre minuti al 2000,
tre minuti a tutti buona fortuna”
Con la fine della canzone la radio annuncia l'inizio del count down. In dieci secondi passano davanti a loro due guerre mondiali, una dittatura, un nuovo inizio dato dal referendum, la Costituzione, le stragi, i mondiali di calcio, le olimpiadi, le canzoni di Mina, Battisti, De André, Tenco, i nomi degli artisti che si sono spenti troppo presto e di quelli che sono ora stelle nascenti.
In dieci secondi ogni poliziotto si rivede al primo giorno di scuola, di liceo, di accademia, di lavoro.
La storia del X Tuscolano passa davanti a tutti loro; le prime incertezze, i casi che non facevano dormire.
Poi ecco che scoppia un boato enorme, i fuochi d'artificio invadono i cieli d'Italia e auguri diventa l'unica parola che si sente.
Tutto il passato è passato, tutto il futuro deve ancora arrivare.
- Buona fortuna, ragazzi! - Urla Antonio ripensando alle parole della canzone.
Già, perché quando si fa un salto così grosso gli auguri non bastano, ci vuole anche la fortuna.
E gli uomini del commissariato lo sanno, la fortuna sarà dalla loro anche in questa nuova avventura fatta di date con un due davanti.