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Autore: _Ayame_    20/02/2012    2 recensioni
Quando si trova di fronte Barbossa azzarda un sorriso sbilenco quanto la sua camminata.
La risposta che riceve non è quella che si aspetta: imprecazione, una risata sforzata, uno sguardo … strano e raccapricciante, per certi versi.
No, Barbossa e il resto della ciurma rimangono a bocca aperta.
«Ehi, che c’è? Ho qualcosa tra la barba?», domanda Jack, passandosi una mano sulla barb…
Ehi, dov’è la sua barba?

Scritta per la Maritombola di Maridichallenge @ LJ
Genere: Avventura, Commedia, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Hector Barbossa, Jack Sparrow
Note: What if? | Avvertimenti: Gender Bender
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miss sparrow

Miss Sparrow: Conseguenze di spericolate bevute...



«Jack!», il grido furibondo del pirata lo sveglia come se nella sua testa ci fossero tante enormi campane scosse allegramente da uno stupido parroco.
Il pirata alza lo sguardo verso l’oblò della porta, smozzicando qualche parola contro quel maledetto Barbossa che non sa tenere chiusa quella boccaccia dotata di un pessimo alito.
«Jaaack! Alzati o dovrò venire io a cercarti!».
Il ricercato sospira, nascondendo la testa sotto il cuscino, nel vano tentativo di ignorare le grida del suo ‘simpatico’ nemico.
«Jaaa-aaack, alza quel culo dovunque tu ti trovi!», e stavolta il cuscino parte per schiantarsi contro le assi di legno marcio della porta, qualche piuma vola nell’aria.
«Il mio cuscino …», si lamenta Jack, infilandosi gli stivali; quando si alza un capogiro lo costringe di nuovo a sedersi sul letto.
Porta una mano alla fronte, lamentandosi e notando quanto confusa sia la sua vista.
Ha davvero bevuto troppo rum. Non credeva che l’avrebbe mai detto o ammesso.
Si rialza, quando l’ennesimo grido di Barbossa squarcia l’aria: «Dannazione, sto arrivando!», gli grida in risposta; nota quanto sia diversa la sua voce, e forse è l’ora di stappare un nuova bottiglia di gin per dissetare la sua gola secca.
«Dannazione Jack, si può sapere quanto hai bevuto ieri sera?»
«Non chiedermelo! Non lo ricordo!», ammette il pirata, mettendo le dita tra i capelli, in un gesto familiare.
Con una spinta della spalla apre la porta, ondeggiando sui suoi stivali.
Lo stridio di qualche gabbiano che gracchia lo costringe ad alzare gli occhi al cielo per maledire quell’essere che gli trafigge la mente.
Non può che peggiorare la situazione, quando le sue iridi incontrano il sole.
«Maledetto», biascica, reggendosi al parapetto della nave e procedendo verso le grida di Barbossa: «Sei ancora vivo, Jack?», lo canzona.
«Stai certo che non morirò prima di averti ucciso! Non preoccuparti!»
«Jack, non mi preoccupavo certo della tua salute!», ridacchia il pirata, aggiustandosi la barba.
Quando si trova di fronte Barbossa azzarda un sorriso sbilenco quanto la sua camminata.
La risposta che riceve non è quella che si aspetta: imprecazione, una risata sforzata, uno sguardo … strano e raccapricciante, per certi versi.
No, Barbossa e il resto della ciurma rimangono a bocca aperta.
«Ehi, che c’è? Ho qualcosa tra la barba?», domanda Jack, passandosi una mano sulla barb…
Ehi, dov’è la sua barba?
«Jack, ti sei guardato allo specchio stamattina?», gli chiede Barbossa, con le sopracciglia aggrottate.
In risposta il capitano della Perla Nera lo guarda interrogativo: «No, caro. Qualcuno non me ne ha dato il tempo!», dice gesticolando e facendo volteggiare nell’aria gli indici.
«Beh, è tempo che tu lo faccia!», afferma confuso l’altro.
«Aaaaah! Fai un po’ come ti pare!», mormora Jack, alzando le braccia come se volesse scaraventare a terra un tavolo.
Appena volta l’angolo e si dirige verso la sua cabina, sente le risate della ciurma e di Barbossa – la sua spicca più di tutte.
«Che l’oceano possa risucchiarvi nei suoi abissi!», mormora, aprendo la porta con un calcio.
Appena entra nella stanza, i suoi occhi diventano ciechi, e ci vuol un po’ prima che si riprendano e possono notare il caos che aleggia come un fantasma tra le coperte scomposte, i libri buttati a terra e le bottiglie vuote.
Spalanca le ante dell’armadio e si mette alla ricerca del suo piccolo specchio.
Sì, eccolo! Mezzo ovale, scheggiato, opaco e graffiato, ma ancora riflettente e funzionante!
Si specchia, e rimane alcuni secondi così: si siede sul letto, passandosi una mano sul viso.
Lui, il capitano della Perla Nera, Jack Sparrow, pirata, bevitore accanito, amante delle donne … donna lui stesso?
Quasi butta lo specchio per terra quando lo lascia bruscamente sul letto.
Guarda verso il basso … e rimane deluso. Delusa, pardon.
Il suo seno è quasi inesistente. Quasi, eh! Insomma, si addice a lei, alla sua corporatura.
Quale corporatura?
«Barbossa!!», è questo il grido del glorioso capitano.
Malgrado l’urlo pieno di rabbia, Jack riesce a scatenare solo l’ilarità nei presenti, anche quando si presenta a loro battendo i piedi e con il fumo al naso come un toro indemoniato.
«Maledetto, cosa hai fatto?»
«Io? Cara, che c’entro, io?», domanda, guardando gli uomini della ciurma che sono fermi – chi ha lavare per terra, chi ha destreggiarsi con corde e bicchieri di liquori indefiniti e probabilmente velenosi – ad osservare la scena.
«Passo una nottata … che non ricordo, mi sveglio così la mattina, confuso, con te che mi gridi dietro! Ovvio che c’entri!»
«Mi sembra di avere una moglie isterica vicino!», gli dice, avvicinandosi e rifiatando sulle sue labbra.
«Bene… sai che il tuo alito è fetido?», domanda la ragazza, con le mani sui fianchi.
«Ragazzina, come hai detto?!», sbraita Barbossa
«Alito fetido! Fe-ti-do! Lo capisci?», domanda
«Come osi, mocciosa?»
«Smettila con questi nomi! Io sono Jack! E ti conviene trovare una soluzione a questo», dice allontanandosi ed indicando il suo corpo con le mani, «Se non vuoi diventare il pasto di qualche squalo!», dice e si allontana, sbraitando di tanto in tanto.
Barbossa rimane interdetto: certo che Jack mantiene il suo caratterino anche così!
Si volta verso la ciurma che è rimasta a fissarlo: «E voi non dovete tornare a lavorare?», e istantaneamente i lavori riprendono.
«Certo che se continua su questa strada, Jack si dovrà trovare un nuovo nome», ghigna, «forse Mary Anne le piacerà».


Storia scritta per la Maritombola di Maridichallenge con il prompt  14. Il protagonista cambia  inspiegabilmente sesso.

 

   
 
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