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Autore: Melissa_Galan    21/02/2012    1 recensioni
ovviamente i personaggi sono un po diversi visto che sono al liceo e quindi sono ancora dei ragazzi, anche se ho cercato di restare più o meno nei parametri delle loro personalità
Genere: Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo 1

 

Si sentirono dei rumori di tacchi camminare per il corridoio della scuola. La ragazza entrò
nell'ufficio della preside e domandò << mi ha fatto chiamare preside >> prima di ricevere la
risposta si guardò intorno, la preside era seduta dietro la scrivania, invece dall'altra parte,
accanto a lei c'era un altra ragazza, bionda. << si signorina Devereaux, grazie per essere
venuta, le presento una nostra nuova allieva >> indicando la ragazza seduta, e Sophie le
abbozzò un sorriso, e dopo un attimo di silenzio la preside proseguì << ha sempre studiato a
casa, e non sa bene com'è fatta la scuola e le sue regole, quindi ti ho fatto chiamare perché tu
le facessi, come dire... da tutore >> poi si rivolse alla ragazza bionda << bene, quindi ora per
qualunque cosa ti potrai rivolgere alla signorina Devereaux >> poi si rivolse nuovamente a
Sophie << perché ora non le mostra la scuola? Così iniziate anche a conoscervi >> detto ciò le
ragazze uscirono dalla stanza per tornate al corridoio.

Mentre stavano camminando per il corridoio Sophie iniziò a rompere il ghiaccio << allora,
come ti chiami? >> e con voce fredda e assente la ragazza gli rispose << io mi chiamo Parker >>
<< Parker e...? >> disse Sophie aspettando che gli disse il nome << e Parker >> << ah...curioso >>.
<< da dove vieni? >> Sophie provò un altro approccio per fare conversazione
<< che vuol dire?... vengo da casa mia >> rispose ingenuamente. Sconvolta da quella risposta
Sophie gli rispose << be si, è ovvio, ma non sembri di Boston >> << neanche tu, signorina
Devereaux >> rispose Parker sulla difensiva << touche >> << e poi, perché lo vuoi sapere?
Sei una spia? >> << no, ma che. È solo per conversare, per conoscerci >> ma Parker continuò a
non capire << e perché? >> << ok, tu non hai molti amici vero!? >> ma Parker non gli rispose
e abbassò lo sguardo. Sophie si accorse che l'aveva messa a disagio e disse << poco male, io
sono in questa scuola da quattro anni e ti assicuro che ci sono molte persone che hanno pochi
amici o addirittura nessuno >> appena finì di parlare, si aprì la porta della sala informatica e
vi uscì un ragazzo, Sophie rivolgendosi a Parker disse << parli del diavolo >> << e lui chi è? >>
<< lui è Alec Hardison, fa il primo come te, un genio informatico... a proposito, aspetta un
attimo >> si girò verso Hardison e lo chiamò a se << ciao Sophie >> disse lui come se fosse
ammaliato e appena fu vicino a loro Sophie gli mise una mano sulla spalla e con voce dolce gli
chiese << hai risolto quel problemino? >> << ehm... si tranquilla ho appena finito in effetti,
modestamente sono un genio >> << grazie >> poi continuò << a, ma che maleducata, non vi ho
presentati, Hardison lei è Parker, Parker lui è Hardison >> lui gli porse la mano e disse
<< piacere Alec Hardison >> lei la strinse e disse << piacere Parker >> << Parker e? >>
<< Parker. Perché tutti la stessa domanda? >> << ma come? >> << lascia stare Hardison,
non chiedere >> gli disse Sophie << va bene. Allora, da dove vieni? >> Sophie intervenne prima
che Parker ricominciasse con la sua manfrina << ok ok, Hardison scusa, ma noi dobbiamo
continuare il giro >> << bene, sisi, ok allora alla prossima >> << ciao >> lo salutò Parker.

Mentre si allontanarono Sophie fece un sorriso << tipo simpatico, vedi? Un altro potenziale
amico >> << mmm... strano tipo >> << lui è? >> disse ironicamente a bassa voce Sophie
<< cosa? >> << che?... no niente >> << ok, senti ma cosa gli hai chiesto di fare? >> << a chi, ad
Hardison! Gli ho chiesto semplicemente di alzarmi il voto in ginnastica e in fisica, sai com'è,
devo mantenere la mia immagine >> << fico, e a accettato così? Io non ne so molto, ma non è
pericoloso? E se lo scoprivano? >> << no, è troppo bravo per farsi scoprire, e poi io ho i miei
metodi di persuasione >> << mitico >> disse Parker con un sorriso e fissando Sophie come
ammirata, poi chiese << ed ora dove andiamo? >> << ti faccio vedere la palestra, ti piacerebbe
fare la cheerleader? >> << delle ochette che muovono i loro pompon... no grazie >> << ottimo >>
disse accentuando la sua soddisfazione. Mentre si stavano avvicinando alla palestra
incrociarono un professore e Sophie lo salutò molto calorosamente << salve professor Martin >>
<< oh, signorina Devereaux, è sempre un piacere vederla >> << lo stesso vale per me
professore, le volevo presentare una nuova allieva, si chiama Parker >> Parker noto che anche
il professore era ammaliato da Sophie, allora si avvicinò di molto al professore per farsi
notare << salve >> e come caduto dalle nuvole disse << oh si, benvenuta nella nostra scuola
allora, ora scusatemi, ma devo proprio andare. Signorina Devereaux, Parker >> le salutò e si
allontanò.

Quando il professore fu ad una distanza di sicurezza Parker tirò fuori il portafoglio e lesse
<< Alexander Martin, nato a New York il 5 gennaio del... >> Sophie si girò e video che Parker
teneva in mano il portafoglio e la carta d'identità del professore << ma come hai fatto? >>
chiese stupita << a fare cosa, questo? È un gioco da ragazzi >> << si ok, ma vallo a rimettere
subito a posto >> << perché? >> << perché si Parker >> ma la ragazza ancora non capiva
<< ah dannazione, dammelo e aspettami qui >> Parker gli diede il portafoglio e Sophie andò dal
professore a restituirglielo.

Quando tornò vide che Parker stava parlando con un ragazzo e si avvicinò per vedere chi era.
Nel frattempo sentì Parker pronunciare il suo nome e indicarla, allora il ragazzo si girò
<< ciao Nathan >> << Sophie >> la salutò lui << cosa ci fai qui? >> chiese Sophie << ti cercavo >>
<< come al solito >> disse con un sorriso Sophie.

Stavolta l'atmosfera era strana e sia Sophie che Nathan erano ammaliati e in un certo senso
divertiti l'uno dall'altro. I due si fissarono senza parlare per un po, fino a che non apparve
una ragazza che andò dritta verso di Nathan << ehi, sei venuto a prendermi >> Nathan si girò
<< Maggie >> disse sorpreso e un po imbarazzato << certo, allora andiamo? >> fece un
sorriso a Parker e diede un occhiata a Sophie poi le salutò e si allontanarono.

<< carina >> disse Parker << si, discreta, ma niente di speciale >> Parker alzò le spalle come
per dargli ragione, poi chiese << fammi capire, tu te la fai con quell'Hardison, con il
professore e non ho capito bene, ma credo anche con Nathan!?! >> << come scusa? >> chiese
Sophie sorpresa << io non me la faccio con nessuno, e tanto meno con Nathan. Diciamo solo
che faccio credere una cosa per ottenere ciò che voglio >> << quindi li inganni...sei una
truffatrice! >> << be no... e comunque tu sei una ladra >> << si lo so, ma non ho mai detto che
è un problema >> e gli fece un sorriso << anzi, sei divertente >> << e tu sei strana >> disse
Sophie con un sorriso ironico.

Arrivarono in palestra << ecco qui la palestra della scuola. Qui è anche dove organizziamo
i balli scolastici e altre feste >> << uuu, ci sono anche le corde per arrampicarsi, io adoro
arrampicarmi >> nel frattempo stavano entrando nella palestra i giocatori di rugby << a guarda,
stanno entrando i giocatori di rugby per allenarsi, vuoi rimanere a vederli? >>
<< delle persone che si ammazzano di botte per un pallone? Ovvio che voglio vedere >>
<< ok >> disse sempre più perplessa Sophie.

I ragazzi iniziarono ad allenarsi e subito saltò agli occhi di Parker un ragazzo con una forza
incredibile che riusciva sempre a sbaragliare tutti. Sophie si accorse della curiosità della
ragazza << quel ragazzo si chiama Eliot, è il più forte della scuola >> << www e dimmi ha mai
ucciso nessuno? >> << no, ma che domande fai? >> gli disse scioccata << era tanto per
chiedere >> gli rispose un po offesa. Poi gli domandò << ma tu qui conosci tutti? >>
<< diciamo che conosco le persone utili >> e gli fece un sorriso a mezza bocca.

In palestra entrarono anche le cheerleader e Parker riconobbe subito Maggie << ma quella
non è... >> << la strega >> disse Sophie a bassa voce << chi? >> << è Maggie >> si riprese
Sophie, ma pronunciò comunque il suo nome con tono dispregiativo. Ora l'interesse di Parker
non era più per i giocatori, ma per le ragazze che si allenavano, ed in particolare per i loro
vestiti << ma come fanno ad indossare quei cosi? >> Sophie, che in quel momento era
sovrappensiero si girò verso le cheerleader << in effetti non hanno per niente gusto >>
<< no, io intendevo che con quei vestiti non ci puoi nascondere un granché >> Sophie era sempre più
stupita da quella ragazza.

Dall'altra parte della palestra si aprì la porta ed entrò Nathan, che appena vide seduta sugli
spalti Sophie si incamminò verso di lei. Nel frattempo Parker lo vide entrare << Sophie hai
visto? È appena entrato Nathan >> << cosa? A già >> disse con indifferenza, ma in realtà
l'aveva già visto entrare e anche che si stava avvicinando a loro. << ehi, ci si rivede >> disse
con un sorriso Nathan, poi si girò verso Sophie << come mai qui? >> << è un paese libero mi
sembra >> disse altezzosa << si si, ma rimane il fatto che è strano >> disse lui divertito << è
colpa mia, sono voluta rimanere io qui >> intervenne Parker.

Si sentì un forte rumore provenire da dove si stavano allenando le cheerleader << Maggie è
caduta. È meglio che vai a vedere, forze si è fatta male >> commentò Sophie falsamente
preoccupata, Nathan si girò per dare un occhiata e appena vide Maggie dolorante per terra
andò subito da lei << uuu, secondo te si sarà fatta male!? >> disse Parker con un misto di
entusiasmo << lo spero >> fu la risposta fredda di Sophie. Persino Parker la guardò in modo
torvo, quasi perplessa << AAA >> urlò alla fine soddisfatta per aver capito << ti piace Nathan >>
<< ma cosa... no, cioè, cos...perché? >> cercò goffamente di svincolare Sophie << ehi, stai
tranquilla. Non lo dico a nessuno >> disse divertita. Videro il resto della partita in silenzio, ma
Sophie più che della partita era interessata alla coppia sugli spalti << dagli un pugno >>
Sophie si girò lentamente verso Parker << be, si è fatta male, non è difficile stenderla >>
quando si accorse che la ragazza era seria disse << Parker no, ma cosa ti viene in mente!? >>.

La partita finì poco dopo e le due si alzarono per tornare in corridoio. Dall'altra parte degli
spalti anche Nathan e Maggie si alzarono, ma lo sguardo di lui era rivolto non alla ragazza,
ma bensì a Sophie e la seguì con lo sguardo andare via.

<< Sophie Devereaux, Sophie Devereaux >> continuava a ripetere Parker << quindi sei
francese? >> << no, sono Londinese, Sophie è solo il mio nome d'arte >> << www bello >>
rimase per un momento zitta e poi << Parkernella!?! >> disse con la sua solita aria che
sembrava una ragazzina << no >> << Parkertina? >> << no! Parker va benissimo >> << ok >>
disse soddisfatta.

Suonò la campanella che avvertiva che erano finite tutte le lezioni extra scolastiche e le due
uscirono dalla scuola << bene, è ufficialmente finita la scuola,per oggi >> precisò Sophie,
perché vide che il viso di Parker divenne improvvisamente troppo gioioso << a, quindi ci
vediamo domani !?! >> << si, vuoi un passaggio a casa? >> << è, no grazie, vado a piedi >> gli
fece un sorriso e si incamminò dall'altra parte.

<< bella, sembra pazza, ma bella >> disse una voce dietro Sophie << già, hai ragione Hardison >>
lui si avvicinò a lei e gli porse una pennetta << eccolo qui, ma in cambio voglio un favore >>
<< cosa? >> << voglio sapere tutto su quella ragazza >> Sophie gli prese la pennetta << le
cose te le devi conquistare, altrimenti non hanno nessun valore >> detto questo si allontanò,
montò in macchina e se ne andò mentre Hardison gli urlò << ehi, ma non vale >> e si ripeté,
ma stavolta a voce più bassa << non vale >>.

  
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