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Autore: misslittlesun95    22/02/2012    1 recensioni
Breve shot su Elena subito dopo la morte di Marco
I hope you'll like it :)
Genere: Drammatico, Malinconico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Hola ^^
Allora, so che avevo detto niente shot e blablabla però sono sempre stata incuriosita da cosa succede ai personaggi di una fiction o di un film subito dopo la morte di qualcuno a loro caro, cosa che spesso non vediamo.
Ovviamente ho ipotizzato Elena dopo la morte del fratello Marco xD
Come al solito nelle shot più tristi parlo dando del tu al personaggio, maledetto mio vizio!
Bhè con questo è tutto, spero vi piaccia e un bacione :)
;Sunny





Devi vivere per due.

Taci. Tutto tace.
Anna parla e non la senti, le lacrime ti rigano il volto e le tue mani sono ancora sporche del suo sangue.
Non pensi neanche a chiederle se state andando al Decimo o a casa tua, non ha importanza.
Guardi fuori dal finestrino e tutte le coppie di fidanzati ti sembrano invece fratelli e sorelle, come quando uscivate insieme.
Roma è piena di sole, ma speri seriamente che entro poco cominci a piovere.
Vi segue la macchina dove viaggiano Alessandro, Luca e Raffaele. Con il primo non hai nessuna voglia di parlare, né ora né mai.
- Al lavoro non ci torno. - Le parole ti escono senza neanche sapere il perché, non è quello che pensi ma forse è quello che vuoi.
- Elena... devi farlo per lui... - Che frase del cazzo, che stronzata.
- Ci penserò.- Chiudi il discorso in tre battute, e intanto aspetti che qualcuno ti dica che Marco non è morto, ma sai bene che è come aspettare Godot.
Ti chiedi quando potrai dare al suo corpo una nuova casa, una casa dove potrai andarlo a trovare ogni volta che vorrai.
Il suo corpo, cadavere proprio non ti viene di dirlo, è stato portato via dalla Di Matteo, con la promessa che te lo ridarà presto.
Ma chi ti ridarà tutto il tempo che non hai avuto?
Ripensi alla sua telefonata, al suo ti voglio bene quasi in lacrime, detto con una consapevolezza di cui forse non era neanche conscio, quella dell'imminente morte.
La macchina si ferma sotto casa tua e vieti ad Anna di salire, dicendo che hai bisogno di stare da sola.
Lei non ribadisce, non può farlo, non capisce come stai. Ti dice solo di farti sentire ogni volta che hai bisogno di qualcosa. La ringrazi ma sai che non la chiamerai, almeno non oggi.
In casa tutto è silenzioso; per prima cosa chiudi a chiave la porta di camera sua per fingere che non sia mai esistito. Poi vai in bagno a lavarti le mani perché non ce la fai a tenerti ancora addosso il suo sangue.
Vai sul tuo letto e provi a prendere sonno ma non ce la fai, ogni volta che chiudi gli occhi ti vengono in mente quei pochi secondi che hanno cambiato per sempre la tua vita.
Provi ad alzarti e a reagire, abbassando passo passo, mentre percorri il corridoio di casa, tutte le foto che lo raffigurano. Continui a cercare di fingere che non sia mai esistito, che tu sia sempre stata figlia unica.
Continui a fingere perché sei spaventata dall'idea di soffrire.
Ti apri una bottiglia di vino rosso, perché le birre anche portano sopra troppi suoi ricordi.
Qualcosa in frigo ancora c'è, qualcosa in frigo da mangiare in quattro e quattro otto c'è sempre nella casa di una poliziotta, è abbastanza necessario.
Finita questa specie di cena che fai solo perché se no sai che continuerai a non mangiare decidi che forse se lui non ci fosse mai stato tu non saresti la stessa donna che sei, quindi riprendi le chiavi della sua stanza e la apri. Dentro è tutto uguale a come l'avevi lasciato, tutto uguale a quel maledetto pomeriggio.
Solo le cambiali non sono più là.
In camera sua ti manca ancora di più, è inevitabile.
Ti butti sul suo letto e butti uno sguardo alla finestra, non hai la forza per sistemare questa stanza.
Fuori è buio, il solo è tramontato. Domani mattina lui tornerà, Marco no.
Un giorno o l'altro forse il sole tornerà anche per te, ma ora ti pare impossibile da pensare una cosa del genere.
La tua notte è appena iniziata, e non è intesa come la notte di una ragazza di diciotto anni, la tua notte è qualcosa di terribile.
E, mentre brami il futuro, il sole, e l'impossibile incontro con lui che adesso ti ha lasciata, chiudi gli occhi e ciò che resta sul suo letto del suo odore ti culla finalmente nel sonno, quel sonno che vorresti eterno ma che non è così.
Ma forse è meglio, perché ora devi vivere per due.

   
 
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