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Autore: superlettrice    23/02/2012    2 recensioni
Tratto dal primo capitolo: - “Il bagno della carrozza accanto è libero e per qualche minuto nessuno verrà a disturbare”. Mi ha davvero chiesto quello che credo mi abbia chiesto?-
Prima e probabilemente ultima storia che mai pubblicherò!! Non avrei mai creduto allo stress! fatemi sapere cosa ne è uscito!
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Bella/Edward
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun libro/film
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 Sorpresa!!! Avevo detto un capitolo alla settimana ma siccome da brava pessimista mi aspettavo zero recensioni e zero seguite… sono contenta  per il debutto e pubblico un altro capitolo!! Magari qualche incerto inizia a decidere se apprezza! Nella prima AN ho dimenticato un punto cruciale: non sono mai stata a New York! L’ho vista nei film e letta nelle ff ma non ho idea se le indicazioni geografiche abbiano un senso! Quindi se qualcuno c’è stato (invidia!!!!!!) e nota grandi cavolate… facciamo che è una licenza poetica ok? Ci saranno ancora un paio di capitoli generali e poi entriamo nella storia… oggi c’è Edward!! Grazie a seguiti-preferiti e persino 1 ricordata!!!!
Serena (mi pare giusto presentarmi!)



CAPITOLO 2

EDWARD POV

Troppo diretto? A giudicare dalla faccia arrossata e dagli occhi che tra poco le escono dalle orbite azzarderei un sì! Giuro che quando mi sono avvicinato avevo tutte le buone intenzioni del mondo e volevo solo chiedere informazioni, ma quando me la sono trovata davanti con quella vocetta spaurita e gli occhioni da cerbiatto non ho resistito! Era carina e l’avevo notata subito: aveva sbuffato per tutto il viaggio fissando l’orologio in continuazione e quando spazientita aveva iniziato a guardarsi in giro, ho capito che cercava qualcuno per sapere che problemi avesse il treno… anche a me serviva saperlo!
Ammetto che proprio la vocetta spaurita avrebbe dovuto suggerirmi che il mio approccio era un po’ troppo spinto ma non sono abituato a considerare troppo chi mi sta intorno. Non sono un egocentrico, o comunque non mi considero tale, ma tendo a non adattarmi agli altri, lascio che siano gli altri ad adattarsi a me: se non vogliono o non riescono… beh pazienza, amici come prima! Forse in questo caso amici non è la parola più adatta dato che Isabella prende un profondo respiro e guardandomi dritto negli occhi mi dice: “Allontanati subito da me prima che mi metta ad urlare dicendo a tutti che sei un maniaco!”

Faccio un passo indietro, più per non peggiorare la sua arrabbiatura che per paura della sua minaccia e lei si gira e scende dal treno dopo avermi lanciato un’ultima occhiataccia. Ok, la mattinata non sta andando come mi aspettavo.  Sono arrivato ieri sera a Brooklyn e ho chiesto ad un vecchio amico di ospitarmi per la notte. Ora mi sto dirigendo in città per chiedere alla mia sorellina adorata se posso stare da lei per un po’ mentre decido cosa fare della mia vita. Laureato in medicina, avevo deciso di partire con medici senza frontiere subito dopo l’università: dopo tre anni in Africa però la situazione aveva iniziato a farsi pesante. Amavo ancora il mio lavoro ma mi mancava casa e il distacco emotivo che mi ero imposto per evitare di rimanere schiacciato dalla sofferenza che vedevo ogni giorno iniziava a pesarmi. E così tre mesi prima ero rientrato negli States e dopo un paio di settimane con i miei genitori a Chicago avevo deciso di farmi una vacanza… on the road! Sacca con qualche vestito, portafoglio e la mia adorata volvo erano state le uniche cose che mi ero portato dietro. Ma quel lungo viaggio senza meta dopo un po’ è diventato noioso  e così ho pensato di fare un salto da Alice.

La mia sorellina studia giornalismo a New York; ho sempre sognato di vederla in tv, inviata in qualche terra martoriata, pronta ad un servizio indimenticabile per cui avrebbe vinto il Pulitzer ma questa non è Alice… Con la sua ossessione (sì ossessione, non passione!) per lo shopping e la moda non mi sono stupito quando ha confessato che il suo obiettivo è Vogue! Ammetto di essere scoppiato a riderle in faccia ma mi sono ripreso subito, scusandomi e spiegandole che con la sue capacità avrebbe potuto puntare alla Casa Bianca ma che se Vogue era quello che voleva, ero felice per lei e l’avrei sostenuta sempre, proprio come lei aveva  fatto con me. Abbiamo 9 anni di differenza, io 29 e lei 20, e da piccola la consideravo una peste che parlava troppo e chiedeva troppi “perchè”… Ma col tempo è maturata e si è dimostrata una confidente perfetta, sempre pronta ad ascoltarmi e consigliarmi; è stata la prima a cui ho confessato il mio desiderio di partire per l’Africa e la prima che cercavo ogni volta che avevo una giornata particolarmente difficile. Sono sicuro che non mi mollerà adesso, che sono senza lavoro e momentaneamente senza prospettive… e pure senza compagnia femminile, visto che Isabella è scappata a gambe levate! Magari Alice ha un’amica da presentarmi… una modella sarebbe perfetta!

Ma se questo treno non si rimette in moto non troverò Alice a casa e dovrò gironzolare tutto il giorno in attesa che rientri dai corsi. Finalmente sento uno sbuffo e le porte si chiudono, un paio di fermate e sono nel quartiere dove abita Alice. La nostra famiglia è piuttosto benestante, nostro padre Carlisle è cardiochirurgo e nostra madre Esme architetto, e così la piccola folletta ha ricevuto in regalo un appartamentino in centro a New York… ammetto che siamo un po’ viziati! È stato un regalo di Natale-compleanno-onomastico-diploma ma comunque un regalone! Cammino per cinque minuti e raggiungo il suo palazzo; il portiere è cambiato dell’ultima volta e Mike decide che non può farmi salire senza avvisare Alice. Volevo farle una sorpresa ma ammetto che mi fa piacere che nessuno possa passare senza controlli... la sicurezza è importante! Sento l’urlo di Alice dalla cornetta quando Mike le comunica che un certo Edward vorrebbe salire, prendo l’ascensore e appena si aprono le porte il folletto mi salta in braccio.                    

“Edward Cullen!! Come hai potuto andartene in giro per gli States per più di due mesi e non venire a trovarmi prima!! E nemmeno mi avevi avvisato ch eri tornato! Ho dovuto saperlo da mamma! Dovrai farti perdonare!!! Quanto mi sei mancato fratellone!”  tutto questo senza prendere fiato e rimanendo appesa al mio collo.

“Anche tu mi sei mancata Alice e mi spiace non aver chiamato ma avevo bisogno di starmene un po’ per conto mio. Ora per tua grande gioia sono pronto a dividere la mia vita con te…” sembra una dichiarazione romantica e Alice molla la presa guardandomi di sbieco.

“ E questo vorrebbe dire cosa esattamente?”

“Se mi fai entrare te lo spiego.”
Varco la soglia e non posso fare a meno di notare i cambiamenti nel salotto… tutto sulle tonalità fucsia e viola… fa quasi paura!

“Ma il viola non è il colore dei funerali?” chiedo voltandomi verso Alice.

“Queste tonalità erano il top del top nelle tendenze dell’anno scorso, ora sto solo aspettando che i poteri superiori del mondo della moda decretino il colore i quest’anno e poi rifarò il salotto!”

Evito accuratamente di ribattere chiedendo chi sono “i potenti”o “poteri” o quel cavolo che è perché rischierei solo di subirmi una ramanzina per la mia ignoranza in materia e poi una spiegazione di mezz’ora su questi misteriosi personaggi.
“Ok scusami per non essere aggiornato… sono stato in Africa sai! Comunque sono qui per una ragione… sarei in pausa di riflessione e mi servirebbe un posto dove stare per un po’” 

“Pausa di riflessione da chi? Oddio Ed ti sei messo con qualcuna e non me l’hai detto?? Da quanto state insieme? Chi è? Che fa? E perché devi riflettere? Che è successo?”

“Alice, Alice prendi fiato! Ti ho detto mille volte che non riesco nemmeno a capire cosa dici quando parli così velocemente!! E comunque no, non c’è nessuna ragazza… parlavo del mio lavoro. Sono rientrato ma non so bene che fare ora e ho bisogno di staccare un po’… posso stare da te?”

Alice mi guarda, con un espressione mista tra preoccupazione e gioia: ”Certo che puoi stare qui! Questa casa l’hanno comprata mamma e papà… ci vivo io ma è praticamente della famiglia! Sarà bello avere il mio fratellone per casa! Ma che hai tu? Non ti è mai servita una pausa…”
“Beh ora sì” le rispondo forse un po’ troppo bruscamente “scusa Alice, non volevo alzare la voce ma sai com’era laggiù… le ultime settimane lì sono state piuttosto pesanti e voglio riprendermi completamente prima di decidere che fare.”

“Ok, scusa tu. So che non è stato facile e puoi stare qui tutto il tempo che vuoi! Benvenuto coinquilino!!!”
Alice mi lascia un doppione delle chiavi prima di scappare come un razzo per l’università; mi invita a mettermi comodo nella stanza di fronte alla sua e mi avvisa che dirà a Mike di questa nuova sistemazione in modo che non faccia più storie. Quando la porta si chiude alle sue spalle chiudo gli occhi e mi godo il silenzio della mia nuova casa.

  
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