Quando avevo visto la copia di “Jump” abbandonata sul treno, il mio primo pensiero fu lo stesso che passa per la mente delle persone quando trovano un qualsiasi giornale in metrò.
Non mi interessa nulla.
Poi però, considerato che quello era l’unico sedile libero, catturò la mia attenzione. Presi in mano il “Weekly Shonen Jump” con la faccia di un padrone che raccoglie le feci del suo cane. Mi accomodai tenendolo sulle ginocchia. Il titolo arancione, a caratteri cubitali, continuava a saltarmi fastidiosamente all’occhio. Controllai la mia fermata, ma sarebbe arrivata quasi mezz’ora dopo.
Borbottai qualcosa e aprii la copertina.

Strattonai le bretelle un paio di volte e sistemai il colletto della camicia.
Aprii la porta.
La scrivania era enorme e imponente, mi dava un senso di inquietudine alla bocca dello stomaco. Il Direttore Capo teneva le mai giunte, l’espressione corrucciata.
- E così vuoi licenziarti. – esclamò a mo’ di saluto.
Avanzai di qualche passo, baldanzoso, ma la vicinanza mi fece sentire peggio, e arretrai. Annuii.
- E per fare che, sentiamo. – il suo tono mi sfidava, mi punzecchiava.
L’alcool che avevo nelle vene mi lasciò barcollante. Strinsi al petto la copia di “Jump” con cui ero entrato, quella da cui era cominciato tutto.
- Il mangaka. – beffardo, come volevo suonare.
Lui rise, sprezzante. Batté il pugno sul tavolo varie volte, prima di tornare a guardarmi.
- Sei pazzo o cosa? -
Grugnii e non gli risposi, gli diedi semplicemente le spalle e feci per andarmene. Mi disse di fermarmi due volte, ma ora che avevo deciso ero irremovibile.
Prima di aprire la porta, decisi che volevo fare un’uscita di scena, e l’ultima cosa che dissi fu:
- O forse è pazzo chi di pazzia accusa. -
Kazuya Hiramaru. Professione: Mangaka.