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Autore: _Mooney_    04/03/2012    0 recensioni
Sono passati degli anni dall'ultima volta in cui i nostri amici si sono incontrati.. Che cosa è successo nel frattempo?
Hanno delle ragazze, delle amiche che vogliono far conoscere?
E siamo sicuri che sia tutto tranquillo all'orizzonte?
Tentativo di Roundrobin ;D
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: Otherverse | Avvertimenti: nessuno
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Unmei no hanabira - I petali del destino

Salve a tutti!
Primo tentativo di Roundrobin!
Sono passati degli anni dall'ultima volta in cui i nostri amici si sono incontrati.. Che cosa è successo nel frattempo?
Hanno delle ragazze, delle amiche che vogliono far conoscere?
E siamo sicuri che sia tutto tranquillo all'orizzonte?


Capitolo 1
LeorioXViaggiosultrenoXHana



« Sicura di volermi accompagnare? Non sei costretta »
« Scherzi? E poi chi ti conterrebbe dal fare pazzie?»
Sento la preoccupazione di Leorio anche con il viso voltato verso la finestra.
Oh, scusatemi, non mi sono ancora presentata. Mi chiamo Hana Suzuky, ho diciannove anni e sono una Miko.
E, cosa non meno importante, sono cieca.
No, non sono nata proprio così: mio nonno, che mi accolse in casa con mia madre dopo la morte di mio padre, dice che secondo i dottori sono stata colpita da un corpo contudente che ha fatto staccare la retina.
E da allora vivo in questo mondo fatto di ombre e di oscurità, in cui nessuna luce penetra a darmi un pò di sollievo.
Sopravvivo e basta a questa mia condizione. Ma lo faccio per chi mi vuole bene, intendiamoci. Per chi mi ha supportata e ha voluto che vivessi.
E poi, con mio grande rammarico, non ricordo se sono stata davvero colpita o no.
Certo, so di essere stata presente alla morte di mio padre - a volte sogno le fiamme e le sue urla mentre chiama il mio nome- ma non ricordo niente: nè il volto dei miei genitori nè il mio nè qualcosa sulla mia vita passata,
Leorio era, o almeno questo mi ha raccontato lui, il mio migliore amico: ha passato da poco l'esame per diventare Hunter e vuole diventare un medico per curare la gente povera.
E' un bravo ragazzo, anche se odia dimostrarlo.
Vuole dimostrare al mondo di essere forte, invincibile. Vuole che tutti lo rispettino e vuole costruire un mondo migliore.
E si prende cura di me come una mamma chioccia fa col suo pulcino. E' fastidioso a volte, lo riconosco, e glielo lascio fare solo perchè so che non c'è pietà in quei continui gesti di premura per me.
Per questo voglio accompagnarlo in questo viaggio che deve ricongiungerlo a quelli che ormai - l' ho capito da come ne parla- sono diventati i suoi migliori amici: voglio essergli vicina esattamente come lui lo è stato con me.
« Davvero.» dico, dopo qualche attimo di silenzio.
Essere cieca non mi ha privato degli altri sensi che ho allenato moltissimo sotto la direzione di mio nonno: ho inoltre ereditato da mia madre una certa empatia, che mi permette di capire - più o meno- il grado di fiducia che posso attribuire a chi mi sta intorno e le emozioni che attraversano il mio interlocutore.
E Leorio mi sta guardando esattamente come se si aspettasse che prendessi fuoco da un momento all'altro.
« Come vuoi.» lo sento sospirare e sorrido appena.
Mi alzo dal sedile di questo scompartimento e mi siedo accanto a lui, Sento l'odore del dopobarba, i suoi occhi che mi attraversano preoccupati e l'odore di pelle di questi sedili mischiato al rumore del treno in movimento: le mie mani salgono il suo torace e gli sistemano la cravatta con un gesto collaudato da anni.
Le sue mani si poggiano sulle mie.
« Andrà tutto bene.» dico. E che ci crediate o no, io ne sono assolutamente convinta.
Sembra finalmente convincersi perchè mi stringe un pò di più le mani.
« Non vedo l'ora di farti conoscere i ragazzi, ne sarai entusiasta!»
Sorrido al suo entusiasmo che mi contagia un pò.
E' bello sentirlo ridere. E' bello quando sorride, o almeno credo.
« Certo.» mormoro.« Andremo d'accordo.»
In questo istante, se poteste entrare in questo vagone, vedreste una ragazza dai capelli lunghi e castano chiaro e gli occhi grigi senza più luce sorridere verso il ragazzo che l'accompagna. Ho indossato il mio migliore kimono per lui e - anche se mi aspetta un'altra oretta in areo e io odio quegli aggeggi infernali- so che questo sarà il viaggio più felice della mia vita.
Voglio crederci.
Per lui, per me, per tutto.
  
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