while your lips are still red

“Kayako”

“Sweet little words made for silence
Not talk
Young heart for love
Not heartache
Dark hair for catching the wind
Not to veil the sight of a cold world

Kiss while your lips are still red
While he`s still silent
Rest while bosom is still untouched, unveiled
Hold another hand while the hand`s still without a tool
Drown into eyes while they`re still blind
Love while the night still hides the withering dawn”

La sua pelle, tanto candida da risultare quasi trasparente.
Le sue mani sottili, dai polpastrelli morbidi, seguivano la forma degli zigomi pronunciati dell’oni. Il capo di lui era rivolto al ventre della donna.
Ogni singolo muscolo si rilassava non appena sentiva quelle mani sul suo viso: calde, delicate, come una brezza. Si lasciva andare a quel casto piacere
ogni qual volta che incrociava lo sguardo nero degli occhi umani, profondi e scuri come l’inchiostro puro. E altrettanto scuri erano i suoi capelli,
quei capelli che spesso li teneva raccolti con un fermaglio semplice e decisamente poco vistoso rispetto allo sfarzoso, lascivo kimono verde.
Il vuoto di parole creatosi nella piccola stanza sembrava quasi sospendere tutto. Si sentiva fluttuare nel nulla: intorno a lui, solo le mani gentili
di un' umana e il suo respiro quasi impercettibile.
«Ve ne andrete anche questa volta, non è così?» Sussurrò la donna, con una nota di malinconia. Il demone socchiuse gli occhi.
Lo sguardo salì dall'obi color ocra fino ad incrociare le iridi scure, per poi sparire di nuovo dietro palpebre chiuse, quasi un tentativo di nascondersi da quello sguardo.

Lo sguardo di una donna umana.

Lo disarmava. Più pericolosi di una spada, più dei Rasetsu e di qualunque altra cosa avessero incontrato fino ad allora: i suoi occhi.
Non rispose, e lei non parve stupirsi. Era sempre stato taciturno, sin dal loro primo incontro, e tale era rimasto. Forse era una delle cose che più apprezzava di lui, insieme alla corta barba rossiccia. Le dita della ningen s’insinuarono appena tra i capelli fulvi, stretti saldamente da una cordicella. Puro stato di beatitudine. Se riusciva ad essere calmo e
posato nelle situazioni di tensione, ora si trovava in un totale condizione di pace.

Sospeso.

«Rimanete con me almeno fino all’alba » bisbigliò nuovamente la donna, senza staccare gli occhi dal volto semi assopito sulle sue ginocchia.
«Lo farò se mi sarà concesso» Rispose lui con onestà, senza far trasparire alcun desiderio di voler rimanere lì almeno per i prossimi mille anni: adagiato su quel
tatami, con il volto custodito dalle mani di lei ed il suo caldo ventre vicino, annullando il tempo e le pene che il suo scorrere portava con sé.
Tutti, tranne uno. Quella più grande, che stava consumando il corpo troppo fragile dell'umana, incapace di scampare al morbo che la stava
affliggendo da mesi e che l’aveva già indebolita.
«Finché avrò forza…» Sussurrò lei, chinandosi sul volto dell’oni «Finché ne avrò la forza, vi concedo tutto quello che potrete desiderare» Sfiorò appena le guance di lui, e l'oni si voltò a cercare un contatto diretto con le sue labbra, morbide e calde. Lento, prese ad umettarle, mordendole con delicatezza per farsi strada fino ad incontrare la lingua.
Una mano si allungò verso di lei. Le dita liberarono febbrili la chioma scura, facendo scivolare quei fili sottili sul proprio volto.
Per un breve istante tornò ad ammirarla. Il volto di lei, riscaldato dall’ultimo attacco , risultava ancora nel pieno del suo fascino.

La malattia non avrebbe vinto. Non ancora.

“Finché avrò forza, Kyuuju-san…”

Note: Piccola one shot dedicato a uno dei personaggi meno calcolati della serie. Molto probabilmente Kayako non piacerà visto che è un povero OC meditato e creato nel giro di poche ore XD
Spero sia piaciuta!
Baci a tutti!