Nero.
È iniziata.
O per lo meno, la fine sta per cominciare.
Siamo tutte radunate nella piazza centrale dell’accampamento, attorno all’unico uomo, il re: vorrà a combattere con noi, nonostante l’età avanzata e i nostri consigli. È imponente, con quella sua barba grigia e l’armatura nera e lucida: infatti lui, al contrario di noi, è l’unico a potersi permettere delle protezioni di metallo. Noi ci siamo dovute accontentare di pettorali e gambali di pelle conciata. Tranne Chiara: lei è l’unica vestita di cuoio rosso dalla testa ai piedi, in contrasto con i capelli biondi e gli occhi azzurri; anche le sue due spade, corte, sono dello stesso colore. Greta, al mio fianco, ha bandito il timore dagli occhi: lei non ha paura. Io sì.
Ormai siamo tutte schierate in campo, davanti all’esercito avversario: due linee parallele che si allungano fin oltre l’orizzonte.
Stringo la mano di Greta ed inizio a piangere: questa è tutta una follia! Non possiamo combattere per guadagnare la nostra libertà, ma a scapito di quella altrui.
Gli occhi azzurri di Chiara mi rinfrancano. Estraggo la spada. Siamo pronte.
Un grido del re ci dice che il suo discorso è finito. Un attimo di silenzio, un urlo, ed iniziamo a correre.
Perdo di vista Greta: ho paura, non voglio che si faccia del male. Non voglio lasciarla andare. Chiara si è buttata nella mischia, una furia rossa in una macchia nera.
Colpisco a caso, e vedo una ragazza con due spade che mi si avvicina da davanti: la scanso, non la voglio uccidere. Vedo Greta, lontana; Chiara che combatte.
Ho un’improvvisa, enorme, ansia di vivere. Non capisco più nulla.
Un colpo, e mi sento morire.
Nero.
Allegria!
Insomma, questa è semplicemente la trascrizione di un incubo fatto stanotte, a cui sono stati applicati i debiti tagli e varie aggiunte per dargli almeno un inizio ed una fine.
Si ringraziano AmazingFreedom (Greta) e Com Amely Jarjayes (Chiara... Imparerò mai a scrivere il tuo nick senza guardare?!) per la partecipazione involontaria :3
Saluti *wave hands* !